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giovedì 30 ottobre 2008

Metodo di Studio Universitario



Ho letto questo articolo e mi ha incuriosito!

Gestione & Studi S.p.A organizza, nella splendida cornice dell'Università Di Pisa il prossimo 22 Novembre , la prima giornata di studio su: Quello che a scuola non dicono.

Manca il metodo di studio…..
È una frase che i genitori si sentono ripetere spesso ai colloqui con gli insegnanti.

Alcune volte però forse neppure gli insegnanti sanno indicare qual è il miglior metodo di studio. In realtà con questa frase spesso si vuol dire che il ragazzo non studia a sufficienza… Eppure è vero che un buon metodo di studio è fondamentale, e acquisirlo porta a raggiungere migliori risultati e a semplificare il lavoro.
C'è tutta una parte della psicologia che si dedica all'apprendimento: imparare ad imparare!I metodi e i 'trucchi' per apprendere sono molti. Basterà citare il caso dei numeri telefonici: dirli (o ricordarli) cifra per cifra è un'impresa eroica, dividerli in gruppi coerenti di cifre facilita sia l'apprendimento che la memoria.

Anzitutto valorizzare la memoria. Platone diceva: 'conoscere significa ricordare'. La memoria nel periodo scolare è formidabile: quindi deve essere usata. È uno strumento fondamentale quanto il ragionamento.

Non date retta a chi dice: studiare a memoria non serve. Errore clamoroso!… Vedi la scuola italiana di oggi…Leggere una prima volta il capitolo o l'argomento da studiare, per cercare di capirne il senso generale. Farsi cioè l'idea di che cosa si ha davanti, e riassumerlo con poche parole (o mentalmente o a voce). Questo serve per orientarsi sulla questione e per coglierne subito gli aspetti più significativi. Ripetere poi la lettura, dividendo l'argomento in parti (tre o quattro parti, oppure una pagina per volta), ma ogni parte con significato concluso. La mente trattiene solo le cose che hanno una logica interna e dimentica le altre.

Quante volte leggere? Fino a quando ogni parte non è stata compresa (una volta non basta!)A questo punto, fare una mappa mentale scritta, delle cose apprese. Tre o quattro punti essenziali collegati tra di loro, di modo che, detto il primo, ne consegua il secondo, quindi il terzo…Annotare le parole-chiave, cioè le parole più importanti dell'argomento, e imprimerle bene nella mente tramite la mappa mentale. Sono le boe per non perdersi quando si viene interrogati.

In queste parole-chiave, se la materia è storia, ci devono essere i nomi dei personaggi e le date più importanti, ma sarebbe inutile se non ci fosse il filo logico della Mappa. A questo punto si ripete l'argomento così strutturato. Verrà fuori un breve ragionamento articolato, che però è l'ossatura di tutto il discorso che verrà fatto quando si è interrogati.

Tenere fermo questo schema, specialmente nei passaggi tra un punto e l'altro; provare poi eventualmente a farci qualche riflessione personale, e/o aggiungere particolari, che sicuramente la memoria del giovane sentirà affiorare durante l'esposizione. Importante lo schema strutturato logicamente: una cosa dopo l'altra e concatenata. Gli antichi diceva: "Rem tene, verba sequentur": se possiedi l'argomento, le parole verranno da sé.

Tra lo studio di un argomento e l'altro, o tra una materia e l'altra, occorre fare una breve pausa; è bene distrarsi un po' (cinque o dieci minuti). In questo modo si dà il tempo alla memoria a breve termine di consolidarsi, e si evitano le interferenze retroattive.Le interferenze retroattive cancellano, con lo studio dei nuovi argomenti, quelli passati; se la memoria non si è consolidata, i nuovi argomenti interferiscono negativamente all'indietro, cancellando quelli che sono stati appresi poco prima.

Nota questo:Tutto quello che abbiamo detto non vale ovviamente per studenti come Pico della Mirandola, che quando aveva letto un libro lo ripeteva a memoria; o come Pascal, che, partendo dai primi postulati di Euclide, senza bisogno di maestri, scrisse a 16 anni un trattato sulle sezioni coniche; o Mozart, che all'età di 14 anni, udito due volte a Roma nella Cappella Sistina il Miserere a nove voci di Gregorio Allegri, ne trascrisse a memoria interamente la partitura.

Ma allora come è possibile tutto ciò!Come è possibile che questi signori abbiano fatto questo. Eppure siamo tutti eguali ed unici al tempo stesso. La differenza le fanno le credenze, le convinzioni che abbiamo su noi stessi. Il corso che tengo sul metodo di studio si basa su questi aspetti. Anche tu se vuoi puoi eccellere devi solo convincerti di poterlo fare ed uscire dal retaggio e dal condizionamento mentale che questa società e questa scuola ci offre.

Prenota il tuo posto al corso che si terrà all'Università di Pisa presso il Dipartimento di Informatica.
http://www.gestionestudi.it/


Che tu creda di farcela o di non farcela hai comunque ragione! Citazione di H.Ford.

http://www.corsincitta.it/corsi/corso_quello_che_a_scuola_non_dicono_a_pisa__1227237151.asp

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Postato da Antonio Bellucci su Nuovo CorrieredelWeb

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