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venerdì 23 maggio 2014

Etnobotanica, giornata di formazione all'Università degli Studi di Milano - 28/5




Etnobotanica, giornata di formazione all'Università degli Studi di Milano

Il 28 maggio la Rete degli Orti botanici della Lombardia organizza un incontro aperto al pubblico sugli sviluppi e le prospettive dell'etnobotanica, la disciplina che tratta il rapporto tra società civile e la sua evoluzione con la coltivazione, la raccolta, il culto, il ruolo e l'uso delle piante nel corso della storia. Durante la giornata sarà presentata al pubblico milanese una pubblicazione frutto del lavoro coordinato tra 18 sedi universitarie.

23 maggio 2014 - L'Università degli Studi di Milano apre al pubblico le porte della sua sede in Città Studi il 28 maggio la giornata di studio Etnobotanica tra passato e futuro quale risorsa per uno sviluppo sostenibile, un incontro che fornirà le basi per imparare a conoscere l'etnobotanica e scoprirne le potenzialità applicabili allo sviluppo sostenibile, con un linguaggio accessibile a tutti.

La giornata si svolgerà dalle ore 9 alle 17 (via Golgi 19, aula G14) ed è organizzata dalla Rete degli Orti botanici della Lombardia in collaborazione con il dipartimento di Scienze farmaceutiche dell'Università degli Studi di Milano, l'Orto botanico G.E. Ghirardi di Toscolano Maderno (Bs) e il gruppo botaniche applicate della Società botanica italiana.

Introdurrà i lavori Gelsomina Fico, presidente della Rete degli Orti botanici della Lombardia e docente del Dipartimento di Scienze farmaceutiche, che spiegherà il valore didattico della giornata e il ruolo di coordinamento e promozione sviluppato dalla Rete tra i vari Orti botanici lombardi.

Ad aprire i lavori, Giulia Caneva del dipartimento di Scienze dell'Università di Roma Tre e coordinatore del Gruppo delle botaniche applicate Sbi, che parlerà dei valori culturali alla base della disciplina. In seguito Fabio Taffetani, del dipartimento Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Politecnica delle Marche, spiegherà le problematiche naturalistiche e ambientali che stanno alla base dello studio etnobotanico. Concluderà la mattinata un approfondimento di Maria Adele Signorini del dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze, su specifici aspetti metodologici della ricerca nelle aree tropicali e mediterranee del mondo.

La sessione pomeridiana riprenderà con un approfondimento sugli usi etnobotanici in area mediterranea legati al mondo cosmetico, alimentare e medicinale a cura di Paolo Maria Guarrera, dell'Istituto centrale per la Demoetnoantropologia di Roma, cui seguirà una discussione sulle nuove prospettive in campo farmacologico, erboristico e alimentare dell'etnobotanica di Marcello Nicoletti del dipartimento di Biologia ambientale dell'Università la Sapienza di Roma. In chiusura dei lavori, un focus sul valore che la disciplina ricopre come strumento di educazione ambientale e di risorsa per lo sviluppo di un turismo sostenibile tenuto da Gianluca Forti, del Museo del Fiore di Acquapendente (Vt).

La giornata sarà anche l'occasione per presentare al pubblico milanese il volume Etnobotanica: conservazione di un patrimonio culturale come risorsa per uno sviluppo sostenibile, frutto del lavoro di 44 autori e del coordinamento tra 18 sedi universitarie.

L'incontro è patrocinato dalla Onlus Società botanica italiana onlus e dalla Società italiana di fitochimica con il contributo di fondazione Cariplo, sponsor dell'iniziativa è Alfatech Spa. La partecipazione all'intera giornata ha un costo di 30 euro, mentre una sola sessione costa 20 euro. Per studenti universitari e dottorandi dell'Università degli Studi di Milano l'ingresso è gratuito. Per informazioni e iscrizioni consultare il sito della Rete degli Orti botanici della Lombardia
.

La Rete degli Orti botanici della Lombardia nasce nel 2002 e si costituisce associazione nel 2009. Ha come scopo la tutela, la conoscenza, la promozione e la valorizzazione del patrimonio degli Orti botanici, della natura e dell'ambiente, con particolare attenzione alla conservazione delle piante. Cardini dell'associazione sono la promozione della cultura e della ricerca scientifica e il perseguimento di iniziative condivise per favorire la collaborazione con enti pubblici e privati in Italia e all'estero. La Rete degli Orti botanici della Lombardia comprende sette realtà tra giardini e orti botanici regionali. Ne fanno parte l'Orto botanico di Brera - Università degli Studi di Milano, l'Orto botanico dell'Università di Pavia, l'Orto botanico di Bergamo Lorenzo Rota, l'Orto botanico didattico sperimentale Cascina Rosa di Milano, il Giardino botanico alpino Rezia di Bormio (So), il Parco botanico di Villa Carlotta di Tremezzina (Co) e il Giardino botanico sperimentale G.E. Ghirardi di Toscolano Maderno (Bs).

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