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giovedì 5 febbraio 2015

Pappa Fish: la buona scuola che educa al cibo verso Expo2015


La "buona" scuola che educa al cibo:
dalle Marche un modello vincente con "Pappa Fish" verso Expo 2015

Riconoscimenti da Unione Europea e Unesco per un caso esemplare, finora unico in Europa.
Il progetto sarà ospitato dentro il Padiglione Italia.

Quasi azzerato lo scarto nel piatto: ora il pesce è fra i cibi più graditi dai bambini.

"Pappa Fish. Mangia bene, cresci sano come un pesce" è la campagna promossa dalla Regione Marche con il cofinanziamento del FEP (Fondo Europeo per la Pesca) che da due anni ha vinto la sfida di portare i bambini a mangiare con gusto il pesce, a partire dalle mense scolastiche. 

Non un pesce qualunque, ma quello fresco e di provenienza locale,  per così dire "a miglio zero", che è arrivato in aula e nelle mense scolastiche sotto forma di laboratori didattici e ricette appetitose. 

Il progetto, unico nel suo genere in Italia e in Europa, è stato riconosciuto come un vero e proprio modello educativo dal Lifelong Learning Programme - il programma dell'Unione Europea che sostiene la formazione permanente - e dall'Unesco, che a novembre gli ha conferito il prestigioso riconoscimento DESS (Settimana dell'educazione allo sviluppo sostenibile). 

Non solo: in vista di Expo 2015, Pappa Fish è stato selezionato per essere ospitato nel programma degli incontri che si terranno al Padiglione Italia.

Dopo il successo della prima edizione, attivata in via sperimentale, quest'anno Pappa Fish ha raddoppiato le sue cifre:  42 Comuni coinvolti con 282 scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, per un totale di oltre 25 mila bambini.

È la prima volta in Italia, se non in Europa, che un'iniziativa di educazione alimentare abbraccia tutto un sistema regionale, facendo dialogare amministrazioni, mondo dell'istruzione e filiera della pesca. 

Cultura, salute, economia: ci sono tutti gli elementi fondamentali di un concreto modello di sviluppo sostenibile, che parte dalle specificità del territorio e dalle nuove generazioni, unendo tradizione e futuro.

Pappa Fish risponde a un contesto sociale in cui troppo spesso l'alimentazione dei bambini è dettata da cattive abitudini o dai prezzi imposti della grande distribuzione, che privilegia le specie esotiche (salmone, merluzzo...) e talvolta ben poco nutrienti (come il pangasio). 

Eppure i mari italiani, come l'Adriatico in questo caso, sono popolati da una grande varietà di specie ittiche, molte nella categoria del pesce azzurro, o del cosiddetto "pesce povero" al contrario ricco di Omega 3, proteine nobili altamente digeribili, vitamine e sali minerali: tutti elementi nutritivi preziosi per la crescita.

Ecco perchè il mondo scientifico e lo stesso Ministero della Salute raccomandano di far mangiare pesce ai bambini almeno 2-3 volte alla settimana.

La Regione Marche ha dunque applicato la logica della filiera corta – e quanto ne consegue in termini di sicurezza, trasparenza, economicità, sostegno alla produzione locale, rispetto per la biodiversità, lotta allo spreco - su una risorsa tipica del proprio territorio, portandola nelle scuole all'interno di un ampio progetto educativo. 

Alici, triglie, suri, moli, pannocchie, sardine, sgombri, gallinelle, ma anche cozze, vongole e persino trote: sono solo alcune delle 15 tipologie di pesci e molluschi che così, grazie a Pappa Fish, oggi arrivano sulla tavola degli alunni, a seconda della stagione e del comune di appartenenza (se costiero o dell'entroterra), interpretate in ricette appetitose.

L'efficacia del progetto è stata dimostrata dai risultati. 
I dati sugli "avanzi" hanno dimostrato un calo significativo dello scarto (-35%): se prima della sperimentazione, circa mezza porzione di pesce (congelato) veniva buttata, con il prodotto fresco locale non ne restano oggi che briciole (11%). 

Le conseguenze sono evidenti anche a casa, dove i piccoli insieme a mamma e papà si divertono a preparare le stesse ricette assaggiate a scuola, e mangiare il pesce diventa una festa in famiglia.

Per arrivare a questo, ovviamente, si è reso necessario l'impegno di un'ampia rete di soggetti: Asur, amministrazioni, psicologi della nutrizione, biologi marini; insegnanti, genitori, educatori e animatori teatrali; tecnologi alimentari, comitati mensa, cuochi, e ovviamente tutti gli stadi della filiera locale, dai pescatori alle aziende di trasformazione. Ruoli e professionalità differenti che hanno collaborato attivamente.

Oltre alla somministrazione nelle mense, Pappa Fish si sviluppa anche in aula con un percorso multidisciplinare e per fasi: con l'affiancamento di esperti psicologi, nutrizionisti e biologi, gli insegnanti costruiscono progetti didattici in base alle esigenze della classe e alla fascia d'età. 

Così, insieme al pesce, gli alunni possono nutrirsi di valori importanti: salute, tutela dell'ambiente, rispetto per la biodiversità e riscoperta delle proprie radici culturali.

All'efficacia educativa del progetto, si aggiunge un aspetto non secondario, come la profonda valenza in termini di sviluppo locale: con le risorse attivate grazie al FEP, la Regione ha inteso creare nuove opportunità occupazionali per la filiera della pesca e dell'itticoltura, un comparto già assai provato da condizioni di mercato penalizzanti.

"Con Pappa Fish le Marche hanno elaborato un modello virtuoso di sviluppo sostenibile" riconosce Sara Giannini, assessore regionale alla pesca. "Anche tra gli operatori del settore non pochi hanno saputo riconoscere le potenzialità del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli standard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto. Non è stato semplice rielaborare un processo industriale ad hoc ma, come abbiamo visto dal successo dello scorso anno, ogni sforzo è stato premiato e ci permette di ripartire con ancor più motivazione".

A proposito di Expo, Pappa Fish è diventato il tema di uno dei reportage girato da Guido Morandini, regista per il nuovo canale Rai Expo 2015, e già disponibile in un video interattivo dal sito www.expo.rai.it .


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