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martedì 19 maggio 2015

6 ITALIANI SU 10 COMBATTONO LA CRISI CON L'INGLESE




Una recente indagine condotta dall'accademia online ABAEnglish.com su un campione di 5.000 studenti rivela che:

  • Gli italiani studiano inglese meno e da meno tempo rispetto a
francesi e spagnoli
  • 1 italiano su 2 ha problemi nella comprensione dell'inglese

Milano, 19 maggio 2015 – A causa della crisi degli ultimi anni, lo studio dell'inglese è diventato ancora più importante nella vita degli italiani. Per i più giovani può rappresentare il primo passo verso un paese straniero, per altri l'occasione per aumentare le possibilità di trovare un lavoro nello Stivale, dove l'export ha rappresentato un punto di forza anche nei tempi più bui. Una recente indagine condotta da ABAEnglish, accademia online specializzata nell'insegnamento della lingua inglese con 3 milioni di studenti in tutto il mondo, analizza il rapporto di italiani, spagnoli e francesi con la lingua di Shakespeare.

Quanto studiano gli italiani?
Secondo l'analisi, gli italiani studiano l'inglese da meno tempo rispetto a francesi e spagnoli. In Italia, infatti, solo il 23% studia inglese da più di 10 anni, mentre in Francia è il 25% degli intervistati e in Spagna addirittura il 27%. La differenza percentuale si riduce però se guardiamo a chi studia inglese da un periodo compreso tra i 5 e i 10 anni o tra i 3 e i 5 anni. In entrambi i casi francesi e italiani hanno lo stesso risultato, rispettivamente 11% e 10%, mentre per la Spagna si tratta rispettivamente del 13% e 12%. L'analisi evidenzia anche come, complice la crisi, la maggior parte degli studenti di questi tre paesi mediterranei abbia iniziato a studiare inglese da meno di 3 anni. In Spagna la percentuale dei "nuovi" studenti è del 48% che sale al 54% in Francia e arriva fino al 56% in Italia.

  

Anche il numero di ore che gli abitanti del bel paese sembrano dedicare allo studio di questa lingua straniera è inferiore rispetto a quello dei cugini mediterranei. In Italia il 44% dichiara di dedicare 3 o più ore settimanali allo studio dell'inglese contro il 49% dei francesi e il 52% degli spagnoli. Simili sono invece le percentuali di chi studia 1 o 2 ore a settimana, la classifica in questo caso è capitanata dai francesi (37%), seguiti da italiani (36%) e spagnoli (32%). C'è però chi il tempo per studiare proprio non lo trova e dedica meno di un'ora a settimana ai libri.

Questo fenomeno in Italia coinvolge il 20% degli studenti, percentuale che scende al 16% in Spagna e al 14% in Francia.

      

Ma gli italiani parlano inglese?
Nonostante gli italiani sembrino impegnarsi meno nello studio dell'inglese, l'analisi evidenzia come il livello degli studenti nei tre paesi europei non sia molto diverso tra loro: gli studenti si dividono equamente tra il livello base (46% in Italia e Francia, 50% in Spagna) e quello intermedio (48% Francia, 47% Italia, 43% Spagna). Solo una ristretta fascia di persone domina la lingua a un livello avanzato (7% in Italia e Spagna, 6% in Francia). "Questi dati fanno riferimento a persone che stanno studiando inglese" spiega Maria Perillo, responsabile accademica e di prodotto di Aba English. "Le cifre mostrano come la maggior parte degli studenti decida di smettere di studiare dopo aver raggiunto un livello che gli permette di farsi capire, seppur con qualche imprecisione". 

L'inglese e la mancanza di tempo
Ma quali sono i motivi che ci impediscono di dedicare un numero maggiore di ore all'inglese? Secondo la recente indagine di ABA English la principale ragione per ben il 69% degli italiani è la mancanza di tempo, a seguire incostanza (21%), incompatibilità oraria con altre attività (4%), motivi economici (3%) e metodologie noiose (3%). Gli italiani sembrano non trovare il tempo per l'inglese, la ragione può però trovarsi in un'altra indagine dell'accademia ABA English che indica come 6 italiani su 10 che studiano inglese hanno un lavoro. Gli italiani imparano l'inglese per migliorare le proprie possibilità di carriera ma allo stesso modo il tempo passato in ufficio gli impedisce di potersi dedicare come vorrebbero allo studio di questa lingua.



I punti deboli
Nella stessa indagine si evidenzia come il tallone d'Achille nella relazione tra gli italiani e l'inglese sia rappresentato dalla comprensione. "Gli studenti italiani, come quelli di Francia e Spagna, hanno spesso problemi nella comprensione della lingua. Questa debolezza si può imputare a vari fattori, per esempio in questi paesi non si ha l'abitudine di vedere film in lingua originale" dichiara Maria Perillo di ABA English. "Inoltre, nelle scuole, anche per il numero di alunni presente in classe, spesso si tende a lavorare sulla grammatica, trascurando l'aspetto comunicativo". Il risultato è che ben il 52% degli intervistati dichiara di aver problemi nella comprensione orale, seguito dal 40% che fatica a parlare inglese, dal 7% a scriverlo e solo dall'1% a leggerlo.


Gli italiani sono consapevoli dell'importanza dell'inglese nel mondo attuale e per questo cercano sempre di più metodi divertenti ed efficaci per imparare l'inglese che siano in grado di soddisfare il loro bisogno di flessibilità. Grazie ad accademie online come ABA English, specializzata nell'insegnamento della lingua inglese con una metodologia basata sui principi del metodo naturale attraverso la visione di film, è più facile riuscire finalmente a capire la lingua della Regina per poterla sfruttare nel proprio lavoro.  

ABA English
ABA English – American & British Academy – è una accademia online specializzata nell'insegnamento dell'inglese con una metodologia unica basata sui principi del metodo naturale. La formula ABA consiste nel ricreare online il modo intuitivo e naturale in cui si impara la lingua materna attraverso l'uso di cortometraggi e altri materiali audiovisivi sviluppati per l'insegnamento dell'inglese.


American & British Academy conta attualmente con 3 milioni di alunni e un team di professionisti di diverse nazionalità - tra gli altri Regno Unito, USA, Italia, Francia, Spagna, Russia, Argentina e Messico– con esperienza in varie aree: filologia inglese, linguistica, insegnamento dell'inglese, e-learning, tecnologie dell'informazione, social media, e-commerce e management.

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