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martedì 29 agosto 2017

Come superare il colloquio per un lavoro temporaneo

Dimostrare capacità di adattamento e attitudine ai rapporti interpersonali, oltre a saper valorizzare le proprie competenze tecniche. 

Ecco il vademecum di Hays Response per affrontare un colloquio per un impiego in somministrazione.


Milano, 29 agosto 2017 – Sarebbe un errore affrontare allo stesso modo un colloquio per un incarico temporaneo in somministrazione e uno per una posizione permanente: si tratta di due tipologie di colloquio completamente diverse per cui è necessario prepararsi in modo specifico. Questo è quanto sostengono gli esperti della divisione Temp di Hays Response, specializzata nei servizi di somministrazione di lavoro e interim management per professionisti qualificati, che sottolineano quanto sia importante, durante una sessione di recruitment dedicata al lavoro in somministrazione, mettere in luce skill quali versatilità, flessibilità e capacità di raggiungere obiettivi pratici e concreti già dal primo giorno d’impiego.

“È ormai prassi, per la maggior parte delle aziende, organizzare vere e proprie sessioni di colloquio anche per selezionare lavoratori temporanei in somministrazione – afferma Marco Oliveri, Senior Manager di Hays Response -. Questo tipo di incontri, però, differisce profondamente da quelli condotti per individuare professionisti da assumere a lungo termine. Se da un lato questi colloqui sono sicuramente più brevi, dall’altro sono maggiormente focalizzati sulle competenze più pratiche dei candidati. Non va infatti dimenticato che, non trattandosi di un impiego permanente, i recruiter sono a caccia di professionisti chiavi in mano, in grado cioè di dare sin da subito un valore aggiunto all’azienda.”

In fase di colloquio per un lavoro temporaneo alcune domande sono ricorrenti ed è quindi opportuno non farsi trovare impreparati. Ecco di seguito alcune delle più frequenti, con i relativi consigli su come affrontarle secondo gli esperti di Hays Response.

1. PERCHÈ SI È INTERESSATI ALL’INCARICO?
Con questo genere di domande il selezionatore vuole capire quanto il candidato sia realmente motivato. Per il buon esito del colloquio, è quindi importante che il giovane professionista esamini attentamente la job description o, se non è disponibile, chieda al recruiter maggiori dettagli sulla posizione lavorativa per farsi un’idea il più possibile precisa delle mansioni che dovrà svolgere. Il candidato potrà così dimostrare di possedere le giuste competenze, facendo emergere come l’incarico sia in linea con la propria esperienza professionale e con gli obiettivi di carriera.

2. CI SI ADEGUA RAPIDAMENTE A UN NUOVO AMBIENTE LAVORATIVO?
I lavoratori temporanei devono essere in grado di adattarsi rapidamente a una nuova organizzazione aziendale e ai suoi processi. Gli esperti di Hays Response suggeriscono ai giovani professionisti di prepararsi al colloquio dedicando un po’ di tempo alla ricerca di informazioni sull’azienda. Dar prova di aver capito la cultura aziendale, aiuterà a iniziare il colloquio con il piede giusto.

3. SI E’ ABITUATI A LAVORARE IN TEAM?
I giovani professionisti che si candidano per un lavoro temporaneo dovranno dimostrare di avere una spiccata attitudine ai rapporti interpersonali. Il datore di lavoro è sicuramente alla ricerca di un professionista capace di inserirsi in un team già esistente in modo agevole e senza troppe frizioni. Far riferimento ai buoni rapporti instaurati con gli ex colleghi, può colpire positivamente il responsabile della selezione.

4. SI POSSIEDONO LE SKILL ADATTE PER L’INCARICO?
In sede di colloquio il candidato dovrà far emergere come le proprie competenze e abilità possano immediatamente portare risultati positivi e concreti sul lavoro, sia in termini di efficacia sia di efficienza. Per impressionare positivamente il recruiter, è opportuno portare degli esempi pratici che dimostrino la propria capacità di ricoprire al meglio l’incarico per cui ci si sta candidando.

5. SI È PRONTI A RISPONDERE A DOMANDE TECNICHE?
Un giovane professionista non può farsi cogliere impreparato da domande tecniche relative alla propria area di competenza. In base alle singole risposte il responsabile della selezione deciderà se il candidato può trasformarsi o meno in una risorsa utile. Non bisogna dimenticare, infatti, che quando un azienda è alla ricerca di un sostegno “esterno” al team di lavoro, necessita di professionisti competenti e con skill specializzate. Pertanto è buona cosa fornire case history di lavori passati brillantemente portati a termine. Più si è specifici nel descrivere le mansioni già svolte e le competenze sviluppate, maggiori saranno le possibilità di ottenere il lavoro.

6. PERCHÉ UN LAVORO TEMPORANEO?
Non avere una risposta pronta a questa domanda è assolutamente controproducente pertanto bisogna prepararsi una motivazione valida e convincente. Ad esempio, il candidato potrebbe puntare sulla volontà di fare esperienza in diversi settori dell’organizzazione aziendale e di lavorare per svariati progetti, prima di decidere dove indirizzare la propria crescita professionale.

7. INFINE, CI SONO DOMANDE PER IL RECRUITER?
Porre le domande appropriate al selezionatore può essere utile per reperire ulteriori informazioni rispetto alla posizione ricercata. Ad esempio, si potrebbero chiedere maggiori dettagli sul progetto e i suoi relativi sviluppi, oppure se l'organizzazione ha già utilizzato in passato personale temporaneo, oltre a informarsi sui parametri con cui sarà misurato il successo del lavoro svolto. È sempre bene ricordare che anche le domande rivolte al recruiter saranno uno degli elementi di valutazione del selezionatore.





Hays plc (il "Gruppo") è uno dei leader mondiali nel recruitment specializzato. Il Gruppo è leader indiscusso nel Regno Unito e Asia Pacifica, oltre a essersi affermato anche in Europa Continentale e America Latina come uno dei più importanti player nella ricerca e selezione del middle e top management. Hays plc opera nel settore pubblico e privato, occupandosi sia di contratti a tempo indeterminato sia temporanei. Al 31 dicembre 2016 il team di Hays Worldwide conta più di 9.600 persone, distribuite in 251 uffici dislocati in 33 Paesi nel mondo, con 20 divisioni specializzate. Al 30 giugno 2016:
– il Gruppo ha riportato un fatturato netto di £810.3 milioni e un utile operativo (al lordo di componenti straordinari) di £181 milioni;
– oltre 280.000 professionisti hanno trovato lavoro appoggiandosi a Hays, fra questi 67.000 con un contratto a tempo indeterminato e circa 220.000 con un contratto temporaneo;
– il 22% del fatturato netto deriva dall’Asia Pacifica, il 33% dal Regno Unito e Irlanda e il restante 45% dall’Europa Continentale e dal resto del mondo;
– l’attività di recruiting relativa a lavori a tempo determinato rappresenta il 58% del business, mentre il lavoro a tempo indeterminato il 42%;

Hays è presente in Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Cile, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria e USA.

lunedì 28 agosto 2017

OPEN DAY al CPM Music Institute. La scuola che fa della Musica una professione ora rilascia anche Diplomi Accademici di Primo Livello.


OPEN DAY
al CPM Music Institute

Una giornata a porte aperte
per conoscere corsi, docenti e offerta formativa
della scuola che da oltre 30 anni fa della Musica una professione.


Sabato 9 settembre 2017, a partire dalle ore 11, presso il Teatro CPM.
OPEN DAY

 

Sabato 9 Settembre 2017 dalle ore 11 CPM Music Institute - il polo formativo per eccellenza consacrato alla musica leggera - spalanca le proprie porte per permettere a tutti gli appassionati di musica di visitare la scuola, conoscere i docenti, lo staff, gli allievi, scoprire l'offerta formativa (da quest'anno resa ancora più unica dal riconoscimento ministeriale che autorizza il CPM a rilasciare Diplomi Accademici di Primo Livello nei corsi riconosciuti di Strumento e canto, che la scuola ha ricevuto come prima in Italia per la Popular Music), scegliere il piano di studi più adatto alle proprie esigenze e fare - se si desidera - un'audizione.

L'Open Day è dunque una giornata di orientamento per:
- entrare in contatto con il mondo CPM;
- ricevere informazioni sui percorsi formativi, i servizi e le attività extra-didattiche;
- conoscere la struttura;
- scoprire le tante opportunità professionali;
- conoscere allievi e diplomati;
- sostenere un'audizione (solo su prenotazione);
- iscriversi ai corsi.



Programma della giornata: 

11:00 -12:30 
Presentazione del CPM Music Institute e dei corsi.

12:30 - 13:00
Presentazione nel dettaglio dei programmi didattici da parte dei Responsabili di Sezione.

14:00 - 18:30
Audizioni e colloqui per tutti i corsi e gli strumenti:

  • Basso, Batteria, Canto, Chitarra, Piano e Tastiere
  • Writing & Production
  • Pro Audio Engineer
  • Songwriting
  • Giornalismo e critica musicale
  • Game Audio

Per confermare la propria presenza e/o la propria audizione:
phone: 02 641146.1


Le porte del CPM Music Institute sono aperte. Vi aspettiamo!

 

Il CPM Music Institute di Milano è la struttura di riferimento per tutto il panorama musicale italiano, avendo segnato una svolta nella formazione dei giovani che vogliono lavorare nell'ambito della Musica Popolare contemporanea e nel Jazz.
Dal 1984 offre un modello didattico multidisciplinare che abbraccia le professioni legate agli strumenti dell'orchestra moderna e a quelle dell'indotto musicale (dai tecnici del suono ai produttori). In seguito al Decreto Ministeriale Prot. N° 279 del 16 maggio 2017 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha autorizzato il CPM Music Institute a rilasciare il titolo di Diploma Accademico di Primo Livello per i corsi riconosciuti di Strumento e Canto.
 
Il CPM Music Institute si avvale di un corpo insegnanti d'eccellenza (l'organico didattico e organizzativo supera le 100 persone) che lavora in spazi ampi e specializzati (oggi 2500 mq con teatro e studi di registrazione).
 
Grazie alla stima di tutto il comparto musicale è un riconosciuto crocevia per il mercato dei lavori della Musica. Ruolo ribadito nelle sue Open Week, che permettono ai suoi allievi – ma anche agli appassionati di Musica - di incontrare artisti e strumentisti di prestigio italiani e internazionali (da Ligabue a Guccini, da Elisa a Caparezza a Silvestri, da Robben Ford, Virgil Donati, Tony Levin e Gavin Harrison dei King Crimson a Mary Setrakian).
Il CPM Music Institute ha offerto e offre a migliaia di giovani l'opportunità di ritagliarsi spazi di lavoro e di prospettiva creativa. Tanti dei suoi diplomati lavorano in orchestre prestigiose, suonano e cantano per gruppi e artisti di grande appeal (da Laura Pausini alla PFM), mentre molti hanno intrapreso carriere artistiche proprie (da Chiara Galiazzo a Renzo Rubino).
 
Una delle vocazioni del CPM Music Institute è la divulgazione del fare Musica che persegue attraverso le sue iniziative editoriali. Dal 1995 migliaia di persone hanno affinato le tecniche legate a chitarra, canto, tastiere e batteria, grazie ai suoi progetti multimediali.
 
Dal 1988 il CPM Music Institute si occupa di portare la Musica in luoghi estremi, attraverso progetti di ricerca che utilizzano le sue proprietà educatrici. Tra i tanti progetti italiani ed europei realizzati, l'ultimo in ordine di tempo è CO2 (ovvero la progettazione e l'installazione di speciali audioteche, divise per "stati d'animo", oggi presenti in 12 carceri italiane), progetto finanziato dalla SIAE e sostenuto dal Ministro della Giustizia che attua con la partecipazione di un comitato scientifico di primordine in cui è presente anche l'Università di Pavia. Il progetto CO2 ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza per il 2017 della Presidenza della Repubblica. I
l CPM Music Institute concorre inoltre a realizzare progetti musicali educativi per l'industria, l'ultimo dei quali è la progettazione di una radio di qualità per il circuito NaturaSì.
 
Le tante occasioni di consulenza con grandi istituzioni pubbliche e private pongono il CPM Music Institute come un modello nazionale di riferimento per tutto il settore.
Il CPM Music Institute è presieduto e diretto fin dalla sua fondazione da Franco Mussida.
 
CPM Music Institute
Via Privata Elio Reguzzoni, 15 - 20125 Milano
tel. 02.641146.1 r.a. / fax 02.641146.23
 
 




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domenica 27 agosto 2017

Mai senza la tua app: come approfittare di ogni momento libero per migliorare l'inglese

Mai senza la tua app: come approfittare di ogni momento libero per migliorare l'inglese 


Milano, 27 agosto 2017 – Al giorno d'oggi avere un eccellente livello d’inglese è fondamentale per affrontare con successo il mondo del lavoro e interagire con persone provenienti da ogni parte del pianeta. Padroneggiare una nuova lingua è più facile di quanto si pensi, e l'orgoglio che si prova quando si raggiunge un livello avanzato è indescrivibile. Per vincere questa sfida, ABA English, scuola d'inglese online con milioni di studenti in tutto il mondo, consiglia di non separarsi mai dalla propria app di apprendimento linguistico in questi ultimi giorni di vacanza. In questo modo otterrai il massimo dallo studio dell’inglese e tornerai al lavoro in piena forma.

1. Sfrutta i tragitti
I tragitti tra una meta e l'altra spesso sembrano interminabili, e nei viaggi in aereo i passatempi a disposizione si riducono ancora di più a causa della mancanza di connessione Internet. Ora si può approfittare delle unità del corso anche offline, scaricandole in vista del volo: il tempo passerà in un baleno e all’atterraggio l'inglese sarà migliorato senza neanche accorgersene.

2. Abbi il coraggio di commettere errori
Un ottimo modo di fare pratica è buttarsi e provare a ordinare al ristorante o fare il check-in in hotel in inglese. Se si sbaglia non succede nulla! Non bisogna dimenticare che anche i madrelingua commettono errori, anzi, ogni errore offre un'opportunità per migliorare. Un trucco? Cerca le unità del corso di ABA con il tema più adatto al genere di lessico che vuoi perfezionare appena prima di iniziare a parlare.

3. Non tradurre
Uno degli errori più comuni che commettono molti è quello di tradurre parole e locuzioni dall’italiano all’inglese in modo letterale, senza pensare che molte espressioni non hanno un esatto corrispettivo in inglese. Concentrarsi solo sulla traduzione rallenterà il processo di apprendimento: per questo il miglior processo è pensare, ascoltare e parlare in inglese. Per raggiungere l’obiettivo è necessario immergersi nella lingua e nella sua cultura. Un buon modo per riuscirci è quello di guardare film in versione originale o i tuoi ABA Films preferiti. Se hai la fortuna di passare le vacanze in un paese di lingua inglese, fai semplicemente attenzione a quello che dicono i tuoi interlocutori!

4. Chiedi aiuto
A volte, per quanto ci sforziamo, è difficile esprimersi in un'altra lingua. Se si è in difficoltà, non si deve esitare: chiedi aiuto. Domanda al tuo interlocutore di ridefinire il concetto con altre parole o spiegagli tu il contesto. Ricorda che con l’app di ABA English si hanno a disposizione 144 sezioni di vocabolario alla fine di ogni unità, che è possibile controllare in caso di dubbi.

5. Divertiti
È dimostrato che quando ci si diverte la capacità di imparare aumenta ed è meno difficile memorizzare informazioni di qualsiasi tipo. Viaggiare è un ottimo modo per conoscere altre culture, divertirsi e praticare l'inglese. Se poi si ha il supporto di un’app che permette di migliorare l'inglese, sempre e ovunque ... di sicuro farai sempre meno fatica ad esprimerti in inglese!

ABA English 
ABA English è una scuola d'inglese online con milioni di alunni in oltre 170 paesi, che si distingue per un metodo di insegnamento che applica all'ambiente digitale i principi dell'apprendimento naturale della lingua madre, attraverso l'utilizzo di cortometraggi autoprodotti.
ABA è una startup che ha ricevuto vari riconoscimenti nel settore EdTech, quali il premio alla 'Miglior App Educativa' di Reimagine Education, ed è stata segnalata da Apple e Google come una delle migliori applicazioni nel campo educativo. Inoltre, dal 2016 è la prima accademia completamente digitale autorizzata a rilasciare i certificati ufficiali di Cambridge English.  ABA ha sede a Barcellona e la sua squadra conta più di 80 professionisti di 20 nazionalità. Per maggiori informazioni potete visitare il sito internet www.abaenglish.com o su mobile: AppStore o GooglePlay.

giovedì 17 agosto 2017

Energia, il futuro è qui: le nuove professionalità di un settore in crescita

Il lavoro nell'ambito della green economy al centro del terzo incontro di Economia sotto l'Ombrellone che si è svolto a Lignano Sabbiadoro (UD)

Il settore dell'energia è in continua crescita, soprattutto nel comparto delle energie rinnovabili, tant'è che solo in Italia si attendono investimenti pari a 9 miliardi annui per i prossimi tre decenni. Tutto ciò porterà alla creazione di sempre più posti per laureati e diplomati in materie tecnico-scientifiche (meccanica, elettronica, informatica, agraria, biologia, chimica, ecc.), ma anche per venditori e commerciali. Opportunità di lavoro che, tuttavia, i giovani potranno cogliere se sapranno formarsi nel modo migliore (fondamentale l'inglese), scegliendo i corsi di studi adeguati, mettendo in campo passione e disponibilità a impegnarsi per crescere e imparare.
Lo hanno sostenuto i tre esperti intervenuti il 16 agosto al terzo appuntamento di Economia sotto l'Ombrellone all'Aurora Beach - Summer Fruit & Bar di Lignano Pineta il cui tema era: "L'energia comparto del futuro: occupazione tra produzione e vendita". Massimo Berka general manager di Biogaservizi, Roberto Pilat di Sky Gas&Power e Marco Tam presidente del Gruppo Greenway hanno risposto alle domande del moderatore Carlo Tomaso Parmegiani e del pubblico delineando le prospettive di un settore sempre più fondamentale per la vita di tutti noi.
«Le potenzialità di sviluppo nei prossimi anni delle energie cosiddette verdi sono notevolissime -ha affermato Tam-. La Germania, ad esempio, ha già deciso di uscire progressivamente dalle produzioni di energia più inquinanti per sportarsi verso quelle più ecologiche. Nel contempo, nelle case di tutti noi il ruolo dell'elettricità sarà sempre crescente e sostituirà progressivamente l'uso del gas, così come nei mezzi di trasporto ci sarà un forte aumento dei motori elettrici a scapito di quelli che utilizzano carburanti fossili. Per cui le prospettive di sviluppo per gli impianti in grado di produrre elettricità in modo ecocompatibile e carbon free sono davvero molto interessanti e il nostro Paese può giocare un ruolo fondamentale viste le importanti competenze sviluppate nella costruzione di impianti di produzione di energie rinnovabili come fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, biometano».

Sulla stessa linea Berka: «Le prospettive di sviluppo del settore sono molto interessanti e, d'altra parte, i numeri lo confermano: secondo diverse rilevazioni, il comparto dell'energia verde è in grado di generare posti di lavoro pari a 15 volte quelli generati dalla produzione di energia con metodi inquinanti. Vedo solo due ostacoli potenziali: uno diffuso in tutto il mondo, ossia il cosiddetto effetto "nimby" per cui nessuno vuole gli impianti di produzione vicino a casa propria, mentre le produzioni ecosostenibili dovranno per forza vedere un grande aumento del numero di impianti; l'altro tipicamente italiano, ossia la burocrazia esasperante per cui oggi, ad esempio, per un impianto a biomasse ci possono volere le autorizzazioni di circa 50 enti diversi il che ovviamente rallenta i tempi di realizzazione, aumenta i costi e conseguentemente rende le energie verdi meno competitive e meno attraenti per gli investitori».

Ha affermato Pilat: «L'incentivazione alle energie rinnovabili ha tuttavia permesso la creazione e lo sviluppo di un settore produttivo che un po' alla volta sta diventando autosufficiente creando molti posti di lavoro che coinvolgono tutta la filiera sia nel campo della produzione, sia in quello della distribuzione dove opera Sky Gas&Power. Un ulteriore sviluppo al settore arriverebbe dal completamento definitivo della liberalizzazione del comparto che, partita a fine anni '90, non è ancora stata del tutto terminata e vede ancora una posizione di privilegio dell'ex monopolista. L'attesa liberalizzazione, prevista nel 2016, è stata prorogata al momento al 2019».

Il settore energetico continua a crescere e vede nel Triveneto una delle aree italiane in cui più si sono sviluppati sia gli impianti sia nuove aziende che fornisco know-how, componenti, tecnologie e consulenze per la realizzazione degli impianti stessi, il che offre grandi opportunità lavorative. «Basti pensare -ha sostenuto Tam- alle enormi potenzialità di sviluppo del biometano, che sarà il biocarburante italiano del futuro per l'autotrazione pesante (camion e autobus), e che darà lavoro ad agronomi, tecnici, sviluppatori di software e informatici perché l'agricoltura ormai si sta affacciando prepotentemente alle nuove tecnologie e all'Iot».

Visto anche il piano energetico nazionale la quota delle rinnovabili andrà crescendo. Ha proseguito Berka: «Stanno partendo molte altre autorizzazioni, oltre alle nostre, per nuovi impianti di produzione di biometano, soprattutto nel Sud Italia dove permetterebbero anche di attenuare un problema annoso come quello della gestione dei rifiuti e dove potrebbero avere interessanti ricadute occupazionali. In generale si prevede nei prossimi trent'anni un aumento della produzione elettrica del 75% rispetto ai livelli attuali e nel 2050 il 90% della produzione elettrica totale arriverà dalle rinnovabili. Oggi su un investimento di un nostro cliente di 1 milione di euro (anche per impianti all'estero) circa il 60% è ricaduta tecnologica prevalentemente su imprese del Fvg e del Veneto, quindi, possiamo sicuramente dire che dal comparto energetico arrivano ottime possibilità lavorative sia dirette, sia nell'indotto».

E se si parla di lavoro, Sky Gas&Power offre buone opportunità perché dopo essersi sviluppata nel Nordest, adesso punta ad allargarsi in altre regioni italiane. Ha ricordato Pilat: «Abbiamo già molti collaboratori, ma continuiamo a cercare giovani motivati ai quali offriamo formazione e possibilità di guadagno interessanti, bisogna però avere la capacità di mettersi in gioco, avere fiducia in sé stessi perché il nostro è un lavoro dove il rapporto personale con il cliente è fondamentale. Non sempre però riusciamo a trovare persone che rispondano alle caratteristiche richieste».

La settima edizione di Economia sotto l'Ombrellone è organizzata da Eo Ipso - comunicazione ed eventi, ha il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e di Turismo FVG ed è sostenuta da Sky Gas & Power (main sponsor), Confindustria Udine, Ramberti, Akrass, GLP, Greenway, LaborCro, Nordest Servizi, Azienda agricola Renato Keber, Beach Aurora, Lignano Pineta, Hotel Ristorante President e Porto Turistico Marina Uno.

Economia sotto l'Ombrellone si chiude mercoledì 23 agosto, ore 18.30, con l'incontro:
"Investire in un mondo che cambia, fra crisi bancarie e crescita delle Pmi"Mario Fumei - Private Banker
Pierluigi Lotti - Consulente Finanziario
Gilberto Bassi - Partner Manager Copernico Sim

Al termine dell'incontro sarà offerto un aperitivo dall'azienda agricola Renato Keber
L'ingresso è libero e gratuito.



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lunedì 14 agosto 2017

SCUOLA – Come saranno scelti e formati i nuovi insegnanti, arriva il decreto Miur che crea graduatorie inutili

Si delinea il lungo percorso che, dalla pubblicazione del bando sino all'effettiva immissione in ruolo, comporterà non pochi anni d'attesa prima di assistere a vere e proprie immissioni in ruolo: potranno essere 4-5 anni per i soli laureati, almeno un paio per gli attuali abilitati all'insegnamento. Il docente vincitore di concorso, anche riservato, inoltre, rimarrà a lungo precario. Anzi, il paradosso è che oggi guadagna di più di quello che andrà a percepire, all'inizio, con il nuovo modello formativo-selettivo. Inoltre, fino all'ultimo momento potrà essere considerato non più idoneo alla professione. Per il sindacato è illegittimo cancellare da Graduatoria ad Esaurimento o di Merito chi ha un contratto a tempo determinato: questi docenti, sempre con titoli e 36 mesi di servizio, come ci dice l'UE dal 1999, andavano assunti subito. Sono laureati, selezionati, abilitati. E per quelli che non lo sono, bastava riconoscere loro un anno di corso accademico per confermare l'abilitazione che hanno conseguito nel campo. 

 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Perché inventare nuove graduatorie per assumere qualcuno con tre anni di ritardo? Ancora di più perché i destinatari sono già collocati in graduatorie ben definite. Lo svolgere un contratto da supplente a stipendio iniziale dopo essere stato inserito nelle Grame non equivale poiall'assunzioni nei ruoli. Come è assurdo bandire nuovi concorsi riservati, quando un terzo dei posti destinati alle prossime assunzioni andrà vacante per il mancato aggiornamento e la chiusura delle GaE. È una decisione illogica, che allontana l'Italia dalle sentenze della Suprema Corte di Giustizia Europea: il modello escogitato non tiene conto nemmeno delle migliaia di espressioni dei giudici del lavoro che condannano lo Stato italiano al risarcimento danni e al pagamento degli scatti automatici anche ai precari, oltre al fatto che la questione dei risarcimenti è tornata proprio in questi giorni a Lussemburgo per un nuovo esame.

 

Anief, pertanto, invita il personale non assunto ad aderire ai ricorsi per la stabilizzazione, gli scatti di stipendio non percepiti e anche per il conferimento dei mesi estivi non corrisposti: per maggiori informazioni ed eventualmente aderire cliccare qui.

 

Diventano operative le nuove procedure che dal prossimo anno, dopo un lungo iter selettivo-formativo, porteranno in cattedra i nuovi insegnanti della scuola pubblica: il Miur ha infatti pubblicato, in questi giorni, attraverso il D.M. n. 616 del 10 agosto 2017, le modalità di acquisizione dei crediti formativi universitari e accademici di cui all'art. 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 5 per accedere ai concorsi a cattedra. I percorsi formativi, illustra l'articolo 3 del D.M., consistono in attività formative e relativi esami per un totale di 24 crediti relativi a precisi ambiti disciplinari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusionepsicologiaantropologiametodologie etecnologie didattiche generali: "Ciascun percorso – si legge ancora nel D.M 616 - è articolato in modo che ogni studente acquisisca i 24 crediti garantendone comunque almeno sei in almeno tre dei quattro ambiti disciplinari".

 

L'accesso alla nuova fase selettiva-formativa prevede anche il progressivo reclutamento degli attuali precari con almeno 36 mesi di supplenze svolte"Per i docenti abilitati e specializzati – riassume Orizzonte Scuola - il percorso, che condurrà all'immissione in ruolo, consiste nella partecipazione ad una procedura concorsuale per soli titoli (bandita entro febbraio 2018) e un colloquio non selettivo. Il colloquio è di natura didattico-metodologica e non prevede un punteggio minimo. I docenti partecipanti saranno graduati, in una graduatoria regionale di merito ad esaurimento, sulla base dei titoli e della valutazione del colloquio (che peserà per il 40% rispetto ai titoli).L'ammissione alla graduatoria regionale di merito avviene a domanda degli interessatiDalla predetta graduatoria i docenti saranno poi ammessi, per scorrimento, ad un percorso di un solo anno corrispondente al terzo del percorso FIT (formazione iniziale e tirocinio)superato il quale potranno accedere al ruolo". Inoltre, "la partecipazione alla procedura concorsuale è consentita in un'unica regione per tutte le classi di concorso o tipologie di posto per le quali sia abilitato o specializzatoNon possono partecipare alla procedura i docenti di ruolo".

 

Il percorso concorsuale e formativo si prevede decisamente più complesso ed esteso, invece, per chi non è in possesso dell'abilitazione all'insegnamento ma solo di laurea magistrale"Per i docenti non abilitati con almeno 3 anni di servizio – continua la rivista - è previsto un concorso riservato, consistente in una prova scritta e una orale, vinto il quale si viene ammessi (con le dovute deroghe relative agli anni di frequenza e ai crediti da acquisire) al percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT), svolgendo il primo e il terzo anno. Superato il percorso FIT si accede al ruolo". Anche in questo caso, "la partecipazione alla procedura concorsuale è consentita in un'unica regione per tutte le classi di concorso o tipologie di posto per le quali abbia maturato un servizio di almeno un anno, fermo restando il requisito complessivo dei tre anni".

 

Sempre per i non abilitati, inoltre, si prevede che "al termine del terzo anno del percorso, previo superamento dell'esame finale, si accederà al ruolo. La scelta dell'ambito scolastico definitivo di assegnazione del docente al momento dell'accesso al ruolo è effettuata dagli interessati nell'ordine della graduatoria stilata in base al punteggio conseguito nell'esame finale". Infine, "la procedura concorsuale è bandita entro il 2018 ed ha cadenza biennale". È bene ricordare che i precari ammessi al terzo anno del percorso FIT saranno automaticamente depennati "da tutte le graduatorie di merito, ad esaurimento e di istituto in cui si è inclusi".

 

Quello che si è delineato, pertanto, è un lungo percorso, che dalla pubblicazione del bando sino all'effettiva immissione in ruolo, comporta alcuni anni di attesa: possono essere 4-5 per i soli laureati, almeno un paio per gli attuali abilitati all'insegnamento. Il docente vincitore di concorso, pure riservato, inoltre, fino all'ultimo momento prima dell'assunzione a tempo indeterminato, può in teoria essere considerato non più idoneo alla professione di docente. Ritrovandosi, paradossalmente, fuori dai giochi anche una volta giunto a un passo dalla stabilizzazione a titolo definitivo e dopo anni di sacrifici professionali non indifferenti.

 

Per il sindacato Anief, questo nuovo modello di reclutamento del personale docente, comprensivo di fase transitoria, lascia molto a desiderare. Prima di tutto perché appare illegittimo cancellare da Graduatoria ad Esaurimento o di Merito chi ha un contratto a tempo determinato: tali docenti, sempre con titoli e 36 mesi di servizio svolto, come ci dice l'Unione Europea dal 1999, andavano assunti subito. Sono laureati, selezionati e abilitati all'insegnamento. E per quelli che non lo sono, bastava riconoscere loro un anno di corso accademico per confermare l'abilitazione che hanno conseguito nel campo. 

 

"Liberandosi dal bluff dell'organico di fatto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – tutto ciò sarebbe stato possibile e avrebbe anche estirpato una volta per tutte la piaga della supplentite. La quale, invece, attraverso la Buona Scuola è stata solo sfiorata, visto che anche quest'anno gli uffici scolastici si apprestano a stipulare almeno 90mila contratti fino al 30 giugno o 31 agostoRiteniamo inoltre assurdo bandire dei nuovi concorsi riservati, dal momento in cui un terzo dei posti destinati alle prossime assunzioni andrà vacante per il mancato aggiornamento (aperto a tutti) e la perdurante chiusura delle GaE. Non c'era bisogno, poi, in presenza di abilitati dallo Stato, di inventare nuove graduatorie per assumere qualcuno con tre anni di ritardo. Ancora di più perché i destinatari sono già collocati in graduatorie ben definite". 

 

Ma c'è anche un altro aspetto che non convince: sottoscrivere un contratto da supplente a stipendio inziale dopo essere stato inserito nelle Grame, le nuove Graduatorie di merito regionali, non equivale a una vera e propria assunzione nei ruoli dello Stato. Quindi, il precario rimane tale anche dopo aver vinto il concorso. Anzi, il paradosso è che oggi guadagna di più di quello che andrà a percepire, per alcuni anni, con il nuovo modello formativo-selettivo.

 

"È una decisione illogica – dice ancora Pacifico - che allontana l'Italia sempre più dalle sentenze della Suprema Corte di Giustizia Europea che riconoscono la stessa progressione stipendiale tra i supplenti e i colleghi di ruolo: il modello escogitato non tiene conto nemmeno delle migliaia di sentenze dei giudici del lavoro che condannano lo Stato italiano al risarcimento danni e al pagamento degli scatti automatici anche ai precari, oltre al fatto che la questione dei risarcimenti è tornata proprio in questi giorni a Lussemburgo per un nuovo esame".



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