L'imprenditore Alfio Bardolla, Guru della formazione in Italia: «Briatore dichiara che l'università non è importante? Sbaglia, è una grande opportunità, i miei figli ci andranno»
L'ultimo numero in edicola del settimanale Oggi contiene un lungo servizio dedicato a Flavio Briatore, nel quale l'imprenditore piemontese a capo del marchio Billionaire e residente a Monte Carlo ha parlato dei suoi attuali impegni lavorativi, del rapporto con la ex moglie Elisabetta Gregoraci e, per la prima volta, dei progetti per il futuro del suo primogenitoNathan Falco.
L'intervista ha toccato anche l'avvenire educativo del figlio, e le dichiarazioni controverse che Briatore ha rilasciato in merito sono state subito riprese da tutti i siti e quotidiani.
L'imprenditore ha infatti dichiarato nell'intervista ad Oggi che «Nathan Falco sa che a 14 anni andrà in collegio in Svizzera a fare il liceo. Non può mica restare a Montecarlo a vita. Poi dopo il diploma verrà a lavorare con me. Se volesse fare l'università? Non ne vedo la ragione: sarò io formarlo. Se uno ha una vocazione deve essere libero di assecondarla, ma a me non serve un laureato, mi serve uno che porti avanti quello che ho costruito: se mi serve un commercialista o un avvocato lo chiamo e gli pago la parcella».
Le dichiarazioni hanno sollevato un immediato e prevedibile polverone mediatico, soprattutto alla luce delle statistiche sul tasso di abbandono universitario da parte degli studenti italiani,
che rappresenta nel nostro Paese un problema storico e dalle dimensioni sempre più preoccupanti per il futuro delle nuove generazioni.
I dati diffusi dall'Eurostat nel 2018 piazzano infatti l'Italia al secondo posto in Europa, dietro soltanto alla Francia, per numero di giovani studenti che hanno rinunciato a conseguire una laurea, con oltre 524.000 addii anticipati.
Un autentico paradosso, perché la decisone di istruirsi attraverso un'adeguata prosecuzione degli studi si rivela una scelta corretta e sempre più lungimirante.
Lo dimostrano chiaramente i dati pubblicati dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il centro studi che raccoglie informazioni e valutazioni dei laureati sul percorso accademico e sulla loro successiva condizione occupazionale.
All'interno della Sintesi del Rapporto 2018 si legge che nei cinque anni successivi al conseguimento del titolo di studio universitario, "il tasso di occupazione risulta pari all'87,8% per i laureati di primo livello e all'87,3% per i laureati magistrali biennali. Tali valori risultano in aumento, rispetto al 2015, di 2,2 e di 3,0 punti percentuali, e il confronto con la rilevazione del 2017mostra un incremento di 0,7 e di 3,0 punti percentuali".
E' dunque vero che il percorso universitario non è così rilevante per il futuro di un giovane?
Non è di questo parere un altro imprenditore di successo, Alfio Bardolla, che in 20 anni di attività imprenditoriale ha creato un business milionario attraverso trenta aziende perfettamente operanti in diversi settori, culminate con la Alfio BardollaTraining Group sul mercato AIM di Milano, l'unica azienda di formazione esistente quotata in borsa.
Il titolo, istituito nel 2017, ha raggiunto delle ottime performance e la società è stata citata come esempio virtuoso in un articolo del Financial Times.
Bardolla, che di affari e formazione se ne intende, l'università l'ha frequentata eccome, per la precisione Scienze Bancarie, Finanziare e Assicurative presso l'Università Cattolica di Milano, e ritiene che oggi più che mai proseguire gli studi sia fondamentale.
Per i suoi due figli immagina infatti un percorso educativo e professionale nel quale l'università giochi un ruolo importante, anche e soprattutto in vista di una preparazione per il mondo chedovranno affrontare in futuro; da qui la decisione di farli crescere entrambi come madrelingua inglese e con una conoscenza approfondita delle culture straniere.
Parte del business di Bardolla riguarda inoltre la vendita di corsi di formazione, e la sua non è dunque una difesa interessata del sistema universitario quanto più una convinzione maturata sul campo attraverso la sua esperienza personale, così sintetizzabile: «La laurea non è indispensabile per avere successo nella vita, ma fornisce indubbiamente delle solide basi per riuscirci, come tutte le statistiche dimostrano».
--
www.CorrieredelWeb.it