2 aprile 2014
Ready to start?
Lancio dell’ Application per iscriversi alla
Scuola Holden. Storytelling & Performing  Arts
con Alessandro Baricco
dale ore 17.00 nel General Store, piazza Borgo  Dora - Torino
I nostri  ragazzi hanno l’opportunità di vivere nel momento più difficile dell’Occidente
da quando è  nata la mia generazione. È una grande chance, non una sfortuna.
Per i giovani,  un mondo in movimento è l’ideale. Solo il dinamismo ci può salvare.
Alessandro Baricco
Abbiamo fatto la Scuola più bella del mondo
Alla  Scuola Holden, fondata nel 1994 da Alessandro Baricco a Torino, insegniamo a  raccontare storie. Da vent’anni, formiamo  professionisti che lavorano nel campo dello Storytelling: significa che i  nostri studenti non studiano soltanto per diventare scrittori, ma anche  registi, attori, copywriter, fumettisti, reporter, autori televisivi o  radiofonici… 
Una volta diplomati, insomma, potranno fare qualunque  mestiere che abbia a che fare con il raccontare storie: saranno i narratori del  futuro, e troveranno lavoro facendo mestieri che oggi esistono a malapena (o  che magari non esistono ancora).
Fino  all’anno scorso la Holden è stata una realtà “piccola”: avevamo in tutto 60  studenti. Dall’ottobre del 2013 ci siamo trasferiti negli oltre 4.000 metri  quadrati dell’ex Caserma Cavalli in  piazza Borgo Dora, a Torino, ristrutturata anche grazie alla collaborazione dei soci Eataly e Gruppo  Feltrinelli. Oggi, gli studenti che vengono ammessi al Biennio in Storytelling & Performing Arts sono 180 ogni anno. 
Le selezioni avvengono interamente online tramite  Application Form, disponibile sul  nostro sito dal 2 aprile 2014.
La  Holden è una Scuola digitale: 
al  via la nuova didattica 100% web, grazie alle Google Apps for Education
Così  come le selezioni, anche la Didattica Holden si avvia a diventare sempre più  digitale: stiamo sperimentando nuovi modelli, che siano buone pratiche  esportabili anche in altre realtà. 
L’obiettivo  è creare una Scuola connessa con il resto del mondo, perché la cultura e la  creatività, grazie al digitale, raggiungano più persone possibile e aprano  nuovi orizzonti. 
Grazie a Google  Apps for Education, una soluzione già utilizzata da oltre 15 milioni di  studenti e insegnanti nel mondo, anche i nostri allievi hanno a disposizione  una casella di posta elettronica Gmail personale, accessibile da qualsiasi dispositivo  fisso o mobile connesso a Internet, oltre ad applicazioni 100% web per  condividere documenti, video e immagini. Possono servirsi degli hangout, ovvero  della video chat integrata in Gmail per effettuare ricerche e lavori di gruppo  e utilizzare il servizio Google Gruppi per inviare, tramite un unico indirizzo  email, messaggi a gruppi di persone che contattano frequentemente. Non solo,  insieme a Noovle abbiamo sviluppato  una App studenti, integrata con le Google Apps for Education e studiata  per rispondere alle nostre esigenze, perché si possa sempre accedere ai  materiali didattici e gestirli facilmente online. 
Telecom Italia ci ha, invece,  fornito la tecnologia per attrezzare tre aule multimediali e una sala regia.  Tutti gli studenti del Biennio hanno ricevuto gratis un  Chromebook Samsung, così che possano  comunicare fra loro, studiare e connettersi alla rete. Sul nostro sito sarà  presto attivato The Wall, un  palcoscenico virtuale dove gli allievi possono diffondere i lavori che  realizzano a Scuola e condividere contenuti. In più, ci sarà anche Post-It: una piattaforma digitale che  permetterà ai ragazzi di scambiarsi tempo e talenti per lavorare ai loro  progetti. 
Cosa insegniamo e con chi?
La nostra Didattica è incentrata su sei mestieri,  percorsi di studio che abbiamo chiamato College  e sono: Acting, Crossmedia, Filmmaking, Real World, Scrivere e Series. Non  sono itinerari didattici nel senso classico del termine. Chi frequenta Acting, quindi, imparerà non solo a  stare su un palco, ma anche a gestire e produrre il teatro nella sua interezza,  dalla stesura di un testo fino al montaggio della scenografia e delle luci. I  ragazzi di Crossmedia racconteranno  storie che viaggiano seguendo tutte le strade possibili, da Facebook e Twitter  ai videogiochi. 
Gli allievi di Filmmaking  impareranno a fare cinema stando sul set e quelli di Series saranno narratori  capaci di organizzare mondi e trame potenzialmente estendibili all’infinito  (sia che si parli di Topolino o di Mad  Men). Gli studenti di Real World non rimarranno molto in classe,  perché ci aspettiamo che siano sempre in giro, a caccia di storie. E chi  frequenta il College Scrivere non si  allenerà solo nel campo della narrativa. Scriverà pubblicità e radiocronache di  calcio, tradurrà poesie, e farà anche sport (perché non si può pensare di  scrivere senza avere muscoli, fiato e una buona dose di testardaggine).
I docenti alla Holden sono tutti professionisti dello  Storytelling. Si muovono nel mondo delle storie, e lo fanno per  mestiere. Sono sceneggiatori, scrittori, registi di cinema e teatro, attori,  drammaturghi, copywriter… Non sono studiosi, critici letterari o professori  universitari. Sono persone che si guadagnano da vivere con le storie, qualunque  forma esse abbiano.
La più  anglosassone delle scuole italiane
Ci piace l’idea che un  ragazzo o una ragazza indiana possano iscriversi e frequentare la nostra  Scuola. Vogliamo farne il posto migliore in cui studiare, non solo per gli  italiani. Puntiamo sulla reciprocità, sullo scambio non solo di idee,
ma di personalità e di  esperienze anche molto diverse.
Alessandro Baricco, Preside
Tutti i College, tranne Scrivere (perché il gesto della  scrittura è ovviamente tutt’uno con la padronanza della lingua), sono in italiano e in  inglese, quindi aperti a studenti  internazionali. Per  diventare “la più inglese delle scuole italiane” ospiteremo professionisti  internazionali, perché tengano corsi e seminari da noi. Stephen Amidon (Il capitale umano, Mondadori 2013) è il  nostro primo Storyteller in residence,  con  noi  per due mesi, da fine febbraio a fine aprile 2014.     
La Scuola  Holden è una scuola sostenibile
La  Caserma Cavalli è stata ristrutturata  secondo canoni di eco-sostenibilità. Uffici  e aule sono illuminate con luci a led  dotate di sensori di movimento. Non  si stampa nulla se non è assolutamente necessario, e facciamo la raccolta differenziata; beviamo l’acqua del rubinetto, e tutti abbiamo  una borraccia. Sia gli studenti che lo staff seguono un corso di preparazione fisica all’interno della Scuola, e quasi  tutti vengono alla Holden in autobus, in treno, a  piedi o pedalando (in  cortile e sotto il portico ci sono le rastrelliere  per le bici).
Dicono della  Scuola Holden 
Terrò sempre cara la  memoria della lezione che ho fatto alla Scuola Holden, dov'erano così evidenti  l'entusiasmo, l'impegno e il talento degli studenti. Questa scuola è uno dei  gioielli nel firmamento del mondo della cultura letteraria italiana. 
Jonathan Coe, scrittore inglese
La Scuola  Holden è una scuola che fa impressione, piena di studenti e docenti  intelligenti ed impegnati. La settimana che ho passato lì, curando un  seminario, è stata profondamente gratificante.  
William  Langewiesche, scrittore e giornalista
Entrare alla Holden è stato  come entrare in un sogno. Il mio sogno. 
Eshkol Nevo, scrittore israeliano
Alla  Scuola Hoden ho portato la mia cassetta degli attrezzi, come la chiamerebbe  Stephen King, e l'ho aperta. 
Ho  lasciato prendere a tutti quello che c'era dentro. E la cosa bella (e strana) è  che, tornando a casa, la mia cassetta ogni volta era sempre più piena.
Tito  Faraci,  sceneggiatore di fumetti e scrittore per ragazzi
Scuola  Holden fa una cosa sola. Ti apre gli occhi  sul foglio bianco, sia esso di carta, rumore bianco, monitor spento,  conversazione interrotta, inquadratura indifferente, il tuo corpo fermo. Questo  è il tuo  foglio bianco.
Livio  Milanesio, Storyteller
     
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