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giovedì 8 maggio 2014

Gente che online cerca di tutto...anche il lavoro. Indagine Google/Doxa

Il motore di ricerca:
una finestra sul mondo del lavoro

Una survey condotta da Duepuntozero Doxa per Google rileva che il 67% degli italiani utilizza i motori di ricerca a caccia di lavori introvabili su canali tradizionali

Milano, 8 aprile 2014 In un'Italia in cui il tema del lavoro è all'ordine del giorno, sempre più persone usano Internet come risorsa per trovare professioni e persone con cui collaborare, per differenziarsi e avviare un'attività imprenditoriale.

A rivelarlo è l'indagine "Gli italiani e i motori di ricerca"[1] condotta da Duepuntozero Doxa per Google, con l'obiettivo di comprendere il ruolo che i motori di ricerca hanno assunto per gli utenti della Rete. Interrogati su cosa gli italiani cercano su Internet, è emerso chiaramente come i motori di ricerca offrano a coloro che cercano un lavoro o vogliono rimettersi in gioco una serie di opportunità e spunti che non sempre emergono attraverso una ricerca tradizionale.

Il motore di ricerca rappresenta infatti una finestra aperta sul mondo del lavoro: l'indagine evidenzia che il 66% degli italiani lo usa per trovare spunti inediti per svolgere in modo nuovo e differente il proprio lavoro, il 48% lo utilizza alla ricerca di idee innovative per una nuova attività, il 47% per cambiare lavoro, il 40% perché è alla ricerca di persone con cui iniziare rapporti professionali.

E non manca chi cercando in rete ha scoperto nuove professioni, trovandole in alcuni casi seriamente interessanti e in altri semplicemente curiose. In particolare, il 67% degli italiani utilizza i motori di ricerca per identificare offerte di lavoro disponibili solo su Internet, mentre il 63% ha scovato online lavori di cui ignorava addirittura l'esistenza.

Qualche esempio originale emerso dagli intervistati:

Il tree climber, che pota gli alberi con la tecnica dell'arrampicata su roccia per offrire servizi di giardinaggio professionale a costi contenuti.
C'è poi chi si è imbattuto nella duola, una figura assistenziale molto diffusa all'estero, ma ancora poco presente in Italia, che supporta le future mamme e le puerpere: una donna che, forte della propria esperienza personale e della propria preparazione, offre un sostegno su misura, intimo e confidenziale a chi è in attesa di un bimbo.

Ma gli esempi mettono in luce anche professioni altamente specializzate come il "memory augmentation surgeon", il medico che aiuterà gli anziani a conservare la memoria. Il campo dell'assistenza alla persona è, infatti, destinato ad avere notevoli sbocchi in futuro, soprattutto se si considera che l'aspettativa media di vita è destinata a salire a 85 anni entro il 2040.

Dai risultati della ricerca emerge chiaramente che dal web arrivano numerosi spunti originali anche per sviluppare professioni inedite o dare nuova linfa a lavori tradizionali: tra gli intervistati c'è chi ha aperto piccoli negozi ambulanti per offrire spuntini e colazioni, chi utilizza Internet per fornire consigli e consulenza per gestire semplici pratiche burocratiche, chi si propone per scrivere delle lettere su qualsiasi argomento o biglietti di auguri per le più disparate ricorrenze. Infine, non manca chi ha deciso di aprire le porte di casa a stranieri in vacanza in Italia per far assaggiare i piatti tipici della cucina italiana.

Federico Capeci, Amministratore Delegato di Duepuntozero Doxa, ha così commentato i dati: "L'indagine fotografa un mercato del lavoro in forte evoluzione, su cui agiscono due fattori: da un lato la crescita della popolazione online, spinta dall'uso in mobilità, dall'altro la difficile congiuntura economica che determina una notevole complessità nel trovare uno sbocco professionale. Da qui la necessità di cercare le opportunità lavorative in maniera diversa, proattiva e con un pizzico di creatività: una necessità che - stando ai dati rilevati - gli italiani sembrano aver capito e, direi di più, messo in pratica autonomamente."


Informazioni su Google

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[1] L'indagine "Gli italiani e i motori di ricerca" è stata condotta con metodologia CAWI, da Doxa Duepuntozero, su un campione di 1.000 individui di età compresa tra i 18-54 anni, rappresentativo della popolazione online italiana.

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