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giovedì 25 settembre 2014

SCUOLA – Il Ministro vuole la seconda lingua alle elementari? Basta spot, si torni al tempo pieno e alle compresenze



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Marcello Pacifico (Anief-Confedir): prima di pensare ad introdurre il Clil già dal primo anno della primaria, il Ministro reintroduca il modello di scuola elementare precedente alla riforma Gelmini, quando l'Italia primeggiava nell'area Ocde. Tra le priorità c'è anche il docente specializzato in inglese e in attività motoria.

 

"Arricchire l'offerta formativa della scuola primaria è un obiettivo condivisibile, ma bisogna procedere per gradi: prima di pensare di introdurre la seconda lingua attraverso la modalità Clil già dal primo anno della primaria, occorre reintrodurre il modello di scuola elementare precedente alla riforma Gelmini, con il tempo pieno e le compresenze, cui aggiungere il docente specializzato in inglese e in attività motoria". Così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, l'apertura fatta oggi dal Ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, a Firenze in occasione della Giornata europea delle lingue.

 

Giannini ha ricordato che il Ministero ha "reintrodotto la seconda lingua anche attraverso la modalità Clil già in seconda elementare, ma possiamo arrivare anche alla prima elementare". Anief, tuttavia, ritiene che studiare anche attraverso una lingua straniera rappresenterebbe il completamento di un quadro di offerta formativa già di per sé esaustivo. A seguito, invece, delle disposizioni introdotte dall'ex Ministro Gelmini, in particolare attraverso la Legge 169/2008, il sistema organizzativo, orario e valutativo della scuola elementare italiana è stato fortemente penalizzato. Tanto da sprofondare delle prime alle ultime posizioni nella classifica sulla qualità del sistemi scolastici primari dell'area Ocde.

 

La riforma Gelmini ha infatti cancellato quella formula del tempo pieno di 40 ore di scuola reale, con due maestre per classe, più due ore di compresenza. Quel modello è stato sostituito con l'attuale maestro "prevalente" che svolge 22 ore, a cui si aggiunge lo "spezzatino" composto delle altre materie, assegnato a diversi colleghi. Tra questi figura pure il maestro d'inglese, però non specializzato. Con il risultato che agli alunni si è data meno scuola. E di qualità più bassa, perché l'offerta formativa viene proposta sostanzialmente in modo disomogeneo.

 

"Questo cambiamento è servito solo a tagliare migliaia di posti da insegnante di scuola primaria – spiega il sindacalista Anief-Confedir – e non di certo a migliorarne l'organizzazione: per questo ora chiediamo di cancellare quei provvedimenti contenuti nella Legge 169 del 2008 e di reintrodurre il 'modulo'. Come occorre tornare al docente specializzato in inglese, facendola finita con il maestro scandalosamente abilitato in itinere all'insegnamento della lingua straniera attraverso un mini-corso di alcune decine di ore".

 

"L'Anief chiede, inoltre, che si ristabiliscano il tempo pieno e le ore di compresenza pre-riforma. Quando era possibile rinforzare nuovi concetti e conoscenza, senza lasciare indietro gli alunni più in difficoltà. Come occorre trovare i fondi per assumere i docenti specializzati nello svolgimento dell'attività fisica in età giovanile: proprio in queste ore l'OMS ha detto che in Italia c'è il più alto numero di bambini e adolescenti in forte sovrappeso, il 36%, e obesi, il 10-15%. E non si pensi di farlo solo a livello simbolico o con i soliti annunci spot: una sola ora a settimana di attività motoria alla primaria servirebbe a bene poco, ne occorrono almeno due, meglio ancora tre", conclude il sindacalista Anief-Confedir.

 

 

Per approfondimenti:

 

Le indagini internazionali Pirls e Timss ci dicono che i nostri giovani sono sempre meno preparati. Si torni alla scuola pre-Gelmini

 

 

25 settembre 2014        

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