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sabato 25 ottobre 2014

ISTRUZIONE – Parte la valutazione degli istituti: 8.400 scuole si danno i voti in pagella



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Il Miur ha inviato ad ogni preside la direttiva: il primo dei tre rapporti annuali dovrà essere consegnato entro il mese di luglio sotto forma di autovalutazione. Dal 2015/16 sui giudizi da dare alle scuole peserà anche quello di ispettori ministeriali ed esperti, che però sono in numero esiguo e potranno visitarne non più del 10%.

 

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): l'Invalsi dovrà tenere conto dei fattori endogeni ed ambientali, che sono determinanti sull'apprendimento degli alunni. Altrimenti verranno sottratte risorse proprio alle scuole più disagiate. E anche il salario accessorio rivolto al personale che vi opera. Con i fondi d'istituto ormai a secco e gli stipendi fermi al 2009 è un errore che non possiamo permetterci.

 

Un po' in sordina, è partito in questi giorni il processo di valutazione degli istituti: il Ministero dell'Istruzione ha inviato ad ognuna delle 8.400 scuole autonome italiane, la Circolare n. 47 contenente le "Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione", a completamento della Direttiva n. 11, del 18 settembre scorso, sulle priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17. Per la prima volta, per migliorare i livelli di apprendimento e rafforzare le competenze degli studenti italiani, si intraprende la strada che porta alla valutazione delle scuole: attraverso un Sistema Nazionale standardizzato, già da quest'anno scolastico gli istituti, statali e paritari, saranno coinvolti in un processo graduale di valutazione che entrerà a regime nel 2016-2017. I primi rapporti delle scuole dovranno però essere già il prossimo mese di luglio.

 

Saranno le stesse scuole, sulla scorta degli indicatori forniti dall'Invalsi, l'Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione, ad autovalutarsi: nel giudizio peseranno fattori-chiave, come le competenze degli studenti, l'organizzazione e la qualità della didattica, le dotazioni scolastiche. Ma anche, a ragione, il contesto socio-economico. Nel rapporto di fine anno, il preside e lo staff addetto alla valutazione, redigeranno un rapporto contenente gli obiettivi di miglioramento di ciascun istituto. Producendo uno strumento utile anche alle famiglie degli alunni, che potranno in questo modo far conoscere il piano di lavoro che la scuola metterà in campo per migliorare l'offerta formativa.

 

Nei prossimi giorni, il Miur predisporrà dei percorsi di formazione rivolti a dirigenti scolastici e docenti referenti per la valutazione di istituto. Alla fine del triennio le scuole diffonderanno i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di miglioramento programmati. Inoltre, dal prossimo anno scolastico, la valutazione diventerà anche esterna: fino al 2017, un gruppo (poco numeroso) di ispettori ministeriali ed esperti, verificheranno l'operato di non oltre il 10% di istituti. Anche l'Invalsi produrrà un Rapporto annuale nazionale sul sistema scolastico, realizzando un'analisi del quadro nazionale con comparazioni internazionali.

 

In linea generale, l'Anief reputa questa operazione, introdotta dal Governo Monti, un'opportunità per il miglioramento dei livelli di apprendimento e per rafforzare le competenze degli studenti. Ma anche una chance per stimolare la crescita organizzativa degli istituti scolastici. L'esito della valutazione, tuttavia, non dovrà incidere sulla quantità dei fondi da assegnare alle singole scuole. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, "l'introduzione di criteri nazionale, rispetto ai quali le scuole debbono rapportarsi, può essere bene accolta. Ma occorre fare attenzione, perché le scuole non possono essere penalizzate dagli esiti delle rilevazioni: stiamo parlando di istituti dove già un docente 'funzione strumentale', per assolvere impegnativi compiti di durata annuale, percepisce meno di 200 euro netti. È facile prevedere cosa accadrebbe qualora fossero penalizzati da performance non brillanti dell'autovalutazione: le risorse si assottiglierebbero e rischierebbero la soppressione".

 

Ora, è vero che tra gli indicatori del documento di autovalutazione sono presi in considerazione anche gli "ambienti di apprendimento, l'apertura verso il territorio, gli elementi socio-economici di contesto", ma il timore è che ad incidere di più nell'assegnazione delle risorse pubbliche possano essere altre "voci", ad iniziare dalle risultanze didattiche. "In tal caso – continua Pacifico – si andrebbero a penalizzare tutte le strutture educative che devono già convivere con livello culturale depresso o un tessuto economico limitato. Pensiamo a tante aree del Sud, ma anche alle isole o alle zone montane. L'assegnazione dei fondi, oltre che degli organici, dovrebbe invece avvenire dando maggiore peso a fattori locali come la dispersione scolastica, la disoccupazione, l'eventuale presenza di alloglotti e alti flussi migratori".

 

Ragionare sulla valutazione delle scuole sulla base di rigidi standard nazionali aprirebbe, inoltre, al pericolo di veder decurtato quel fondo d'istituto che oggi viene assegnato alle nostre per la metà rispetto al 2011. Con effetti negativi anche sul salario accessorio del personale che vi opera: si tratta di più di un'eventualità, visto che è prevista nella stessa "Buona Scuola", a pagina 53, l'assegnazione triennale "di scatti di retribuzione" solo al 66% dei docenti meritevoli.

 

Tutto ciò si tradurrebbe in un ulteriore affossamento degli incentivi ai lavoratori della scuola, docenti e non, avviato con accordi-trappola come quello del 19 marzo del 2013. Ma anche come quello del giugno scorso, quando per assolvere il diritto degli aumenti stipendiali automatici, all'Aran si è deciso, con la complicità di alcuni sindacati, di tagliare in modo irrecuperabile 124 milioni di euro del MOF del 2013 (280 già cancellati), 550 milioni per il 2014 e altri 350 milioni per il prossimo anno: tutti sottratti al Miglioramento dell'offerta formativa. Quindi a studenti e personale.

 

 

Per approfondimenti:

 

La Circolare Miur n. 47 su Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione

 

La Direttiva Miur n. 11 su Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17

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