Tutte le novità, contenute nei due decreti predisposti
dal Governo, che cambieranno la formazione, il reclutamento, la carriera, le
ferie, i pensionamenti, i trasferimenti del personale saranno approvati ad
elezioni Rsu avviate.
Facendo, in tal modo, un bel regalo ai sindacati
rappresentativi, ora improvvisamente combattivi ma per anni copartecipi della
sottrazione dei diritti dei lavoratori e della svalutazione dei loro stipendi.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):
presentare un piano di
ulteriore peggioramento della situazione professionale a ridosso del rinnovo
delle rappresentanze sindacali avrebbe comportato un’ulteriore crescita del
malcontento per l’operato dei sindacati tradizionali. Ma va bene così: se in
occasione del rinnovo Rsu l’Anief diventerà rappresentativa, non dovrà di certo
dire grazie al Governo degli annunci e dei rimandi.
Lo slittamento a
martedì 3 marzo dei due provvedimenti sulla 'Buona scuola', previsti in
discussione in CdM inizialmente per venerdì 27 febbraio con questa data più
volte confermata dai rappresentanti del Governo, è la dimostrazione che aveva
ragione l’Anief: tutte le novità, contenute nei due decreti predisposti dal
Governo, che cambieranno la formazione, il reclutamento, la carriera, le ferie,
i pensionamenti, i trasferimenti del personale saranno approvati ad elezioni
Rsu avviate. Facendo, in tal modo, un bel regalo ai sindacati rappresentativi,
ora improvvisamente combattivi ma per anni copartecipi della sottrazione
continua dei diritti dei lavoratori e della svalutazione progressiva dei loro
stipendi.
“Con il posticipo
a martedì prossimo dell’approvazione in Consiglio dei Ministri dei due decreti sulla
Buona Scuola – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario
organizzativo Confedir – il premier Renzi smentisce se stesso e conferma quanto
dichiarato dai sindacati dopo l’incontro col ministro Gelmini: il testo di
riforma sarà quindi pubblicato dopo elezioni Rsu. A questo punto, Anief chiede
ai lavoratori di rimanere vigili dopo che i sindacati rappresentativi hanno
detto sì in passato alla fine degli scatti di anzianità, all’introduzione del
merito in cambio dei tagli, alla fine del primo gradone stipendiale, alla
disparità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Senza fare alcuna
opposizione ai tagli”.
“Presentare un
piano di ulteriore peggioramento della situazione professionale a ridosso del
rinnovo delle rappresentanze sindacali avrebbe comportato sicuramente
un’ulteriore crescita del malcontento per l’operato di questi sindacati. Il
Governo, con questa mossa, dà quindi una mano non indifferente alle
organizzazioni tradizionali. Ma va bene così: se in occasione del rinnovo Rsu
l’Anief diventerà rappresentativa, non dovrà di certo dire grazie al Governo
degli annunci e dei rimandi”, conclude Pacifico.
Il giovane
sindacato coglie l’occasione per ribadire la sua posizione sulla riforma in
arrivo: rimane ancora troppa confusione sulle 150mila assunzioni, perché
continuano ad avere poche garanzie su tanti docenti abilitati che hanno diritto
all’immissione in ruolo. Anche gli Ata continuano ad essere penalizzati, con
ulteriori tagli al personale e il blocco delle indennità per i lavori extra.
Anief, poi, non ha alcuna preclusione sul merito, ma prima si allinei lo
stipendio all’inflazione. E non ci sono norme a tutela degli scatti e delle mensilità
estive dei precari. Risulta davvero positivo, invece, il potenziamento dell’alternanza
scuola-lavoro, ma serve una riforma complessiva. Sull’introduzione dell’arte e
della musica tutti d’accordo, però ricordiamoci che sono diverse le discipline
da introdurre e che necessitano di un tempo scuola maggiore.
Per approfondimenti:
25 febbraio 2015
Nessun commento:
Posta un commento