Prima 148mila, poi
180mila. Adesso stiamo assistendo ad un brusca frenata sui numeri: la gran
parte delle assunzioni, da attuare con l’organico funzionale, si faranno solo nel
2016, a riforma approvata.
Marcello Pacifico
(Anief-Confedir): è sempre più
evidente che questo Governo è in confusione. Ammesso che ci si fermi ai posti
attualmente liberi, le immissioni in ruolo devono essere almeno il doppio. Se
al Miur facessero un censimento nazionale se ne renderebbero conto. Se si
perservera con questa politica, il costo per l’erario sarà altissimo: considerando
che ogni supplente viene indennizzato con cifre che vanno dai 35mila ai 50mila
euro è evidente che più alto è il numero delle mancate assunzioni, più
l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo
nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro.
Prima 148mila, poi 125mila, anzi 180mila. Dopo il
piano di assunzioni al rialzo dei giorni scorsi, con l’approvazione imminente
di un piano storico che avrebbe cancellato la “supplentite” e la piaga del
precariato scolastico italiano, il Governo ritorna con i piedi per terra,
allineandosi al semplice turn over degli Esecutivi che lo hanno preceduto: le
immissioni in ruolo che verranno realizzate nella prossima estate si sarebbero
infatti ristrette a 35mila, al massimo 45mila: “una cifra di gran lunga inferiore alle oltre 100mila stabilizzazioni
annunciate martedì dal Governo”, commenta
Il Sole 24 Ore. Le tante assunzioni rimanenti, quelle da attuare con
l’organico funzionale, introdotto con il disegno di legge, si faranno invece, se
va bene, nel 2016, a riforma approvata.
“È sempre più evidente che questo Governo è in
confusione: se questa ipotesi dovesse tradursi in realtà, infatti, avremmo
assistito solo a un grande bluff. Dopo una campagna governativa mediatica durata
oltre sei mesi e una consultazione nazionale on line di sessanta giorni,
l’amministrazione dimostra di non avere ancora le idee chiare”. È tutto dire
che, sempre il Sole 24 Ore, spieghi che sui numeri e le modalità di assumere i
docenti precari “la decisione finale sarà
presa a ridosso del CdM” della prossima settimana.
“È evidente che negare la stabilizzazione a diverse
decine di migliaia di supplenti abilitati o vincitori di concorso, inclusi
nelle graduatorie d’Istituto e in quelle di merito - spiega Pacifico - significherebbe
per lo Stato prendersi una responsabilità non indifferente: gli effetti della
sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre stanno
infatti facendosi sempre più sentire nei tribunali italiani. Alle sentenze emesse dai tribunale di Trani, Napoli e Crotone, si sono
aggiunte quelle di Siena e Fermo, tutte favorevoli ai ricorrenti, che hanno
stabilizzato precari della scuola, riconoscendo loro la ricostruzione di
carriera per intero del pre-ruolo e il pagamento degli scatti di anzianità”.
“Ora,
considerando che ogni supplente viene indennizzato, mediamente, con cifre che
vanno dai 35mila ai 50mila euro – continua il sindacalista Anief-Confedir – è
evidente che più è alto il numero delle mancate assunzioni, più
l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo
nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro. Viene da chiedersi se allo
Stato convenga perseverare nel sistematico aggiramento della direttiva CE 70/99
che impone ai Paesi membri dell’UE di assumere personale dopo 36 mesi di
servizio svolto su posti liberi. E non di stipulare 1 milione e mezzo di
supplenze in 15 anni, assumendo a titolo definitivo solo una minima parte di
questi precari. Ciò malgrado l'articolo 5, comma 4-bis, del decreto legislativo
368/2001 disponga la stabilizzazione in tutti i casi in cui si superi il tetto
dei 36 mesi di contratti a tempo determinato”.
“Continuiamo
quindi a non comprendere perché al Miur non stiano lavorando su un serio
censimento che consenta di determinare l’esatta entità dei posti vacanti a
livello nazionale: gli amministratori della scuola pubblica si renderebbero
conto che i posti già vacanti sono 90mila, cui vanno aggiunti i prossimi
pensionamenti. Lo ribadiamo: anche se ci si vuole fermare al turn over –
conclude Pacifico – le assunzioni da fare sono almeno più del doppio”.
Per approfondimenti:
(Riforma
stipendi, bozza riforma: "immeritevoli" soggetti a verifiche. Non ci saranno risorse in più. Valutazione
triennale (Orizzonte Scuola del 3
marzo 2015)
Scuola
– Precari. A Settembre ipotesi di sole 35mila-45mila assunzioni (Il Sole 24 Ore del 5 marzo 2015)
Assunzioni,
posti vacanti e pensionamenti docenti della scuola pubblica
dall'anno
scolastico 2001/02 al 2013/14
|
||||||
Anno
Scolastico
|
Assunzioni
docenti e educatori
|
Decreto
MIUR
|
Posti
docenti vacanti fino al 31/8
|
Posti
docenti vacanti fino al 30/6
|
Totale supplenze annuali conferite a docenti e educatori
|
Pensionamenti
docenti ed educatori
|
2013/14*
|
4.447
|
Legge
128/2013
|
||||
2013/14
|
11.268
|
n. 732
del 30 agosto 2013
|
12.055
|
108.284
|
120.339
|
10.860
|
2012/13
|
21.112
|
n. 74
del 10 agosto 2012
|
9.465
|
98.410
|
107.875
|
21.354
|
2011/12
|
30.300
|
n. 74
del 10 agosto 2011
|
22.700
|
83.572
|
106.272
|
27.400
|
2010/11
|
10.000
|
n. 75
del 10 agosto 2010
|
23.177
|
83.821
|
106.998
|
25.662
|
2009/10
|
8.000
|
n. 73
del 4 agosto 2009
|
23.277
|
93.696
|
116.973
|
31.701
|
2008/09
|
25.000
|
n. 61
del 10 luglio 2008
|
20.000
|
111.000
|
131.000
|
19.130
|
2007/08
|
50.000
|
n. 56
del 3 luglio 2007
|
22.000
|
120.000
|
142.000
|
43.620
|
2006/07
|
20.000
|
n. 50
del 30 giugno 2006
|
32.000
|
120.000
|
152.000
|
28.772
|
2005/06
|
35.000
|
n. 61
dell'8 luglio 2005
|
28.773
|
99.584
|
128.357
|
22.392
|
2004/05
|
12.500
|
n. 59
del 23 luglio 2004
|
33.370
|
93.631
|
127.001
|
15.881
|
2003/04
|
0
|
Non si
sono effett. assunz.
|
33.626
|
78.240
|
111.866
|
17.574
|
2002/03
|
0
|
Non si
sono effett. assunz.
|
26.296
|
78.753
|
105.049
|
15.594
|
2001/02
|
30.579
|
n.135
del 9 agosto 2001
|
24.625
|
72.290
|
96.915
|
15.260
|
TOTALI
|
258.206
|
|
311.364
|
1.241.281
|
1.552.645
|
295.200
|
*solo
docenti di sostegno
|
||||||
Raccolta
ed elaborazione a cura dell'Uffici Studi Anief
|
5 marzo 2015
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