Milano,              15 aprile 2015            –            La rapidità del            consumo delle risorse globali e la conseguente necessità di            reperire nuove 'terre'            rappresentano una sfida molto attuale: per tentare di dare una            risposta a            questo problema nasce il progetto INMARE, un consorzio di              scienziati che si              propone di esplorare le risorse microbiologiche degli              oceani. 
Gli ambienti marini contengono infatti la più grande diversità di nuovi geni, enzimi e prodotti naturali che potrebbero essere usati nell'industria per produrre prodotti più sicuri, economici ed ecologici.
INMARE (Industrial  Applications            of Marine Enzymes: Innovative            screening            and expression platforms to discover and use the functional            protein diversity            from the sea")            è un nuovo consorzio            internazionale costituito da 24 partner accademici e            industriali provenienti da            12 nazioni, include importanti multinazionali ed è              finanziato dal programma              europeo Horizon 2020 e coordinato dal Prof. Peter            Golyshin e dalla dott.ssa            Olga Golyshina dell'Università di Bangor. Il lavoro di ricerca            si svilupperà su            4 anni con un finanziamento di 6.000.000 di euro. 
L'Università degli Studi di Milano, partner italiano del consorzio insieme a CNR e Università di Bologna, supporterà il lavoro di ricerca con il gruppo della Prof.ssa Sara Borin, del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente.
In progetto INMARE parte dai risultati ottenuti da progetti finanziati da precedenti programmi quadro comunitari finalizzati all'esplorazione della diversità genomica e biochimica dei microrganismi marini e si propone di scoprire ed applicare nuovi enzimi e metaboliti microbici, in particolare finalizzati alla produzione di chimica fine, di tecnologie per il risanamento ambientale e di farmaci anti-cancro.
Molti processi biotecnologici industriali sono infatti basati sui microrganismi, e nuovi processi ed applicazioni biotech emergeranno dalla biodiversità microbica ancora inesplorata, anche chiamata " microbial dark matter".
Di speciale interesse sono i microrganismi che sopravvivono in condizioni estreme di pressione, salinità o temperatura e pertanto potrebbero fornire enzimi funzionali in processi industriali che avvengono in condizioni chimico-fisiche non fisiologiche.
Il consorzio possiede già più di 100 'librerie geniche' provenienti da una varietà di ambienti bizzarri che possono essere sottoposti a questo screening, e ne costruirà altre da ambienti estremi non ancora studiati.
Il focus industriale di INMARE deriva da programmi innovativi di screening di nuovi enzimi, e dallo sviluppo di nuove tecnologie metagenomiche.
Titolo del progetto: Industrial Applications of Marine Enzymes: Innovative screening and expression platforms to discover and use the functional protein diversity from the sea (INMARE)
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