L’algoritmo ministeriale non ha fatto sconti: 7mila su 10mila costretti a lasciare terra d’origine e affetti. Ci sono addirittura casi di spostamenti dalle regioni Settentrionali a quelle del Meridione. La situazione rasenta il paradosso, quando si scopre che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l’immissione in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali.
Il sindacato non ha dubbi: si è preferito
mantenere il precariato, con 100mila abilitati in possesso di diploma
magistrale, Tfa, Pas, diploma di Scienze della formazione primaria e titolo
conseguito all’estero lasciati al palo: la loro presenza nel piano avrebbe
evitato di vedere disperse tante cattedre destinate al ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): era normale che in tanti, 7mila con
l’Anief, non accettassero la clamorosa esclusione, incaricando il tribunale di
fare quello che avrebbe dovuto scrivere nella riforma il legislatore avveduto.
I timori dell’Anief
erano fondati: due precari su tre assunti nel corso della fase
B, avviata dal Miur nel corso della notte, saranno costretti a spostarsi di
centinaia di chilometri da dove sono residenti e lavorano come supplenti. A
confermarlo è stato poco fa il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il
quale annunciato “che
sono circa 7 mila i docenti del Sud che hanno avuto incarico a Nord”. A
questo punto, è evidente che non si tratta di casi isolati o del “sacrificio
di alcuni necessario e funzionale”, come dichiarato appena qualche giorno
fa dallo stesso titolare del dicastero dell’Istruzione.
La lotteria della fase B
di assunzioni non ha quindi fatto sconti. E al sindacato risulta che ci sono
stati addirittura dei precari a cui, attraverso l’algoritmo del Miur, è stato
indicato loro di spostarsi da Nord a Sud. A rendere ancora più grave la
situazione è che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l’immissione
in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali fino al 31 agosto
2015: il motivo è dovuto alla mancanza di candidati nelle graduatorie ad
esaurimento e di merito. Pertanto, nella fase B, saranno al massimo 10mila le
assunzioni che si porteranno a termine, rispetto alle 16.210 fissate dal Miur.
Complessivamente,
considerando anche le fasi 0 e A, si sono persi già 10mila posti: dei 48mila
previsti, ne sono stati portati a termine (salvo rinunce dell’ultimo momento da
parte di chi è stato spedito a centinaia di chilometri da casa suo malgrado)
solo 38mila. In prevalenza su sostegno e matematica alle media, ma anche su
altre discipline. E dobbiamo ancora assistere alla parte più complicata del
piano straordinario di immissioni in ruolo: quella delle 55mila assunzioni
legate al potenziamento scolastico, successivo alle richieste che nelle
prossime settimane i collegi dei docenti di tutte le scuole italiane dovranno
comunicare ai rispetti Uffici scolastici. Pertanto, il numero di posti che
salteranno, rispetto alle 103mila assunzioni iniziali, 150mila originarie,
rischia di raggiungere proporzioni tutt’altro che trascurabili.
Tutti questi dati rendono
ancora più incomprensibile l’ostinazione di Governo e amministrazione
scolastica nell’opporsi ostinatamente all’apertura nelle Gae, quindi nel piano
straordinario di stabilizzazione, degli oltre 100mila abilitati in possesso di
diploma magistrale, Tfa, Pas, diploma di Scienze della formazione primaria e
titolo conseguito all’estero: la loro presenza nel piano, infatti, avrebbe
evitato di vedere disperse tante cattedre destinate al ruolo.
“Aveva quindi ragione l’Anief
– dichiara il suo presidente, Marcello Pacifico - quando in primavera annunciava
guerra nei tribunali, nel corso delle audizioni tenute in Parlamento: i posti
ci sono, il personale a cui assegnarli pure, ma per un assurdo cavillo
normativo, superabilissimo attraverso la riforma appena approvata, si
preferisce lasciare precario il personale selezionato, formato, in possesso di
tutti i titoli richiesti e pure con anni di esperienza sul campo”.
“È davvero emblematico –
continua Pacifico – quanto sta avvenendo con i docenti di sostegno: delle 8.797
assunzioni su sostengo della fase B della riforma, quasi la metà, ben 3.671 (di
infanzia, primaria e medie), sono andate perse. E non si recupereranno, perché
le graduatorie sono esaurite. Ora, il ministro ci viene a dire che “delle
38.000 assunzioni fatte ad oggi 14.000 posti riguardano il sostegno””.
“Ma perché Giannini non dice
che dovevano essere molte di più e che ci sono 12.840
insegnanti di sostegno specializzati negli ultimi anni, attraverso il primo
e secondo ciclo di Tfa e attraverso i corsi di Scienze della Formazione
Primaria, che continueranno a rimanere supplenti loro malgrado? Era normale che
in tanti, 7mila con l’Anief, non accettassero questa clamorosa esclusione,
incaricando il tribunale di fare quello che avrebbe dovuto scrivere nella
riforma il legislatore avveduto”, conclude Pacifico.
Per approfondimenti:
Riforma
scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto
Quotidiano del 29 giugno 2015)
Organico
di fatto, le tabelle per Regioni. Tagliati 2.145 posti (Orizzonte Scuola dell’8
luglio 2015)
I
66mila precari che chiedono una cattedra (Corriere della Sera del 14 agosto
2015)
Sì
alla cattedra anche se è lontana ma uno su cinque rifiuta il posto (La Repubblica del 14 agosto 2015)
Organico
potenziato azzoppato: i posti mancanti non saranno coperti da supplenze annue
(Tuttoscuola del 25 agosto 2015)
Emiliano
padrino dei precari: "la buona scuola fa soffrire per voi affitti e treni
scontati" (La Repubblica del 28 agosto 2015)
Assunzioni,
Giannini: 7mila docenti da Sud a Nord. Un neoassunto su due ha meno di 40 anni.
14mila assunti nel sostegno (Orizzonte Scuola del 2 settembre 2015)
2 settembre 2015
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