Con la Nota n. 2157, del 5 ottobre 2015, il Ministero dell’Istruzione indica agli Uffici scolastici regionali di posticipare di due mesi l’iniziale scadenza. Una tempistica dai “tempi distesi” che, spiegano da Viale Trastevere, viene reputata necessaria per permettere “di garantire lo svolgimento delle successive procedure per l’avvio dell’anno scolastico 2016/17”.
Lo slittamento è un’ammissione sull’impossibilità di
completare nell’anno in corso le complesse procedure di attuazione della
riforma, ad iniziare dall’organico potenziato. Perché è evidente che non
possono essere completate le schede ‘Sidi’, relative alle aree di docenza da
indicare come necessarie per attuare l’offerta formativa maggiorata prevista
dalla stessa riforma. E ciò avverrà nonostante la Legge 107/15 preveda che il
piano dell’offerta formativa doveva essere pubblicato in tempi ristretti, in
quanto propedeutico per una serie di attività centrali per l’esito della stessa
riforma. Come la definizione degli organi collegiali, i finanziamenti, il
reclutamento, ma anche i trasferimenti, le iscrizioni degli alunni e molto
altro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il nostro sindacato
aveva preannunciato questo epilogo al personale, nel corso dei tanti seminari tenuti
in queste settimane nelle scuole proprio sulla corretta interpretazione della
Buona Scuola, tenuti in tantissime scuole. Imporre dei ritmi serrati per delle
scelte così delicate era un’impresa impossibile. Agli Uffici scolastici
regionali, le informazioni richieste arriveranno non più entro la data che ci
hanno indicato per mesi, in corrispondenza delle festività dei Santi. E nemmeno
a Natale. Forse, visto che siamo ancora in alto mare, nemmeno a Pasqua. È una
realtà sconfortante, che a questo punto mette in seria discussione pure le
55mila assunzioni della fase C.
La
riforma della scuola non vedrà la luce prima del prossimo anno scolastico: oggi
il Miur ha pubblicato una nota, la
n. 2157, attraverso cui annuncia che, considerando l'articolo 1 comma 12
della Legge 107/15 e "tenuto conto che la scadenza del dimensionamento
scolastico da parte delle regioni avverrà entro il 31 dicembre 2015, il Piano
triennale dell'Offerta Formativa possa essere definitivamente concluso entro il
15 gennaio 2016". Una tempistica dai “tempi distesi” che, spiegano senza
giri di parole dallo stesso Ministero dell’Istruzione, viene reputata
necessaria per permettere “di garantire lo svolgimento delle successive
procedure per l’avvio dell’anno scolastico 2016/17”.
Lo
slittamento di due mesi della data rappresenta un’ammissione sull’impossibilità
di completare nell’anno in corso le complesse procedure di attuazione della
riforma. Ad iniziare dall’organico potenziato. Perché a questo punto, è
evidente che non possono essere completate le schede ‘Sidi’, relative alle aree
di docenza da indicare come necessarie per attuare l’offerta formativa
maggiorata prevista dalla stessa riforma. E ciò avverrà nonostante la Legge
107/15 preveda che il piano dell’offerta formativa doveva essere pubblicato in
tempi ristretti, in quanto propedeutico per una serie di attività centrali per
l’esito della stessa riforma. Come la definizione degli organi collegiali, i
finanziamenti, il reclutamento, ma anche i trasferimenti, le iscrizioni degli
alunni e molto altro. Si trattava, in sintesi, di un passaggio obbligato, che
ministro dell’Istruzione e rappresentanti del Governo hanno sempre detto che si
sarebbe completato entro il mese di novembre 2015.
“Aveva
quindi piena ragione il nostro sindacato – commenta Marcello
Pacifico, presidente Anief – quando sosteneva che mai e poi mai si sarebbe
fatto in tempo a comunicare alle scuole i dati utili all’attuazione della
riforma. Ora, dopo che l’Anief lo ha spiegato al personale tenendo dei seminari
sulla corretta interpretazione della Buona Scuola, tenuti in tantissime scuole,
anche al Miur si accorgono che imporre ai collegi dei docenti dei ritmi serrati
per delle scelte così delicate era un’impresa impossibile”.
“Del resto –
continua Pacifico -, come si poteva pensare di raggiungere tale obiettivo, la precisa
definizione di 8.500 diverse offerte formative, in poche settimane? La verità,
però, è venuta a galla. Agli Uffici scolastici regionali, le informazioni
richieste arriveranno non più entro la data che ci hanno indicato per mesi, in
corrispondenza delle festività dei Santi. E nemmeno a Natale. Forse, visto che
siamo ancora in alto mare, nemmeno a Pasqua. Con buona pace di chi, tra
amministratori della Scuola e governanti del Paese, sino a pochi giorni fa
continuava a dire che il piano di riforma non avrebbe avuto intoppi o
rallentamenti. È una realtà sconfortante, che inevitabilmente mette in seria
discussione pure le 55mila assunzioni della fase C”.
Per approfondimenti:
Riforma
scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto
Quotidiano del 29 giugno 2015)
Organico
di fatto, le tabelle per Regioni. Tagliati 2.145 posti (Orizzonte Scuola
dell’8 luglio 2015)
5 ottobre 2015
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