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venerdì 11 dicembre 2015

XVI CORSO NAZIONALE ADI: 11 DICEMBRE, ROMA - Presentazione dati Osservatorio Nestlé- Fondazione ADI - Edizione Speciale Expo


XVI CORSO NAZIONALE ADI - 10-12 DICEMBRE, ROMA
Expo 2015: secondo i dati dell'Osservatorio Nestlé- Fondazione ADI si è rivelato il nutrimento per le menti affamate degli italiani

Roma, 11 dicembre - E' in corso in questi giorni a Roma il XVI Corso Nazionale dell'Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica (ADI): tre giorni di letture magistrali, tavole rotonde e discussioni per approfondire il rapporto tra alimentazione e stile di vita nella prevenzione e nella cura delle malattie croniche non comunicabili. 

Nell'anno di Expo 2015 non poteva mancare un momento di analisi e riflessione su quelle tematiche che per oltre un anno hanno riempito le pagine dei giornali e i social media. Il dott. Giuseppe Fatati, Presidente della Fondazione ADI, ha infatti concentrato il suo intervento sulla presentazione dei dati dell'ultima edizione dell'Osservatorio Nestlé - Fondazione ADI - Edizione Speciale Expo, focalizzata quest'anno su alcuni temi specifici con l'obiettivo di capire quanto, anche grazie a ad Expo, si siano approfondite le conoscenze su temi come la nutrizione e i corretti stili di vita.

I dati del campione di 5500 persone, fotografato tra maggio e ottobre 2015, hanno evidenziato come il tema dell'alimentazione sia ormai di interesse comune, non solo in termini generali ma anche nelle aree più specifiche.

Expo2015, dentro e fuori i cancelli, pare essere stato un vero e proprio nutrimento per le affamate menti degli italiani che già all'apertura della manifestazione si sono rivelati già preparatissimi: ben 9 persone su 10, infatti, ne conoscevano esattamente il significato e 6 su 10 avevano dichiarato di essere interessati particolarmente alle tematiche affrontate ... tanto da aver addirittura studiato!

Non solo. Più della metà del campione (54%) ha dimostrato di sapere, ad esempio, come cibo e nutrizione influenzino la crescita e lo sviluppo del cervello fin dall'inizio della gestazione nell'utero materno e 2 su 5 sapeva che la nutrigenomica studia gli effetti che gli alimenti hanno all'interno delle nostre cellule.

"Sono dati sicuramente positivi che confermano come Expo sia stata una grande opportunità per gli italiani" commenta il dott. Giuseppe Fatati, Presidente della Fondazione ADI e coordinatore scientifico dell'Osservatorio. "Ci troviamo infatti di fronte a cittadini sempre più attenti, informati e sensibili a tematiche come la sostenibilità, la nutrizione e la responsabilità sociale. Da anni, in Italia, aziende e istituzioni lavorano per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di una maggiore consapevolezza su alimentazione e lo stile di vita; lo stesso Osservatorio Nestlé – Fondazione ADI, giunto alla 6° edizione, è uno strumento importante di lavoro che ha permesso agli esperti
non solo di rilevare ipotetiche aree critiche su cui intervenire ma anche di pensare a strumenti specifici di educazione alimentare a sostegno degli italiani e delle stesse istituzioni".  

Altro importante tema di Expo2015 che ha acceso la curiosità degli italiani è stata la sostenibilità che ha però riscontrato opinioni abbastanza differenziate all'interno del campione: la sostenibilità intesa in senso ampio, e cioè non riferita ad un aspetto specifico, è condivisa da poco più di 1/4 degli intervistati che la riconducono a tutta la filiera di produzione di un qualsiasi prodotto. Il resto degli intervistati ha colto solo uno o due aspetti, avvicinandosi comunque alla risposta considerata più completa: il 49% è convinto che la sostenibilità riguardi il miglior utilizzo delle risorse, il 38% le energie. Solo una piccola percentuale del campione la riconduce a temi specifici, come per esempio il riciclo della carta (1%) e della plastica (3%) o i cibi a KM 0 (11%). 

"Un dato disaggregato a questa risposta me lo aspettavo. Due anni fa abbiamo  verificato, attraverso un questionario specifico, le opinioni di un gruppo numeroso di opinion leader influenti all'interno della comunità scientifica italiana degli esperti di nutrizione. Le opinioni raccolte hanno confermato la variabilità del concetto di sostenibilità tra coloro che hanno partecipato alla nostra survey. In relazione al consumo di alcuni alimenti si era rilevato il potenziale conflitto tra salutistico e sostenibile e l'assoluta necessità di documenti condivisi in grado di supportare i professionisti della salute chiamati a una consapevolezza e un impegno educativo sempre più complesso. Il concetto di sostenibilità è complesso, va prima ben compreso e poi ben spiegato dagli addetti ai lavori" prosegue il dott. Fatati. 

Molto d'accordo, invece, gli italiani in fatto di scelta del cibo: il 47% del campione infatti identifica la vista come il senso che influenza maggiormente le nostre scelte a tavola e solo il 35% attribuisce maggiore importanza al gusto, dato che è certamente spunto di riflessione. Ritorna un tratto distintivo della mediterraneità dove la cura della tavola e la presentazione dei piatti rappresenta una delle principali manifestazioni di un modo di vivere che dà valore ai rapporti e alla condivisione.

"È importante non sottovalutare questa tendenza. Nelle passate edizioni dell'Osservatorio Nestlé – Fondazione ADI era emerso come la convivialità fosse uno dei punti su cui lavorare. Colazioni sprint della durata inferiore ai 15 minuti, pranzi e cene monoporzioni erano molto frequenti. Grazie al lavoro svolto in questi anni, all'impegno profuso dalle numerose istituzioni e ai numerosi progetti di educazione alimentare, ci troviamo di fronte ad una riscoperta delle origini, della valenza della convivialità e del momento della tavola, un atto che richiede il suo tempo e che attribuisce valore ai cibi e al nutrimento come piacere" conclude il dott. Giuseppe Fatati.




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