Ancora una volta, viene impedita la possibilità ai 55mila precari rimasti nelle Graduatorie ad esaurimento di spostarsi da una provincia all’altra dopo un triennio di purgatorio. Il risultato è che nei prossimi anni il Miur continuerà a chiamare come supplenti quei precari delle graduatorie d’Istituto che non vuole stabilizzare e quei laureati a cui intende impedire l’accesso al concorso a cattedra.
Marcello
Pacifico, presidente Anief: il Parlamento avrebbe dovuto consentire
l’aggiornamento annuale e l’inserimento dell’intero personale abilitato nelle
ex-graduatorie permanenti, come già disposto vent’anni fa quando la scuola
funzionava. Com’è possibile, infatti, da una parte impedire il trasferimento
inter-provinciale dei precari, dopo una precisa sentenza della Corte
Costituzionale e prevedere, invece, un piano straordinario di mobilità per il
personale di ruolo? A volte, nell’approvare le norme di legge, basterebbe un
po’ di logica, di razionalità e pure di buonsenso.
Dal
Mille proroghe giunge una doccia gelata per decine di migliaia di docenti
precari abilitati: un emendamento del PD al decreto, già approvato dalle
commissioni Bilancio e Affari Costituzionali di Montecitorio, prevede che l’aggiornamento
delle Graduatorie ad esaurimento dei docenti passa all'anno scolastico
2018/2019. E non più, quindi, al 2017/18, come previsto dalle norme che
regolano le graduatorie della scuola pubblica italiana.
Nell'emendamento
si legge che "il termine per l'aggiornamento delle graduatorie ed
esaurimento, già aggiornate per il triennio 2014/2017, è prorogato all'anno
scolastico 2018/2019 per il triennio successivo. Conseguentemente, le prime
fasce delle graduatorie d'istituto per il conferimento delle supplenze sono
aggiornate a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020". Non cambiano,
invece, "i termini per l'aggiornamento delle graduatorie di istituto di
seconda e terza fascia". A cosa serve, quindi, lo spostamento in avanti di
12 mesi? A rendere “stabili le residuali
graduatorie, evitando quindi aggiornamenti dei punteggi e spostamenti tra una
provincia e l'altra”, commenta Orizzonte Scuola.
“Ma
c’è dell’altro – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – perché il
Parlamento avrebbe dovuto, piuttosto, consentire l’aggiornamento annuale e l’inserimento
dell’intero personale abilitato nelle ex-graduatorie permanenti, come già
disposto vent’anni fa quando la scuola funzionava. Com’è possibile, infatti, da
una parte impedire il trasferimento inter-provinciale dei precari, dopo una
precisa sentenza della Corte Costituzionale e prevedere, invece, un piano
straordinario di mobilità per il personale di ruolo?”
Per
il sindacalista Anief, “a volte, nell’approvare le norme di legge, basterebbe
un po’ di logica, di razionalità e pure di buonsenso: tutti elementi che invece
ad oggi ancora mancano nell’approvazione dell’emendamento, avvenuta in Commissione Bilancio e
Affari costituzionali della Camera dei Deputati durante l’esame del D.L.
cosiddetto Mille proroghe 2016”.
A
questo punto, Anief auspica che questa disposizione, approvata a Montecitorio,
sia cancellata dal Senato: è ai Senatori a cui più di 100mila precari chiedono
fin d’ora parità di trattamento rispetto ai colleghi inseriti nelle Graduatorie
ad esaurimento. E non solo, perché ci sono anche le famiglie, che dal loro
canto chiedono il regolare avvio dell’anno scolastico, il quale sarebbe invece compromesso
dall’emendato approvato. Come risulta dall’elevato numero di assegnazioni delle
supplenze avvenute nel corrente anno scolastico, pur dopo l’approvazione della
Buona Scuola.
Per
questa ragione, il sindacato Anief, promette fin da ora di interessare i Senatori
per ripresentare quegli emendamenti al decreto legge “Mille-proroghe 2016”,
utili al funzionamento delle scuole. Modifiche che vanno dalla riapertura delle
Gae per il personale abilitato, delle graduatorie d’istituto per il personale
laureato fino al 2019, all’assegnazione dei contratti a termine dopo i 36 mesi
fino al 2017, al rinnovo dell’assegnazione provvisoria in deroga al blocco
triennale anche per il 2016. Ma all’interno delle altre proposte
emendative, sono state incluse anche altre “battaglie” del sindacato: dalla
validità delle graduatorie dell’infanzia dell’ultimo concorso, sui posti in
deroga da inserire nell’organico di diritto di sostegno, contro il blocco
quinquennale e sulla valutazione del servizio pre-ruolo per i docenti
specializzati, come sulla necessità di chiudere in fretta la vergogna dei Quota
96. E, ancora, verranno presentate delle modifiche per far slittare di un anno
l’insediamento del Comitato di valutazione, previsto dalla Legge 107/15, come
la mobilità su ambiti territoriali su cui in questi giorni c’è stato l’ennesimo
accordo a perdere tra Miur e sindacati,
con almeno 50mila docenti neo-assunti e altre diverse migliaia già di ruolo che
finiranno negli albi territoriali e nella perdita di titolarità al rinnovo del POF
triennale.
Per
approfondimenti:
Riforma
scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto
Quotidiano del 29 giugno 2015)
Scuola,
l'ultimo fronte: se i bidelli si ammalano si rischia la chiusura (La
Repubblica del 16 settembre 2015)
Graduatorie
di istituto: confermati aggiornamenti II e III fascia, prima fascia potrebbe
slittare al 2019/20 (Orizzonte Scuola del 3 febbraio 2016)
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