In considerazione dell'elevato numero di candidati
attesi, almeno 200mila, l’amministrazione sta procedendo ad “una
sensibilizzazione delle scuole per reperire un numero maggiore di postazioni
disponibili per garantire il corretto espletamento della procedura”. Con la
nota, la n. 354, indirizzata ai dirigenti scolastici e agli Usr, si spiega tale
necessità e si indica agli Uffici scolastici regionali, di procedere entro
dopodomani, 19 febbraio, “alla verifica degli standard richiesti mediante la piattaforma predisposta dal Cineca”.
Il Miur ricorda, inoltre, che nell'aula informatica dovrà essere presente
almeno una postazione collegata ad internet,
ad uso della commissione, mentre le postazioni dei candidati non dovranno
essere collegate al web.
Marcello Pacifico (presidente Anief): questo dimostra che
la tanto ‘strombazzata’ scuola digitale in via di attuazione, con tutte le
scuole italiane pronte al registro elettronico e alle pagelle on line, non è che l’ennesimo spot da far digerire all’opinione pubblica.
La verità è che al Ministero non hanno, ad oggi, ancora cognizione di quali
sedi ospiteranno le prove d’esame del concorso a cattedre. Nemmeno si trattasse
di verifiche d’alta ingegneria informatica, dal momento che per questo concorso
serviranno solo dei pc con all’interno un comune word processor. Anche sul concorso dominano pressapochismo e annuncite acuta.
Dal
Miur continuano ad arrivare pericolosi indizi di mancata programmazione
nell’organizzare il concorso a cattedre previsto dalla riforma della scuola:
come se non bastassero i ritardi della pubblicazione dei bandi, fuori tempo
massimo di quasi tre mesi rispetto a quanto indicato dal comma 114 della Legge 107/2015,
le esclusioni illegittime di dei giovani laureati, dei
precari non abilitati con 36 mesi di servizio, dei docenti di ruolo, oltre che degli specializzandi nel sostegno e abilitandi nelle discipline, le tante incongruenze nello svolgimento delle prove,
apprendiamo con stupore che ancora oggi l’amministrazione deve verificare la
disponibilità delle aule informatiche dove si dovrebbero svolgere le prove
scritte della selezione.
Oggi
la stampa riporta, a questo
proposito, che il Miur, dopo aver riaperto la piattaforma per la rilevazione
delle aule informatiche, in considerazione dell'elevato numero di candidati
attesi, almeno 200mila, sta procedendo ad “una sensibilizzazione delle scuole
per reperire un numero maggiore di postazioni disponibili per garantire il
corretto espletamento della procedura”. A tale scopo, da Viale Trastevere qualche
giorno fa è stata pubblicata una nota, la n. 354, indirizzata
ai dirigenti scolastici e agli Usr, nella quale si spiega tale necessità e si
indica agli Uffici scolastici regionali, di procedere entro dopodomani, 19
febbraio, “alla verifica degli standard richiesti
mediante la piattaforma predisposta dal Cineca”.
Il
Miur ricorda, inoltre, che nell'aula informatica dovrà essere presente almeno
una postazione collegata ad internet,
ad uso della commissione, mentre le postazioni dei candidati non dovranno
essere collegate al web. E che in
fase di svolgimento delle prove del concorso si dovrà garantire la non
cancellazione automatica della cartella utente e dei dati contenuti.
A
questo punto, detto che a sentire il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini
le prove scritte nelle aule informatiche si svolgeranno già nel prossimo mese
di marzo, il sindacato reputa la ricognizione sui siti informatici nelle scuole
a dir poco tardiva: come si fa, infatti, a somministrare tra pochissime settimane
gli otto quesiti, di cui due in lingua inglese, dal momento che ancora non si
conoscono le 10mila aule informatiche dove svolgere le prove?
“È
la dimostrazione – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che
la tanto ‘strombazzata’ scuola digitale in via di attuazione, con tutte le
scuole pronte al registro elettronico e alle pagelle on line, non è che l’ennesimo spot
da far digerire all’opinione pubblica. La verità è che al Ministero non
hanno, ad oggi, ancora cognizione di quali sedi ospiteranno le prove d’esame
del concorso a cattedre. Nemmeno si trattasse di verifiche di alta ingegneria
informatica, dal momento che per questo concorso serviranno solamente dei pc
con all’interno un comune word processor,
senza neanche la scheda di rete visto che il collegamento internet è proibito”.
“Se
a questo aggiungiamo che lo stesso Ministero dell’Istruzione non avrebbe ancora
definito la distribuzione dei posti da suddividere tra i 63.712 da assegnare ai
vincitori del concorso, poiché su questo tema il Miur sarebbe in procinto di
organizzare un incontro con le organizzazioni sindacali, ci rendiamo conto di
come il pressapochismo e l’annuncite acuta
siano le caratteristiche principali di questa tornata concorsuale. Destinata,
ormai è assodato, a svolgersi non solo nei laboratori informatici e nelle aule
scolastiche ma anche – conclude il presidente Anief - in quelle dei tribunali”.
Per approfondimenti:
Scuola, concorsone da 63.700 posti. Bando atteso entro novembre (Il Sole 24 Ore del 4 novembre 2015)
Concorso professori, via libera del governo: posti per 63 mila docenti (Corriere della Sera del 29 dicembre 2015)
La novità del concorso: gli ambiti che aggregano le vecchie classi di
concorso (Tuttoscuola del 17 gennaio 2016)
Concorsone scuola, gli scritti ad aprile. Ma il numero dei posti è ancora
incerto (Giornale di Sicilia del 17 febbraio 2016)
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