Si fa di ora in ora più difficile il problema
della copertura dei posti: le scuole sono costrette ad accettare le
disponibilità mandate con la semplice messa a disposizione. Si nominano laureandi
come supplenti e, intanto, prima del loro arrivo, si smistano gli studenti
nelle classi per 20 giorni. A tal proposito, un dirigente dell’Ambito
territoriale ha oggi ammesso che “i posti di ruolo per il sostegno rimangono
spesso non assegnati” e aggiunge “dei 100 che avevamo a disposizione a Verona,
come fase C, ne abbiamo assegnati solo un paio”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): avevamo
previsto che la supplentite non sarebbe terminata. Ora, il Governo è riuscito a
superare la nostra previsione, perché si sta verificando l’esatto opposto di
quanto promesso. Lasciati ai margini più di 100mila docenti delle graduatorie
d’Istituto, i quali, se inseriti nelle GaE, avrebbero potuto tamponare questa
emergenza, scaricando sulle scuole la copertura delle cattedre vacanti. Le
soluzioni ci sono, basta legiferarle: portando al 100% l’organico di diritto
del sostegno e approvando in Senato gli emendamenti Anief al “Mille proroghe
2016”.
Ancora una volta, i timori del sindacato diventano
amara realtà: la riforma della scuola non solo non ha cancellato la supplentite, come invano promesso per un
anno dal Governo, ma ha creato un meccanismo che sta portando gravi conseguenze
sul piano didattico. Con tanti dirigenti scolastici privi di supplenti,
costretti a nominare sulle cattedre scoperte giovani nemmeno laureati. Perché “i
supplenti mancano, l’organico potenziato non c’è, i bambini vengono divisi
nelle classi, le segreterie chiudono un occhio sui titoli pur di avere
sostituti degli insegnanti”, scrive la
stampa nazionale.
A seguito delle denunce sulle le grosse difficoltà
in cui versano diverse scuole del Nord Italia, con tanto di “appelli
agli amici rimasti al Sud pur di trovare supplenti”, stanno emergendo
particolari inquietanti su quel che accade ancora a febbraio (a poco più di tre
mesi dal termine dell’anno scolastico) negli uffici degli istituti: “si arriva a cambiare dai 3 ai 4 docenti in
pochi mesi, o addirittura dodici supplenti in un solo quadrimestre come è
successo in una primaria di Roma”, ha scritto Orizzonte
Scuola. Che aggiunge: “E' così che si
accettano le disponibilità mandate con la semplice messa a disposizione, anche
di personale che sta ancora studiando per ottenere il titolo di laurea, dopo
che però si è costretti a smistare gli studenti nelle classi anche per 20
giorni”.
Ma non solo: A rendere ancora più difficile la
situazione è il fatto che la mancanza di personale docente non risparmi gli insegnanti
di sostegno. Anzi, sono la categoria da questo punto di vista più “tartassata”.
Nel veronese, scrive
oggi l’Arena, i dirigenti scolastici non sanno più come fare per coprire i
posti mancanti utili a supportare i disabili nello svolgimento della didattica,
come previsto dalla legge. Un dirigente dell’Ambito territoriale ha ammesso che
“i posti di ruolo per il sostegno
rimangono spesso non assegnati”. Basta dire, ha aggiunto, che “dei 100 che avevamo a disposizione a Verona,
come fase C, ne abbiamo assegnati solo un paio”.
“Per il sindacato – spiega Marcello Pacifico,
presidente Anief – quel che stava accadendo è uno scenario purtroppo che non ci
sorprende. Avevamo detto in tempi non sospetti che la
supplentite non sarebbe terminata.
Ora il Governo è riuscito a superare la nostra previsione, perché si sta
verificando l’esatto opposto di quanto promesso. Lasciando ai margini più di
100mila docenti delle graduatorie d’Istituto, i quali, se inseriti nelle GaE,
avrebbero potuto tamponare questa emergenza, ha praticamente scaricato sulle
scuole la copertura delle cattedre libere”.
“A rendere ancora più beffarda la situazione –
continua il sindacalista Anief – è il fatto che sul sostegno i posti in deroga
sono aumentati. Quest’anno, è notizia recente, avrebbero superato quota 40mila.
E mentre si continua a discutere sulla legge delega, con appena 5mila posti di
sostegno messi a concorso, non si provvede a realizzare il provvedimento che
potrebbe risolvere tutto: applicare la sentenza
della Consulta n. 80/2010, che annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2
della Legge 244/2007, ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70%
dell’organico di diritto previsto dalla Legge 128/2013, approvata quando era a
capo del Miur il ministro Maria Chiara Carrozza. Ma quella norma si basava su
un numero massimo di assunzioni di 90mila docenti, nel frattempo tutti coperti
con assunzioni, rifacendosi al contingente sottodimensionato del 2006. Invece
oggi, i posti di sostegno sono diventati 130mila”.
Per risolvere il problema delle discipline
curricolari, invece, basterebbe che in Senato si approvino gli emendamenti al decreto legge “Mille-proroghe 2016”
presentati dall’Anief: sono modifiche che vanno dalla riapertura delle Gae per
il personale abilitato, delle graduatorie d’istituto per il personale laureato
fino al 2019, all’assegnazione dei contratti a termine dopo i 36 mesi fino al
2017, al rinnovo dell’assegnazione provvisoria in deroga al blocco triennale
anche per il 2016.
Le modifiche, richieste dal giovane sindacato ai
Senatori, prevedono anche la validità delle graduatorie dell’infanzia
dell’ultimo concorso, sui posti in deroga da inserire nell’organico di diritto
di sostegno, contro il blocco quinquennale e sulla valutazione del servizio
pre-ruolo per i docenti specializzati, come sulla necessità di chiudere in
fretta la vergogna dei Quota 96. E, ancora, verranno presentate delle modifiche
per far slittare di un anno l’insediamento del Comitato di valutazione,
previsto dalla Legge 107/15, come la mobilità su ambiti territoriali su cui in
questi giorni c’è stato l’ennesimo accordo a perdere tra Miur e sindacati,
con almeno 50mila docenti neo-assunti e altre diverse migliaia già di ruolo che
finiranno negli albi territoriali e nella perdita di titolarità al rinnovo del
nuovo Piano dell’offerta formativa.
Per
approfondimenti:
Riforma
scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto
Quotidiano del 29 giugno 2015)
Scuola,
l'ultimo fronte: se i bidelli si ammalano si rischia la chiusura (La
Repubblica del 16 settembre 2015)
Scuola, insediato
Osservatorio per integrazione dei disabili. Faraone: "Luogo importante di
raccolta proposte e confronto" (Miur del 22 dicembre 2015)
La
107 voleva debellare la "supplentite": le scuole sono invece a caccia
di docenti (Orizzonte Scuola del 3 febbraio 2016)
Milano, Brescia,
Bergamo e Treviso. Scuole del Nord a caccia di supplenti (Corriere della
Sera del 3 febbraio 2016)
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