È imminente il decreto Miur sugli organici 2016/17, con 601.126 cattedre comuni e 96.480 per il sostegno (pur in presenza di almeno 125mila posti necessari). La novità è rappresentata dai 48.812 dell'organico potenziato, introdotto con la riforma 107/15. Il punto è che lasciando gli organici immutati, si conferma anche il numero di supplenze (considerando anche che il concorso a cattedra nella maggior parte delle classi di concorso non si concluderà a breve): quest'anno sono stati conferiti ben 115.823 contratti almeno sino al termine delle lezioni, praticamente gli stessi del passato. Per non parlare degli Ata, per i quali pur in presenza di 8.687 alunni in più iscritti al prossimo anno scolastico (7.735.688 contro i 7.727.001 del 2015/16), è stato confermato il taglio di 2.020 posti per soddisfare la spending review sulla pelle delle scuole e dei suoi alunni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo grosse difficoltà a credere che si tratti, come sostiene il Miur, in larghissima parte di posti da considerare occupati e assegnabili solo fino al 30 giugno dell'anno successivo. Quindi da non considerare utili per le immissioni in ruolo. Se il Ministero è così sicuro, allora perché non svolge un monitoraggio per verificarne l'effettiva natura? Uno studio analitico della situazione, scuola per scuola, accerterebbe che le assunzioni da fare sono di più. Allora sì, che le supplenze annuali si ridurrebbero.
È imminente la pubblicazione del decreto ministeriale che fissa gli organici in vista del prossimo anno scolastico e anche dei due successivi. Dalle anticipazioni della stampa specializzata risulta che, tra i docenti, il numero di posti complessivi rimane praticamente immutato rispetto al quadro venutosi a determinare a seguito delle assunzioni realizzate con la Buona Scuola: "delle 746.418 cattedre previste per il prossimo triennio – scrive Orizzonte Scuola -, 601.126 sono cattedre comuni (si tratta dello stesso numero, bene o male, degli anni passati), 96.480 sono i posti per il sostegno e 48.812 per l'organico potenziato. Per quanto riguarda il sostegno, 90.034 sono cattedre comuni, 6.446 sono di potenziamento. Relativamente alle cattedre comuni in relazione agli ordini e gradi di scuola; per l'Infanzia sono previsti 81.771 posti, 196.707 per la primaria, 131.033 per la secondaria di primo grado, 191.480 per la secondaria di secondo grado".
A prima vista, sembrerebbe trattarsi di una conferma dell'organico ampliato nel corso del 2015/16. E quindi vi sarebbe da essere soddisfatti. Ma le cose stanno diversamente: nel 2015/16, l'anno della Buona Scuola, sono stati comunque conferiti ben 115.823 contratti di supplenza annuale, praticamente gli stessi del passato, di cui circa 40mila solo per il sostegno (che continua ad essere organizzato coprendo un posto su tre con personale precario). Con decine di migliaia di posti coperti da supplenti, pur in presenza di docenti specializzati con i corsi Tfa e di scienze della formazione primaria, lasciati a stagnare nelle graduatorie d'Istituto. Per non parlare degli assistenti amministrativi, dei tecnici e dei collaboratori scolastici, per il quale pur in presenza di 8.687 alunni in più iscritti al prossimo anno scolastico (7.735.688 contro i 7.727.001 del 2015/16), è stato confermato il taglio di 2.020 posti approvato in chiave spending review. Considerando che vi sono quasi 30mila posti liberi nel comparto, anche per gli Ata si prevedono tantissime supplenze di lunga.
"Con questa situazione oggettiva – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - abbiamo grosse difficoltà a credere che si tratti, come sostiene il Miur, in larghissima parte di posti da considerare in qualche modo occupati, quindi assegnabili solo fino al 30 giugno dell'anno successivo e non da considerare utili per le immissioni in ruolo. Se il Ministero dell'Istruzione è così sicuro, allora perché non ci accontenta producendo finalmente un serio monitoraggio per verificare l'effettiva copertura dei posti e quindi la loro non assegnabilità alle assunzioni a tempo indeterminato?"
"Uno studio analitico della situazione, istituto per istituto, accerterebbe che le assunzioni da fare sono molte di più. E allora sì che le supplenze annuali si ridurrebbero, perché laddove non vi sono valide ragioni sostitutive, il posto è da considerarsi utile per le immissioni in ruolo", conclude il sindacalista Anief-Cisal.
A questo proposito, il sindacato ricorda ai tanti precari interessati che dopo 36 mesi di servizio svolto, anche non continuativo, il docente può legittimamente chiedere il debito risarcimento, oltre al pagamento delle mensilità estive e degli scatti di anzianità professionale. E sempre più giudici stanno dando ragione ai ricorrenti, dando ordine di corrispondere cospicue somme risarcitorie. È ancora possibile aderire ai ricorsi per la stabilizzazione del personale che ha svolto oltre tre anni di supplenze, per il recupero degli scatti di anzianità, delle ferie non godute e molti altri diritti negati dall'Amministrazione (cliccare qui).
Inoltre, Anief invita i docenti danneggiati a chiedere alla propria scuola di servizio il riconoscimento della natura del posto occupato, presentando l'istanza di accesso agli atti predisposta dal sindacato (clicca qui per scaricarla). Nel caso di conferma della natura vacante e disponibile del posto (o in caso di mancata risposta entro il termine di legge di 30 giorni), qualora il Miur non avesse ancora autorizzato la proroga del termine al 31 agosto, gli interessati potranno ricorrere per chiedere l'estensione del contratto aderendo al ricorso disponibile a questo link.
--
www.CorrieredelWeb.it
Nessun commento:
Posta un commento