Ancora oggi, il Partito Democratico continua a parlare di "eventuali errori nel calcolo dei punteggi e delle assegnazioni di ambiti". Nessun cenno viene fatto nei confronti di un algoritmo ministeriale male impostato e gestito ancora peggio, che ha dirottato migliaia di docenti di mezza età e oltre a mille chilometri da casa senza alcun tipo di indicazione sul come e perché si è arrivati a questo. Tutti i docenti che intendono far valere i propri diritti sul trasferimento imposto dal Miur senza le dovute informazioni ed il rispetto della normativa vigente sulla mobilità, possono scrivere a trasferimenti@anief.net
Il presidente nazionale Marcello Pacifico: l'obiettivo dell'iniziativa è quello di ottenere il rispetto di quanto previsto dal contratto, dalla contrattazione e dalla legge in materia di trasferimenti nella scuola e nel pubblico impiego. Sono troppe le denunce che continuiamo a ricevere ogni giorno. C'è qualcosa che non quadra. Perché, lo ricordiamo, chi subisce questa nuova migrazione, rischia fortemente di essere allontanato da affetti e radici per tre anni: occorre essere certi che si tratti di uno spostamento necessario.
Il Governo continua a negare la mole infinita di trasferimenti errati dei docenti di ruolo: ancora oggi, sul sito internet del Partito Democratico si continua a parlare di "eventuali errori nel calcolo dei punteggi e delle assegnazioni di ambiti" e "di opportunità di lavoro da cogliere o meno". Nessun cenno viene fatto nei confronti di un algoritmo ministeriale male impostato e gestito ancora peggio, che ha dirottato migliaia di docenti di mezza età e oltre a mille chilometri da casa senza alcun tipo di indicazione sul come e perché si è arrivati a questo.
L'associazione sindacale Anief, che per statuto tutela i diritti del personale scolastico e pubblico, si è da subito schierata accanto ai docenti oggetto del trasferimento secretato: dopo aver messo a disposizione il modello per chiedere la correzione del punteggio e della sede, organizzato e preparato le proprie strutture territoriali per assistere i docenti durante le conciliazioni, ora il giovane sindacato decide di avviare le procedure per una tutela legale dei tanti docenti danneggiati, ricorrendo al Giudice del lavoro laddove ve ne siano i presupposti.
"L'obiettivo dell'iniziativa – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è quello di ottenere il rispetto di quanto previsto dal contratto sulla mobilità, dalla contrattazione e dalla legge in materia di trasferimenti nella scuola e nel pubblico impiego, fermo restando l'invio della richiesta di accesso agli atti per delucidazioni sui criteri utilizzati dal Miur per la definizione dell'algoritmo".
"Sono troppe le denunce che continuiamo a ricevere ogni ogni giorno da parte di chi lamenta di essere stato spedito in ambiti regionali lontanissimi, quasi sempre al centro-nord, mentre dei colleghi con meno punti avrebberoottenuto sedi più vicine. C'è qualcosa che non quadra. Perché, lo ricordiamo, chi subisce questa nuova migrazione, rischia fortemente di essere allontanato da affetti e radici per tre anni almeno. Occorre essere certi che si tratti di uno spostamento necessario, non frutto di superficialità o errori del Miur. Ecco, perché dopo la mancata conciliazione – conclude Pacifico - abbiamo predisposto tutto per vederci chiaro, sino ad arrivare al Giudice del lavoro".
Tutti i docenti che intendono far valere i propri diritti sul trasferimento imposto dal Ministero dell'Istruzione senza le dovute informazioni ed il rispetto della normativa vigente sulla mobilità, possono scrivere a trasferimenti@anief.net. Rimane propedeutico, in ogni caso, fare domanda di accesso agli atti e proporre all'amministrazione di competenza il tentativo di conciliazione (da attuare presso l'ambito territoriale a cui si è presentata la domanda di trasferimento): scarica qui il il modello per contestare gli esiti dei trasferimenti.
--
www.CorrieredelWeb.it
Nessun commento:
Posta un commento