Carpi (PUL): "Non si pensi a fermare ma ad accogliere attraverso buone pratiche manageriali"
Dopo i vertici di Bratislava e Vienna, fra i sette paesi della "rotta balcanica", in cui l'Europa è tornata a mostrare limiti e difficoltà nell'approccio alla questione migratoria, non si arresta il dibattito europeo sull'immigrazione.
"La questione dei migranti più che un problema, è un'opportunità; non parliamo di numeri, ma di esseri umani"-così dichiara Giulio Carpi, direttore della Scuola Internazionale di Management Pastorale della Pontificia Università Lateranense.
"Fa piacere che anche gli organi di stampa stiano arrivando alla stessa conclusione. Oggi Marco Ponti e Francesco Ramella sul Fatto Quotidiano, centrano il punto quando sottolineano che "troppo poco si sa" a proposito dell'effettiva dimensione del fenomeno migratorio. Sembriamo "più attenti alle tragedie dei naufraghi che alla gestione quotidiana dei migranti", una tendenza questa definita dai due giornalisti "insopportabile disinformazione".
In realtà - prosegue Carpi - ognuno di noi ha una parte di responsabilità e ad ognuno di noi è richiesto di dare un contributo senza dichiarazioni altisonanti, ma concentrandosi sul punto principale, che è la gestione della dinamica migratoria sia nei paesi di provenienza che di arrivo dei migranti. Pensare che i flussi si fermeranno ergendo dei muri – sia fisici che legislativi - è un'illusione. La priorità è spostare tutte le nostre energie nella gestione competente di un grande accadimento umanoin grado di arricchire le nostre società" -conclude Carpi.
La Scuola Internazionale di Management Pastorale della PUL (www.pastoralmanagement.com) è da 3 anni il punto di riferimento per cristiani, religiosi e laici, che accogliendo le parole di papa Francesco promuove la formazione e le buone pratiche per una Chiesa attuale e ancor piú dedicata al prossimo.
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