Grazie alla crescente importanza dei Big Data, nella pole position delle figure più ricercate dalle aziende italiane si piazzano Data Scientist, Data Architect e Insight Analyst.
Milano,
26 aprile 2017 – Considerati uno strumento indispensabile per orientare
le strategie di business, i Big Data occupano ormai un posto di rilievo
nell’agenda di molte aziende.
Una grande opportunità
dal punto di vista occupazionale che, secondo i consulenti di Hays, una delle società leader nel
recruiting specializzato, nei prossimi mesi si concretizzerà in un
incremento della richiesta di
professionisti capaci di analizzare e gestire grandi quantità di dati.
Tra
i più ricercati spiccano il Data Scientist, il Data Architect e l’Insight
Analyst, tutti con specifiche ultra specializzate.
“Sono sempre di più le aziende in Italia
che investono in tecnologie avanzate e personale qualificato per sfruttare al
massimo il potenziale dei Big Data – spiegano
gli esperti di Hays Italia-. Le professioni digitali saranno sempre più
valorizzate e ricercate dalle imprese e, già nel 2017, la domanda di talenti
digitali aumenterà notevolmente, crescendo esponenzialmente entro il 2020”.
Per coloro che desiderano intraprendere
la carriera in ambito digital, gli esperti di Hays hanno stilato una classifica
delle 10 figure professionali sui cui si concentreranno le attenzioni dei recruiter
nel 2017.
1.Data Scientist
In America è già considerato il lavoro
numero 1 e ci sono varie scuole di pensiero su quale sia la vera definizione di
Data Scientist. Sicuramente è un
professionista con un background accademico molto forte (Master o Dottorato
di Ricerca) in discipline quali
Statistica, Matematica, Fisica o Economia e profonde conoscenze di Data Mining e
Machine Learning. Un bravo Data Scientist è in grado di indentificare e risolvere problemi altamente complessi
legati al business, utilizzando tool di analisi avanzati tra cui programmi di
statistica come Python, R o Spark. Quest’analisi gioca infatti un ruolo
centrale nel processo decisionale fornendo alle aziende gli strumenti necessari
per affrontare con successo sfide sempre più complesse.
2.Data Architect
Lavorare all’interno dello scenario dei Big
Data è una cosa, costruire una struttura
dati complessa è un’altra! Dalla
definizione dello storage alla progettazione di un’infrastruttura per la
gestione di dati non strutturati, un bravo Data Architect è capace di dare vita
a soluzioni di successo per affrontare al meglio lo scenario dei Big Data.
Benché la loro denominazione cambi da
azienda a azienda, è innegabile che la domanda di analisti tecnicamente
competenti, capaci di creare insight dettagliati, sia cresciuta in modo
esponenziale. Lavorando fianco a fianco alle divisioni marketing e prodotto, gli insight analyst utilizzano strumenti di
analisi statistica per ricavare, da grandi quantità di dati, informazioni a
supporto delle strategie di acquisizione e fidelizzazione dei clienti. Dal
punto di vista tecnico, gli insight analyst hanno competenze su uno o più
strumenti di analisi statistica come SQL, SAS e SPSS. Tuttavia molte aziende
sono sempre più interessate al contributo che i linguaggi di programmazione
Phyton e R possono fornire in tema di profondità dell’analisi.
4.Big Data Engineer
Come detto precedentemente, il data engineer possiede le competenze per
raccogliere, archiviare e lavorare i dati di un’azienda per facilitarne
l’analisi. Inizialmente questo prevedeva l’utilizzo di database relazionali
per gestire dati archiviabili sotto forma di tabelle ma, con l’avvento dei Big
Data, le strutture tradizionali per la gestione dei dati non sono più
sufficienti. Per questo la figura del
Big Data Engineer è chiamata a realizzare e amministrare strutture in grado di gestire
quantità di dati ampie e complesse attraverso database NoSQL come MongoDB.
Molte aziende utilizzano il framework Hadoop insieme a strumenti avanzati come
Hive, Pig e Spark, ma le infrastrutture per la gestione dei Big Data sono
davvero numerose.
5.Sviluppatori Software
Non nasce propriamente come professione
digital, ma il boom dei Big Data ha
portato a un considerevole aumento delle aziende che realizzano applicazioni
web-based. Ormai infatti è prassi combinare i tradizionali tool per lo
sviluppo di software come Javascript, C# e PHP con framework basati sul linguaggio
Python come Django, Pyramid o Flask.
6. Esperti in visualizzazione
Con il boom delle dashboard e degli strumenti di visualizzazione dei dati,
sono sempre più richiesti sviluppatori che abbiano competenze anche
nell’utilizzo di piattaforme di analisi dati come Tableau, Qlikview/QlikSense,
SiSense and Looker. Stanno ottenendo inoltre grande riconoscimento
professionisti con esperienza nell’uso di tool quali d3.js per la creazione di
visualizzazioni interattive e di browser web.
7. Sviluppatore BI
Lo sviluppatore Business Intelligence,
nella sua forma più semplice, costruisce strutture di dati complesse, partendo
dal data storage e arrivando a produrre report e dashboard. Un tempo
prerogativa delle divisioni finance e commerciale, la business intelligence
costituisce oggi un comparto a sé con sviluppatori
che hanno come obiettivo principale proprio la realizzazione di dashboard
pronte all’uso per facilitare il compito dei manager che, in questo modo,
possono ottenere informazioni chiave sulle performance aziendali al fine di
rivederle e migliorarle.
8.Data Engineer
Nel mondo dei Big Data, per poter
procedere con l’analisi, la priorità è sicuramente l’organizzazione del flusso
di dati. La Business Intelligence e la Data Science non possono prescindere
dall’avere a disposizione strutture di dati ben organizzate e pronte all’uso
ottenute anche attraverso l’impiego di tool di gestione come SQL Server, Oracle
e database SAP. Un
professionista esperto nella gestione di dati e processi ETL
(Estrazione, Trasformazione e Caricamento) rappresenta
un must per molte aziende.
9. Campaign Analyst/CRM Analyst
Programmi fedeltà, strumenti di web
analytics, Internet of Things (IOT) hanno portato ad un consistente flusso di
dati sui comportamenti dei consumatori online che le aziende utilizzano sempre
di più a sostegno delle loro strategie di crescita. Le divisioni marketing, in
particolare, sono chiamate ad eleborare campagne sempre più mirate che tengano
conto di questi dati. I campaign
analysts sfruttano le loro competenze nell’utilizzo di Excel e di strumenti per
l’analisi di dati come SQL per fornire una fotografia dettagliata dei
consumatori, permettendo così alle campagne di digital marketing di raggiungere
il corretto target audience. Se a ciò si aggiunge poi l’utilizzo di
software per la gestione delle campagne come Adobe Campaigns, le aziende
possono assicurarsi che le loro strategie marketing colpiscano nel segno
andando a soddisfare i bisogni reali del mercato di riferimento.
10. Chief Data officer (CDO)
Per tutte le società che mirano a ottenere
il massimo rendimento dal potenziale dei Big Data, nominare un Chief Data
Officer è fondamentale. Il numero di questi professionisti è passato da soli
400 nel 2014 a oltre 1000 nel 2015 e si stima che per il 2019 il 90% delle
grandi aziende avrà un Chief Data Officer. Il ruolo del CDO è variegato e complesso
e comprende un ventaglio di competenze tra cui data infrastructure, data governance, data security, business
intelligence, analisi degli insight e analisi avanzata. Questa figura
professionale non solo deve essere tecnicamente competente, ma deve anche
essere in grado di capire e guidare gli obiettivi aziendali e i processi di
cambiamento a livello manageriale per allinearsi al business plan della
compagnia.
Hays plc (il "Gruppo") è uno
dei leader mondiali nel recruitment specializzato.
Il Gruppo è leader
indiscusso nel Regno Unito e Asia Pacifica, oltre a essersi affermato anche in
Europa Continentale e America Latina come uno dei più importanti player nella
ricerca e selezione del middle e top management.
Hays plc opera nel settore
pubblico e privato, occupandosi sia di contratti a tempo indeterminato sia
temporanei. Al 31 dicembre 2016 il team di Hays Worldwide conta più di 9.600
persone, distribuite in 251 uffici dislocati in 33 Paesi nel mondo, con 20
divisioni specializzate.
Al 30 giugno 2016:
– il Gruppo ha riportato un fatturato netto di £810.3 milioni e un utile
operativo (al lordo di componenti straordinari) di £181 milioni;
– oltre 280.000 professionisti hanno trovato lavoro appoggiandosi a Hays, fra
questi 67.000 con un contratto a tempo indeterminato e circa 220.000 con un
contratto temporaneo;
– il 22% del fatturato netto deriva dall’Asia Pacifica, il 33% dal Regno
Unito e Irlanda e il restante 45% dall’Europa Continentale e dal resto del
mondo;
– l’attività di recruiting relativa a lavori a tempo determinato
rappresenta il 58% del business, mentre il lavoro a tempo indeterminato il 42%;
Hays è presente in Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia,
Cile, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Hong
Kong, India, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malesia, Messico, Nuova Zelanda,
Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia,
Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria e USA.
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