Illiria propone una soluzione semplice e flessibile di piano welfare per le medie e piccole imprese
Il 95% dei lavoratori delle aziende usano i distributori di bevande calde, spesso anche più volte al giorno con una spesa media giornaliera di 1 euro. E se la pausa caffè fosse un omaggio del datore di lavoro?
Da oggi è possibile attraverso le nuove leggi che regolano il welfare aziendale: se ne è parlato sia dal punto di vista normativo, sia da quello operativo, nel convegno organizzato da Gruppo Illiria, azienda italiana di riferimento per la distribuzione automatica con sede a Udine e filiali a Tolmezzo, Trieste, Gorizia, Pordenone, Milano, Torino, Bologna e Roma.
Il welfare è l'insieme coordinato di iniziative con cui l'azienda si fa carico dei bisogni dei propri dipendenti e dei loro familiari concedendo benefit, beni o servizi, come buoni benzina, buoni pasto, copertura spese sanitarie, flessibilità post maternità, corsi di lingue, ecc., che in molti casi possono beneficiare dell'enorme vantaggio della totale esenzione dai contributi previdenziali e fiscali a carico di azienda e dipendente.
Con la Legge di Stabilità 2017 e con i rinnovi dei contratti collettivi, l'erogazione del welfare (che varia a seconda di settore e tipologie di azienda) diventerà man mano un obbligo per le imprese.
In tale contesto, la pausa caffè rappresenta un momento di benessere, di ristoro, di socializzazione all'interno dell'azienda, fa parte delle abitudini quotidiane di chi lavora.
Organizzare il piano di welfare aziendale può essere oneroso e complicato, soprattutto per le medie, piccole e micro imprese: grazie a Gruppo Illiria, il datore di lavoro può decidere di erogare il contributo previsto in welfare pagando ai dipendenti il caffè quotidiano.
Si tratta di un servizio semplice da gestire sia per l'azienda che sceglie come partner un fornitore con cui già lavora, sia per il lavoratore perché è una spesa che dovrebbe sostenere nella sua quotidianità.
Semplice anche il sistema di erogazione del bonus: attraverso la distribuzione ai dipendenti delle chiavette Illiria nominali, registrate e precaricate con il credito deciso dal datore di lavoro, oppure attraverso sistemi di ricarica evoluti da singolo distributore, da totem aziendale centralizzato o anche attraverso la App dedicata su smartphone.
Facendo un semplice calcolo: su circa 200 giorni lavorativi anno e un costo medio di 60 centesimi per un servizio di erogazione giornaliero (vending), con una ricarica da 10 euro al mese l'azienda può coprire, per fare l'esempio del nuovo contratto collettivo Metalmeccanici, i 100 euro annui obbligatori da erogare ai dipendenti.
Resta inteso che il lavoratore è comunque libero di ricaricare e consumare come e quanto desidera. Nel 2018 è atteso il rinnovo del contratto Commercio che sicuramente dovrà tener conto delle nuove linee sul welfare contenute anche nella Legge di Stabilità 2017.
La prossima evoluzione della "distribuzione di welfare"?
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