Previste ripercussioni dirette sulle immissioni in ruolo e sugli aumenti stipendiali. La novità è prevista nella bozza di decreto legge sulla buona scuola che introdurrà l'organico funzionale e la carriera professionale, mettendo in gioco gli scatti di anzianità e la valutazione da parte degli allievi: oltre a coprire le supplenze brevi, i progetti e i ruoli di collaboratore del dirigente, il personale potrà così insegnare le materie facoltative richieste dagli studenti dell'ultimo anno. Anief non gradisce e promette battaglia in Parlamento.
Marcello-Pacifico
(Anief-Confedir): non possiamo accettare questa flessibilità di organici, se
poi spariscono gli scatti di anzianità. E comunque si deve permettere al
personale neo-assunto di potersi trasferire, andrebbe bene anche in
assegnazione provvisoria, subito dopo aver sottoscritto il contratto.
È una vera rivoluzione quella che il Governo si appresta a varare sulla
scuola italiana: tra le novità in arrivo, attraverso un decreto da approvare
entro fine febbraio, c'è anche la novità assoluta della personalizzazione di
una parte delle discipline del quinto anno delle superiori. Con circa mezzo
milione di maturandi che, quindi, andranno ad incidere direttamente non solo
sui contenuti della loro formazione superiore, ma anche, per riflesso, sulla
composizione dell'organico dei loro docenti.
Il progetto avrà quindi ripercussioni pure sulle immissioni in ruolo e
sugli aumenti stipendiali. Ne “La Buona Scuola”, già in parte contenuta nella
Legge di Stabilità 2015, è stato anticipato un piano straordinario di
assunzioni con lo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e di merito,
nonché il blocco del contratto fino al 2018 in vista dell'introduzione del
sistema premiale degli scatti per competenze per il 66% del personale che si
sottoporrà a valutazione dei crediti didattici, formativi e professionali
maturati. Ora il progetto del Governo sembra prevedere i consequenziali
sviluppi, che sono anticipati dalla carta stampata attraverso dichiarazioni
sempre più frequenti di esponenti dell'attuale maggioranza.
Il centro di tutta l'operazione, riporta
oggi La Repubblica, sarà l'organico funzionale che servirà per assumere il
30% del personale, dopo il censimento che dovrebbe certificare la vacanza di
centomila posti. Una parte di questo organico, però, sarà utilizzato in maniera
funzionale all'insegnamento e un'altra sostitutiva grazie all'eliminazione
delle supplenze brevi che saranno assegnate al solo personale di ruolo. Alcuni
docenti faranno, persino, i collaboratori del dirigente scolastico vista la
soppressione degli esoneri ai vicari e il mancato pagamento dell'indennità di
reggenza. Altri si specializzeranno come insegnanti di sostegno sempre più
vicini al profilo sanitario, secondo gli ICF stabiliti dall'OMS.
"La proposta - si legge nell'articolo odierno - è stata avanzata dalla
senatrice Francesca Puglisi e approvata come risoluzione in commissione Cultura
al senato lo scorso 14 gennaio. Ecco cosa contiene. L'idea è quella di
"prevedere la possibilità, nel rispetto della tipologia e delle finalità
dei singoli corsi di studio, soprattutto nelle classi terminali del secondo
ciclo di istruzione, di un curriculum dello studente, formato da una parte
obbligatoria per tutti e una parte opzionale, a scelta dello studente, oltre
che da discipline facoltative di arricchimento". Una proposta che è finita
dritta nel decreto-legge ancora in fase di definizione, ma che dovrebbe
esplicare i suoi effetti già dal primo settembre di quest'anno. Lo scopo è
quello di "garantire una personalizzazione del percorso di studi
adeguandolo alle attitudini e agli interessi degli allievi, così da potenziare
l'elemento orientativo dell'istruzione".
"Si tratta di una rivoluzione importante ma che non può trovare il
consenso dell'Anief - spiega il suo presidente nazionale Marcello Pacifico -
perché se da una parte il nostro sindacato può apprezzare la flessibilità del
curriculum dello studente a parità del monte ore obbligatorio attuale,
considerato il taglio del tempo scuola realizzato con l'ultima riforma,
dall'altra non può invece accettare la fine questa flessibilità cancellando gli
scatti di anzianità, che fino a quando sono stati pagati erano legati al costo
dell'inflazione, il minimo sindacale".
"E poi - continua Pacifico - come si fa a parlare di merito, quando i
docenti che si sono messi in gioco nel ruolo di vicari dei dirigenti
scolastici, sono accompagnati alla porta? Diventa inoltre fondamentale andare a
mutare, ad iniziare con le linee guida de ‘La Buona Scuola’, le norme sulla
mobilità dei neoassunti: proprio perché potrebbero essere assunti in alto
numero in una provincia o regione diversa da quella di collocazione, va data
loro la possibilità di essere trasferiti o assegnati provvisoriamente, anche in
altre regioni, subito dopo l'immissione in ruolo. A chi sostiene che non si può
fare per motivi di continuità didattica, ricordiamo che già oggi è possibile
farlo a livello provinciale".
"A questo punto, è sempre più evidente che i prossimi mesi di febbraio
e marzo risulteranno decisivi per il futuro della scuola italiana: non soltanto
perché si voteranno in Parlamento, dove Anief chiederà diverse modifiche, le
proposte del Governo sulla riforma del settore. Ma anche perché i lavoratori
della scuola avranno la possibilità di cambiare le loro rappresentanze Rsu:
l'Anief, a tal proposito, si impegna sin d'ora, qualora diventasse
rappresentativa, a ridare loro quella dignità professionale che da troppo tempo
viene negata".
Per approfondimenti:
26 gennaio 2015 Ufficio Stampa Anief
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