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lunedì 9 marzo 2015

SCUOLA – Precariato, più di un supplente abilitato su due è chiamato da graduatorie d'istituto: ecco perché il Governo dovrà assumere docenti anche da quel canale


Per questo motivo, l’Anief ne chiede da tempo l'inserimento nelle GaE, da dove si immette in ruolo per il 50% dei posti e che il Governo vorrebbe svuotare per eliminare l'abuso dei contratti a termine. Per assumere tutti i docenti abilitati basterebbe ripristinare il tempo scuola cancellato negli ultimi anni, così da lasciare spazio ai giovani laureati con i nuovi concorsi. Ancora silenzi sul personale ATA.

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è sempre più evidente la confusione degli ultimi giorni in termini di numeri e di risarcimenti, che ha portato a continui rinvii di discussione del decreto in Consiglio dei ministri. Mentre del censimento sui posti vacanti, atteso entro il 31 dicembre, si sono perse le tracce. Sono atteggiamenti che non ci piacciano e che ci hanno spinto a proclamare lo sciopero nazionale per il 17 marzo di tutto il personale docente precario: qualsiasi altra soluzione scelta dal Governo porterà a nuovi contenziosi in tribunale.

La scarsità di candidati a coprire le cattedre libere, costringe sempre più dirigenti scolastici a conferire le supplenze, anche di lunga durata, ai docenti abilitati inseriti nelle seconda fascia delle graduatorie scolastiche: nell’anno in corso, oltre la metà dei precari sono stati estrapolati da questo canale. A denunciarlo è l’Anief, a seguito delle titubanze del Governo di includere nel maxi-piano di assunzione, incluso nella Buona Scuola, anche tutti coloro che sono inseriti nelle graduatorie d’istituto, ovviamente in presenza di posti liberi e di altri candidati nelle GaE corrispondenti.

Dal Governo, sino ad oggi, non sono arrivate risposte. Si tratta di un silenzio preoccupante: lo stesso che continua a regnare sul personale ATA. E quello della mancata stabilizzazione dei docenti ‘fantasmi’, è uno dei motivi alla base dello sciopero indetto dall’Anief per il 17 marzo, quando tutti i supplenti della scuola italiana sono stati convocati per scendere in piazza a Roma a manifestare durante la giornata di sciopero generale del personale precario: qualsiasi altra soluzione scelta dal Governo, che non comprenda la stabilizzazione, porterà a nuovi contenziosi in tribunale.

Già, perché da una parte chi si è inserito nelle ex graduatorie permanenti, soprattutto dopo la loro trasformazione ad esaurimento‎, ha maturato un diritto ad essere convocato prima o poi dal Miur per l’immissione in ruolo; dall'altra, di fatto, proprio per come è strutturato il meccanismo degli elenchi provinciali, chi è inserito nella seconda fascia delle graduatorie d'istituto è chiamato ogni anno a ricoprire il 60% dei posti assegnati in supplenza annuale o al termine delle attività didattiche su un organico per lo più di diritto. Con il risultato che almeno in 70mila tra docenti abilitati, vuoi con i PAS, TFA, SFP, ESTERO, DIPLOMA MAGISTRALE e altri percorsi, rimasti fuori dalle Gae dopo le ultime deroghe volute dal Parlamento (Legge 169/08, 14/2012 ottenute da Anief) possono rivendicare da un giudice del lavoro la stabilizzazione per aver svolto il servizio per più di tre anni servizio su posti vacanti.

Se si considera, poi, che ci sono oltre 20mila idonei dell'ultima selezione e dei precedenti concorsi, e 45mila supplenti chiamati ogni anno come personale ATA, tra cui i collaboratori scolastici, è evidente che il piano di immissioni in ruolo deciso dal Governo per sfuggire alle‎ sentenze dei giudici dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, del 26 novembre scorso, deve essere raddoppiato. Perché tutti i precari della scuola chiamati dallo Stato devono essere stabilizzati. Soltanto così si può partire dalla soluzione zero e programmare una nuova formazione iniziale degli insegnanti legata al reclutamento.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, occorre sorvegliare a vista l’operato del Governo: “è evidente – spiega il sindacalista - la confusione degli ultimi giorni in termini di numeri e di risarcimenti, che ha portato a continui rinvii di discussione del decreto in Consiglio dei ministri. Mentre del censimento sui posti vacanti, atteso entro il 31 dicembre, si sono perse le tracce. Sono atteggiamenti che non ci piacciano e che ci hanno spinto a proclamare lo sciopero nazionale per il 17 marzo di tutto il personale precario. Lo stesso giorno, nel pomeriggio, si terranno due sit-in: uno davanti al Parlamento, indetto dal Mida, l'altro davanti il Miur organizzato da Anief‎”

“Ogni risarcimento può costare alle casse dello Stato rimborsi dai 30 ai 50 mila euro a lavoratore danneggiato dalla mancata stabilizzazione. La quota da assegnare, varia in base ai mancati scatti di anzianità dopo il terzo anno di servizio, il pagamento negato delle mensilità estive e agli indennizzi assegnati che varia – conclude Marcello Pacifico - dalle sei alle venti mensilità complessive”.

Oltre alle diverse sentenze favorevoli dei tribunali italiani – come quelle di Trani, Napoli, Crotone, Siena, Fermo - nei giorni scorsi la questione è stata portata anche all’attenzione del Parlamento di Bruxelles, grazie alla decisione dell’europarlamentare Antonio Tajani, dirigente del Partito popolare europeo e attualmente vicepresidente dell'Europarlamento, di avviare un’interrogazione al Parlamento UE per richiedere la stabilizzazione dei docenti precari abilitati dopo la chiusura delle Graduatorie ad esaurimento.

Pertanto, tutti i docenti precari che hanno svolto più di 36 mesi di servizio, anche non continuativo, su posti vacanti e volessero ricorrere con Anief possono ancora farlo rivolgendosi allo stesso sindacato. I precari che vogliono raggiungere Roma il 17 marzo per manifestare, possono prenotare ancora il loro posto nei pullman Anief scrivendo a sciopero2015@anief.net.


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