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La lingua e la scrittura dei Fenici
La lingua dei Fenici, inquadrabile tra le lingue semitiche nordoccidentali, conobbe nella sua lunga storia una assai ampia diffusione in un contesto geografico compreso tra il Libano e le coste atlantiche della Penisola iberica e del Marocco. Le fonti classiche attribuivano all'unanimità l'invenzione dell'alfabeto ai Fenici: quello che impropriamente definiamo alfabeto costituisce in realtà il risultato di un lungo e complesso processo di semplificazione di sistemi scrittori iniziato nell'area siro-palestinese già nella prima metà del II Millennio a.C. La scrittura fenicia si compone di 22 segni, tutti consonantici. Il rinvenimento di diversi alfabetari ha consentito di recuperare la sequenza dei segni, trasmessi prima ai Greci, poi agli Etruschi e quindi ai Romani. Le indagini archeologiche hanno riportato alla luce migliaia di iscrizioni fenicie e puniche: si tratta di testi funerari, votivi e di svariate funzioni, cui sino da aggiungere numerosi testi bilingui redatti su diversi supporti.
Rossana De Simone è Docente di Archeologia fenicio-punica presso l'Università degli Studi di Enna "Kore". Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in "Semitistica: linguistica semitica" presso l'Università degli Studi di Firenze e la Specializzazione in "Archeologia orientale" presso l'Università "La Sapienza" a Roma. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni su riviste scientifiche riguardanti temi di Archeologia ed epigrafia fenicio-punica.
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