Due giornate dedicate
al meteo: previsori, scienziati e professionisti per spiegare una scienza che
appassiona il grande pubblico. Il meteorologo: tra affidabilità, formazione e
comunicazione, presente e futuro di una professione
Quanto sono affidabili oggi le previsioni del tempo? Di chi
ci si può fidare? Quando un fenomeno meteorologico può essere definito estremo?
Come si diventa meteorologo? Sono tanti gli interrogativi che emergono quando
si va al di là della rapida consultazione quotidiana delle previsioni e si
guarda al meteo, come scienza, come argomento di ricerca. È quello che proverà
a fare, per la prima volta in Italia in un grande evento aperto al pubblico, il
Festivalmeteorologia, che si terrà il 16 e 17 ottobre a Rovereto con un
programma ricco di conferenze, approfondimenti e dibattiti con alcuni tra i
principali protagonisti della ricerca in campo meteorologico.
Un Festival tutto nuovo, ideato dall’Università di Trento e
in particolare dal gruppo di ricerca di Fisica dell’atmosfera (Dipartimento di
Ingegneria civile, ambientale e meccanica) e realizzato grazie al sostegno del
Comune di Rovereto. Collaborano alla realizzazione del progetto anche il Museo
Civico di Rovereto, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea (Mart) e
Meteotrentino, nonché realtà nazionali come il Consiglio Nazionale delle
Ricerche, il Consorzio Interuniversitario CINFAI e l’Associazione Geofisica
Italiana. La manifestazione permetterà ai cittadini di incontrare i protagonisti
della ricerca nel campo della meteorologia, a livello nazionale e
internazionale, scelti fra professionisti ed esperti in materia.
Ad animare il
programma del Festival saranno gli interventi divulgativi, scientifici e
tecnici su temi di grande attualità collegati alla meteorologia. Una fiera
della strumentazione e dei servizi meteorologici e varie attività culturali e
ludico-ricreative a tema contribuiranno ad approfondire la conoscenza della
meteorologia e dell’influenza del “tempo che fa” sulle attività quotidiane.
Numerose e autorevoli le istituzioni che interverranno con i
propri rappresentanti in occasione del Festival. Hanno già dato l’adesione, tra
gli altri, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, l’Agenzia Spaziale Italiana, il Servizio
Meteorologico dell’Aeronautica Militare, l’Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Dipartimento della Protezione Civile,
(Presidenza del Consiglio dei Ministri), il Centro Epson Meteo, l’Ente
Nazionale di Assistenza al Volo (ENAV), il Consorzio Interuniversitario
Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere, l’American
Meteorological Society.
In questo senso il Festival avrà anche il merito di
riunire attorno al tavolo i tanti attori impegnati nello studio della
meteorologia e di “riportare in Italia”, almeno per un confronto, due
autorevoli ricercatori trentini che da anni lavorano all’estero: il professor
Claudio Mazzoleni della Michigan Technological University e il dottor Alessio
Bozzo, dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF).
Tanti esperti dunque, ma anche qualche volto noto al grande
pubblico: a chiudere la seconda giornata di lavori ci sarà infatti il
meteorologo Paolo Sottocorona che interverrà su come “Comunicare le previsioni
meteorologiche a un pubblico televisivo”.
Del resto i servizi meteorologici negli ultimi anni hanno
suscitato un interesse crescente anche in alcuni settori specifici su cui il
meteo ha un impatto diretto: quali ad esempio i servizi di protezione civile,
la gestione degli impianti a servizio degli edifici, la produzione di energia
da fonti rinnovabili, il turismo, la gestione dei trasporti e l’agricoltura. Le
previsioni del tempo specialistiche, in questi ambiti, hanno come obiettivo
quello di minimizzare gli impatti socio-economici negativi causati da
condizioni meteorologiche avverse e, al contrario, di massimizzare i benefici
ottenibili in situazioni favorevoli. Un risultato che può essere raggiunto
soltanto attraverso il corretto utilizzo di una previsione meteorologica
accurata e mirata.
«Con il Festivalmeteorologia – spiega il responsabile
scientifico Dino Zardi dell’Università di Trento – vogliamo proporre un
contributo alla diffusione e al consolidamento di una cultura meteorologica di
base, attualmente carente in Italia, ma sempre più necessaria per poter
comprendere e interpretare la mole di informazioni meteorologiche
quotidianamente diffusa dai vari mezzi di comunicazione. In questo senso il
Festival sarà un’occasione unica per favorire l’incontro, la conoscenza
reciproca e l’interazione tra le diverse realtà della meteorologia italiana.
La
manifestazione riunirà gli operatori dei servizi meteorologici, istituzionali e
privati, i professionisti e le aziende che operano nel settore, i ricercatori,
gli utenti dei servizi e dei prodotti meteorologici, gli appassionati di
meteorologia e arriverà a coinvolgere docenti e studenti delle scuole di ogni
livello e il grande pubblico in generale».
Fra le varie iniziative collegate al festival si terrà anche
un corso di formazione rivolto ai giornalisti sulla comunicazione della
meteorologia organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti.
Il programma e tutte le altre informazioni sono disponibili
sul sito:
http://www.festivalmeteorologia.it
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