Se la norma contenuta nell’articolo 31 del ddl Boschi verrà confermata anche a Montecitorio, lo Stato tornerà ad avere competenza praticamente esclusiva in materia di organizzazione scolastica perché “non sarà più soltanto riferita alle norme generali sull’istruzione”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): presto verranno
meno le doglianze delle regioni, come Veneto e Puglia, sul mancato rispetto
della riforma della Buona Scuola nei confronti della Costituzione. Quindi, per
contrastare i tanti passaggi illegittimi della Legge 107/15 non rimarrà che
l’arma dei ricorsi in tribunale, attuati direttamente dal personale danneggiato.
Ci sono importanti
novità per la scuola a seguito dell’approvazione da parte del Senato
dell’articolo 31 del disegno di legge Boschi sulla revisione della
Costituzione: la modifica, arrivata nelle ultime ore e che per diventare legge
dovrà superare il vaglio della Camera, va infatti a mutare l’articolo 117 della
carta costituzionale, la quale disciplina le competenze legislative dello Stato
e delle Regioni. Con lo Stato che tornerà quindi ad avere competenza
praticamente esclusiva in materia di organizzazione scolastica.
“In particolare – spiega
la rivista
Tuttoscuola - è stata cancellata la norma sulla legislazione concorrente
che in tutti questi anni aveva reso complessi e complicati i rapporti tra Stato
e Regioni”. Per quanto riguarda specificatamente la materia dell’Istruzione, la
modificata approvata a Palazzo Madama va ad allargare “la competenza esclusiva
dello Stato che non è più soltanto riferita alle norme generali
sull’istruzione; la competenza esclusiva – continua la testata specializzata - sarà
relativa a disposizioni generali e comuni sull'istruzione; ordinamento
scolastico; istruzione universitaria e programmazione strategica della ricerca
scientifica e tecnologica”. Inoltre, viene “superata completamente la legislazione
concorrente che prevedeva: istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni
scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;
professioni; ricerca scientifica e tecnologica”.
La modifica all’articolo
117 della Costituzione non è casuale, ma rappresenta la risposta della
maggioranza parlamentare, sulla spinta del Governo, alla decisione
di alcune giunte regionali – come Veneto e Puglia - di impugnare la Legge
107/2015, presso la Corte Costituzionale, proprio perché non rispettosa
dell’autonomia delle regioni su diversi punti. Come formazione dell’infanzia e professionale,
orientamento, scuole innovative e merito del personale, solo per citarne
alcuni.
“Pertanto, se la
modifica del ddl Boschi passerà anche a Montecitorio, tutti questi rilievi
perderanno efficacia”, spiega Marcello Pacifico, presidente Anief. “Perché
mutando il rapporto tra Stato e Regioni, con il primo che assorbe la competenza
esclusiva su una lunga serie di competenze, è evidente che lo scenario che ci
apprestiamo a vivere è quello di far venire meno le doglianze delle regioni sul
mancato rispetto della riforma della Buona Scuola nei confronti della
Costituzione. A questo punto – conclude il presidente Anief – per contrastare i
tanti passaggi illegittimi della Legge 107/15 non rimarrà che l’arma dei
ricorsi in tribunale attuati direttamente dal personale danneggiato”.
Come quelli presentati e
patrocinati dall’Anief, per tutelare tutte le categorie di docenti esclusi dal
piano straordinario di assunzioni: ad iniziare da coloro
che sono stati costretti a rinunciare alle assunzioni perché non hanno
accettato la ‘deportazione’, passando per i tanti precari costretti
ad essere assunti a centinaia di chilometri da casa pur avendo svolto un
concorso regionale e anche impugnando l’assoluta
mancata trasparenza nella fase B. Il giovane sindacato, inoltre, ha
presentato ricorso conto la chiamata diretta del personale, prevista sempre dalla
Buona Scuola, sia da
parte dei docenti già
inseriti nelle graduatorie, sua da coloro che
sono abilitati
però risultano fuori dalle stesse GaE e da quelle di merito.
Per approfondimenti:
(Riforma stipendi, bozza riforma:
"immeritevoli" soggetti a verifiche. Non ci saranno risorse in più.
Valutazione triennale (Orizzonte
Scuola del 3 marzo 2015)
Sì
alla cattedra anche se è lontana ma uno su cinque rifiuta il posto (La Repubblica del 14 agosto 2015)
Emiliano
padrino dei precari: "la buona scuola fa soffrire per voi affitti e treni
scontati" (La Repubblica del 28 agosto 2015)
Scuola,
il dilemma dei professori. Hanno dieci giorni per decidere: andare via da casa
oppure rinunciare all’assunzione. “Aspetterò un altro anno. E farò ricorso”
(Corriere della Sera del 3 settembre 2015)
L’algoritmo-lotteria
che sceglie i prof (Corriere della Sera del 4 settembre 2015)
Riforma
della scuola, il Veneto presenta il ricorso alla Consulta (Il Corriere della Sera dell’8 settembre 2015)
Art. 117 della
Costituzione: cancellata la legislazione concorrente (Tuttoscuola dell’8
ottobre 2015)
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