E’ evidente che il ritardo di quasi tre mesi rispetto a
quanto previsto dalla legge rinvierà l’assunzione di 63.712 docenti: per le
commissioni d’esame, infatti, sarà impossibile realizzare le prove scritte (due
per gli insegnanti tecnico pratici), il colloquio e formare le graduatorie dei vincitori
in appena cinque mesi. Visti i lunghi tempi di svolgimento delle precedenti
selezioni, è verosimile che prima del 2017 non ci sia alcuna assunzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): risulta
irragionevole l’assenza di un canale riservato ai precari con 36 mesi di
servizio e l’esclusione dei laureati che, a questo punto, fanno bene a
conseguire le abilitazioni all’estero. Insensata, infine, la previsione di
pochi posti a bando per l’infanzia, la primaria e il sostegno. Siamo pronti a
dare battaglia in tribunale.
La
pubblicazione del bando del concorso a cattedra appare sempre più misteriosa: la Legge 107/15, al comma 114, prevede
“entro il 1 dicembre 2015, un concorso
per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente
per le istituzioni scolastiche ed educative statali”; nonostante le
rassicurazioni ministeriali, ora si apprende che il tutto è rinviato nuovamente.
Sulle
tante esclusioni da concorso a cattedra permangono, intanto, grossi dubbi di
legittimità. Non è un caso che anche il Consiglio superiore della pubblica istruzione le abbia messe bene
in evidenza.
“Il Miur, comunque, ha commesso un grave errore”,
spiega Marcello Pacifico. “La legge permette all’Amministrazione di riservare il
40 per cento dei posti al personale precario che ha svolto almeno 36 mesi di
servizio (articolo 35, comma 3-bis, lettera a) del decreto legislativo
165/2001).
La stessa Funzione pubblica, con la Circolare 5/2013, ha disegnato
il quadro normativo entro il quale la P.A. si può muovere. Tuttavia, il Miur
non ha ritenuto opportuno, dopo anni di precariato, percorrere questa soluzione.
Anzi, con l’adozione della riforma che ha ridotto un terzo delle classi
concorsuali, si apre la stagione a una valutazione approssimativa del personale
che ha maturato tanti anni di servizio in una disciplina specifica. Illogica,
infine, appare l’esclusione dei giovani laureati, in un paese che ha il triste
primato di avere la classe docente più vecchia al mondo”.
Anief ricorda come, peraltro, esista una giurisprudenza solida sull’accesso
dei laureati al concorso, che, altrimenti, farebbero bene a conseguire subito un’abilitazione
all’estero utile a fare valutare la propria professionalità.
Visti i
ritardi, il Governo farebbe bene a trovare le risorse per approvare i regolamenti
attuativi sul percorso pre-scolare 0-6 come sul sostegno, al fine di aumentare
i posti messi a concorso e ridefinire le professionalità di cui necessita la
scuola. Sarebbero tutte scelte sensate che eviterebbero una nuova valanga di
ricorsi e l’annullamento dello stesso bando come già avvenuto in passato, per
iniziativa legale dell’Anief.
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Per approfondimenti:
Sì alla cattedra anche se è lontana ma uno su cinque rifiuta il posto (La Repubblica del 14 agosto 2015)
Emiliano padrino dei precari: "la buona scuola fa soffrire per voi
affitti e treni scontati" (La Repubblica del 28
agosto 2015)
Scuola, il dilemma dei professori. Hanno dieci giorni per decidere: andare
via da casa oppure rinunciare all’assunzione. “Aspetterò un altro anno. E farò
ricorso” (Corriere della Sera del 3 settembre 2015)
L’algoritmo-lotteria che sceglie i prof (Corriere della Sera del 4 settembre 2015)
Fase C, tra i precari cresce l’agitazione: c’è chi rischia di non essere
assunto (Il Secolo XIX dell’11 settembre 2015)
Scuola, concorsone da 63.700 posti. Bando atteso entro novembre (Il Sole 24 Ore del 4 novembre 2015)
Concorso professori, via libera del governo: posti per 63 mila docenti (Corriere della Sera del 29 dicembre 2015)
La novità del concorso: gli ambiti che aggregano le vecchie classi di
concorso (Tuttoscuola del 17 gennaio 2016)
Concorso
scuola docenti: bando slitta forse a seconda settimana di febbraio (Orizzonte Scuola dell’1 febbraio 2016)
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