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martedì 23 febbraio 2016

FORMAZIONE. ANIEM al Ministro del Lavoro Poletti: ”vuole commissariare i fondi di formazione?”

 
Aniem: “Le imprese, anche nell’interesse dei lavoratori, chiedono che si abbia la forza di far luce su quanto è accaduto fino ad oggi, per capire come ciascun fondo si è costituito; come ha gestito le risorse, quante di esse sono state destinate alla formazione, quante ai costi di mantenimento di sedi e burocrazie e dei consigli di amministrazione”

Piacentini: “Oggi il Ministro del Lavoro è chiamato ad intervenire

Da tempo Aniem-Confimi chiede che si faccia chiarezza sulla gestione dei fondi interprofessionali le cui finalità dovrebbero essere, ovviamente, quelle di contribuire ad elevare la professionalità di coloro che lavorano, esigenza prioritaria per la crescita competitiva del nostro sistema economico.

“Troppo spesso – dichiara Dino Piacentini, Presidente di Aniem (Associazione delle pmi edili) aderente a Confimi Industria – i fondi di formazione si sono tradotti nella proliferazione di nuove burocrazie lautamente pagate o, peggio, in modalità di “investimento” in lussuosi immobili a disposizione degli stessi enti paritetici gestori.”

“Abbiamo spesso denunciato la questione, anzi il nostro sistema di rappresentanza ne ha fatto una questione prioritaria. Ci è stato sempre obiettato, anche dalle altre rappresentanze datoriali e sindacali, (che, insieme, hanno gestito fino ad oggi centinaia di milioni di euro) di fare polemiche pretestuose, trincerandosi dietro l’assunto che si trattasse di fondi privati e non di fondi pubblici !”

“Bene, oggi, finalmente ha preso posizione una voce ben più autorevole della nostra: l’atto del dott. Cantone indirizzato al Ministero del Lavoro, conferma la natura “pubblica” di detti fondi.”

“E’ stata tolta la foglia di fico sempre usata da chi ha costruito strutture costosissime per la gestione dei fondi interprofessionali, sulla base di accordi interconfederali tra associazioni sindacali, sia dei lavoratori che delle imprese.”
“Oggi il Ministro del Lavoro è chiamato ad intervenire.”

“Le imprese, anche nell’interesse dei lavoratori, chiedono che si abbia la forza di far luce su quanto è accaduto fino ad oggi, per capire come ciascun fondo si è costituito; come ha gestito le risorse, quante di esse sono state destinate alla formazione, quante ai costi di mantenimento di sedi e burocrazie e dei consigli di amministrazione.”

“Per fare questo è necessaria una netta discontinuità.”

“Il Ministro deve commissariare gli attuali fondi al fine di monitorare i risultati delle gestioni passate, ed entro dodici mesi predisporre e sperimentare le procedure per avviare la nuova fase gestionale di soggetti privati che operano in un ambito di regole pubbliche.”

“Per quanto ci riguarda porteremo questo nostro parere al Ministro del lavoro e ai Presidenti delle commissioni lavoro di Camera e Senato.”

“Siamo fiduciosi – conclude Piacentini - che, nel forte anelito di cambiamento, progresso, e di ulteriore fiducia nel futuro che il Governo ha saputo infondere al Paese, troverà ascolto anche questo fondamentale tema.”



NOTA SULLA FORMAZIONE INTERPROFESSIONALE CONTINUA
L’art. 118 della Legge 19.12.2000, n.388 (e s.m.) prevede la costituzione di fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua, realizzati attraverso la sottoscrizione di accordi interconfederali stipulati dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

I fondi intersettoriali, possono finanziare in tutto o in parte i piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati tra le parti sociali.

Ai fondi, così costituiti afferiscono le risorse derivanti dal gettito del contributo integrativo stabilito dall’art.25, 4° comma, della Legge 21.12.1978, n.845 (e s.m.) relative ai datori di lavoro che aderiscono a ciascun fondo (0,30 dei contributi versati dalle aziende all’INPS).

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