Aniem:
“Le imprese, anche nell’interesse dei lavoratori, chiedono che si abbia
la forza di far luce su quanto è accaduto fino ad oggi, per capire come
ciascun fondo si è costituito; come ha gestito le risorse, quante di
esse sono state destinate alla formazione, quante ai costi di
mantenimento di sedi e burocrazie e dei consigli di amministrazione”
Piacentini: “Oggi il Ministro del Lavoro è chiamato ad intervenire
Da
tempo Aniem-Confimi chiede che si faccia chiarezza sulla gestione dei
fondi interprofessionali le cui finalità dovrebbero essere, ovviamente,
quelle di contribuire ad elevare la professionalità di coloro che
lavorano, esigenza prioritaria per la crescita competitiva del nostro
sistema economico.
“Troppo
spesso – dichiara Dino Piacentini, Presidente di Aniem (Associazione
delle pmi edili) aderente a Confimi Industria – i fondi di formazione si
sono tradotti nella proliferazione di nuove burocrazie lautamente
pagate o, peggio, in modalità di “investimento” in lussuosi immobili a
disposizione degli stessi enti paritetici gestori.”
“Abbiamo
spesso denunciato la questione, anzi il nostro sistema di
rappresentanza ne ha fatto una questione prioritaria. Ci è stato sempre
obiettato, anche dalle altre rappresentanze datoriali e sindacali, (che,
insieme, hanno gestito fino ad oggi centinaia di milioni di euro) di
fare polemiche pretestuose, trincerandosi dietro l’assunto che si
trattasse di fondi privati e non di fondi pubblici !”
“Bene,
oggi, finalmente ha preso posizione una voce ben più autorevole della
nostra: l’atto del dott. Cantone indirizzato al Ministero del Lavoro,
conferma la natura “pubblica” di detti fondi.”
“E’
stata tolta la foglia di fico sempre usata da chi ha costruito
strutture costosissime per la gestione dei fondi interprofessionali,
sulla base di accordi interconfederali tra associazioni sindacali, sia
dei lavoratori che delle imprese.”
“Oggi il Ministro del Lavoro è chiamato ad intervenire.”
“Le
imprese, anche nell’interesse dei lavoratori, chiedono che si abbia la
forza di far luce su quanto è accaduto fino ad oggi, per capire come
ciascun fondo si è costituito; come ha gestito le risorse, quante di
esse sono state destinate alla formazione, quante ai costi di
mantenimento di sedi e burocrazie e dei consigli di amministrazione.”
“Per fare questo è necessaria una netta discontinuità.”
“Il
Ministro deve commissariare gli attuali fondi al fine di monitorare i
risultati delle gestioni passate, ed entro dodici mesi predisporre e
sperimentare le procedure per avviare la nuova fase gestionale di
soggetti privati che operano in un ambito di regole pubbliche.”
“Per
quanto ci riguarda porteremo questo nostro parere al Ministro del
lavoro e ai Presidenti delle commissioni lavoro di Camera e Senato.”
“Siamo
fiduciosi – conclude Piacentini - che, nel forte anelito di
cambiamento, progresso, e di ulteriore fiducia nel futuro che il Governo
ha saputo infondere al Paese, troverà ascolto anche questo fondamentale
tema.”
NOTA SULLA FORMAZIONE INTERPROFESSIONALE CONTINUA
L’art.
118 della Legge 19.12.2000, n.388 (e s.m.) prevede la costituzione di
fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione
continua, realizzati attraverso la sottoscrizione di accordi
interconfederali stipulati dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di
lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano
nazionale.
I
fondi intersettoriali, possono finanziare in tutto o in parte i piani
formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati
tra le parti sociali.
Ai
fondi, così costituiti afferiscono le risorse derivanti dal gettito del
contributo integrativo stabilito dall’art.25, 4° comma, della Legge
21.12.1978, n.845 (e s.m.) relative ai datori di lavoro che aderiscono a
ciascun fondo (0,30 dei contributi versati dalle aziende all’INPS).
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