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martedì 23 febbraio 2016

Inedita collaborazione tra Università e azienda cotto Impruneta

 
UNIVERSITÀ DI FIRENZE E FORNACE DEL COTTO ARTENOVA: firmato ieri il primo contratto di ricerca tra il Dipartimento di Chimica e l'azienda imprunetina per studiare come la terracotta d'Impruneta influenza la qualità del vino in anfora. I risultati saranno presentati durante "La Terracotta e il Vino 2016"

Firenze23 Febbraio 2016 - Il Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze insieme alla fornace del cotto Artenova di Impruneta, porterà avanti un'indagine, la prima del genere, per capire come le caratteristiche della terracotta possano influenzare la qualità del vino affinato in anfora. Perché se il vino in anfora è oramai un fenomeno di cui tutti parlano e la Toscana del vino è oramai maestra di questa antica pratica, poco si sa ancora degli aspetti evolutivi che legano vino e terracotta. 

Il contratto di ricerca biennale è stato firmato ieri ed è il primo stipulato a tale scopo fra una fornace di Impruneta - nel caso di Artenova, azienda leader in Italia nel commercio delle anfore da vino con la consulenza tecnica di Francesco Bartoletti e Sergio Bettini - e i ricercatori del Dipartimento di Chimica coordinati dal professor Luciano Lepri.

L'inedita collaborazione si propone di esplorare e valutare le peculiari caratteristiche conferite al vino stesso attraverso il processo di fermentazione e affinamento in giare di terracotta di Impruneta. "Come azienda che investe molto in innovazione – dichiara Leonardo Parisi, titolare di Artenova - sentivamo l'esigenza di approfondire questo aspetto". 

I risultati della ricerca potrebbero già essere illustrati il prossimo 19 e 20 Novembre, nel corso della II edizione de "La Terracotta e il Vino 2016", la Convention internazionale promossa da Artenova che ogni due anni riunisce a Impruneta produttori in anfora da tutto il mondo.

I processi di fermentazione, affinamento e conservazione influiscono in maniera critica sui parametri chimico-fisici e organolettici che caratterizzano il vino e sono strettamente dipendenti dal tipo di contenitore nel quale avvengono tali processi.

In particolare la ricerca si propone di caratterizzare il vino mediante la determinazione di macroparametri chimici e chimico-fisici (acidità totale, pH, grado alcoolico, zuccheri) e l'analisi di specifici componenti volatili, che conferiscono aromaticità al vino. 

"A tale scopo – sostiene il professor Luciano Lepri - verranno confrontati sia vini bianchi che rossi provenienti dallo stesso vigneto, ma vinificati contemporaneamente in giare di terracotta e in contenitori di acciaio. Verrà inoltre determinata la composizione chimica dell'argilla utilizzata per la produzione delle giare e studiata la variazione della porosità delle stesse prima e dopo la vinificazione".


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