Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che colpisce spesso la componente piu' debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli, ma serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di piu'. E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell'auspicare la rapida approvazione del provvedimento sul lavoro nero che prevede tra l'altro l'importante introduzione del principio di corresponsabilità dall'agricoltura all'industria fino alla distribuzione. Bisogna spezzare la catena dello sfruttamento che - sostiene Moncalvo - inizia con l'aranciata venduta sugli scaffali dei supermercati a 1,3 euro a bottiglia mentre agli agricoltori arrivano solo 3 centesimi per le arance contenute. Un esempio di distorsione di filiera comune purtroppo a molte altre produzioni agricole che - rileva Moncalvo - favorisce le infiltrazioni della malavita come ha dimostrato il rapporto Agromafie elaborato dalla Coldiretti insieme ad Eurispes e all'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura presieduto da Gian Carlo Caselli. E per questo dobbiamo impegnare le forze - precisa Moncalvo - in una operazione di trasparenza per combattere chi sfrutta e sostenere chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente oltre un milione di lavoratori di cui 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni. Gli esempi positivi non mancano - conclude Moncalvo - nel ricordare l'operazione 10 in condotta realizzata dalla Coldiretti in Calabria con l'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) per le Arance della Salute. Un accordo per consentire la vendita e la distribuzione delle Arance della Calabria raccolte attraverso le strutture di commercializzazione FAI (Firmato Agricoltori Italiani) che rendono possibile un ritorno economico sostenibile per le imprese e una giusta remunerazione dei lavoratori. Grazie all'accordo tra Coldiretti e con l'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) è possibile acquistare sacchetti di arance della salute della Calabria in particolare della piana di Rosarno-Gioia Tauro per sostenere la ricerca contro i tumori, difendere un prodotto simbolo del Made in Italy, ma anche rafforzare i valori sociali e civili e coniugandoli con la giustizia economica.
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