Quella dei vicari dei dirigenti
scolastici è una figura storica e fondamentale per il funzionamento delle
nostre scuole, in particolare per i circa 1.500 istituti in reggenza e le
decine di migliaia di plessi distaccati dove il dirigente scolastico non è
presente.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):
se si insiste su questa strada le scuole dal prossimo anno rischiano di andare alla
deriva. La mancanza dei vicari dei presidi, infatti, porterà il caos in
tantissimi istituti. La ‘favola’ dell’organico funzionale, che dovrebbe
sopperire alle loro competenze, non regge: è l’ennesima proposta
irrealizzabile.
Il Governo pensa
di introdurre la meritocrazia tra i docenti dividendo la categoria in due profili
professionali definiti: l’insegnante
mentor e l’organizzatore. Non è ancora chiaro come si accederà ai due
ruoli, ma al momento c’è un dato certo: quello che dal prossimo anno non ci
sarà più spazio per i vicari presidi, figura storica e fondamentale per il
funzionamento delle nostre scuole, in particolare per i circa 1.500 istituti in
reggenza e le decine di migliaia di plessi distaccati dove il dirigente
scolastico non è presente.
Anief ricorda che
di innovativo in questa iniziativa, che troverà l’ufficializzazione nel decreto
scuola in via di approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, vi è ben
poco: sono almeno 15 anni che si parla di introdurre il concetto di merito
nelle scuole, con iniziative non molto diverse da quella prospettata
dall’attuale Governo. Di concreto, però, non si è mai giunti a nulla. Quello
che invece si è realizzato è il dimezzamento dei fondi destinati al
Miglioramento dell’offerta formativa, destinati in larga parte al funzionamento
di ogni istituto, che hanno fatto crollare sul più bello qualsiasi progetto di
autonomia scolastica come invece prevede a legge emanata nell’anno 2000.
“Ora, dopo tre
lustri di economia che va sempre peggio, soprattutto per incapacità delle
istituzioni di gestire i soldi pubblici, certi progetti rischiano fortemente di
trasformarsi nell’ennesima chimera”, commenta Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo Confedir. “In ogni caso, anche se si riuscisse
ad adottarlo, non sarà comunque attuabile nei fatti: ad esempio, dove troverà,
chi amministra la scuola, le risorse utili ad introdurre dei profili
professionali con responsabilità superiori rispetto a quelle per cui sono stati
assunti?”.
“Non certo
attraverso i fondi che arriveranno dal Miur, visto che sono ormai ridotti
all’osso. Ma nemmeno da altre fonti - continua il sindacalista - visto che la
riforma Brunetta della Pubblica amministrazione ha previsto, con l’accordo
degli altri sindacati, ma non di Anief-Confedir, che le indennità al personale
possono derivare solamente da risparmi di spesa attuati all’interno dello
stesso comparto. E siccome in quello dell’Istruzione siamo ormai arrivati
all’osso, con le famiglie
costrette ad autofinanziarsi per garantire l’attuazione di corsi di
recupero e dei progetti a completamento della didattica ordinaria, è evidente che
si tratta ancora una volta di una proposta irrealizzabile”.
“Il problema è
che se si insiste su questa strada, le scuole dal prossimo anno rischiano di
andare alla deriva: la mancanza dei vicari dei presidi, infatti, porterà il
caos in tantissimi istituti. La ‘favola’ dell’organico funzionale, che dovrebbe
sopperire alle loro competenze, non regge. La realtà è che occorre approvare
una norma che continui a mantenere in vita il ruolo dei vicari dei presidi: i
vice-dirigenti della scuola, con il silenzio-assenso di altri sindacati,
hanno già vissuto una pesante dequalificazione, vedendosi privati
dell’indennità di reggenza. E ora – conclude Pacifico – si vuole eliminare del
tutto la figura professionale, introducendo il docente organizzatore a costo
zero. Ma di cosa stiamo parlando?”.
Per approfondimenti:
13 febbraio 2015
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