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venerdì 13 febbraio 2015

SCUOLA – Dal 1° settembre spariscono i vice-presidi: al loro posto i docenti organizzatori. E chi rimane in classe farà il ‘mentor’



Quella dei vicari dei dirigenti scolastici è una figura storica e fondamentale per il funzionamento delle nostre scuole, in particolare per i circa 1.500 istituti in reggenza e le decine di migliaia di plessi distaccati dove il dirigente scolastico non è presente.

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): se si insiste su questa strada le scuole dal prossimo anno rischiano di andare alla deriva. La mancanza dei vicari dei presidi, infatti, porterà il caos in tantissimi istituti. La ‘favola’ dell’organico funzionale, che dovrebbe sopperire alle loro competenze, non regge: è l’ennesima proposta irrealizzabile.

Il Governo pensa di introdurre la meritocrazia tra i docenti dividendo la categoria in due profili professionali definiti: l’insegnante mentor e l’organizzatore. Non è ancora chiaro come si accederà ai due ruoli, ma al momento c’è un dato certo: quello che dal prossimo anno non ci sarà più spazio per i vicari presidi, figura storica e fondamentale per il funzionamento delle nostre scuole, in particolare per i circa 1.500 istituti in reggenza e le decine di migliaia di plessi distaccati dove il dirigente scolastico non è presente.

Anief ricorda che di innovativo in questa iniziativa, che troverà l’ufficializzazione nel decreto scuola in via di approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, vi è ben poco: sono almeno 15 anni che si parla di introdurre il concetto di merito nelle scuole, con iniziative non molto diverse da quella prospettata dall’attuale Governo. Di concreto, però, non si è mai giunti a nulla. Quello che invece si è realizzato è il dimezzamento dei fondi destinati al Miglioramento dell’offerta formativa, destinati in larga parte al funzionamento di ogni istituto, che hanno fatto crollare sul più bello qualsiasi progetto di autonomia scolastica come invece prevede a legge emanata nell’anno 2000.

“Ora, dopo tre lustri di economia che va sempre peggio, soprattutto per incapacità delle istituzioni di gestire i soldi pubblici, certi progetti rischiano fortemente di trasformarsi nell’ennesima chimera”, commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir. “In ogni caso, anche se si riuscisse ad adottarlo, non sarà comunque attuabile nei fatti: ad esempio, dove troverà, chi amministra la scuola, le risorse utili ad introdurre dei profili professionali con responsabilità superiori rispetto a quelle per cui sono stati assunti?”.

“Non certo attraverso i fondi che arriveranno dal Miur, visto che sono ormai ridotti all’osso. Ma nemmeno da altre fonti - continua il sindacalista - visto che la riforma Brunetta della Pubblica amministrazione ha previsto, con l’accordo degli altri sindacati, ma non di Anief-Confedir, che le indennità al personale possono derivare solamente da risparmi di spesa attuati all’interno dello stesso comparto. E siccome in quello dell’Istruzione siamo ormai arrivati all’osso, con le famiglie costrette ad autofinanziarsi per garantire l’attuazione di corsi di recupero e dei progetti a completamento della didattica ordinaria, è evidente che si tratta ancora una volta di una proposta irrealizzabile”.

“Il problema è che se si insiste su questa strada, le scuole dal prossimo anno rischiano di andare alla deriva: la mancanza dei vicari dei presidi, infatti, porterà il caos in tantissimi istituti. La ‘favola’ dell’organico funzionale, che dovrebbe sopperire alle loro competenze, non regge. La realtà è che occorre approvare una norma che continui a mantenere in vita il ruolo dei vicari dei presidi: i vice-dirigenti della scuola, con il silenzio-assenso di altri sindacati, hanno già vissuto una pesante dequalificazione, vedendosi privati dell’indennità di reggenza. E ora – conclude Pacifico – si vuole eliminare del tutto la figura professionale, introducendo il docente organizzatore a costo zero. Ma di cosa stiamo parlando?”.

Per approfondimenti:








13 febbraio 2015                          

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