Hanno preso parte all'evento, tra gli altri, numerosi general counsel di gruppi industriali di medie e grandi dimensioni e rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria, tra cui Confindustria e AIGI.
L'incontro verrà replicato nella sede Legance di Milano a ottobre 2015.
Tema centrale del workshop è stato l'impatto della nuova disciplina degli ecoreati, introdotta dalla l. n. 68/2015, sul modello di organizzazione e gestione delle società, con particolare riferimento alle criticità che ne conseguono e agli strumenti a disposizione delle imprese per prevenire le nuove sanzioni penali.
Al riguardo, eAmbiente ha presentato una innovativa matrice previsionale di rischio, applicabile sia alle società che hanno già implementato un sistema 231, sia a quelle che ad oggi ne sono prive, con l'obiettivo di monitorare efficacemente gli aspetti ambientali rilevanti e garantire la compliance alla nuova disciplina.
L'evento, coordinato e moderato dal partner di Legance Rosella Antonucci, ha visto la partecipazione di relatori provenienti da svariati ambiti interessati dalla introduzione della novella, tra cui Gabriella Chiellino (Presidente di eAmbiente), Vincenzo Cesareo (Presidente di Confindustria Taranto) e, per Legance, Andrea Fedi, Luca Geninatti Satè e Ivano Saltarelli.
"Soltanto con una efficace collaborazione degli operatori di ogni settore", ha dichiarato Rosella Antonucci, partner di Legance - "sarà possibile una corretta applicazione della riforma degli ecoreati, al fine di implementare la ratio preventiva della nuova normativa. Al contempo, è essenziale evitare le distorsioni interpretative che spesso si accompagnano ad interventi legislativi nell'ambito della compliance societaria, generando un ingente costo di difficoltosa previsione per le imprese".
Gabriella Chiellino, Presidente di eAmbiente ha aggiunto "In questa prima fase applicativa, dove ancora la giurisprudenza non si è espressa, è opportuno che l'impresa faccia una ricognizione tecnica dei propri rischi ambientali, individuandone i più significativi e definendone il controllo ed il monitoraggio. Ritengo che aziende in AIA e con sistemi certificati ISO 140001 abbiano già fatto gran parte del percorso di gap analysis e che possano continuare serenamente le proprie attività lavorative".
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