Milano, 15 dicembre 2016 – Come da tradizione, CornerJob, l’app per la ricerca di
lavoro geolocalizzato, a metà trimestre e a corredo dell’Osservatorio sul
Lavoro, realizza un focus settoriale. E questa volta l’obiettivo è stato
puntato su millennials e terzo settore.
Partendo da un dato: l’Italia, nell’Europa Mediterranea, è il
Paese che, da inizio settembre 2016, ha registrato il maggior numero di offerte
di lavoro in ambito non-profit sulla piattaforma (+48% rispetto alla
Francia, +39% rispetto alla Spagna).
E sondando la prospettiva sul lato dei
candidati fra i 18 e i 30 anni emerge un dato interessante: il 60% di essi (con una leggera prevalenza
delle ragazze rispetto ai maschi) a parità di retribuzione orienterebbe la
propria scelta professionale verso il cosiddetto terzo settore. Il 59% proviene
da aree metropolitane, il 43% possiede un livello di istruzione superiore
mentre il 37% possiede un titolo universitario.
Il primo segnale importante
che deriva dall’incrocio di questi dati è che i giovani interessati a lavorare
nel non-profit vivono in contesti in cui hanno molto probabilmente un contatto
più diretto con il disagio sociale e posseggono gli strumenti culturali per
comprenderne a fondo la portata.
Un’affermazione che trova conferma nel momento
in cui si va a definire meglio gli aspetti motivazionali: per l’80% dei millennials l’interesse per il
non profit nasce dal desiderio di sentirsi parte attiva del tessuto sociale, e
il 90% considera un percorso professionale nel terzo settore come occasione di
arricchimento umano e culturale in linea col proprio progetto di vita.
L’ambito riconosciuto più
attraente è quello dei diritti umani
(per il 45%) con particolare attenzione alle tematiche di attualità
(rifugiati, violenza sulle donne, lotta all’omofobia ecc.) seguito dai servizi alla comunità, con
particolare attenzione all’infanzia e alle categorie cosiddette “deboli”.
L’ambiente? Interessa solo al 9% degli
intervistati, superato anche dai temi più direttamente legati alla politica.
L’ultimo, e forse, più importante segnale è la chiara
consapevolezza e conoscenza del terzo settore da parte dei giovani: per il 70%
di essi la “conditio sine qua non” determinante per la scelta di
un’organizzazione è una piena e riconosciuta trasparenza.
Non solo. Il 50%
cerca un lavoro “vero” e retribuito e considera il volontariato
un altro tipo di impegno. Affermazione più che confortata dall’80% che “con i tempi che
corrono non si può permettere nessuna forma di lavoro non retribuito”.
A tal proposito, Mauro Maltagliati, Country
Manager per l’Italia e Co-fondatore di CornerJob ha commentato: “sono dati che
non mi sorprendono, i millennials, come dimostrano anche gran parte delle
ricerche sono iperconnessi con il mondo e, a differenza dei loro fratelli più
grandi, reagiscono alla disillusione con l’azione. Sono più individualisti e,
proprio per questo, da subito, cercano di costruire un proprio, ampio, progetto
di vita a cui il percorso professionale deve essere accordato. E sicuramente il
terzo settore visto con i loro occhi è quello che, in tal senso, fornisce le
risposte più chiare”.
A PROPOSITO DI CORNERJOB
CornerJob è una piattaforma per
dispositivi mobili dedicata alla ricerca di lavoro attiva in Italia, Francia,
Spagna e Messico. Tra i clienti in Italia vediamo nomi del calibro
di Adecco, Randstad, Eataly, Geox, Amnesty International, Save the
Children, Generali, Manpower e Angelini.
Con sede principale a Barcellona, CornerJob è stata fondata
da Miguel Vicente, Gerard Olivé (già fondatori di Wallapop), David
Rodriguez (CEO) e Mauro Maltagliati (Country Manager per l’Italia).
CornerJob è nella Top 10 delle
app più scaricate nel 2016 stilata da Apple ed è al primo posto per
la categoria “Economia” in Italia e Spagna con oltre 5 milioni di
download.
Per saperne di più: www.cornerjob.com
Android https://app.adjust.com/n6dhrd
iOS https://app.adjust.com/vjvc6i
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