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sabato 30 ottobre 2021

Formazione. Protocollo d’intesa Anci Giovani e Italiadecide, Baroncini (Anci): “Puntiamo sulla futura classe dirigente”

Formazione – Protocollo d'intesa Anci Giovani e Italiadecide, Baroncini: "Puntiamo sulla futura classe dirigente" 

 

Seminari e incontri formativi rivolti ai giovani amministratori per essere preparati e affrontare al meglio le sfide quotidiane legate al governo dei territori. Con questo obiettivo, giovedì 28 ottobre a Roma, presso la sede di Italiadecide, il coordinatore nazionale di Anci Giovani e sindaco di Montecatini Terme, Luca Baroncini e la presidente di Italiadecide, Anna Finocchiaro hanno firmato un protocollo d'intesa, che mette le gambe e formalizza una collaborazione esistente già da diverso tempo tra i due soggetti. 

"Con questo protocollo, proposto da Italiadecide, ci impegniamo a condividere e sostenere una serie di attività di formazione rivolte ai giovani per lo sviluppo di competenze e per la formazione di una classe dirigente politica e amministrativa sempre più all'altezza delle sfide che ci attendono", ha dichiarato il coordinatore nazionale, Luca Baroncini. 

"In particolare, ogni anno, tra i diversi appuntamenti formativi in calendario, Italiadecide organizza la Scuola per la Democrazia, una grande occasione di formazione rivolta ai giovani amministratori e a cui collaboreremo sempre di più come Anci Giovani. Ringrazio la dottoressa Finocchiario – ha proseguito Baroncini – con cui, nel corso di un incontro, ho avuto modo di condividere obiettivi e intenti comuni per il nostro Paese che deve ripartire inevitabilmente dai giovani e dai giovani amministratori locali che sono una risorsa preziosa e il futuro dell'Italia". 

Il primo di questi appuntamenti formativi sarà proprio la Scuola per la Democrazia di ItaliaDeciade, in programma dal 22 al 27 novembre, che quest'anno si centrerà sul tema della "Transizione ambientale e politiche territoriali locali". Tra gli interventi previsti ci sarà anche il coordinatore di Anci Giovani Baroncini nella giornata di apertura il 22 novembre.

"Sono tutte attività coerenti con lo spirito di Publica, la scuola per giovani amministratori di Anci. Per questo abbiamo ritenuto opportuno supportarci e sostenerci a vicenda" ha concluso Baroncini. 

 

Roma, 30 ottobre 2021 

sabato 11 settembre 2021

Nasce DEC, Digital Event Creator, il primo corso di formazione nel settore degli eventi digitali in Italia (in streaming e in presenza a Firenze)


Nasce DEC - Digital Event Creator, il primo corso di formazione nel settore degli eventi digitali in Italia (in streaming e in presenza a Firenze)

Al via il 2-3 e 4 novembre online e in presenza al Novotel Firenze Nord Aeroporto DEC - Digital Event Creator, il primo percorso percorso formativo per creare eventi digitali omnichannel. Un corso unico nel suo genere ed indispensabile per progettare al meglio un evento digitale in tutte le sue fasi. Cinque le borse di studio previste.

(09-09-2021) L'idea nasce dall'esperienza di Antonio Meraglia, dal oltre 20 anni nel campo del web marketing e da 30 nell'ambito della produzione video. Meraglia ha lavorato con i più importanti network televisivi nazionali ed è autore del libro Video Marketing Strategico, Flaccovio Editore. Fondatore delle aziende Altavista, Stravideo e Viatattica è uno dei pionieri della formazione online, con oltre 5.000 iniziative all'attivo.

Con la diffusione della pandemia da Covid19 il fenomeno della digitalizzazione ha conosciuto uno sviluppo importante, diventando uno dei centri nevralgici della comunicazione delle aziende. In questo contesto si inserisce DEC - Digital Event Creator, primo evento di formazione nel settore degli eventi digitali che viene realizzato in Italia. Un percorso rivolto a tutti gli appassionati del mondo degli eventi digitali, dai professionisti navigati del settore, a imprenditori che desiderano implementare le loro conoscenze in materia, fino a studenti che hanno voglia di intraprendere un mestiere.

Il corso esplora tutte le fasi di creazione di un evento digitale, dall'analisi all'ideazione fino alla promozione e vendita, secondo un metodo di lavoro in tre step: programmazione, promozione, azione. I partecipanti si troveranno nelle condizioni di guadagnare posizioni nel pubblico di riferimento, grazie all'acquisizione di nuove skills, ma anche di potersi proporre per nuove offerte di lavoro in un campo in costante espansione.

La formazione si svolgerà in live streaming HD e in presenza, al Novotel Firenze Nord Aeroporto. È prevista la partecipazione dei migliori professionisti ed esperti del settore degli eventi digitali. Docenti con decennale esperienza specializzati nei diversi campi della comunicazione digitale che porteranno con sé case studies, esempi e idee. 
Inoltre, daranno il loro contributo figure che hanno fatto la storia del mondo degli eventi di formazione.

Per partecipare al corso è necessario recarsi sul sito ufficiale dell'evento digitaleventcreator .it
È possibile scegliere tra 3 pacchetti (standard, premium, plus) ed è possibile partecipare in presenza a Firenze o collegandosi in Live Streaming. Oltre all'accesso ai panel e all'attestato di partecipazione è compresa la possibilità di seguire per ogni giornata un corso sia introduttivo, sia finale di approfondimento. È inoltre contemplata l'iscrizione a un esclusivo gruppo Facebook nel quale confrontarsi con gli altri partecipanti e ottenere un framework con tutti gli step fondamentali per organizzare un evento di formazione online. Infine, verrà recapitata a casa una "welcome box" di benvenuto.

Sono disponibili 5 borse di studio alle quali si può accedere nei seguenti casi:
Laurea in architettura, economia, management, psicologia, studi umanistici e della formazione, studi politici e sociali, informatica. Neolaureato con laurea conseguita tra il 2018 e il 2021. Maturità con votazione di almeno 90.
La borsa di studio consiste nell'intero percorso delle 3 giornate più un corso dedicato di approfondimento.


DEC-Digital Event Creator è molto più di un corso di formazione avente come tema gli eventi digitali, ma una concreta opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro o rafforzare la propria posizione all'interno del settore di appartenenza. In un mondo dove le competenze del Digital Event Creator risultano sempre più richieste e indispensabili.




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giovedì 9 settembre 2021

Scuola: con pandemia solo 1 studente su 5 coinvolto in assemblee online, partecipazione in picchiata.


SCUOLA: INDAGINE ACTIONAID – IPSOS

DOPO LA PANDEMIA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI SEMPRE PIÙ BASSA:
SOLO 1 SU 5 COINVOLTO NELLE ASSEMBLEE DI CLASSE E DI ISTITUTO ONLINE.


 ActionAid: "Senza ascoltare la voce e il parere degli studenti il PNRR e gli investimenti nella scuola rischiano di diventare un'occasione persa"


La pandemia ha reso ancora più bassa la partecipazione degli studenti nei luoghi di confronto della scuola superiore. Già prima dell'emergenza Covid19 per un alunno su due le assemblee di istituto e di classe si tenevano solo poche volte l'anno o mai, mentre le assemblee di classe vedevano la partecipazione attiva di 6 studenti su 10, e solo 4 su 10 partecipavano con interesse a quelle di istituto. Con lo scoppio della pandemia e l'avvio della DAD, il dato diventa ancora più preoccupante: solo per un quinto si sono svolte assemblee di classe e di istituto online come prima. È il quadro che emerge dall'indagine "Gli studenti e la partecipazione" svolta su circa 800 studenti delle superiori nella fascia d'età 14-19 anni, condotta da Ipsos per ActionAid, in collaborazione con Unione degli Studenti. La ricerca ha fotografato le opinioni delle ragazze e dei ragazzi adolescenti alla vigilia del secondo rientro in classe dall'inizio della pandemia e in vista del PNRR, per verificare il valore della partecipazione degli studenti alla governance scolastica, delle collaborazioni con il terzo settore, e delle sfide dell'istruzione in Italia secondo lo sguardo dei protagonisti.

"Ad andare in crisi sono gli strumenti di partecipazione effettivi a disposizione degli studenti. Per creare davvero una scuola inclusiva e combattere l'abbandono e la dispersione scolastica è necessario che si rendano efficaci e si rispettino gli spazi di partecipazione e consultazione dei giovani. La nostra esperienza dimostra che la bassa partecipazione alimenta le diseguaglianze. Senza la voce qualificata degli studenti sul futuro della scuola il piano di investimenti del PNRR rischia di diventare un'occasione persa" dichiara Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale ActionAid.

I dati Ipsos: come è cambiata la scuola con la pandemia. Dall'indagine risulta che la scuola è un luogo di crescita personale, al di là dell'apprendimento nozionistico, per quasi 8 studenti su 10; sono il 60% degli intervistati a pensare che la scuola li aiuti a sviluppare fiducia in sé stessi. A mostrare un più forte interesse e partecipazione sono le ragazze, inoltre gli studenti al Sud hanno una maggiore frequenza delle assemblee sia di classe che di istituto. Tra coloro che hanno un buon rendimento scolastico cresce la partecipazione e l'interesse. Le differenze sono notevoli anche tra chi frequenta il Liceo e gli istituti professionali, dove si registra minore partecipazione.

Per la grande maggioranza degli intervistati (7 su 10) la pandemia ha dato un duro colpo alla socialità e le conseguenze negative dureranno nel tempo, per il 40% ci saranno risvolti negativi anche sulla partecipazione degli studenti ad attività extrascolastiche. Tuttavia, una quota considerevole tra gli alunni (4 su 10) pensa che la pandemia sia un potenziale motore dell'attivismo giovanile.

Gli studenti hanno chiaro quali debbano essere le priorità degli investimenti per la propria scuola: con lo stesso ordine di importanza è necessario investire in dotazioni tecnologiche per la didattica e connettività e messa in sicurezza gli edifici, formare docenti con metodi più efficaci di insegnamento e sistemi di valutazione innovativi e partecipati, in attività extrascolastiche (laboratori, esperienze pratiche) e progetti proposti dagli studenti stessi.

"Come si vede dal sondaggio, i giovani esprimono idee attente e precise sui bisogni della scuola. Per questo i progetti che arriveranno nelle scuole grazie al PNRR chiediamo che siano a lungo termine e senza discriminazioni territoriali, per realizzare davvero la scuola come luogo inclusivo di sapere, di conoscenza e di esperienza, centro propulsore di una comunità: investire sulla riqualificazione strutturale degli istituti scolastici per trasformarli in luoghi di apprendimento sicuri, ma anche inclusivi, flessibili e aperti all'incontro con la comunità locale. Una cura particolare dovrà essere messa nella destinazione degli investimenti più ingenti, co-costruendoli con chi la scuola la fa: ad esempio, l'investimento nella scuola 4.0 dovrà non solo "digitalizzare" la scuola ma trasformarla secondo le esigenze reali degli studenti" spiega Katia Scannavini.

PNRR e scuola, come combattere le diseguaglianze? Secondo ActionAid, i singoli investimenti e le riforme specifiche proposte nel PNRR vanno inserite in un disegno organico che abbia effetti concreti e duraturi nella diminuzione del fallimento formativo e della dispersione. Di fondamentale importanza sarà promuovere la reale costruzione di comunità scolastiche, tramite dei patti educativi sostenibili e formalmente riconosciuti, che prendano in carico i bisogni dei ragazzi e delle ragazze nell'arco di tutti gli anni di crescita. Nell'attuazione dei progetti del Piano sarà necessario un maggiore protagonismo degli enti locali al fianco delle scuole, insieme ad azioni di sostegno mirate per le famiglie e collaborazioni continuative con associazioni del terzo settore per interventi organici di contrasto alle diseguaglianze con programmi ad alta densità educativa. Dall'indagine sugli studenti emerge infatti che solo 4 su 10 frequentano una scuola che ha creato collaborazioni con enti del terzo settore. Più di 6 studenti su 10 non partecipa ad attività o corsi di questo tipo, o perché non ci sono o perché la scuola non è in grado di coinvolgere a sufficienza gli studenti. Ma tra coloro che sono coinvolti, quasi 8 su 10 ne ha tratto benefici e 7 su 10 sono molto interessati.

A fare la differenza per il futuro della scuola saranno, quindi, le misure di supporto ai ragazzi e alle ragazze più fragili da un punto di vista socio-economico e a rischio dispersione scolastica, come ad esempio l'individuazione di figure professionali dei servizi sociali che in continuo dialogo tra istituzione scolastica, minori e famiglie, enti del terzo settore prendano in carico in modo integrato le persone a rischio. Come dimostrato dai progetti sul campo, quando si dedica tempo ed energie a ragazzi e ragazze in difficoltà, i risultati sono evidenti e costituiscono il vero antidoto alla crescita dell'esclusione e della disuguaglianza. Un impegno che ActionAid porta avanti insieme a più di 24.000 bambini e bambine, studenti e giovani a livello nazionale ed europeo, in più di 300 istituti scolastici.

"Anche quest'anno, in prossimità del rientro, il dibattito pubblico sulla scuola è sterile e incentrato sulla dicotomia didattica in presenza o didattica on-line, mascherine o procedure in caso di casi positivi. Sentiamo la necessità di riaprire una riflessione pedagogica, un confronto sul modello di scuola che vogliamo costruire, sul ruolo che essa ha nei confronti di individui, comunità, territori e della società. Da gennaio 2021 abbiamo deciso di ricostruire le nostre scuole a partire dalla riapertura di cantieri, di spazi assembleari che garantissero un confronto reale tra le componenti sociali della scuola per immaginarne un cambiamento dal basso, in forma radicale e strutturale, dalla valutazione all'edilizia, dal diritto allo studio alla didattica. Siamo pronti e pronte per presentare il nostro modello/Manifesto l'11 settembre per aprire un dibattito con altre parti sociali e con le istituzioni, per far sì che siano programmati i fondi del PNRR e stabilite le priorità senza discriminazioni di sorta, territoriali o sociali" dichiara Luca Redolfi, Rappresentante nazionale di UDS, con cui ActionAid collabora nell'ambito dell'iniziativa Cantiere scuola, un progetto orientato a supportare le realtà giovanili e le scuole, durante la fase emergenziale, nell'implementazione di progetti di partecipazione.



L'impatto di ActionAid sull'educazione
Ad oggi i nostri interventi raggiungono:

·         8.000 minori (scuole secondarie di primo e secondo grado), 500 docenti, 4.000 genitori o tutori in interventi di contrasto alle diseguaglianze e di lotta alla dispersione scolastica tramite la sperimentazione di ambienti e programmi di apprendimento inclusivi e innovativi e il rafforzamento della governance scolastica;

·         16.000 studenti e studentesse (Scuole di tutti i gradi scolastici), 800 docenti e personale della scuola, 1.000 genitori e tutori in programmi di prevenzione e gestione della violenza di genere e tra pari, educazione alla cittadinanza attiva e alla sostenibilità, educazione digitale e partecipazione.

Collaboriamo strettamente con un network di oltre 300 istituti scolastici, con un forte impatto sulle comunità educanti locali. Tutto questo è possibile solo grazie alla valorizzazione dei patti educativi territoriali continuativi, formalizzati e sostenibili, che vedono la collaborazione attiva con le scuole di più di 50 tra associazioni locali e basi di attivisti, le istituzioni locali di ogni comunità coinvolta e operatori del privato e del sociale. L'obiettivo di ActionAid è di rafforzare la partecipazione civica di ragazzi e ragazze attraverso la lotta alle discriminazioni e il rafforzamento degli strumenti e spazi di partecipazione a loro dedicati, lo sviluppo e il rafforzamento di saperi e competenze cognitive, relazionali e sociali che favoriscano la piena realizzazione degli individui e, di conseguenza, di una società più consapevole e democratica.

ActionAid lavora in partnership con agenzie di formazione, università e centri di ricerca, associazioni esperte di metodologie didattiche innovative e inclusive, monitoraggio dati e partecipazione; si avvale del finanziamento di importanti fondazioni, agenzie governative e finanziamenti europei. Nell'ambito della promozione del diritto all'istruzione e del contrasto alle diseguaglianze educative è parte del Forum Disuguaglianze e Diversità, della rete Saltamuri. A livello istituzionale è parte dell'Osservatorio nazionale per il contrasto alla violenza di genere e collabora con la Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione del MIUR. Collaboriamo oltre che con numerose realtà giovanili sui territori italiani e con gli istituti scolastici, con movimenti civici quali Priorità la scuola e Unione degli Studenti al fine di alimentare il dibattito pubblico sulla scuola e l'educazione e fare pressione sulle istituzioni nazionali e locali.




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martedì 11 maggio 2021

Open day, colloqui e workshop sulle lauree magistrali Insubria

«Preparati a nuove sfide»: all'Università dell'Insubria open day delle lauree magistrali

Dal 14 maggio online materiali e video di presentazione dei corsi; dal 17 al 21 maggio colloqui di orientamento e workshop a iscrizione obbligatoria tramite la piattaforma AlmaLaurea

Varese e Como, 11 maggio 2021 – Sono aperte le iscrizioni all'open day delle lauree magistrali dell'Università dell'Insubria: «Preparati a nuove sfide» è lo slogan scelto per questa edizione completamente virtuale e organizzata per la prima volta tramite la piattaforma AlmaLaurea. Materiali e video inediti saranno pubblicati da venerdì 14 maggio alle ore 10 su www.uninsubria.it/openday-lm, dove è già possibile ascoltare le voci dei laureati che raccontano gli elementi vincenti del loro percorso formativo. La settimana successiva, dal 17 al 21 maggio, sono in programma colloqui di orientamento, workshop e seminari tematici a distanza su Microsoft Teams: sulle pagine dedicate del sito gli studenti possono già registrarsi per partecipare agli eventi in calendario o richiedere un incontro personalizzato, sempre da remoto.

«Per affrontare le sfide del futuro – dice il rettore Angelo Tagliabue – servono preparazione, competenze e visione. In un percorso magistrale, gli studenti si mettono in gioco in prima persona, entrando a far parte di un gruppo di ricerca, sviluppando autonomia, spirito critico e motivazione. Gli elementi vincenti per entrare nel mondo del lavoro, che premia sempre il nostro ateneo».

I dodici corsi di laurea magistrale dell'Insubria sono: Economia, diritto e finanza d'impresa; Global entrepreneurship economics and management; Biomedical sciences; Biotechnology for the Bio-based and Health Industry; Chimica; Fisica; Informatica; Ingegneria ambientale e per la sostenibilità degli ambienti di lavoro; Matematica; Scienze ambientali; Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale; Scienze e tecniche della comunicazione.

Dal prossimo anno accademico si aggiungerà la nuova laurea magistrale in Scienze delle attività motorie preventive e adattate, il cui iter di attivazione è in fase conclusiva: il corso completa la triennale in Scienze motorie presente nell'ateneo e si inserisce in un panorama accademico che conta ad oggi in Italia 21 proposte di questo tipo, dalle quali si distingue però per una forte vocazione biomedica. Obiettivo principale del corso dell'Insubria è formare professionisti in grado di programmare e condurre esercizio fisico e sport-terapia su soggetti con esigenze specifiche come disabili, anziani, obesi, pazienti cronici e oncologici, in collaborazione con medici e fisioterapisti.

Sei corsi magistrali sono erogati in lingua inglese e sette hanno accordi di doppio titolo, cioè offrono la possibilità di studiare in un ateneo straniero con­venzionato, conseguendo la laurea sia all'Insubria che all'estero. Il mondo del lavoro conferma la qualità della formazione di Insubria: secondo l'indagine Almalaurea 2020 il tasso di occupazione dei laureati Insubria di secondo livello è dell'81,8%, contro il 74,8% nazionale, con stipendi più alti rispetto alla media.

Sarà pubblicata online anche la «Guida ai corsi di laurea magistrale 2021/22» in italiano e inglese: un vademecum completo sia dal punto di vista dei contenuti formativi che delle informazioni utili, per esempio su immatricolazione, modalità e tempistica di iscrizione, costi e possibilità di alloggio.




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COACHING & LAVORO. LE COMPETENZE DELLA LEADERSHIP POST PANDEMIA: INCLUSIVITÀ, EMPATIA, EMPOWERMENT

LE COMPETENZE DELLA LEADERSHIP 

POST PANDEMIA: INCLUSIVITÀ, EMPATIA, EMPOWERMENT

 

di

 ROBERTO D'INCAU,

CEO LANG&PARTNERS YOUNIQUE HUMAN SOLUTIONS

 

Il lavoro smart si mostra sempre di più come un punto di svolta nell'organizzazione dei processi aziendali e come un cambiamento culturale. Ne deriva un nuovo stile di leadership blended che presuppone un approccio differente nella gestione dei propri collaboratori.

 

Oggi più che mai servono leader visionari, che sappiano gestire la rivoluzione in atto, senza avere paura dell'incertezza. Nell'ultimo anno le aziende hanno subito un importante cambiamento culturale che ha coinvolto sia la sfera professionale che quella personale dei dipendenti. Un nuovo paradigma impresa – lavoro dove il leader si è trovato a dover affrontare una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere il proprio ruolo, nell'utilizzo della leadership e nella relazione con le proprie persone, sempre più attente anche alla sfera valoriale e all'impegno dimostrato da parte dell'azienda nei confronti di uno sviluppo sostenibile del business.

 

Sono proprio i valori ad occupare un ruolo centrale nel nuovo scenario aziendale con tematiche quali: sostenibilità, inclusione, wellbeing e flessibilità. In questo nuovo paradigma la visione del leader e il suo approccio diventano fondamentali per poter guidare un team e sostenerlo in questo momento di transizione. 

 

Da poche centinaia di migliaia di lavoratori agili di due anni fa si è giunti a vari milioni di persone che hanno cominciato a lavorare da casa dall'anno scorso. Nel 2019 erano il 28,7% delle imprese private a fare uso dello smart working mentre oggi sono l'82,3%*. Si andrà sicuramente a mixare lavoro in presenza e da remoto, e questa risulta essere la formula ideale per il dipendente di oggi.

 

Il leader per essere efficace deve essere in grado di ispirare le persone sia in presenza sia on line, deve infondere fiducia, deve comunicare perfettamente con empatia: valorizzando

e promuovendo l'inclusione e i contributi individuali.  Per i manager che affrontano questo percorso nella gestione di un team a distanza è necessario allargare e integrare le proprie competenze sviluppando nel migliore dei modi le cosiddette communication skill.

 

È essenziale una comunicazione ispirante e risonante seppur a distanza per non perdere il contatto, il rapporto diretto con i propri collaboratori anche lavorando in luoghi diversi e lontani.

 

Di seguito le nuove competenze di leadership per affrontare il cambiamento in modo efficace secondo Roberto D'Incau, fondatore di Lang&Partners, una delle più prestigiose società di consulenza HR italiane:

 

Empatia: i manager che mostrano alti livelli di empatia contribuiscono a un aumento consistente delle performance dei propri collaboratori creando un ambiente di lavoro più inclusivo e di successo. I leader devono ormai rivedere l'intera organizzazione delle loro imprese con i collaboratori sempre più dislocati lontano dal luogo di lavoro, risulta quindi fondamentale la capacità di infondere fiducia e vicinanza anche da remoto. Da un sondaggio Gartner del 2021 emerge che oggi per l'l'85% degli HR di medie-grandi imprese è più importante per i manager dimostrare empatia di quanto non fosse prima della pandemia.

 

Inclusività: un ambiente di lavoro inclusivo permette all'azienda di avere una visione più ampia del business grazie alla molteplicità di competenze e background differenti che messi a sistema producono un incremento di business.

 

Empowerment: un leader deve essere in grado di trasmettere resilienza e ispirare la propria squadra verso un obiettivo comune di crescita aziendale e professionale. Le persone seguono il proprio leader che diventa non solo un punto di riferimento professionale ma una vera e propria guida. L'empowerment porta a un incremento della produttività, a una comunicazione interna migliore, al benessere organizzativo e soprattutto a delle performance di successo.



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mercoledì 5 maggio 2021

Formazione. Dieci anni di Ludoteca delR .it, “Insegnante” digitale dioltre 14mila alunni

Per festeggiare il traguardo raggiunto dal progetto in seno all'Iit-Cnr, un programma di appuntamenti tra cui la presentazione di un videogioco a tema cybersecurity

 

Pisa, 5 maggio 2021 – Oltre 14mila, tra studenti ed alunni coinvolti, in 125 scuole italiane (e non solo), e quasi 1400 ore di formazione, sempre con lo stesso obiettivo: diffondere la cultura di Internet presso le giovani generazioni. Nata nel 2011 come progetto del Registro .it (l'organismo dell'Istituto di Informatica e Telematica del Cnr che da oltre trent'anni anni assegna e gestisce i domini a targa italiana) la Ludoteca ha fatto dell'educazione alla cultura digitale una autentica missione, mettendo a disposizione innumerevoli strumenti per la formazione attraverso video, comics, giochi ed eventi seminariali sia per docenti che per genitori. 


Tra questi, l'app Internetopoli, realizzata per guidare le nuove generazioni nel mondo di Internet attraverso personaggi, modalità e dinamiche ludiche adatte alla loro età, ha fatto registrare finora quasi 10.000 download ed è stata premiata al Forum PA del 2018 per l'alto livello di innovazione nell'ambito "Scuola e Educazione Digitale". Nel 2013 la Ludoteca ha ottenuto il Patrocinio dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. Numerosi gli eventi nazionali a cui ha partecipato; tra gli altri vanno citati il Festival della Scienza, Internet Festival, Expo Scuola, ABCD scuola, Go on Italia 2014, Smart Education & Technology days. Nel 2015 è nato Let's Bit!, un progetto di peer education (educazione tra pari) che mette in contatto due generazioni di nativi digitali, secondo il proverbio ispiratore del progetto "Per far crescere un bambino ci vuole l'intero villaggio".

 

"La Ludoteca ha diversificato la propria attività per intercettare non solo le esigenze di un uso consapevole ed attivo della Rete da parte dei nativi digitali – spiega Anna Vaccarelli, Responsabile Relazioni Esterne del Registro .it e della Ludoteca - ma si è indirizzata anche ad insegnanti e genitori, stimolando un atteggiamento partecipativo con appositi corsi e nuovi strumenti di didattica. Studenti, insegnanti e genitori sono tutte tessere necessarie per una nuova società del digitale consapevole sì, ma responsabile al tempo stesso; ognuno cioè con un proprio ruolo."

           

Quest'anno la Ludoteca spegne dieci candeline, e lo fa con tre appuntamenti in calendario, primo tra questi l'evento di presentazione di un vero e proprio videogioco a tema cybersecurity.

 

Ambienti, mappe, scenari multipli e un protagonista, Nabbovaldo, sono gli elementi portanti di questa avventura virtuale pensata per avvicinare bambini e ragazzi tra gli 11 e 14 anni ai temi della sicurezza informatica. L'obiettivo del gioco, infatti, è migliorare conoscenze, atteggiamenti e comportamenti di utilizzo della Rete Internet, in modo da favorire l'adozione di buone pratiche legate alla cybersecurity.

 

Il videogioco sarà presentato il 6 maggio, nel primo dei tre appuntamenti celebrativi del decennale della Ludoteca. "La Cybersecurity è un gioco da ragazzi!" prenderà il via alle 16 e sarà trasmessa sui canali Facebook, YouTube e Twitter della Ludoteca e sul sito ufficiale al link ludotecaregistro .it. Moderatore sarà Andrea Plazzi, Symmaceo Communications. Ospiti: Stefania Fabbri (Iit-Cnr-Registro .it-Ludoteca); Gabriele Peddes (art director e creatore dei personaggi); Giovanni Eccher (sceneggiatore del fumetto e game designer); Cristiano Convertino (sviluppatore del videogioco - Grifo Multimedia Srl).

 

Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio è stato sviluppato per insegnare in modo ironico e inconsueto termini informatici, nozioni di base sulla sicurezza nel web e comportamenti corretti per navigare in Rete. Attraverso le modalità tipiche del videogame questi concetti, solitamente difficili da spiegare e capire, potranno essere recepiti in modo più facile attraverso l'approccio ludico.

 

Il secondo appuntamento è previsto per il 12 maggio alle 17.00, ed è focalizzato sul tema Diventare cittadini digitali tra opportunità e rischi. Un incontro teso ad accendere un faro sulla cultura digitale, punto cruciale della vita quotidiana, la cui diffusione è tra gli obiettivi che la Ludoteca del Registro .it per segue fin dal 2011. Le attività della Ludoteca si sono rivolte in un primo tempo prioritariamente agli studenti della Scuola primaria, ma nel corso degli anni hanno abbracciato tutti gli ordini scolastici. 


L'approccio è sempre lo stesso: imparare giocando. Ecco perché i temi della Rete vengono affrontati con giochi e laboratori interattivi spiegando le innumerevoli opportunità di crescita che il web offre ed anche i rischi ad esso collegato da evitarsi con comportamenti preventivi. Modererà l'incontro Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio Stampa Cnr. Gli ospiti saranno: Ersilia Menesini, Direttore del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell'Università di Firenze; Giovanni Vespoli, responsabile Safer Internet Centre – Generazioni Connesse; Augusto Chioccarello, ricercatore dell'Istituto di Tecnologie Didattiche del Cnr; Ilaria Matteucci, ricercatrice Cnr-Iit; Anna Vaccarelli, Responsabile Ludoteca del Registro .it.

 

La terza iniziativa, programmata per il 17 maggio alle 16.30, ha per titolo Cultura digitale a scuola: strumenti e nuove sfide. Sarà l'occasione per stilare un bilancio delle iniziative proposte in questi primi dieci anni da Ludoteca nelle scuole, dalle primarie alle secondarie di secondo grado. Si parlerà anche delle risorse divulgative messe a disposizione attraverso i canali digitali. La presenza di alcuni insegnanti che hanno partecipato al progetto sarà l'occasione per condividere esperienze e riflettere su possibili sviluppi futuri. Infine, saranno presentati i primi dati della valutazione dell'efficacia dei laboratori, effettuata in collaborazione con il gruppo di ricerca del Dipartimento di Formazione, Lingue, Interculture, Letterature e Psicologia dell'Università di Firenze.

 

Moderatore sarà Aurelio Calamuneri, PR & Media Relations Director di Spencer & Lewis. Ospiti dell'appuntamento: Giorgia Bassi, Beatrice Lami, Claudia Mazzanti e Manuela Moretti, Staff Ludoteca del Registro .it; Alessandro Bencivenni, Docente, formatore, YouTuber e blogger su profdigitale .com; Susanna Comparini, referente cyberbullismo Istituto comprensivo Torre del Lago; Angela Franceschi: assegnista Cnr e PhD student Dipartimento di Lingue, Interculture, Letterature e Psicologia dell'Università di Firenze.

sabato 10 aprile 2021

Didattica a distanza, oltre 6 studenti su 10 hanno difficoltà a mantenere la concentrazione: ecco i consigli degli esperti per mantenere alta l'attenzione grazie all'alimentazione

Di seguito trovate l'interessante studio dedicato alle difficoltà di milioni di alunni e studenti nel seguire la didattica a distanza in termini di concentrazione e attenzione evidenziate da numerose ricerche internazionali: secondo una recente indagine pubblicata da University Business infatti ben il 64% degli studenti ha rivelato di non riuscire a rimanere concentrati e motivati sul lungo periodo, feedback negativi confermati dal nuovo report di Cognia che ha raccolto le risposte di più di 74mila tra studenti, genitori e professori di 23 paesi scoprendo che 8 studenti su 10 sostengono di avere una mole di lavoro più pesante con la didattica distanza e che il 61% di loro si dimostra preoccupato di non essere pronto per il prossimo anno.

Secondo gli esperti un aiuto può arrivare dall'alimentazione, ottima alleata per stimolare la concentrazione, soprattutto grazie a spuntini e merende. 


DIDATTICA A DISTANZA, OLTRE 6 STUDENTI SU 10 HANNO DIFFICOLTÀ A MANTENERE LA CONCENTRAZIONE: PER GLI ESPERTI UN AIUTO ARRIVA DALLA MERENDA

Le comodità delle lezioni da casa non fanno calare solo la palpebra, ma anche la concentrazione: da uno studio condotto da Barnes & Noble Education su 432 studenti americani è emerso che il 64% ha ammesso di avere difficoltà a mantenere alta la soglia di attenzione. 

Secondo gli esperti un aiuto può arrivare da spuntini mattutini e merende pomeridiane che stimolano la concentrazione e consentono di evitare i cali energetici.

 

Alla luce dei DPCM che si sono susseguiti recentemente più di 2 milioni di studenti italiani hanno dovuto rinunciare ancora una volta alla didattica in presenza. Una rimozione della componente sociale dalla vita scolastica di bambini e adolescenti che secondo diversi studi internazionali sta causando negli alunni un drastico calo della soglia di attenzione e delle motivazioni

Secondo una recente indagine effettuata da Barnes & Noble Education su 432 studenti americani, pubblicata da University Business, ben il 64% ha espresso delle preoccupazioni in merito alla didattica online, temendo di non riuscire a rimanere concentrati e motivati sul lungo periodo. 

Feedback negativi e disagi diffusi peraltro confermati dal nuovo report di Cognia, organizzazione non governativa che rappresenta 36mila istituzioni e 5 milioni di educatori negli Stati Uniti, che ha raccolto le risposte di più di 74mila tra studenti, genitori e professori di 23 paesi: da questa indagine è emerso che 8 studenti su 10 sostengono di avere una mole di lavoro più pesante con la didattica distanza rispetto a quella in presenza e che il 61% di loro si dimostra preoccupato di non essere pronto per il prossimo anno di scuola

Ma non è tutto: il 71% di bambini e ragazzi si sente spesso solo e più di 4 genitori su 10 hanno notato una mancanza di routine sane nei loro figli, che potrebbero aiutare a ridurre l'ansia e a mantenerli più motivati e concentrati

È quanto emerge da un approfondimento condotto sulle testate internazionali da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei grissini di Milano, coinvolgendo un panel di esperti del settore food

Secondo gli esperti un aiuto può arrivare dall'alimentazione, ottima alleata per stimolare la concentrazione: avere delle buone abitudini alimentari può giovare sia al corpo sia alla mente

Per questo è fondamentale imparare a dare il giusto valore al cibo, soprattutto agli spuntini, che, se consumati in maniera corretta, consentono di evitare i cali energetici che si possono verificare a metà mattina e metà pomeriggio

"Mantenere la concentrazione quando si studia non è mai facile, specialmente se non si ha la possibilità di uscire di casa per svagarsi fra una lezione e l'altra – afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – In questo momento più che mai, bambini e ragazzi hanno bisogno di mantenersi in forze psicofisiche per affrontare la giornata scolastica al meglio. I grissini, come ad esempio i VitaPop, i nostri nuovi snack, nella loro versione integrale possono essere lo snack ideale a soddisfare questa esigenza: uno spuntino adatto a tutti, leggero, gustoso e con un alto contenuto nutrizionale bilanciato, per ripartire ogni giorno con una marcia in più. Perfetti da sgranocchiare sia durante la mattinata sia durante il pomeriggio, sono l'accompagnamento ideale per merende dolci e salate. Come tutta la linea Vitavigor, i VitaPop sono acquistabili sul nostro e-commerce e quindi disponibili in tutta Italia".

Aspetti nutrizionali sempre più importanti quindi per limitare i disagi sottolineati da molteplici gli studi dedicati agli "studenti a distanza". 

Anche il dott. Harold Koplewicz, psichiatra infantile e dell'adolescenza fondatore del Child Mind Institute, in uno studio condotto su 46 ragazzi fra i 13 e i 17 anni pubblicato sulla testata americana Today ha concluso che "il COVID sta avendo delle ripercussioni sulla salute mentale di tutti i bambini e gli adolescenti: ciò non significa che tutti loro stiano sviluppando un disturbo di salute mentale, ma stanno sicuramente soffrendo di sintomi di ansia e depressione minori: sono preoccupati e incerti per il futuro, dormono meno, trascorrono più tempo davanti agli schermi, sono ansiosi, impulsivi e disattenti". 

Risultati dello stesso tipo sono stati raccolti da un'indagine condotta in Italia e in Spagna, dove, di 1.143 genitori intervistati, l'86% ha notato nei propri figli dei cambiamenti dall'inizio della pandemia, fra i quali maggior difficoltà a concentrarsi, più ore passate online e a dormire e meno tempo dedicato all'attività fisica. 

E ancora la prof. Kate Lister, docente di studi educativi e responsabile della salute mentale presso la britannica Open University, una delle più grandi università pubbliche del Regno Unito specializzata nell'insegnamento a distanza, ha dichiarato al Guardian che in un recente studio in cui ha coinvolto 500 studenti è emerso che per il 62% di loro la maggior causa di stress è la valutazione a distanza. 

A tal proposito, anche i risultati di uno studio dell'Università Boulder in Colorado su 100 partecipanti parlano chiaro: la maggioranza (57%) si è mostrata fortemente d'accordo con l'affermazione che la didattica online abbia influito negativamente su apprendimento, motivazione, stress e voti.

Date le evidenti ripercussioni che questo momento storico sta avendo sugli studenti, sono sempre di più gli esperti che si mettono all'opera per sensibilizzare soprattutto i genitori a seguire una corretta alimentazione e sullo stretto legame che intercorre fra salute fisica e mentale. Ma di cosa si compone quindi la merenda perfetta per evitare fiacchezza e deficit di attenzione? 

La dott.ssa Alice Parisi, biologa nutrizionista, pone l'accento sull'importanza di consumare merende a base di zuccheri semplici e grassi buoni, ma non esageratamente ricche, al fine di evitare la sensazione di appesantimento e sonnolenza. 

"Gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio consentono di mantenere il tasso di glicemia costante nel tempo e, di conseguenza, a garantire la concentrazione necessaria per affrontare al meglio la giornata – spiega l'esperta – Alcuni esempi di snack pratici da preparare e molto gustosi possono essere un frutto di stagione a scelta accompagnato da una manciata di frutta secca, come noci e nocciole, oppure una crema di mandorle spalmata su datteri o pane integrale. Anche lo yoghurt bianco intero o greco è un'ottima alternativa, soprattutto se mescolato con gocce di cioccolato fondente, mirtilli e lamponi". 

Anche la dott.ssa Valentina Schirò, biologa nutrizionista e specialista in Scienza dell'Alimentazione, ritiene che la merenda, se composta dagli alimenti giusti, possa fare la differenza nel combattere fiacchezza e deficit dell'attenzione: "Il libero accesso al frigorifero durante il giorno è una tentazione enorme a combattere con il cibo la noia causata dall'assenza d'interazioni. Per questo motivo, specialmente in questo periodo, è cruciale educare bambini e adolescenti sull'importanza di avere una corretta nutrizione, che tenga conto non solo dei pasti principali, ossia colazione, pranzo e cena, ma che dia il giusto peso anche agli spuntini, fondamentali per darci energia e ricaricarci durante la giornata. Esempi di spuntini prelibati e facili da preparare possono essere una macedonia, pane con marmellata o pomodoro, frutta secca e grissini".



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Scuola e digitalizzazione: il Wi-Fi 6 entra a scuola.

Il WI-Fi 6 va a scuola con Cambium Networks 


I processi di digitalizzazione della scuola devono poFrsi appoggiare su una infrastruttura di rete che offra prestazioni adeguate in termini di velocità della connessione, sicurezza e affidabilità e al contempo essere gestibile nel modo più semplice possibile.

Sulla base di queste considerazioni l'Istituto Superiore Marie Curie - Piero Sraffa di Milano, ha sentito la necessità di ampliare e migliorare la copertura della rete wireless del plesso B, per mettere a disposizione di docenti e studenti una connessione Internet adeguata, sia per la didattica in sede che per la didattica a distanza (DAD).

La rete in uso presentava deficit in termini di copertura e di capacità di connessione sul singolo punto di accesso. I device normalmente connessi sono inoltre eterogenei e caratterizzati da differenti tecnologie di connessione. Da qui una serie di problemi in termini di rallentamenti, difficoltà di connessione, blocchi di applicativi e di streaming video, nonché difficoltà nel troubleshooting. Ad aggravare la situazione vi era il cambio di modalità di utilizzo della rete Wireless con l'introduzione di strumenti come Google Drive e G Suite per la didattica.

La sfida era quindi realizzare un'infrastruttura di accesso wireless e di trasporto dei dati verso la fibra a 1 GB con un carico contemporaneo di oltre 800 connessioni ed una alta densità di accessi.

L'Istituto si è rivolto a Computer Time Group, un'azienda informatica nata nel 1995, che si è specializzata nei settori Hardware, Software e Networking diventando un VAR e un System Integrator, con uno specifico focus sulla progettazione e realizzazione di reti wireless ad alte prestazioni per i più disparati settori.

La fase di analisi è stata fondamentale, in quanto la planimetria dell'edificio nella zona B presentava elevate distanze da coprire ed altissime densità di clients connessi. Questa situazione ha portato alla progettazione di una rete wireless in grado di supportare il carico dei dati trasmessi non solo sul singolo access point, ma anche, grazie alle tecnologie di bilanciamento del carico, in grado di ottimizzare e sfruttare al meglio la sinergia tra client ed antenna. Pertanto si è deciso di implementare antenne tipo smart che potessero intercettare la richiesta di carico nel loro spazio di azione, collaborando tra loro per offrire un corretto bilanciamento di carico. La mole di dati gestiti richiedeva inoltre di progettare una infrastruttura di backhauling con velocità superiori a 1 GB sul singolo punto d'accesso e verso la distribuzione agli switch di core.

Sulla base di queste complesse esigenze, Computer Time si è orientata verso le tecnologie Cambium Networks. Per la copertura sono utilizzati 8 access point XV3 WI-FI 6 ad alta densità con tecnologia 802.11ax, radio Software-Defined 8×8 e velocita` dati aggregata a 6 Gbps, dotati di sensore di scansione dedicato e SDR. Sono stati poi implementati 2 switch Cambium cnMatrix EX2016M-P MultiGigabit (1G/2.5G/5G/10G) con 2 porte 10GbE SFP+ per le connessione alla rete esistente di accesso.

L'architettura Cambium Software-Defined e multi-radio consente di migliorare la copertura e supportare più utenti e dispositivi simultaneamente, aiutandoli a migrare al Wi-Fi 6 senza costi elevati. Inoltre, le funzionalità di provisioning e gestione basate su cloud consentono agli utenti di migliorare significativamente le prestazioni a un costo totale inferiore.

Il management della soluzione è stato realizzato grazie al portale gratuito cnMaestro, particolarmente semplice da utilizzare e da implementare grazie alla funzione di onbording dei device.

"L'infrastruttura realizzata da Computer Time ci ha messo a disposizione una connettività di rete nel plesso zona B senza blocchi e intoppi e ci permette finalmente di utilizzare al meglio gli strumenti per la didattica a distanza e per l'e-Learning." ha dichiarato il responsabile tecnico dell'Istituto.

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Cambium Networks fornisce comunicazioni wireless che funzionano per aziende, comunità e città in tutto il mondo. Milioni dei nostri apparati radio vengono utilizzati per connettere persone, luoghi e oggetti attraverso una struttura wireless unificata, che abbraccia più standard e frequenze di fixed wireless e Wi-Fi, il tutto gestito centralmente tramite il cloud. Questa struttura wireless multi-gigabit costituisce una proposta di valore convincente rispetto alla fibra tradizionale e a soluzioni wireless alternative. Collaboriamo con i nostri ConnectedPartner certificati e forniamo reti appositamente progettate per service provider, aziende, industrie, e soluzioni di connettività pubblica in ambienti urbani, suburbani e rurali, con tecnologie wireless che, semplicemente, funzionano.



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Extreme Academy: secondo corso di formazione gratuita sul Wireless Networking

Extreme Networks annuncia il secondo corso di formazione gratuita 'Extreme Academy Live' sul Wireless Networking

Milano, 31 marzo 2021 - Extreme Networks annuncia il secondo corso di formazione gratuita Extreme Academy Live sul Wireless Networking, per otto settimane a partire dal 1° aprile. Il corso si focalizzerà sulll'importanza delle reti wireless, sul loro funzionamento, e sulle migliori strategie di progettazione per infrastrutture sicure e robuste.

Extreme Academy è un curriculum accademico progettato per educare i professionisti IT su networking, sicurezza e fondamenti del cloud, così come su machine learning e intelligenza artificiale. Tutti i corsi Extreme Academy Live sono erogati in streaming e sono accessibili gratuitamente a tutti indipendentemente dal livello di esperienza nelle tecnologie di rete o dal Paese, con l'obiettivo di ampliare l'accesso alla formazione tecnica e ridurre l'attuale carenza di competenze di rete.

Nel caso di università e aziende, Extreme Academy può essere integrato nei programmi o insegnato in parallelo ai corsi e alla formazione esistenti. Le lezioni sono accessibili da remoto ma possono essere organizzate in presenza, in base al modello ibrido adottato da molte organizzazioni durante e dopo la pandemia. Le università e le aziende ricevono risorse didattiche, attrezzature di laboratorio, e un'offerta di formazione diversificata.

Ed Meyercord, President and CEO di Extreme Networks, ha dichiarato: "La formazione è uno dei contributi di Extreme Networks alla ripresa economica che seguirà la fine della pandemia, in quanto fornisce alle persone le competenze per rimettersi in piedi e trovare un impiego remunerativo, e alle aziende i profili di cui hanno bisogno per i loro processi di digitalizzazione. L'obiettivo di Extreme Academy è quello di formare 50.000 nuovi specialisti di rete, con un fortissimo background nelle tecnologie legate al cloud".

Il primo corso Extreme Academy Live sulle basi del networking è propedeutico alla registrazione per il secondo corso, ed è disponibile gratuitamente on-demand nel canale YouTube di Extreme Networks. Il corso è stato visualizzato 25.000 volte, per oltre 8.000 ore di streaming in soli tre mesi.

Circa 10.000 studenti sono iscritti a Extreme Academy Live. e oltre 300 hanno completato il primo corso, superato l'esame di certificazione e ottenuto la qualifica di Extreme Networks Associate.


 

Informazioni su Extreme Networks

Extreme Networks sviluppa soluzioni di rete che permettono a tutti noi di progredire, spingendo in avanti i confini della tecnologia e sfruttando machine learning, intelligenza artificiale, analisi e automazione. Oltre 50.000 clienti usano le nostre soluzioni di rete end-to-end, basate sul cloud, e si affidano ai nostri servizi e al nostro supporto per accelerare la trasformazione digitale e realizzare i propri obiettivi di business.


Extreme Networks e il logo Extreme Networks sono marchi o marchi registrati di Extreme Networks, Inc. negli Stati Uniti e in altri Paesi. Tutti gli altri marchi e nomi di prodotto sono di proprietà delle rispettive aziende.



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