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mercoledì 31 agosto 2016

Dopo la pausa estiva ripartono i corsi di formazione di Eurosportello: gli appuntamenti di settembre




I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE
RENDICONTAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DEI FONDI EUROPEI:
quadro normativo, procedure, tecniche e buone prassi
MILANO,  19 - 21 settembre 2016

L'utilizzo dei fondi europei è disciplinato da un rigoroso quanto complesso quadro regolamentare che, in applicazione del principio della sana gestione finanziaria, sottopone tutti i progetti finanziati a un diversificato sistema di gestione e controllo delle spese al fine di garantire il corretto utilizzo delle risorse.

Per evitare il rischio di contestazioni da parte delle Autorità di gestione competenti ai diversi livelli (comunitario, nazionale e regionale) è quindi indispensabile conoscere i quadri normativi e i principi che disciplinano la rendicontazione nonché il sistema e le procedure di controllo cui sono soggetti i beneficiari...
CORSO INTENSIVO DI EUROPROGETTAZIONE
ANCONA, 26 - 28 settembre 2016

I fondi europei sono il principale strumento di finanziamento di progetti e azioni di innovazione e sviluppo per Imprese, Enti pubblici e Organismi privati. 
Anche i Professionisti hanno accesso a queste risorse che ammontano a livello comunitario a diverse centinaia di miliardi di euro (solo l'Italia dispone, nel periodo di programmazione 2014 - 2020, di circa 44 miliardi di euro a cui se ne aggiungono altri 20 di quota di cofinaziamento nazionale, senza contare le risorse disponibili attraverso i programmi europei).

Call comunitarie e bandi regionali costituiscono un panorama molto complesso che presuppone la conoscenza delle tipologie di opportunità disponibili e capacità tecniche (progettuali e amministrative) per l'accesso e la gestione delle diverse misure...

FILIERA AGROALIMENTARE:
opportunità di sviluppo e strumenti di finanziamento
BOLOGNA, 29 - 30 settembre 2016


Scopo del seminario (della durata di 2 giorni per un totale di 14 ore di docenza) è  quello di offrire a imprenditori, professionisti ed amministratori il quadro esaustivo delle principali fonti di finanziamento in grado di supportare azioni e progetti della filiera agroalimentare sia di enti pubblici e privati, sia di imprese di piccole, medie e grandi dimensioni.

Il filo conduttore dell'offerta formativa risiede nella scelta delle misure analizzate. Vengono illustrate sia quelle finalizzate alla produzione e alla trasformazione di alimenti, sia quelle a supporto dei molteplici profili correlati (come la tutela delle risorse naturali e ambientali, la ricerca, il turismo, la filiera corta e l'economia dei territori, le nuove tecnologie ecc.). In tal modo ai partecipanti viene data la possibilità di indirizzarsi verso gli strumenti più adatti per sostenere il progetto o l'azione di proprio interesse...
www.eurosportello.eu



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sabato 27 agosto 2016

SCUOLA - Chiamata diretta, è solo l’inizio: anche i 32mila assunti del 2016 passeranno per ambiti territoriali


nlogoanief


Le procedure di immissioni in ruolo avverranno in modo tradizionale, da GaE o da concorso, ma la scelta finale non avverrà sulle classiche 100 province, bensì sui nuovi 200 ambiti territoriali introdotti attraverso i commi 73 e altri della Legge 107/2015.

 

Marcello Pacifico (presidente Anief): è evidente, anche se probabilmente ancora non chiaro a tutti, che con il passare del tempo la riforma su ambiti territoriali coinvolgerà sempre più insegnanti, con tutti i limiti e le criticità che comporta; ad iniziare dagli errori dell'algoritmo, che il Miur si ostina a tenere segreto, sino ai recenti casi di personalizzazione dei criteri di selezione da parte dei dirigenti scolastici. 


Dal 2017tutti coloro che faranno domanda di trasferimento, volontaria o obbligatoria, rientreranno nella 'mobilità territoriale e professionale del personale docente che opera tra gli ambiti territoriali'


In attesa di comprendere se i referendum richiesti per l'abolizione di alcune parti della Legge 107 possano andare a buon fine, non possiamo che rinnovare il monito ai dirigenti scolastici perchè evitino forme fantasiose di ricerca dei docenti. 


In caso contrario, laddove nella scelta non sia stata rispettata la legittimità costituzionale e quanto indicato nel Ptof approvato dal Collegio dei docenti, sarà il Tribunale a dirimere la questione.

 

L'onda della Buona Scuola è più lunga di quanto si pensi: presto se ne renderanno conto i 32mila docenti che il Ministero dell'Istruzione si appresta ad assumere entro il prossimo 15 settembre. Le procedure di immissioni in ruolo avverranno in modo tradizionale - da Graduatorie ad esaurimento (non ancora esaurite) o da concorso, ma la scelta non avverrà sulle classiche 100 province, bensì sui nuovi 200 ambiti territoriali introdotti attraverso i commi 73 e altri della Legge 107/2015.

 

Per i neo-assunti, dunque, la collocazione nell'ambito avverrà con le stesse regole adottate per gli immessi in ruolo con le fasi B e C del piano straordinario della Buonascuolaattribuzione dell'ambito territoriale; invio delladomanda on line, da parte dei docenti assunti nel 2016, alle sedi scolastiche che hanno pubblicato la messa a disposizione dei posti; scelta dei dirigenti scolastici dei docenti ritenuti più idonei, tramite valutazione del curriculum ed eventuale colloquio o valutazione del video prodotto dagli insegnanti stessi, come indicato nel comma 79 della L. 107/15eventuale assegnazione del posto, per coloro che non sono stati prescelti o non hanno presentato domanda, da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale. Per i docenti che non accetteranno, varrà lo stesso trattamentoriservato agli immessi in ruolo con il piano straordinario della Buona Scuola: saranno "definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie".

 

È bene ricordare che i presidi potranno utilizzare anche docenti appartenenti a classi di concorso anche diverse da quelle per le quali sono abilitati, purchè posseggano titoli di studio validi per l'insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire (a patto che non siano disponibili nell'ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso). Ogni preside formulerà la proposta di incarico in coerenza con il Ptof: l'incarico avrà durata triennale e potrà essere rinnovato solo se verrà confermato sempre tramite il Piano dell'offerta formativa. La loro situazione di flessibilità e precarietà si rinnoverà, quindi, ogni tre anni, quando potrebbero essere costretti a cambiare l'ambito o la scuola cui sono stati destinati inizialmente. Inoltre, è storia di questi giorni, l'ufficio scolastico territoriale ha facoltà di inviare agli istituti docenti soprannumerari non proprio coerenti con quanto richiesto, nell'ambito del potenziamento, dal Collegio dei docenti

 

"È evidente, anche se probabilmente ancora non chiaro a tutti, che con il passare del tempo la riforma su ambiti territoriali coinvolgerà sempre più insegnanti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – con tutti i limiti e le criticità che comporta. Ad iniziare dagli errori dell'algoritmo, che il Miur si ostina a tenere segreto, sino ai recenti casi di personalizzazione dei criteri di selezione da parte dei dirigenti scolastici. E questo varrà per il prossimo anno. Dal successivo, quindi dal 2017, tutti coloro che faranno domanda di trasferimento, volontaria o obbligatoria, rientreranno nella 'mobilità territoriale e professionale del personale docente che opera tra gli ambiti territoriali', come è scritto nel comma 73 della riforma".

 

"In attesa di comprendere se i referendum richiesti per l'abolizione di alcune parti della Legge 107 – continua Pacifico – possano andare a buon fine, ce lo auguriamo, non possiamo che rinnovare il monito ai dirigenti scolastici perchè evitino forme fantasiose di ricerca dei docenti:abbiamo messo disposizione il nostro ufficio di consulenza per valutare il rispetto dei principi di parità di accesso al pubblico impiego, imparzialità, ragionevolezza, merito, trasparenza e pubblicità degli atti di individuazione dei docenti selezionati dai dirigenti scolastici a seguito della visione del curriculum vitae e del colloquio. In caso contrario, laddove nella scelta non sia stata rispettata la legittimità costituzionale e quanto indicato nel Piano triennale dell'offerta formativa approvato dal Collegio dei docenti, sarà il Tribunale a dirimere la questione".

 

Anief ricorda, infine, che per chiedere ulteriori informazioni o per fornire segnalazioni di errata procedura di chiamata diretta, i docenti interessati possono scrivere a chiamatadiretta@anief.net    



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venerdì 26 agosto 2016

ISTRUZIONE – Buona Scuola, il potenziamento è un enorme buco nell’acqua


nlogoanief

 L'assegnazione dei posti in base alle esigenze di organico ha il fine primario di "piazzare" i soprannumerari, senza tenere conto delle cattedre indicate dal collegio dei docenti, ma in molti istituti si sta producendo il risultato dell'indisponibilità di un sostituto del dirigente. Perché per legge deve essere della stessa disciplina. E se non scatta l'esonero dei vicari è un bel problema, perchè le sole 200 assunzioni di nuovi dirigenti scolastici, gli idonei residui dell'ultimo concorso del 2011, lasceranno comunque oltre mille, forse 2mila, scuole in reggenza. Solo che i vicari sono figure fondamentali, perchè tanti dirigenti scolastici da settembre 2016 saranno costretti a gestire più istituti, con anche dieci e più plessi.

 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Miur si sta 'incartando', perchè si stanno determinando problemi sistematici di mancata coincidenza tra gli insegnamenti chiesti dalle scuole e i docenti mandati dall'ufficio scolastico che non solo sono solo privi di abilitazione specifica ma ora nemmeno più affini alle discipline indicate dal Collegio dei Docenti. Cosa se ne fa una scuola di un docente di stenodattilografia se ha chiesto un esperto per potenziare il laboratorio di chimica? Oltre a produrre un danno evidente ad alunni e progettualità d'istituto, ora si mettono in difficoltà pure i vicari dei presidi che svolgono un lavoro troppo importante e delicato, oltre che malpagato. Negare loro pure l'esonero dalle lezioni sarebbe assurdo.

 

La gestione opportunista da parte del Miur dell'organico potenziato, con docenti inviati alle scuole ben diversi da quelli richiesti, sta determinando effetti negativi a catena pure nella gestione degli istituti: l'assegnazione dei posti in base alle esigenze di organico dell'amministrazione che ha l'obiettivo primario di "piazzare" i soprannumerari senza tenere conto delle cattedre indicate dal collegio dei docenti in molti istituti sta producendo il risultato dell'indisponibilità di un sostituto del dirigente. Quest'ultimo, per legge, deve essere necessariamente della stessa disciplina. E se non scatta l'esonero dei vicari è un bel problema, perchè le sole 200 assunzioni di nuovi dirigenti scolastici, gli idonei residui dell'ultimo concorso del 2011, lasceranno comunque oltre mille, forse 2mila, scuole in reggenza.

 

"Vero – scrive oggi Orizzonte Scuola - è che da quest'anno i dirigenti possono nominare fino al 10% del collegio, ma è anche vero che i collaboratori per esere esonerati dall'insegnamento devono essere sostituiti da docenti della stessa materia. Con le richieste delle scuole ignorate, in pratica molti vicari non potranno essere sostituiti. Le soluzioni, quindi, sono due: nominare il vicario in base al docente di potenziamento disponibile" oppure "lavorare senza esoneroLa cosa diventa particolarmente grave dove le scuole sono in reggenza, i vicari sono figure fondamentali". Soprattutto perché tanti dirigenti scolastici per l'ennesimo anno, da settembre 2016, saranno costretti a gestire più istituti, con anche dieci e più plessi, distanti pure decine di chilometri l'uno dall'altro.

 

Il paradosso è che a generare questa pastoia burocratica, con ripercussioni negative su didattica e progettualità scolastica, è stato lo stesso Miur: "a Genova, riporta ilsecoloxix.itun istituto tecnico che si è visto assegnare dall'USR un docente di Italiano e LatinoInsegnamenti di cui l'istituto non aveva fatto richiesta e dei quali non necessita. Il Ministero, almeno secondo quanto riferisce il dirigente nell'articolo, ha risposto affermando che la cattedra non può essere modificata. Non si tratta di casi isolati, infatti, pare che al liceo scientifico, invece, sia stato assegnato un docente di stenodattilografia". Per la stampa specializzata, è forte il sospetto che si è prodotto l'organico potenziato solo per "muovere come pedine docenti da un istituto all'altro per evitare esuberi, più che obbedire a reali esigenze didattiche".

 

Adesso arriva pure la beffa finale: siccome "le scuole non hanno ricevuto i docenti di potenziamento delle classi di concorso richieste nei POF triennali" e si sono resi "vani i progetti inseriti nei Piani di Miglioramento, per i quali i Collegi hanno speso parecchie energie e tempo, oltre che "i POF triennali in cui i PdM sono contenuti", ne consegue che "i collegi, ad inizio anno, dovranno nuovamente mettere mano alla progettualità e ai PTOF adattando la didattica a quello che il Ministero passa". Con la risultanza che "l'emergenza dello scorso anno, quando l'organico potenziato è stato lanciato sembra, dunque, proseguire. Nonostante fosse stato garantito che le problematiche connesse fossero durate soltanto un anno".

 

"Sembra incredibile – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ma il Ministero dell'Istruzione si sta 'incartando', perché sta diventando vittima dei suoi errori: i vicari dei dirigenti svolgono un lavoro troppo importante e delicato, oltre che malpagato, per questo abbiamo fatto ricorso, perché non arrivi nemmeno l'esonero dal servizio di insegnamento. Perché è vero che i dirigenti scolastici possono nominare fino al 10 per cento dell'organico, ma qui si stanno determinando problemi sistematici di mancata coincidenza tra gli insegnamenti chiesti dalle scuole e i docenti mandati dall'ufficio scolastico che ora non solo sono privi di abilitazione specifica ma nemmeno più affini alle disciplineindicate dal Collegio dei Docenti. Cosa se ne fa una scuola di un docente di stenodattilografia se ha chiesto un esperto per potenziare il laboratorio di chimica? Siamo all'assurdo".



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SCUOLA – Sostegno disabili, l’anno riparte con 1 posto su 3 assegnato ai precari e ora pure non specializzati


nlogoanief

  

Nell'Isola, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti vanno in organico di diritto, gli altri 4.606 solo su quello di fatto (con Palermo che sfiora quasi 2mila posti e 1.176 su Catania): oltre 4.600 docenti verranno anche quest'anno collocati su dei posti liberi ma solo attraverso un conferimento annuale. E questo perché per i trasferimenti, né per le future immissioni in ruolo, sono stati reputati validi. Lo saranno, invece, per le assegnazioni provvisorie che si attuano sugli organici di fatto. E qui sta l'errore. Perché, nella realtà, sono cattedre vacanti. Ancora di più perché ogni anno i numeri del sostegno aumentano: a livello nazionale solo 96mila su 140mila posti sono occupati da titolari. Secondo Anief, la soluzione di questo assurdo blocco normativo non può essere nemmeno quella adottata in questi giorni in Sicilia e in Sardegna, dove attraverso i contratti integrativi regionali sugli organici si assegneranno migliaia di posti in deroga a personale privo di specializzazione per il sostegno agli alunni disabili. La soluzione esiste: il Governo deve superare il vincolo del 70% imposto con la Legge 128/13.

 

Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief)bisogna muoversi subito, perchè altrimenti verrà meno proprio quella continuità didattica che al Ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? E pensare che i tribunali continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur.

 

La riforma della Buona Scuola non ha risolto l'annoso problema dei docenti di sostegno che, anche nell'anno scolastico che si sta aprendo, saranno per il 30 per cento coperti da supplenti pur in presenza di posti a tutti gli effetti vacanti: la riprova di questa assurda situazione è arrivata con la nota 14790 dell'Usr Sicilia, firmata dal direttore generale Maria Luisa Altomonte, attraverso cui si formalizza a livello regionale il limite massimo del 70 per cento dell'organico di diritto introdotto con la Legge 128/2013, approvata quando era a capo del Miur il ministro Maria Chiara Carrozza. In ossequio a questa sempre più anacronistica inadeguata proporzione, la Sicilia dispone, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti in organico di diritto e ben 4.606 su quello di fatto (con Palermo che sfiora quasi 2mila posti e 1.176 su Catania).

 

"Il risultato di questa procedura – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - è che oltre 4.600 docenti verranno anche quest'anno collocati su dei posti vacanti ma solo attraverso un conferimento annuale. E questo perché per i trasferimenti, né per le future immissioni in ruolo, sono stati reputati validi. Lo saranno, invece, per le assegnazioni provvisorie che, infatti, si attuano pure sugli organici di fatto. E qui sta l'errore: considerare quelle cattedre non nell'organico di diritto. Perché, nella realtà, lo sono a tutti gli effetti. Ancora di più perché ogni anno i numeri del sostegno aumentano: tanto che, se si allarga il discorso su tutta la Penisola, ci ritroviamo con 96mila posti in organico di diritto su 140mila complessivi. Ecco perchè la nota della Sicilia presto verrà replicata dalle altre Regioni".

 

Il problema è che mentre si continua a discutere sulla legge delega, con appena 5mila posti di sostegno messi a concorso, non si realizza il provvedimento che potrebbe risolvere tutto: attuare lsentenza della Consulta n. 80/2010 che, annullando i commi 413 e 414 dell'art. 2 della Legge 244/2007, ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70 per cento di posti di diritto. L'amministrazione sapeva bene, così come il Governo, che quella norma si basava su un numero massimo di assunzioni di 90mila docenti che si rifacevano al contingente sottodimensionato del 2006. Invece, oggi, i posti di sostegno sono diventati 140mila.

 

Secondo Anief la soluzione di questo assurdo blocco normativo non può essere quella adottata in questi giorni in Sicilia e in Sardegna dove attraverso i contratti integrativi regionali sugli organici si assegneranno migliaia di posti in deroga di sostegno a personale non specializzato: "l'emigrazione dei docenti che l'algoritmo mobilità ha destinato verso province lontane dalla propria residenza – scrive oggi Orizzonte Scuola - potrà essere mitigata dagli accordi raggiunti a livello territoriale dai sindacati con i rispettivi Uffici Scolastici". La stessa rivista specializzata parla di "nota dolente: quale insegnante si assicura all'alunno? Un insegnante non specializzato, che si trova lì solo per non lasciare il proprio territorio". Dove li mettiamo, in queste condizioni, i diritti all'integrazione e all'istruzione degli studenti disabili?

 

 

 

 

 

"Anief – continua il presidente Pacifico - si appella a chi gestisce le sorti della scuola italiana, ad iniziare dal Governo, perché superino i limiti imposti dalla Legge 128/2013. Ma bisogna farlo subito perché, altrimenti, verrà meno proprio quella continuità didattica che al Ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? Ora, poi, si supera la fantasia, andando a mettere su quei posti del personale non specializzato. E pensare che i tribunali, qui sta il paradosso, continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur".

 

Per questi motivi, nei giorni scorsi, l'Anief ha deciso di riattivare l'iniziativa "Sostegno: non un'ora di meno!", mettendo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l'intera durata dell'orario di servizio settimanale dell'insegnante specializzato: la richiesta si lega a doppio filo alla necessità di assumere, come previsto dall'art. 40, comma 1, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, degli insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni. Al silenzio-rigetto da parte dell'USR seguirà ricorso gratuito presso il tribunale competente.



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