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lunedì 21 maggio 2018

“I ragazzi delle scuole raccontano”. Premiati gli studenti della terza edizione del concorso educativo

A Marina Romea la premiazione del concorso "I ragazzi delle scuole raccontano"


Marina Romea (Ravenna), 21 maggio 2018 - Si è svolta sabato 19 Maggio la premiazione al Bagno Romea Beach a Marina Romea, davanti ad un folto pubblico.
Alla presenza di Alessandra Maltoni, assessore all'istruzione del Comune di Ravenna, Stefano Sante Cavina, Michele Tartaro, Claudia Majoli, Claudia Bussetti hanno premiato i ragazzi delle scuole di Ravenna: Ricci Muratori, Don Minzoni, M. Valgimigli  e il Centro Einstein non sa leggere Di Napoli.
Primo classificato per la sezione elementare il racconto di una ragazza del centro Einstein non sa leggere che è venuta da Napoli con tutta la famiglia, Michela Piccolo, pedagogista del Centro Einstein non potendo presenziare ha inviato un messaggio: "bellissima iniziativa promossa con amore e professionalità facendo riscoprire alle nuove generazioni il piacere di scrivere e leggere il racconto. Un ringraziamento particolare alla giuria e al Comune di Ravenna".
Al primo posto sezione medie la scuola Ricci Muratori di Ravenna con il racconto Giovedì, considerato il miglior racconto, in quanto buffo, spontaneo originale, fantastico.
L'organizzazione ringrazia il centro servizi culturali di Alessandra Maltoni e tutti coloro che hanno collaborato all'iniziativa rendendola possibile, nonché il bagno Romea beach che ha gentilmente offerto la merenda a tutti gli intervenuti.

sabato 30 dicembre 2017

Lecce: Diploma in 4 anni in tre scuole

Scuole scelte per la qualità formativa e l'impegno nell'innovazione.

Tre scuole salentine si aggiudicano la sperimentazione quadriennale del MIUR.

"Galilei-Costa" e "Siciliani" di Lecce e "Vallone" di Galatina sono tra le 100 scuole scelte in Italia per l'avvio del diploma in quattro anni a partire da settembre 2018

Galilei-Costa: "Informatica e Auto-Imprenditorialità"
Siciliani: "Lo studente al centro"
Vallone: "Innovazione e Sostenibilità"

Sono stati pubblicati sul sito ufficiale del Ministero dell'Istruzione (MIUR) gli esiti della procedura di selezione delle 100 scuole in Italia di istruzione secondaria di secondo grado autorizzate alla sperimentazione di un percorso di studi quadriennale dal prossimo anno scolastico 2018/2019. Tra queste, dieci sono in Puglia, due nel barese, una nel foggiano, una nel tarantino, tre nel brindisino e tre nella provincia di Lecce.

Di queste ultime, ad essere state scelte dal Miur e ad aggiudicarsi il percorso di diploma in quattro anni, sono stati gli istituti "Galilei-Costa" di Lecce (SIA e Auto-Imprenditorialità), il "P. Siciliani" di Lecce (Liceo delle Scienze Umane) e l' "A. Vallone" di Galatina (Liceo Scientifico).

A premiare il "Galilei-Costa" di Lecce è stata la pluriennale esperienza nella didattica orientata all'Educazione all'Auto-Imprenditorialità. La proposta di sperimentazione quadriennale in Sistemi Informativi Aziendali presentata al Ministero ricalca, infatti, l'innovativo progetto "i-Startup" con cui la scuola ha avviato il presente anno scolastico. "i-Startup" è frutto di oltre dieci anni di incentivazione, incubazione e accelerazione di startup giovanili.

Il progetto di Liceo Quadriennale delle Scienze Umane dell'Istituto "P. Siciliani" di Lecce fonda la sua specificità sull'innovazione metodologico-didattica che vede lo studente al centro del processo di apprendimento e il docente con il ruolo di guida e mentore. Personalizzazione e valorizzazione degli apprendimenti in base ai differenti stili di apprendimento, anche in continuità con la scuola secondaria di primo grado, attraverso strategie e approcci didattici che potenzino i saperi già acquisiti e favoriscano lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza

Inoltre, il potenziamento delle ore di lingua straniera, con metodologia CLIL già dal primo anno, e del percorso di ASL già dal secondo anno, imprimono al percorso liceale una forte spinta di internazionalizzazione, educazione all'imprenditorialità ed orientamento in uscita.

Il Liceo "A. Vallone" di Galatina ha puntato sulla dialettica "Innovazione - Sostenibilità" che trova un felice punto di convergenza nella mission dell'Istituto, traducendosi nell'impegno di "Garantire a ogni studente la spendibilità, in ambito sia locale che internazionale, delle competenze maturate durante il percorso liceale". In tale prospettiva, leve strategiche fondamentali saranno il potenziamento della lingua inglese già dal primo anno, il Coding e la Robotica, intesa come contesto di applicazione delle discipline dell'area STEM (Science, Technology, Engineering and Marhematics).

Delle 100 scuole ammesse, 44 sono al Nord, 23 al Centro e 33 al Sud. Si tratta di 75 indirizzi liceali e 25 indirizzi tecnici. Ogni scuola attiverà una sola classe sperimentale e i percorsi partiranno a settembre, con l'anno scolastico 2018/2019. Le iscrizioni saranno possibili a partire dal prossimo 16 gennaio, la stessa data prevista per le iscrizioni ai percorsi ordinari.


martedì 7 novembre 2017

Formazione e lavoro. 44 Borse di studio per i giovani talenti italiani premiati dal progetto “I Fuoriclasse della scuola”

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La seconda edizione del progetto targato MIUR - Feduf dedicato alle eccellenze della scuola italiana eroga 44 Borse di studio e la partecipazione ad un campus residenziale per sviluppare le competenze di cittadinanza economica. 



Roma, 7 novembre 2017"I Fuoriclasse della scuola", il progetto dedicato alla valorizzazione degli studenti eccellenti giunto alla seconda edizione, premia oggi nella sede della Associazione Bancaria Italiana gli studenti eccellenti della scuola italiana.

Nato nell'ambito del protocollo tra Fondazione per l'Educazione Finanziaria al Risparmio (Feduf) e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e realizzato con il sostegno del Museo del Risparmio di Torino e dell'Associazione Bancaria Italiana (fondatrice della Feduf) il progetto,  che per il secondo anno ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, si pone l'obiettivo di valorizzare i giovani talenti della scuola attraverso premi in denaro e la partecipazione ad un innovativo Campus residenziale di educazione finanziaria.

Caratteristica peculiare de "I Fuoriclasse della scuola" è il potenziamento delle eccellenze della scuola con l'acquisizione di competenze economiche oggi indispensabili per un pieno sviluppo dei giovani nella vita e nel lavoro. Non solo, quindi, l'assegnazione di borse di studio, finanziate tramite la filantropia privata, ma anche un incontro presso LuissEnlabs, per conoscere da vicino l'ecosistema delle start up eccellenti della prestigiosa università capitolina e tre giornate di full immersion presso il Museo del Risparmio di Torino per approfondire i temi della gestione consapevole del denaro, dello sviluppo delle capacità auto-imprenditoriali e del mondo del lavoro, stimolando l'uso dell'intelligenza emotiva per favorire il pieno sviluppo del capitale umano di questi giovani talenti.

I Fuoriclasse della scuola, giunto al suo secondo anno di vita, conferisce quest'anno 44 Borse di studio del valore di 1500 euro ciascuna a 43 Fuoriclasse della scuola (uno studente ha vinto due Borse di studio in discipline differenti) erogate da 32 donatori privati, la maggior parte dei quali espressione del mondo finanziario, che hanno sostenuto il progetto, adottando uno o più vincitori delle Olimpiadi di diverse discipline, da quelle letterarie a quelle tecnico-scientifiche.

La nuova edizione dei Fuoriclasse della Scuola vede così un aumento nel numero dei finanziatori e una rinnovata edizione del Campus dei Fuoriclasse, in programma dall'8 al 10 novembre prossimi e organizzato dal Museo del Risparmio di Torino. 

Presso questa struttura, unica nel suo genere in Italia, i ragazzi potranno lavorare in un ambiente interattivo ricco di stimoli e di strumenti multimediali, ideali per lo sviluppo di competenze economiche e per favorire il lavoro di gruppo.



Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF) è nata su iniziativa dell'Associazione Bancaria Italiana per diffondere l'educazione finanziaria in un'ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica. Obiettivo della Fondazione è il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a promuovere una nuova cultura di cittadinanza economica, valorizzando le diverse iniziative, superando gli individualismi e mettendo a fattor comune le esperienze maturate in nome dell'interesse della comunità. 

Opera in stretta collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e gli Uffici Scolastici sul territorio e diffonde, nelle scuole di ogni ordine e grado, programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, anche attraverso l'organizzazione di eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori. 

La Fondazione lavora sulla mediazione culturale tra contenuti spesso ritenuti difficili e strumenti divulgativi semplici ed efficaci. Le sue iniziative si rivolgono anche agli adulti, in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori.

Il Museo del Risparmio è un luogo unico, innovativo e divertente dove il visitatore di qualsiasi età può mettere alla prova le proprie capacità di gestione del denaro. Materiali audiovisivi (cartoni animati, docu-fiction, interviste, animazioni teatrali) sono stati appositamente creati per soddisfare le curiosità e il bisogno di approfondimento di concetti complessi nel modo più chiaro e comprensibile. 

Laboratori e workshop consentono agli studenti di apprendere divertendosi. Nell'ultima sala del Museo, videogames e applicazioni propongono problematiche quotidiane legate alla gestione del reddito. 

Attraverso la gamification, ovvero l'utilizzo di dinamiche di gioco a servizio di forme di apprendimento attivo ed intuitivo, il Museo si pone l'obiettivo di aiutare il visitatore a sviluppare le capacità e i comportamenti che potranno essere poi utili nella scelta di consumo ed investimento, con il fine unico di migliorare il livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani.
                         
I DONATORI DELLE BORSE DI STUDIO
Seconda edizione (2017): 44 borse di studio da parte di 32 donatori:
ABI – Associazione Bancaria Italiana
Almo Collegio Borromeo
ANASF
Arca Fondi Sgr
Banca CARIM – CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A.
ePRICE.it  
Bernoni Grant Thorton
Boston Consulting Group
Cassa Depositi e Prestiti
ENEL
Equita Sim
Ferrovie dello Stato
Fintecna
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
Fondazione Rocca
Global Thinking Foundation
Hogan Lovells
Intesa Sanpaolo
Mistral
Juventus Football Club
Pictet Asset Management
Professional Women Network
Redifin
Royal Bus Port of Rome
SACE
Simest
Sorgenia
Stanford Alumni Italy
UBI Banca
Unicredit
Valeur Investments




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lunedì 23 ottobre 2017

Scuola e Formazione: CARTA DEL DOCENTE | Cosa acquistano gli insegnanti italiani secondo i dati di IBS.it e Libraccio.it

Risultati immagini per CARTA DEL DOCENTE
CARTA DEL DOCENTE
 
Cosa comprano online gli insegnanti di ruolo che hanno diritto al bonus di 500 euro disposto dal MIUR?
 
Un'analisi di IBS.it e Libraccio.it sugli acquisti effettuati con carta del docente per l'anno scolastico 2016/2017 mette in luce le scelte del corpo insegnanti italiano.


Assago, 23 ottobre 2017 - Libri ed eBook per migliorarsi in classe e nella didattica, eReader Tolino per il piacere di leggere e per la consultazione, libri per ragazzi da inserire nelle biblioteche scolastiche, romanzi d'autore per nuove proposte agli studenti.  

È questo lo spaccato che emerge analizzando le vendite avvenute con Carta del Docente sui siti di IBS.it e Libraccio.it nell'anno 2016/2017.

"Siamo positivamente colpiti non solo dal buon andamento delle vendite ma soprattutto dalle scelte d'acquisto degli insegnanti. Oltre ai manuali i docenti hanno scelto i bestseller come strumenti didattici. - racconta Paola Pedrinazzi, responsabile delle iniziative per IBS.it e Libraccio.it Ecco quindi che uno dei titoli più presenti sul comodino degli italiani nel 2017, 'Storie della buonanotte per bambine ribelli', può diventare uno spunto per approfondire in classe le biografie di donne straordinarie. E altri due casi editoriali come 'La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco" e "L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita" possono raccontare in modo diverso temi di studio".

I dati ci confermano che il nuovo anno scolastico si sta rivelando un successo: sono già migliaia gli insegnanti che hanno utilizzato il bonus di 500 euro messo a disposizione dal MIUR per fare acquisti sui siti di IBS.it e Libraccio.it. 

"La Carta del Docenteconclude Paola Pedrinazzi - è ormai uno strumento di cui il corpo insegnanti sta prendendo sempre più consapevolezza, un'occasione per essere aggiornati e al passo con i tempi."

 20 BEST SELLER CARTA DEL DOCENTE
  1. La classe capovolta. Innovare la didattica con flipped classroom. (Erickson)
  2. La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco. (Laterza)
  3. Disfaproblemi. 90 esercizi per liberarsi dalla paura della matematica. (Erickson) 
  4. Storie della buona notte per bambine ribelli. (Mondadori)
  5. Tolino Vision 4 HD
  6. Concorso dirigente scolastico. (Edizioni Giuridiche Simone)
  7. Anali grammaticale e logica al volo. Strumenti per l'apprendimento (Erickson)
  8. Lezione di italiano (Edizioni Giuridiche Simone)
  9. La linea 20. Metodo analogico per l'apprendimento del calcolo (Erickson)
  10. Tredici (Mondadori)
  11. Il mio primo lapbook. Modelli e materiali da costruire per imparare (Erickson)
  12. Una via di fuga. Il grande racconto della geometria moderna. (Mondadori)
  13. Didattica per competenze e inclusione (Erickson)
  14. Coding in your classroom, now! (Giunti Scuola)
  15. Il Gruffalò (Emme Edizioni)
  16. Nuovi dettati. Esercitare e verificare le abilità ortografiche. (Erickson)
  17. La linea del 1000 e altri strumenti per la matematica (Erickson)
  18. Fare didattica con gli EAS (Editrice La Scuola)
  19. L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita. (Mondadori)
  20. Il fu Mattia Pascal. Edizione Integrale (Newton Compton)

Gli insegnanti possono utilizzare il bonus riservato loro dal MIUR su IBS.it dove è stata creato un approfondimento dedicato ricco di consigli e con tutte le informazioni utili per l'uso del bonus. 

Anche su Libraccio.it è presente una pagina dedicata con le istruzioni per l'uso.


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www.CorrieredelWeb.it

venerdì 28 aprile 2017

Istruzione: ENEA presenta i nuovi percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro

Nel numero odierno di ENEAinform@

In primo pianoOltre 300 ragazzi coinvolti, 15 tra licei, istituti tecnici e professionali di 5 regioni e 6 centri ENEA quali sedi ospitanti: sono questi alcuni dei numeri che caratterizzano i nuovi percorsi ENEA di Alternanza Scuola-Lavoro incentrati su tecnologie hi-tech, beni culturali, efficienza energetica, sostenibilità e clima. 

All’evento di presentazione hanno partecipato docenti, studenti e ricercatori. 

La ministra dell’Istruzione Fedeli ha commentato: “Lavoriamo per formare cittadine e cittadini protagonisti del domani”. 

www.enea.it/it/Stampa/news/istruzione-al-via-i-primi-percorsi-enea-di-alternanza-scuola-lavoro
Tra le altre notizieUn nuovo sistema di previsione oraria dell’inquinamento atmosferico a 3-5 giorni su aree grandi come un piccolo comune italiano, un livello di dettaglio mai raggiunto prima su scala nazionale. 


Lo ha messo a punto l’ENEA per supportare politiche e azioni dei ministeri dell’Ambiente e della Salute e delle amministrazioni locali in materia di qualità dell’aria. 

Inoltre, l’Agenzia ha realizzato la prima mappa italiana degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute con informazioni su mortalità per età, sesso e patologia a livello di singolo comune

www.enea.it/it/Stampa/news/ambiente-e-salute-enea-sistemi-innovativi-per-affrontare-emergenze-smog

domenica 26 aprile 2015

ISTRUZIONE – Dopodomani 1 milione di docenti, educatori, dirigenti e Ata hanno un’altra occasione per cambiare la scuola: si rinnova il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione


Si tratta dell’organo di democrazia che dopo la soppressione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e le sanatorie di atti ministeriali firmati senza il previsto parere, verrà finalmente ricostituito, a vent’anni dalle precedenti elezioni. Evitando, in tal modo, il rischio di ricorsi per procedura illegittima degli atti non sottoposti a parere preventivo. Per il futuro della scuola si tratta di un evento importante: il “parlamentino” dei lavoratori arriverà infatti giusto in tempo per formulare valutazioni e giudizi sul ddl Buona Scuola, il cui esame è partito in questi giorni presso la VII Commissione di Montecitorio.

Anief presenta la sua proposta per cambiare la scuola: valorizzare il servizio per la progressione economica di carriera; tutelare la governance collegiale nella scuola senza derive autoritarie; recuperare il tempo scuola ridotto in ogni ordine e grado; attuare la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo; stabilizzare tutti i precari che hanno conseguito un’abilitazione; consentire il trasferimento/assegnazione provvisoria per tutelare il diritto al lavoro ed alla famiglia; utilizzare le graduatorie  per le supplenze su posti non vacanti. Il motto prescelto è Fai ascoltare la tua voce”.

Marcello Pacifico (presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione): mai come ora, alle elezioni del 28 aprile, risulta importante eleggere consiglieri preparati, giusti, liberi, seguiti da organizzazioni esperte nella legislazione scolastica e nel diritto scolastico. Come l’Anief ha dimostrato di essere dall’atto della sua fondazione, continuando a vincere nei tribunali e ad essere audita in Parlamento.

Il popolo della scuola ha un’occasione importante per cambiare le regole: a vent’anni delle ultime elezioni, il 28 aprile, in tutti gli 8.500 istituti scolastici italiani si voteranno i nuovo componenti del ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’, l’organo di democrazia che dopo la soppressione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e le sanatorie di atti ministeriali firmati senza il previsto parere, verrà finalmente ricostituito. Evitando, in tal modo, il rischio di ricorsi per procedura illegittima degli atti non sottoposti a parere preventivo. Per il futuro della scuola si tratta di un evento importante: il “parlamentino” dei lavoratori arriverà infatti giusto in tempo per formulare valutazioni e giudizi sul ddl Buona Scuola, il cui esame è partito in questi giorni presso la VII Commissione di Montecitorio.

Le votazioni per la scelta dei candidati al ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’ riguardano circa un milione di lavoratori: si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 17.00 di martedì prossimo, all’interno delle scuole in cui il personale scolastico presta servizio: i dirigenti e il personale educativo e Ata dei convitti ed educandati eserciteranno il voto nelle sedi delle scuole individuate dagli Usr. Potranno votare tutti i dipendenti in servizio negli istituti statali, compresi i supplenti con nomina annuale o fino al termine delle lezioni. Ogni elettore potrà eleggere uno o più rappresentanti relativi alla propria categoria professionale.

Il 28 aprile, quindi, il personale della scuola, dopo il voto delle nuove Rsu, avrà la possibilità di farsi rappresentare da volti e idee nuove. Il voto per eleggere chi siederà al ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’, si esprime contrassegnando con una croce il numero romano che individua la lista prescelta nella scheda elettorale. Sarà possibile esprimere anche le preferenze. Il numero è pari a quello dei rappresentanti da eleggere per ciascuna componente, vale a dire: scuola dell'infanzia (1), scuola primaria (4), scuola di primo grado (4), scuola di secondo grado (3), dirigenti scolastici (2), personale ATA (1), scuole di lingua tedesca (1),  scuole di lingua slovena (1),  scuole della Valle d’Aosta (1).

Con il motto Fai ascoltare la tua voce”, anche Anief parteciperà all’importante competizione elettorale, con l’obiettivo di condurre più componenti possibili all’interno del Cspi. Sono diversi i punti che il giovane sindacato si è posto come prioritari nella conduzione della sua campagna elettorale. Ad iniziare dalla valorizzazione del “servizio per la progressione economica di carriera”, con il personale oggi costretto a vivere con lo spettro della cancellazione dell’unica forma di carriera, che è legata al mantenimento pieno degli scatti stipendiali, per non far scivolare le buste paga di docenti e Ata ancora più sotto l’inflazione, e con il non vedersi ancora riconosciuto il periodo pre-ruolo,

Anief reputa poi importante “tutelare la governance collegiale nella scuola senza derive autoritarie”, perché la scuola è luogo di democrazia e non si possono svuotare di contenuto le delibere dei collegi dei docenti e dei consigli di istituto, dov’è da sempre presente il cuore pulsante della scuola. Il giovane sindacato, ritiene poi fondamentale “recuperare il tempo scuola ridotto in ogni ordine e grado”, che a partire dalla Legge 133 del 2008 è stato ridotto di un sesto, con la contingente soppressione di 200mila posti e la sparizione di quasi 4mila istituti autonomi.

Bisogna, inoltre, assolutamente “attuare la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo”, malgrado le indicazioni in questo senso della Corte di Giustizia europea indichino il contrario: il lavoratore è infatti sempre tale, a prescindere dalla sua collocazione temporale, e quindi le progressione di carriera vanno applicate a partire dal primo giorno di servizio. Farle determinare, come avviene oggi, solo dalla data di immissione in ruolo è una lesione dei diritti di tutti i dipendenti collocati a tempo determinato.

Anief si batterà anche in seno al Cspi per “stabilizzare tutti i precari che hanno conseguito un’abilitazione” e con 36 mesi di servizio svolto: il ddl di riforma, infatti, non risolve affatto il problema del precariato, abbandonando al loro destino i supplenti chiamati dalle graduatorie d’istituto, che sono abilitati come quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Lo stesso avviene per quelli di Scienze della Formazione Primaria, che hanno conseguito l’abilitazione con lo stesso percorso didattico e le stesse selezioni in entrata e in uscita. Per non parlare degli abilitati attraverso i TFA, i PAS, i percorsi formativi che hanno portato al conseguimento del diploma magistrale e tutti gli altri abilitati, cancellati o mai inseriti. Inoltre rimangono fuori dalle assunzioni tutti gli idonei dell’ultimo concorso. Dai calcoli dell’Anief sono almeno in 70mila a rientrare in una di queste categorie. E che ora hanno possibilità di far sentire la loro voce.

L’insediamento dei delegati Anief nel Cspi servirà anche per “consentire il trasferimento e l’assegnazione provvisoria per tutelare il diritto al lavoro ed alla famiglia”: le regole sulla mobilità vanno cambiate, consentendo lo spostamento alla sede più consona al lavoratore subito l’immissione in ruolo. Attendere tre anni o peggio ancora cinque, come aveva voluto la Lega Nord nell’ultimo Governo Berlusconi, è un’ingiustizia, oltre che un accanimento nei confronti di dipendenti dello Stato che vengono lasciati lontani da famiglie e affetti pur in presenza di posti vacanti. A tal proposito, occorre “utilizzare le graduatorie per le supplenze su posti non vacanti”, permettendo al personale precario di accedere anche a questa tipologia di disponibilità.

L’Anief ribadisce la necessità di “estendere l’obbligo formativo a 18 anni per combattere la dispersione scolastica” e per avvicinarci a quello che ci chiede l’Europa da oltre 10 anni: l’abbandono dei banchi non superiore al 10 per cento, mentre la quota nazionale è ferma da tempo a quota 17,6 per cento, con punte del 25 per cento. Significa che un ragazzo su quattro, soprattutto al Meridione, lascia la scuola prima dei 16 anni. Preoccupano, in particolare Caltanissetta e Palermo, che superano il 40 per cento di abbandoni alle superiori.

Il giovane sindacato reputa fondamentale aumentare gli organici di sostegno del 30% per garantire il rapporto 1 a 2” tra docenti e alunni disabili o con problemi di apprendimento: attualmente sono 80mila i docenti di sostegno immessi in ruolo, ma siccome gli alunni ‘certificati’ che necessitano sostegno sono vicini a quota 240mila, per mantenere il rapporto previsto dalla normativa vigente occorre portare le immissioni in ruolo dalle 10mila previste a 40mila. In caso contrario, a rimetterci, oltre che i precari, saranno ancora una volta gli alunni.

Anief, infine, intende “valorizzare tutte le figure professionali della scuola”: non si possono più votare norme che sottraggono risorse e finanziamenti al personale, con il Fondo d’istituto ridotto ad una mera mancia. Vanno poi assunti immediatamente 10mila amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola: nel piano di 100mila immissioni in ruolo degli Ata non c’è traccia, eppure la loro presenza è fondamentale per l’andamento regolare della didattica e del servizio scolastico quotidiano. L’assenza di considerazione per il personale non docente, tra l’altro, rischia di mettere in crisi la funzionalità del servizio, dal momento che dal prossimo anno non potranno più essere nominati supplenti sotto i sette giorni di assenza di assistenti tecnici, amministrativi, collaboratori scolastici di ruolo

Come non può passare la norma, questa inclusa nel ddl La Buona Scuola, che delega ai dirigenti scolastici il potere di chiamata diretta, di trasferimento e di aumenti stipendiali del personale, con la facoltà di assegnare a staff e ‘preferiti’ oltre 23mila euro annuali. Mentre centinaia di migliaia di dipendenti, per vedersi assegnati 5 euro di aumento, per l’applicazione della vacanza contrattuale, oggi congelata, dovranno attendere il 2019. E lo stesso vale per il rinnovo contrattuale, ormai fermo ai valori del 2009.

“Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è un organo composto da 31 membri che deve essere consultato dal Miur, prima ancora dei sindacati rappresentativi, su tutto quanto possa riguardare la scuola e il suo personale.– spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione –: le sue funzioni sono fondamentali, perché esprime i pareri richiesti dal ministero e può autonomamente formulare un parere su tutte le iniziative legislative che possono riguardare il personale della scuola. Per questo, mai come ora, alle elezioni del 28 aprile, risulta importante eleggere consiglieri preparati, giusti, liberi, seguiti da organizzazioni esperte nella legislazione scolastica e nel diritto scolastico: come l’Anief ha dimostrato di essere dall’atto della sua fondazione, continuando a vincere nei tribunali e ad essere audita in Parlamento. Lo stesso luogo, dove ha presentato, recentemente, ben 91 emendamenti al disegno di legge n. 2994 su “La Buona Scuola, e che da lunedì i parlamentari inizieranno ad esaminare”.

Per approfondimenti:



















26 aprile 2015                                                                                                     

sabato 25 aprile 2015

ISTRUZIONE – Martedì 28 aprile 1 milione di docenti, educatori, dirigenti e Ata hanno un’altra occasione per cambiare la scuola: si rinnova il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

 
Si tratta dell’organo di democrazia che dopo la soppressione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e le sanatorie di atti ministeriali firmati senza il previsto parere, verrà finalmente ricostituito, a vent’anni dalle precedenti elezioni. Evitando, in tal modo, il rischio di ricorsi per procedura illegittima degli atti non sottoposti a parere preventivo. Per il futuro della scuola si tratta di un evento importante: il “parlamentino” dei lavoratori arriverà infatti giusto in tempo per formulare valutazioni e giudizi sul ddl Buona Scuola, il cui esame è partito in questi giorni presso la VII Commissione di Montecitorio.

Anief presenta la sua proposta per cambiare la scuola: valorizzare il servizio per la progressione economica di carriera; tutelare la governance collegiale nella scuola senza derive autoritarie; recuperare il tempo scuola ridotto in ogni ordine e grado; attuare la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo; stabilizzare tutti i precari che hanno conseguito un’abilitazione; consentire il trasferimento/assegnazione provvisoria per tutelare il diritto al lavoro ed alla famiglia; utilizzare le graduatorie  per le supplenze su posti non vacanti. Il motto prescelto è Fai ascoltare la tua voce”.

Marcello Pacifico (presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione): mai come ora, alle elezioni del 28 aprile, risulta importante eleggere consiglieri preparati, giusti, liberi, seguiti da organizzazioni esperte nella legislazione scolastica e nel diritto scolastico. Come l’Anief ha dimostrato di essere dall’atto della sua fondazione, continuando a vincere nei tribunali e ad essere audita in Parlamento.

Il popolo della scuola ha un’occasione importante per cambiare le regole: a vent’anni delle ultime elezioni, il 28 aprile, in tutti gli 8.500 istituti scolastici italiani si voteranno i nuovo componenti del ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’, l’organo di democrazia che dopo la soppressione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e le sanatorie di atti ministeriali firmati senza il previsto parere, verrà finalmente ricostituito. Evitando, in tal modo, il rischio di ricorsi per procedura illegittima degli atti non sottoposti a parere preventivo. Per il futuro della scuola si tratta di un evento importante: il “parlamentino” dei lavoratori arriverà infatti giusto in tempo per formulare valutazioni e giudizi sul ddl Buona Scuola, il cui esame è partito in questi giorni presso la VII Commissione di Montecitorio.

Le votazioni per la scelta dei candidati al ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’ riguardano circa un milione di lavoratori: si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 17.00 di martedì prossimo, all’interno delle scuole in cui il personale scolastico presta servizio: i dirigenti e il personale educativo e Ata dei convitti ed educandati eserciteranno il voto nelle sedi delle scuole individuate dagli Usr. Potranno votare tutti i dipendenti in servizio negli istituti statali, compresi i supplenti con nomina annuale o fino al termine delle lezioni. Ogni elettore potrà eleggere uno o più rappresentanti relativi alla propria categoria professionale.

Il 28 aprile, quindi, il personale della scuola, dopo il voto delle nuove Rsu, avrà la possibilità di farsi rappresentare da volti e idee nuove. Il voto per eleggere chi siederà al ‘Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione’, si esprime contrassegnando con una croce il numero romano che individua la lista prescelta nella scheda elettorale. Sarà possibile esprimere anche le preferenze. Il numero è pari a quello dei rappresentanti da eleggere per ciascuna componente, vale a dire: scuola dell'infanzia (1), scuola primaria (4), scuola di primo grado (4), scuola di secondo grado (3), dirigenti scolastici (2), personale ATA (1), scuole di lingua tedesca (1),  scuole di lingua slovena (1),  scuole della Valle d’Aosta (1).

Con il motto Fai ascoltare la tua voce”, anche Anief parteciperà all’importante competizione elettorale, con l’obiettivo di condurre più componenti possibili all’interno del Cspi. Sono diversi i punti che il giovane sindacato si è posto come prioritari nella conduzione della sua campagna elettorale. Ad iniziare dalla valorizzazione del “servizio per la progressione economica di carriera”, con il personale oggi costretto a vivere con lo spettro della cancellazione dell’unica forma di carriera, che è legata al mantenimento pieno degli scatti stipendiali, per non far scivolare le buste paga di docenti e Ata ancora più sotto l’inflazione, e con il non vedersi ancora riconosciuto il periodo pre-ruolo,

Anief reputa poi importante “tutelare la governance collegiale nella scuola senza derive autoritarie”, perché la scuola è luogo di democrazia e non si possono svuotare di contenuto le delibere dei collegi dei docenti e dei consigli di istituto, dov’è da sempre presente il cuore pulsante della scuola. Il giovane sindacato, ritiene poi fondamentale “recuperare il tempo scuola ridotto in ogni ordine e grado”, che a partire dalla Legge 133 del 2008 è stato ridotto di un sesto, con la contingente soppressione di 200mila posti e la sparizione di quasi 4mila istituti autonomi.

Bisogna, inoltre, assolutamente “attuare la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo”, malgrado le indicazioni in questo senso della Corte di Giustizia europea indichino il contrario: il lavoratore è infatti sempre tale, a prescindere dalla sua collocazione temporale, e quindi le progressione di carriera vanno applicate a partire dal primo giorno di servizio. Farle determinare, come avviene oggi, solo dalla data di immissione in ruolo è una lesione dei diritti di tutti i dipendenti collocati a tempo determinato.

Anief si batterà anche in seno al Cspi per “stabilizzare tutti i precari che hanno conseguito un’abilitazione” e con 36 mesi di servizio svolto: il ddl di riforma, infatti, non risolve affatto il problema del precariato, abbandonando al loro destino i supplenti chiamati dalle graduatorie d’istituto, che sono abilitati come quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Lo stesso avviene per quelli di Scienze della Formazione Primaria, che hanno conseguito l’abilitazione con lo stesso percorso didattico e le stesse selezioni in entrata e in uscita. Per non parlare degli abilitati attraverso i TFA, i PAS, i percorsi formativi che hanno portato al conseguimento del diploma magistrale e tutti gli altri abilitati, cancellati o mai inseriti. Inoltre rimangono fuori dalle assunzioni tutti gli idonei dell’ultimo concorso. Dai calcoli dell’Anief sono almeno in 70mila a rientrare in una di queste categorie. E che ora hanno possibilità di far sentire la loro voce.

L’insediamento dei delegati Anief nel Cspi servirà anche per “consentire il trasferimento e l’assegnazione provvisoria per tutelare il diritto al lavoro ed alla famiglia”: le regole sulla mobilità vanno cambiate, consentendo lo spostamento alla sede più consona al lavoratore subito l’immissione in ruolo. Attendere tre anni o peggio ancora cinque, come aveva voluto la Lega Nord nell’ultimo Governo Berlusconi, è un’ingiustizia, oltre che un accanimento nei confronti di dipendenti dello Stato che vengono lasciati lontani da famiglie e affetti pur in presenza di posti vacanti. A tal proposito, occorre “utilizzare le graduatorie per le supplenze su posti non vacanti”, permettendo al personale precario di accedere anche a questa tipologia di disponibilità.

L’Anief ribadisce la necessità di “estendere l’obbligo formativo a 18 anni per combattere la dispersione scolastica” e per avvicinarci a quello che ci chiede l’Europa da oltre 10 anni: l’abbandono dei banchi non superiore al 10 per cento, mentre la quota nazionale è ferma da tempo a quota 17,6 per cento, con punte del 25 per cento. Significa che un ragazzo su quattro, soprattutto al Meridione, lascia la scuola prima dei 16 anni. Preoccupano, in particolare Caltanissetta e Palermo, che superano il 40 per cento di abbandoni alle superiori.

Il giovane sindacato reputa fondamentale aumentare gli organici di sostegno del 30% per garantire il rapporto 1 a 2” tra docenti e alunni disabili o con problemi di apprendimento: attualmente sono 80mila i docenti di sostegno immessi in ruolo, ma siccome gli alunni ‘certificati’ che necessitano sostegno sono vicini a quota 240mila, per mantenere il rapporto previsto dalla normativa vigente occorre portare le immissioni in ruolo dalle 10mila previste a 40mila. In caso contrario, a rimetterci, oltre che i precari, saranno ancora una volta gli alunni.

Anief, infine, intende “valorizzare tutte le figure professionali della scuola”: non si possono più votare norme che sottraggono risorse e finanziamenti al personale, con il Fondo d’istituto ridotto ad una mera mancia. Vanno poi assunti immediatamente 10mila amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola: nel piano di 100mila immissioni in ruolo degli Ata non c’è traccia, eppure la loro presenza è fondamentale per l’andamento regolare della didattica e del servizio scolastico quotidiano. L’assenza di considerazione per il personale non docente, tra l’altro, rischia di mettere in crisi la funzionalità del servizio, dal momento che dal prossimo anno non potranno più essere nominati supplenti sotto i sette giorni di assenza di assistenti tecnici, amministrativi, collaboratori scolastici di ruolo

Come non può passare la norma, questa inclusa nel ddl La Buona Scuola, che delega ai dirigenti scolastici il potere di chiamata diretta, di trasferimento e di aumenti stipendiali del personale, con la facoltà di assegnare a staff e ‘preferiti’ oltre 23mila euro annuali. Mentre centinaia di migliaia di dipendenti, per vedersi assegnati 5 euro di aumento, per l’applicazione della vacanza contrattuale, oggi congelata, dovranno attendere il 2019. E lo stesso vale per il rinnovo contrattuale, ormai fermo ai valori del 2009.

“Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è un organo composto da 31 membri che deve essere consultato dal Miur, prima ancora dei sindacati rappresentativi, su tutto quanto possa riguardare la scuola e il suo personale.– spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione –: le sue funzioni sono fondamentali, perché esprime i pareri richiesti dal ministero e può autonomamente formulare un parere su tutte le iniziative legislative che possono riguardare il personale della scuola. Per questo, mai come ora, alle elezioni del 28 aprile, risulta importante eleggere consiglieri preparati, giusti, liberi, seguiti da organizzazioni esperte nella legislazione scolastica e nel diritto scolastico: come l’Anief ha dimostrato di essere dall’atto della sua fondazione, continuando a vincere nei tribunali e ad essere audita in Parlamento. Lo stesso luogo, dove ha presentato, recentemente, ben 91 emendamenti al disegno di legge n. 2994 su “La Buona Scuola, e che da lunedì i parlamentari inizieranno ad esaminare”.

Per approfondimenti:



















25 aprile 2015              

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