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lunedì 26 gennaio 2015

SCUOLA - In arrivo un’altra rivoluzione: da settembre gli studenti maturandi sceglieranno parte delle materie


Previste ripercussioni dirette sulle immissioni in ruolo e sugli aumenti stipendiali. La novità è prevista nella bozza di decreto legge sulla buona scuola che introdurrà l'organico funzionale e la carriera professionale, mettendo in gioco gli scatti di anzianità e la valutazione da parte degli allievi: oltre a coprire le supplenze brevi, i progetti e i ruoli di collaboratore del dirigente, il personale potrà così insegnare le materie facoltative richieste dagli studenti dell'ultimo anno. Anief non gradisce e promette battaglia in Parlamento.

Marcello-Pacifico (Anief-Confedir): non possiamo accettare questa flessibilità di organici, se poi spariscono gli scatti di anzianità. E comunque si deve permettere al personale neo-assunto di potersi trasferire, andrebbe bene anche in assegnazione provvisoria, subito dopo aver sottoscritto il contratto.

È una vera rivoluzione quella che il Governo si appresta a varare sulla scuola italiana: tra le novità in arrivo, attraverso un decreto da approvare entro fine febbraio, c'è anche la novità assoluta della personalizzazione di una parte delle discipline del quinto anno delle superiori. Con circa mezzo milione di maturandi che, quindi, andranno ad incidere direttamente non solo sui contenuti della loro formazione superiore, ma anche, per riflesso, sulla composizione dell'organico dei loro docenti.

Il progetto avrà quindi ripercussioni pure sulle immissioni in ruolo e sugli aumenti stipendiali. Ne “La Buona Scuola”, già in parte contenuta nella Legge di Stabilità 2015, è stato anticipato un piano straordinario di assunzioni con lo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e di merito, nonché il blocco del contratto fino al 2018 in vista dell'introduzione del sistema premiale degli scatti per competenze per il 66% del personale che si sottoporrà a valutazione dei crediti didattici, formativi e professionali maturati. Ora il progetto del Governo sembra prevedere i consequenziali sviluppi, che sono anticipati dalla carta stampata attraverso dichiarazioni sempre più frequenti di esponenti dell'attuale maggioranza. 

Il centro di tutta l'operazione, riporta oggi La Repubblica, sarà l'organico funzionale che servirà per assumere il 30% del personale, dopo il censimento che dovrebbe certificare la vacanza di centomila posti. Una parte di questo organico, però, sarà utilizzato in maniera funzionale all'insegnamento e un'altra sostitutiva grazie all'eliminazione delle supplenze brevi che saranno assegnate al solo personale di ruolo. Alcuni docenti faranno, persino, i collaboratori del dirigente scolastico vista la soppressione degli esoneri ai vicari e il mancato pagamento dell'indennità di reggenza. Altri si specializzeranno come insegnanti di sostegno sempre più vicini al profilo sanitario, secondo gli ICF stabiliti dall'OMS.

"La proposta - si legge nell'articolo odierno - è stata avanzata dalla senatrice Francesca Puglisi e approvata come risoluzione in commissione Cultura al senato lo scorso 14 gennaio. Ecco cosa contiene. L'idea è quella di "prevedere la possibilità, nel rispetto della tipologia e delle finalità dei singoli corsi di studio, soprattutto nelle classi terminali del secondo ciclo di istruzione, di un curriculum dello studente, formato da una parte obbligatoria per tutti e una parte opzionale, a scelta dello studente, oltre che da discipline facoltative di arricchimento". Una proposta che è finita dritta nel decreto-legge ancora in fase di definizione, ma che dovrebbe esplicare i suoi effetti già dal primo settembre di quest'anno. Lo scopo è quello di "garantire una personalizzazione del percorso di studi adeguandolo alle attitudini e agli interessi degli allievi, così da potenziare l'elemento orientativo dell'istruzione".

"Si tratta di una rivoluzione importante ma che non può trovare il consenso dell'Anief - spiega il suo presidente nazionale Marcello Pacifico - perché se da una parte il nostro sindacato può apprezzare la flessibilità del curriculum dello studente a parità del monte ore obbligatorio attuale, considerato il taglio del tempo scuola realizzato con l'ultima riforma, dall'altra non può invece accettare la fine questa flessibilità cancellando gli scatti di anzianità, che fino a quando sono stati pagati erano legati al costo dell'inflazione, il minimo sindacale".

"E poi - continua Pacifico - come si fa a parlare di merito, quando i docenti che si sono messi in gioco nel ruolo di vicari dei dirigenti scolastici, sono accompagnati alla porta? Diventa inoltre fondamentale andare a mutare, ad iniziare con le linee guida de ‘La Buona Scuola’, le norme sulla mobilità dei neoassunti: proprio perché potrebbero essere assunti in alto numero in una provincia o regione diversa da quella di collocazione, va data loro la possibilità di essere trasferiti o assegnati provvisoriamente, anche in altre regioni, subito dopo l'immissione in ruolo. A chi sostiene che non si può fare per motivi di continuità didattica, ricordiamo che già oggi è possibile farlo a livello provinciale".

"A questo punto, è sempre più evidente che i prossimi mesi di febbraio e marzo risulteranno decisivi per il futuro della scuola italiana: non soltanto perché si voteranno in Parlamento, dove Anief chiederà diverse modifiche, le proposte del Governo sulla riforma del settore. Ma anche perché i lavoratori della scuola avranno la possibilità di cambiare le loro rappresentanze Rsu: l'Anief, a tal proposito, si impegna sin d'ora, qualora diventasse rappresentativa, a ridare loro quella dignità professionale che da troppo tempo viene negata".

Per approfondimenti:



26 gennaio 2015                                                                                                    Ufficio Stampa Anief
                                                                                                                                  www.anief.org


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