Roma, 12 luglio 2013 – Vorresti impegnarti nel campo della solidarietà internazionale? Ti piacerebbe lavorare come protagonista nello scenario della cooperazione internazionale, della solidarietà globale e dell'educazione alla mondialità? Se la tua risposta è affermativa, se sei curioso di scoprirlo o semplicemente vuoi metterti alla prova, allora partecipa al Corso di formazione: ""Il ciclo di vita del progetto. Tecniche di progettazione", che si svolgerà a Roma il 25 e 26 luglio 2013.
Continuano con il 2013 i corsi di formazione promossi dalla scuola di Alta Formazione del CIPSI – Coordinamento di 40 Ong e associazioni di solidarietà internazionale. Durante il corso sarà possibile per i partecipanti essere formati sull'analisi delle normative e procedure sia dell'Unione europea sia del Ministero degli Esteri per progetti di cooperazione internazionale, sugli aspetti legislativi, procedurali, progettuali, amministrativi e di rendicontazione.
Il corso si svolgerà con il seguente programma: Che cos'è un progetto: come nasce un progetto di sviluppo; il ciclo di vita del progetto; l'analisi dei bisogni; metodi di analisi dei bisogni; la definizione degli obiettivi; esercitazioni – dibattiti – discussioni. E ancora: le opportunità di finanziamento: i programmi europei – dove trovare i bandi; la costruzione del partenariato; i meccanismi di partecipazione; i partners e la loro identificazione; la concertazione; la scelta della forma di finanziamento; la struttura base di un progetto; il quadro logico ; la pianificazione delle attività: il cronogramma; presupposti per la compilazione del preventivo; i formulari ed altri documenti necessari per scrivere il progetto; esercitazioni – dibattiti – discussioni.
Il corso sarà tenuto da Carlos Costa, esperto di progettazione italiana ed europea. Formatore e consulente per la progettazione, gestione, rendicontazione e valutazione dei progetti di cooperazione. Dal 1° aprile 2008 al 31 dicembre 2012 si è occupato al CIPSI della formazione ed è stato responsabile del Servizio Solidarietà e Parternariato del coordinamento. Attualmente svolge le attività di consulente e docente nell'ambito della cooperazione internazionale per le ONG, università, Enti Locali e enti di formazione.
La scadenza per le iscrizioni è fissata per il 19 luglio 2013.
l costo del corso è di Euro 100 per associazioni Cipsi e studenti; euro 150 per tutti gli altri.
Sul sito a: http://cipsi.it/corso-di-formazione-su-tecniche-di-progettazione-il-25-e-26-luglio/ trovate gli allegati file iscrizione e programma. Per maggiori informazioni e per iscriversi ai corsi: CIPSI – Segreteria didattica: e-mail: costacarlos.roma@gmail.com e cipsi@cipsi.it, formazione@cipsi.it tel. 06.54.148.94 – www.cipsi.it
L'INTERVISTA
"Imparare a progettare per lavorare"
A colloquio con Carlos Costa, docente del Corso di formazione.
In un momento di crisi diffusa e di disoccupazione, partecipare a questo corso può essere un'occasione di trovare lavoro?
Investire nella propria formazione è sempre un buon investimento e ancor di più in tempo di crisi. Il corso è molto tecnico e fornisce spunti che possono essere impiegati in altri ambiti, non solo in quello dei progetti europei. Comunque può essere utile per trovare lavoro.
Bisogna essere già "addetti ai lavori" o può essere un'occasione di formazione e di lavoro anche per i giovani?
È un corso pensato e organizzato per soddisfare diverse esigenze. Al corso possono partecipare tecnici che già lavorano nella cooperazione internazionale, giovani laureati o laureandi, e chiunque desideri acquisire le competenze per lavorare nell'ambito della cooperazione internazionale.
Tu parli di "ciclo del progetto: tecniche di progettazione". Ma quali in particolare? Tutte? In quale settore?
Innanzitutto è fondamentale sottolineare che si tratta della progettazione con l'approccio del quadro logico impostata secondo il manuale della Commissione Europea. Durante le due giornate del corso noi trattiamo dei progetti di sviluppo nei diversi settori e dei progetti di sensibilizzazione in Europa sulle tematiche che riguardano lo sviluppo.
A quali normative si farà riferimento?
La progettazione è una questione metodologica e non ha una normativa di riferimento. Entrano in gioco le normative di riferimento del finanziatore quando dobbiamo trasferire tutto il lavoro effettuato durante la progettazione in un formulario per chiedere un finanziamento. Durante la fase di progettazione noi ci occupiamo, essenzialmente, dell'analisi dei bisogni, delle analisi dei rischi, della definizione degli obiettivi, della strategia delle azioni da intraprendere e soprattutto della sostenibilità del nostro progetto.
Secondo te ha un futuro la cooperazione allo sviluppo?
Credo proprio di sì, ma sicuramente va ripensata. Penso che in un futuro prossimo sarà più frequente una cooperazione tra i soggetti della società civile, che avrà come elementi centrali lo scambio di buone pratiche e informazioni che contribuiscano alla crescita di entrambi.
Torniamo al corso, al programma, cosa s'intende per "progetto"?
Qui devo essere molto accademico: "Il progetto di sviluppo è un insieme di azioni programmate per essere realizzate in un'area e in uno spazio di tempo ben determinati, con delle risorse umane e materiali appropriate per raggiungere dei risultati e degli obiettivi prestabiliti. Il progetto di sviluppo è un processo condiviso con altri soggetti, attraverso il quale s'identificano i bisogni, le forme di organizzazione, le finalità e le modalità di realizzazione di un'idea comune, non solo nel suo aspetto materiale, ma nella sua funzione sociale rispetto al percorso intrapreso da parte della comunità o gruppi destinatari dell'intervento e da parte di altri soggetti coinvolti".
Che cosa è il ciclo di un progetto?
Il ciclo di vita di un progetto riguarda le varie fase, dallo studio di pre-fattibilità alla sua valutazione ex-post.
In che consiste l'analisi dei bisogni?
È il lavoro che viene realizzato per identificare, nel dettaglio, tutti i problemi che affliggono la popolazione dell'area dove si dovrà intervenire. Oltre ai problemi si analizzano in primo luogo i beneficiari, poi tutti gli elementi ad essi legati: il contesto, il quadro settoriale e quello territoriale.
Che cosa è un quadro logico di un progetto?
È una matrice nella quale vengono riassunti tutti gli elementi fondamentali del progetto, e dove vengono messe in relazione tutte le sue componenti.
Come identificare i partners?
Se parliamo di un progetto di sviluppo sono i partners locali ad identificarci e non il contrario. Se invece parliamo di un progetto di sensibilizzazione siamo noi ad identificare i partners in base alle loro esperienze sulla tematica del progetto. Un buon progetto di sviluppo nasce dai bisogni dei beneficiari e, di conseguenza, sono loro a cercare i finanziatori o i partners per realizzare il progetto
Cosa è un documento-progetto?
È la guida indispensabile a garantire la realizzazione dell'intervento. In esso sono contenute le descrizioni delle azioni, le risorse, i costi, i tempi di realizzazioni e, naturalmente gli obiettivi e i risultati attesi.
Che cosa significa concretamente "gestione" di un progetto?
Innanzitutto saper realizzare un'azione programmata, ma in particolare saperla fare secondo le regole stabilite dal finanziatore.
Quali realtà, organizzazioni possono essere interessate a questa figura professionale?
Nonostante la crisi finanziaria internazionale e, di conseguenza, la crisi della cooperazione, le organizzazioni che operano nell'ambito della cooperazione internazionale sono sempre alla ricerca di tecnici di progettazione e gestione dei progetti.
Quali sono gli elementi chiave di una buona capacità di progettare a tutti i livelli?
Saper progettare significa saper analizzare, concertare insieme agli altri azioni e strategie che possano produrre i risultati attesi.
In che consistono le esercitazioni?
Durante le 2 giornate di corso saranno realizzate piccole esercitazioni sulla costruzione del partenariato, sulla definizione degli obiettivi, sugli indicatori, sul ciclo del progetto, ed altre cose.
Puoi presentarti in sintesi, come docente del corso? La tua storia professionale, hai lavorato all'estero nei progetti europei?
Il mio percorso formativo in quest'ambito è iniziato nel lontano 1983 all'UCSEI – Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia, un'ONG che si occupava del diritto allo studio degli studenti esteri in Italia. Ho iniziato scrivendo e gestendo piccoli progetti finanziati dal Comune di Roma, dalla Regione Lazio e da altri finanziatori privati. Poi nel 1996 ho iniziato a lavorare alla FOCSIV e partecipato come consulente in un programma finanziato dall'Unione Europea che aveva come finalità formare, assistere e accompagnare il personale tecnico delle organizzazioni che usufruivano dei finanziamenti europei. Con due programmi diversi questa esperienza europea è durata dal 1997 al 2001. Contemporaneamente e in seguito ho lavorato alla FOCSIV e al CIPSI, ho creato una cooperativa ed ho fatto consulenza e formazione in tutte le regioni d'Italia (eccetto la Regione Valle d'Aosta) per le organizzazioni che operano nell'ambito della cooperazione internazionale e nel sociale italiano, per gli Enti Locali, per le università.
Spiegaci un motivo importante per partecipare a questo corso.
L'opportunità di acquisire tecniche e metodologia di analisi che possono essere utilizzare per progettare e gestire azioni complesse, soprattutto a livello di amministrazione e rendicontazione.
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