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venerdì 28 febbraio 2020

Smart Working e Coronavirus: i 3 step per le imprese per costruire un sistema di lavoro da remoto in tempi record!

Come si costruisce lo smart working a tempo di record


Nel corso di questa settimana, Elmec Informatica, provider italiano di servizi IT, ha accompagnato decine di aziende, dalle multinazionali con sede in Italia agli studi professionali, a introdurre lo smart working per rispondere all'emergenza del Coronavirus

 

La vendita di laptop e degli apparati di rete è raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2019 

 

 

Brunello, 28 febbraio 2020 - La diffusione del Coronavirus ha spinto le aziende che non hanno ancora abbracciato la trasformazione digitale ad affrontare il passaggio allo Smart Working come metodo di lavoro abituale, trovandosi spesso impreparate per la mancanza di strumenti e di servizi. 

Elmec Informatica, provider di servizi IT per le aziende, ha riscontrato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un raddoppio della vendita dei laptop e degli apparati di rete e un aumento del 40% sugli acquisti e sui noleggi di apparecchiature per lo smart working che includono portatili, desktop, tablet, server, storage, software e soluzioni per la connettività e la collaborazione.

 

"Come era prevedibile, nella giornata di lunedì 24 febbraio, siamo stati contattati da moltissimi clienti che avevano necessità di attivare il servizio di Smart Working in poco tempo", afferma Alessandro Ballerio, Amministratore Delegato di Elmec Informatica, "Molti di loro, grazie ai nostri servizi di Managed Workplace, Managed Infrastructure e Service Desk sono riusciti a essere operativi in poco tempo. Altri invece, seppur già precedentemente abilitati allo Smart Working, non avevano un'infrastruttura pronta all'uso: abbiamo dovuto configurare e dimensionare VPN, connettività e i server per erogare il servizio all'intera forza lavoro".

 

Ecco i 3 step suggeriti da Elmec con cui è stato ed è sempre possibile mettere in atto lo smart working a tempi di record: dal procedimento di dotazione degli strumenti necessari, alle difficoltà riscontrate da molte aziende. 

 

  1. Una tempestiva richiesta della dotazione necessaria

Gli strumenti tecnologici indispensabili per lo smart working sono un PC portatile, un set di cuffie, i software per lavorare in modo collaborativo con i propri colleghi e una connettività a Internet opportunamente configurata e dimensionata. 

Il primo passo che un'azienda deve compiere per permettere a un dipendente di lavorare in Smart Working è, quindi, la richiesta di PC portatili configurati per accedere a un'unica rete secondo gli standard aziendali (il cosiddetto Smart-Staging).

 

  1. La consegna a domicilio

Il notebook e i relativi accessori devono essere recapitati presso il domicilio del dipendente che può essere così abilitato ad avere accesso alle risorse IT necessarie alla produttività remota. 

 

  1. L'importanza della postazione di lavoro

Una volta poi che si hanno a disposizione a casa propria tutti gli strumenti correttamente configurati è altrettanto importante mantenere nel tempo una corretta gestione della postazione di lavoro. Il servizio di Managed Workplace messo a disposizione dei propri clienti da Elmec permette inoltre di riconfigurare da remoto i dispositivi e mantenerli aggiornati e sicuri da remoto per lunghi periodi.

 

 

 

 

ELMEC INFORMATICA

Elmec Informatica SpA con 700 dipendenti, un fatturato di 114 milioni di euro, 10 sedi in Italia (6 a Brunello, una a Gazzada, una a Brescia, una a Padova e una a Parma) e una in Svizzera, è managed services provider di servizi e soluzioni IT per le aziende e offre una copertura internazionale in oltre 100 Paesi. Fondata nel 1971 da Clemente Ballerio e Cesare Corti per l'attività di elaborazione meccanografica, oggi il provider italiano implementa progetti innovativi che migliorano i processi IT delle aziende: dalla fornitura e i servizi per i device, alla gestione dei sistemi e del network.

giovedì 27 febbraio 2020

Coronavirus: i 5 consigli di Copernico per il lavoro da casa


Osservatorio Copernico

sullo Smart Working, nuove tendenze nei luoghi di lavoro e lifestyle

 

I 5 consigli di Copernico per il lavoro da casa

A cura dell'Ufficio Studi di Copernico

 

#coronavirus e #smartworking. Possiamo leggerli solo come parole che spesso si trovano insieme nei trending topic di questo stranissimo fine febbraio 2020. O possiamo leggere queste due parole come l'occasione, forse piccola, di trasformare un problema – potenzialmente molto grande – in un'opportunità importante. È ciò che sta succedendo in questi ultimi giorni che passeranno sicuramente alla storia per l'esplosione del Coronavirus in Italia, ma forse anche per tutte quelle azioni che gli abitanti di molte zone del nostro Paese stanno mettendo in pratica a seguito dei provvedimenti per contrastare il diffondersi del contagio. E lo smart working è sicuramente una di quelle. Definiamo prima bene cosa è lo smart working. Lo smart working è una nuova opportunità di gestione del proprio lavoro. Si basa sui concetti di fiducia, flessibilità ed organizzazione; non è una nuova tipologia contrattuale, non scavalca il principio della subordinazione, e non è soggetto a vincoli di luogo (Osservatorio Politecnico di Milano etc etc). Il lavoro da remoto, o da casa, è una delle possibilità.

 

La diffusione del virus ha imposto alle aziende, soprattutto alle multinazionali, di far lavorare i propri dipendenti da remoto, per evitare il più possibile gli spostamenti. Il governo, per semplificare le procedure alle società, con il dl attuativo il 23 febbraio 2020 n. 6 pubblicato subito nella Gazzetta Ufficiale, ha stabilito che tutte le aziende possono utilizzare questo metodo di lavoro senza dover ricorrere agli adempimenti previsti dalla legge. Quindi niente accordi individuali: si fa e basta. Come scriveva nei giorni scorsi in un post su Linkedin Mariano Corso, Docente del Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico degli Osservatori Smart Working e Cloud Transformation della School of Management del Polimi "Non è la prima volta che grazie allo #SmartWorking si riesce a fronteggiare un'emergenza." 

 

Ma siamo veramente pronti per lo smart working?

 

Con numeri diversi rispetto alla Cina, dove si è vissuto il più grande esperimento di smart working al mondo, l'Italia sta seguendo la stessa strada, sull'onda della stessa emergenza sanitaria che ha spinto governo e regioni a chiedere alle aziende questo tipo di provvedimento per limitare l'ulteriore diffusione del virus. Società come Unicredit, Generali, Vodafone, Heineken, Luxottica, Michelin, Assimoco, Henkel, Sky, Tim, Wind Tre, Condé Nast Italia, Giorgio Armani, Tod's ma anche le redazioni di alcuni magazine hanno adottato il lavoro a distanza e stanno lavorando a pieno ritmo, nonostante gli uffici siano chiusi.

 

Dal nostro osservatorio privilegiato sul mondo del lavoro possiamo tranquillamente dire che molte aziende erano pronte da tempo con accordi sullo smart working, altre ci stavano arrivando. E forse proprio questa situazione di emergenza ha accelerato i tempi e aiutato a diffondere anche in Italia quelle modalità di operatività agile sempre più richieste dai lavoratori. Nella difficoltà della situazione attuale, questo ricorso "forzato" allo smart working può essere visto come un'occasione per sperimentare una strada possibile, efficace, per cui l'Italia – secondo noi – è pronta.

 

Aziende versus persone: il vademecum di Copernico

 

Ma se per le aziende è bastato questo e poco altro per tamponare una situazione di emergenza, per le persone il cambiamento di scenario lavorativo può non essere semplice da gestire. Come si lavora da casa? Come rimanere concentrati? O viceversa, come non eccedere con il lavoro (effetto burnout)? E chi si trova a casa con i figli?

 

Noi di Copernico, di smart working ce ne occupiamo da sempre. Abbiamo stilato per queste giornate – e magari anche per il futuro, perché questa situazione d'emergenza potrebbe spingere alcune aziende a promuovere questa modalità di lavoro – un vademecum e suggerimenti per vivere e lavorare al meglio lontano dalla propria postazione abituale, sia in casa o in qualche altro ambiente.

 

  1. Preparare la postazione

Idealmente la cosa migliore sarebbe poter lavorare da una postazione dedicata, cioè per esempio non sul tavolo della cucina dove si mangia, ma su un'altra scrivania (in casa o in un altro luogo). Se questo non è possibile, si può sempre scegliere di sedersi in un punto diverso del tavolo rispetto a quello usato per i pasti. È importante cercare di preparare una postazione lavorativa gradevole, con sedia e luce adatte, ma anche senza troppe distrazioni intorno che potrebbero togliere la concentrazione. Infine, sembra banale, ma sarebbe meglio non lavorare mai in pigiama: non sono certo richieste giacca e cravatta, ma il corpo deve essere stimolato anche visivamente al lavoro e non al riposo.

 

  1. Fare molte pause e muoversi

Se in ufficio è più facile interrompere il lavoro per fare due chiacchiere con il collega, lavorando in casa questo è senz'altro più difficile. Come del resto grande è anche il rischio di restare seduti tutto il giorno. Per obbligarsi a fare delle pause, buone "scuse" sono le piccole faccende domestiche, come caricare la lavatrice, andare a prendere la posta, riordinare la camera da letto, ritirare un pacco in portineria. Per sgranchire un po' le gambe invece si può camminare durante le telefonate e, se si abita in un condominio, prendere le scale invece dell'ascensore ogni volta che si sale o scende.

 

  1. Imporsi dei limiti

Come si diceva, uno dei rischi più frequenti dello smart working è il burnout, cioè l'eccesso di lavoro dovuto all'incapacità di staccarsi dal PC e dalle e-mail, non essendoci attorno a noi i colleghi che si alzano dalle scrivanie o qualche altro tipo di cambiamento dell'ambiente che ci circonda. A noi di Copernico piace dire: work smarter, not harder, che vuol dire anche approfittare di non avere colleghi che distraggono per svolgere un lavoro più velocemente del solito, per poi avere il tempo per dedicarsi ad altro. Per esempio, ai figli che in questi giorni sono a casa da scuola.

 

  1. Restare in contatto con il team

Una delle cose più importanti e più difficili quando si inizia a fare smart working è trovare equilibrio con il resto del team, a maggior ragione se ogni persona che lo compone si trova in un posto diverso. Per fortuna la tecnologia oggi permette di essere costantemente in contatto ovunque ci si trovi. E una telefonata, oltre alle e-mail e alle chat, spesso può aiutare e fare la differenza.

 

  1. To-do list

Quando si lavora da casa è più facile distrarsi, voler fare più cose contemporaneamente perché non c'è nessuno fisicamente che chiede di finire un lavoro in un determinato tempo. Occorre comunque darsi delle priorità. Una buona prassi è pensare, appena svegli, se non la sera prima di dormire, alle attività da svolgere durante la giornata e organizzare con quale ordine affrontarle, in base alle scadenze, all'impegno richiesto e all'esigenza di lavorare con altre persone.

 

Ma lo smart working sopravviverà al Coronavirus?

 

Questa situazione di emergenza fa sicuramente spiccare l'importanza dello smart working e diventa una occasione per sperimentarlo a fondo. Ma quando finirà l'emergenza sarà importante non interpretarlo come semplice lavoro da casa, ma come uno scambio tra autonomia che viene restituita ai lavoratori in cambio di un orientamento maggiore al risultato. È importante ricordare che il confronto – meglio se in persona – resta fondamentale per cogliere spunti, per farsi venire nuove idee, essere più produttivi ed efficienti. Ci piace quindi chiudere sempre con uno stralcio di una intervista fatta al Prof. Corso in cui diceva – "L'equilibrio nasce dalle persone, dalla loro maturità e dalla loro disciplina, però gli spazi influenzano i comportamenti delle aziende. Avere il corretto equilibrio tra autonomia e orientamento ai risultati è però fondamentale per far accadere le cose. Gli spazi diventano però vitali per creare questi equilibri. Il connubio tra coworking maturo, uffici flessibili e smartworking è fondamentale: servono spazi per la concentrazione, per lavorare da soli, spazi per lavorare con altri in modo formale, e spazi per la condivisione, più liberi. Tutto sta nell'usarli nel modo giusto."

 

 

 

CHI È COPERNICO

Copernico è una rete di luoghi di lavoro, uffici flessibili e servizi che favoriscono lo smart working e la crescita professionale e di business di freelance, professionisti, start-up e aziende, grazie alla condivisione di risorse, conoscenza, alla contaminazione di idee e al networking in un ambiente caratterizzato da stile, design ed esperienza unici. Oltre 6.000 professionisti utilizzano quotidianamente gli spazi di Copernico come sede di lavoro e luogo preferenziale per meeting e organizzazione di eventi.



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mercoledì 26 febbraio 2020

Rome Business School, formare leader etici a costi accessibili e con un mindset internazionale


Ancora pochi giorni per accedere alle borse di studio per i master Rome Business School, l'istituto di formazione manageriale a maggior presenza internazionale in Italia parte del gruppo Planeta-De Agostini.
Internazionalità con studenti da 150 nazioni, placement al 96%, standard educativi di eccellenza a costi accessibili gli asset della proposta della Business School nata a Roma appena 9 anni fa.
Tra i percorsi a cui è possibile accedere anche con borsa di studio i Master in Marketing & Sales, Management delle Risorse Umane, Food and Beverage Management, Fashion Management e International MBA ed altri, presenti anche nella classifica Best ranking di Eduniversal
Fino a Marzo è possibile partecipare alla sessione primaverile di ammissione ai Master della Rome Business School (RBS), la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 Paesi, da pochi mesi entrata a far parte del Planeta Formación y Universidades, il network internazionale creato da De Agostini e dal Gruppo Planeta dedicato alla formazione manageriale e universitaria con oltre 100.000 studenti nel mondo.
L'obbiettivo di RBS - come sintetizza anche lo slogan  "manager migliori per un mondo migliore" - è formare imprenditori, professionisti e manager in grado di esprimere i più alti standard etici nel business e nella vita. Ma a partire da un'intuizione fondamentale: sviluppare competenze di eccellenza specificamente focalizzate per operare in un contesto internazionale e quindi con maggiori chance occupazionali garantendo allo stesso tempo un costo accessibile.
Oggi Rome Business School testimonia con i fatti la lungimiranza di questa visione: un tasso di collocazione nel mondo del lavoro pari al 96% ad un anno dal completamento degli studi; una rete di partnership con più di 30 realtà accademiche all'estero; 5 sedi secondarie nei principali continenti tra cui India, Egitto, Nigeria, Camerun e Myanmar; importanti accreditamenti internazionali e membership di profilo. 
La più recente in gennaio, in seno alla EFMD, la European Foundation for Management Devolopment una delle maggiori organizzazioni mondiali di sviluppo della formazione manageriale ed ente di accreditamento per business school di tutto il mondo tra cui Luiss, Bocconi e molte tra le università americane ed europee più prestigiose.
L'offerta formativa si compone di 24 percorsi master ed MBA a carattere full time, part time, on campus e online tutti tenuti rigorosamente in lingua inglese. Tra questi il Master in Marketing & Sales, l'International MBA e i percorsi executive specialistici nelle aree marketing & sales e human resources per i quali sono previste fino a fine marzo diverse borse di studio che coprono dal 20% al 30% dei costi (per informazioni scrivere a info@romebusinessschool.it - www.romebusinessschool.com).
Si tratta di programmi di eccellenza, molti dei quali già entrati a far parte della classifica Best Masters & MBA ranking di Eduniversal, che ogni anno certifica i programmi delle migliori business school in 150 Paesi del mondo in 50 campi di studio.
Nel 2019, ad esempio, il Master in Food & Beverage Management ha ottenuto la posizione 22 nella classifica dei primi 50 al mondo, guidata dall'Università della California, mentre il Master in Fashion Management è rientrato nella top50 di Eduniversal. Figura tra i migliori 100 programmi del mondo anche l'MBA di Rome Business School, al 59° posto accanto a grandi università statunitensi, come nel caso del Master in Marketing e Comunicazione che conquista la medesima posizione nel ranking 2019 per quanto riguarda il mercato europeo.
"Il nostro obiettivo è quello di continuare ad arricchire il nostro portfolio di proposte formative e di garantire le migliori chance di apprendimento e successo professionale dei nostri allievi con un investimento economico ragionevole perché questo momento storico lo impone un pò in tutto il mondo – ha commentato Antonio Ragusa, "Dean" e fondatore di Rome Business School (dopo una lunga esperienza nel management della comunicazione in Enel e nella formazione manageriale in Trenitalia) -  Siamo convinti che l'orizzonte a cui devono guardare giovani e giovani professionisti vada oltre i confini del proprio Paese o comunque fuori dalle proprie zone di comfort e che il valore aggiunto di un Istituto come il nostro stia proprio in questo profilo internazionale che non a caso il mercato del lavoro dimostra di apprezzare sempre di più, segnalandoci ogni anno più di 2000 job posting. Per queste ragioni ci auguriamo da quest'anno di veder crescere maggiormente anche la presenza di studenti dall'Italia per beneficiare di questa logica di scambio e integrazione tra mindset culturalmente differenti".
La Rome Business School  è un istituto internazionale di alta formazione e ricerca manageriale con base a Roma ma operante su scala globale. Ogni anno ospita centinaia di studenti, professionisti, imprenditori, organizzazioni ed aziende provenienti da più di 150 paesi del mondo. Nasce a Roma nel 2011 con l'obiettivo di offrire un'esperienza formativa di eccellenza per sviluppare competenze professionali e imprenditoriali focalizzate per operare in un contesto internazionale.
A distanza di pochi anni Rome Business School è l'Istituto di formazione manageriale più internazionale in Italia e una delle realtà a maggior proiezione globale anche a livello europeo. Anche grazie a partenariati con università presenti in 30 nazioni assicura un tasso di collocazione nel mondo del lavoro pari al 96% ad un anno dal completamento studi in un crescendo di espansione che oggi si esprime anche attraverso 5 sedi secondarie in India, Egitto, Nigeria, Camerun e Myanmar.
L'offerta formativa si svolge esclusivamente in lingua inglese e prevede un ampio range di percorsi tra cui Master, Corsi di Alta specializzazione, Corsi brevi, in-house e personalizzati su varie tematiche tra cui Food & Beverage Management, Marketing e Comunicazione, Marketing politico, Management dei beni artistici e culturali, Digital health, Turismo, Sport, Moda, Data science, management internazionale delle risorse umane, oltre a un MBA.
Da luglio 2019 la Rome Business School fa parte come unico rappresentante italiano del Planeta Formación y Universidades, il network internazionale creato nel 2003 da De Agostini e dal gruppo Planeta dedicato alla formazione manageriale e universitaria.  Il network incarna il forte impegno delle due compagnie nella formazione universitaria e manageriale, in grado di fornire un servizio di alto livello alle comunità globali guidando i suoi studenti verso l'acquisizione di una preparazione d'eccellenza grazie a modelli aperti, flessibili e funzionali adatti a qualsiasi livello professionale.


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martedì 25 febbraio 2020

Le aziende ferme per il Coronavirus ripartono con lo smartworking. Ecco i consigli per chi affronta un periodo di lavoro a distanza

Le aziende ferme per il Coronavirus ripartono con lo smartworking

Ecco i consigli per chi affronta un periodo di lavoro a distanza

La società di consulenza Methodos, che aiuta le imprese a mettere a punto nuovi modelli organizzativi, ha stilato un vademecum per i capi e per i lavoratori che si trovano per la prima volta a sperimentare il lavoro agile. «Per le aziende e per i dipendenti sarà un cambiamento culturale»

 

 

È smartworking la parola d'ordine di queste ore per le imprese che rischiano di rimanere ferme a causa dell'emergenza sanitaria per il nuovo Coronavirus. Nelle regioni più colpite dal contagio si cerca di limitare al massimo gli spostamenti e, mentre uno dei decreti attuativi del DL 23 febbraio 2020 n. 6 facilita l'adozione del telelavoro (come sperimentato su scala più piccola per il crollo del ponte Morandi), è già massiccio in moltissime aziende il ricorso al lavoro agile. «Questi giorni di blocco forzato potrebbero addirittura essere un acceleratore del cambiamento»: ne è convinto Alessio Vaccarezza, CEO di Methodos Italia, società di consulenza specializzata nell'accompagnare le imprese nei processi di change management assieme a Digital Attitude e Accompany, due startup focalizzate sulla digital transformation. «Da tempo è in atto una trasformazione culturale per quanto riguarda i modelli organizzativi sul lavoro e molte realtà, soprattutto le più grandi e internazionali, sono preparate ad affrontare la situazione che stiamo vivendo – prosegue Vaccarezza –. Chi è in ritardo nell'attuare piani strutturati di smartworking dovrà mettere in campo qualche sforzo in più, ma attrezzarsi in tempi brevi è possibile e, con alcuni accorgimenti, si può evitare di perdere produttività».

 

Per attuare forme di lavoro agile in modo efficace, prevedendo i possibili intoppi e preparando dipendenti e management a lavorare in modo nuovo, Methodos ha stilato una serie di consigli rivolti sia ai lavoratori, che magari si trovano a fare smartworking per la prima volta nella vita, sia ai capi, che devono sperimentare nuovi metodi per organizzare, dirigere e valutare i propri dipendenti.

«Delega e fiducia sono i concetti più importanti per chi ha un ruolo dirigenziale – spiega Giuseppe Geneletti, Head Smart Working di Methodos –.Chiarire gli obiettivi, valorizzare i risultati raggiunti e responsabilizzare sono le azioni chiave per impostare un progetto di smartworking vincente. Occorre poi fare degli sforzi in più sul fronte della pianificazione e schedulare specifici momenti di confronto con le persone del team: meglio in video che con una semplice telefonata».

Per i lavoratori, invece, la sfida è riprodurre a casa la forma mentis che si assume in ufficio. I consigli di Methodos sono cinque:

 

1)      Stabilire chiaramente gli orari. «È importante indicare i momenti di inizio e fine del lavoro – spiega Giuseppe Geneletti –. Dedicare delle ore specifiche al lavoro facilita non solo la concentrazione, ma anche l'allineamento con gli altri interlocutori, che sanno in quali momenti siamo disponibili e pronti a rispondere».

2)      Vestirsi come se si andasse in ufficio (o quasi). «Non è necessario essere iper-formali e in giacca e cravatta – commenta sempre Geneletti – ma passare dalla modalità "da casa" a quella "da lavoro" è molto importante per concentrarsi, e l'abbigliamento gioca la sua parte».

3)      Fare delle pause e spostarsi. Se è fondamentale, anche a casa, avere la sensazione di "iniziare" la propria giornata, allo stesso modo, quando si prende una pausa, bisogna davvero staccare. «Per questo il consiglio è di allontanarsi fisicamente dallo spazio di lavoro spiega l'esperto di Methodos –. Fare un passo lontano dalla scrivania può aiutare a liberare la mente e ad avere maggiore attenzione al ritorno».

4)      Organizzare gli spazi. Cioè avere una scrivania libera dal disordine, con file digitali e/o archivi cartacei facilmente individuabili e uno spazio adatto all'attività. «Sono elementi  importanti per aumentare la produttività e rimanere concentrati mentre si lavora ai vari progetti» sottolinea Geneletti.

5)      Staccare la spina dalla vita digitale. A casa, ancor più che in ufficio, le distrazioni di web e social sono in agguato. «Per sfruttare al meglio il tempo – spiega sempre Geneletti – è bene silenziare o bloccare alcune app, anche attraverso alcuni tool che ne limitano l'utilizzo».

 

Un approfondimento ad hoc lo meriterebbero i cosiddetti "meeting digitali", ovvero chiamate e videoconferenze, di cui nei prossimi giorni si farà grande uso. «Le tecnologie rendono le comunicazioni di una facilità impensabile rispetto a pochi anni fa, anche senza complicati apparati ma con gli strumenti che tutti hanno a casa – commenta Giuseppe Geneletti –. Non tutti però sono ancora abituati a rapportarsi in questo modo ed è necessario accogliere e coinvolgere nel modo giusto chi non usa quotidianamente questi strumenti». Ecco quindi alcuni consigli utili:

 

Prima dei meeting digitali

  • Assicurarsi che tutti i partecipanti davvero rilevanti per la riuscita del meeting siano collegati/collegabili, altrimenti programmarlo in un altro momento.
  • Condividere con anticipo un reminder dell'agenda, allegando obiettivi, temi e principali materiali che verranno discussi. «Ai partecipanti, parallelamente, si richiede di leggere e preparare i materiali» sottolinea Geneletti.
  • Chiedere a tutti i partecipanti di evitare le distrazioni (mail, sms, ecc.)
  • Non affrontare un numero eccessivo di argomenti

 

Durante chiamate e videoconferenze

  • Testare in anticipo il collegamento (il giorno prima se possibile con 1-2 partecipanti previsti).
  • Invitare tutti a fare un check di comunicazione se non si sono mai collegati da remoto per verificare la banda e la connettività.
  • Adattare il formato dei materiali (presentazione, video eventuali di supporto etc.) affinché siano compressi per ridurre la necessità di banda di trasmissione
  • Pianificare 10-15' di tempo di "accoglienza" prima dell'inizio ufficiale della riunione in cui verificare da parte di tutti la qualità del collegamento audio-video a due vie.
  • Ricordare a tutti all'inizio della riunione le regole di ingaggio e di etichetta: «Cioè parlare uno alla volta e a due terzi della velocità "normale" – puntualizza Geneletti –, dire sempre il proprio nome per assicurarsi che tutti sappiano chi sta parlando, scandire bene le parole formulando frasi più brevi e semplificate per ridurre la fatica da collegamento, e infine, quando si ha la necessità di scollegarsi, annunciarlo».
  • Avere a disposizione un tecnico IT se possibile per effettuare una pronta risoluzione dei problemi durante la fase di accoglienza.

 

 

Methodos Spa – Società di consulenza di direzione fondata nel 1979, e parte di Methodos Group SpA con sedi in Francia e Germania, è tra le più significative realtà internazionali nei processi di change management organizzativo e culturale a supporto delle trasformazioni (M&A; Digital Transformation, New Ways of Working, Integrated Thinking…), nei programmi di coinvolgimento e comunicazione con gli stakeholder, nello sviluppo di una leadership efficace.




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giovedì 20 febbraio 2020

Roma, “ATENA STARTUP BATTLE”: la competizione tra le più innovative start up italiane fa tappa a Roma per presentarsi agli startupper romani


 "ATENA STARTUP BATTLE":

la competizione tra le più innovative start up italiane

 fa tappa a Roma per presentarsi agli startupper romani

 

In palio la prestazione di servizi per un valore di 50mila euro

 

Roma, febbraio 2020Arriva a Roma Atena Startup Battle, la competizione tra le più innovative startup italiane, ideata da TMP Group. Dopo la presentazione nazionale a Milano, la Battle farà tappa lunedì 24 febbraio negli spazi di Talent Garden Ostiense – il nuovo campus della piattaforma di networking e formazione nell'ambito dell'innovazione digitale. Qui le start up romane avranno la possibilità di presentarsi e di essere selezionate per la finale, il prossimo 11 giugno a Milano.

 

Atena Startup Battle, in partnership con tre importanti realtà del mondo FinTech e innovazione – lo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, Two Hundred e Talent Garden – punta a far emergere le giovani startup del territorio per dar loro la possibilità di presentare e concretizzare progetti innovativi.

 

Roma è la prossima tappa di un roadshow di presentazione che precederà l'evento di giugno e che toccherà alcune tra le più importanti città italiane, dando a tutte le startup che interverranno l'opportunità di conoscere la battle, condividere la propria idea imprenditoriale e formarsi.

 

Durante la presentazione ogni startup avrà infatti la possibilità di presentarsi e partecipare panel e workshop di approfondimento e di formazione sull'ecosistema startup, di ricevere consigli e suggerimenti su come comunicare al meglio il proprio progetto imprenditoriale, di conoscere potenziali investitori e di come far colpo, durante la finale, su una giuria composta dalle più importanti realtà collegate al mondo Fintech.

 

L'evento finale, il prossimo 11 giugno al Talent Garden Calabiana di Milano, offrirà l'occasione a 20 startup selezionate l'occasione di sfidarsi a suon di "pitch" per presentare il proprio progetto e aggiudicarsi il premio finale del valore di 50mila euro in servizi di consulenza in ambito legale, di comunicazione, networking digitale, e di investimenti in equity crowdfunding.

 

Informazioni sull'evento di Roma:

Per partecipare è necessario iscriversi al sul sito eventbrite .it



Lunedì 24 febbraio 2020

h 18:00 – 20:00

Talent Garden Ostiense di Roma

 

Per partecipare alla Battle: sarà possibile candidare la propria Startup sul portale Atena Startup Battle www.atenastartupbattle.it entro il 10 aprile 2020. Sul sito sono disponibili il regolamento della competizione e il programma completo dell'evento.



 






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venerdì 14 febbraio 2020

Al via la cattedra VETRYA in “Machine Learning and Artificial Intelligence” presso l’Università LUISS Guido Carli

Al via la cattedra Vetrya in "Machine Learning and Artificial Intelligence" presso l'Università LUISS Guido Carli

 

La presentazione ufficiale si è tenuta a Roma ed ha visto coinvolti i vertici dell'Ateneo

 

Il corso sarà all'interno della Laurea triennale in "Management & Computer Science", cui si aggiungerà un percorso Magistrale a partire dall'anno accademico 2020-2021.

 

Roma, 14 febbraio 2020 –  In un'aula gremtia di studenti, è stata presentata oggi all'Università Luiss Guido Carli la cattedra in "Machine Learning and Artificial Intelligence" promossa da Vetrya, gruppo italiano quotato in Borsa Italiana e leader riconosciuto nello sviluppo di servizi digital, applicazioni e soluzioni broadband.

Per l'occasione il Presidente e AD di Vetrya Luca Tomassini ha teniuto la prima lezione del corso dpo il saluto del Rettore della Luiss, Andrea Prencipe.

Presenti anche il Direttore del Dipartimento di Impresa e Management Alessandro Zattoni e eil  professore in Computer Science Giuseppe Italiano.

Molte le domande e le curiosità rivolte all'A.D di Vetrya da una giovani curiosi e attenti agli scenari del futuro.

"L'intelligenza artificiale è destinata a rivoluzionare la quasi totalità dei settori produttivi conosciuti dall'uomo. È una nuova importante sfida che determinerà l'economia di mercato dei prossimi anni. Un cambiamento epocale, non necessariamente legato alla tecnologia ma ad una nuova cultura. Una cultura che necessita di nuove competenze, fondamento necessario per accorciare i meccanismi di evoluzione e selezione naturale che da sempre hanno regolato i cicli di esistenza umana - ha commentato Luca Tomassini, Fondatore, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Vetrya – siamo orgogliosi di contribuire con questa cattedra alla formazione dei giovani in quest'ambito, affinché possano in futuro portare avanti la grande rivoluzione digitale che ci attende. Siamo solo all'inizio".

 La cattedra, sostenuta dal Gruppo Vetrya è solo l'ultima delle iniziative rivolte alle giovani generazioni realizzate dalla multinazionale italiana. Oltre ad aderire al programma ministeriale di alternanza scuola-lavoro, ospitando all'interno del proprio corporate campus gli studenti provenienti dai licei, Vetrya promuove numerosi programmi di tirocini ed inserimento in convenzione con le Università. Assegna inoltre dal 2017 una borsa di studio per la migliore tesi di laurea sulle applicazioni di intelligenza artificiale nell'industria 4.0 nell'ambito dei Premi di Laurea del Comitato Leonardo.

"Per rispondere alle crescenti richieste degli employer, già da qualche anno, il Dipartimento di Impresa e Management ha reclutato professori di Computer Science, Machine learning e Data science. – ha commentato Alessandro Zattoni, Direttore del Dipartimento di Impresa e Management dell'Ateneo – L'ingresso di questi nuovi docenti ha consentito all'Università sia di arricchire le competenze degli studenti che frequentano i corsi di laurea su temi manageriali, sia di sviluppare nuovi progetti formativi - un Bachelor e, in futuro, un Master of Science - sui temi di Management and data science. La cattedra in "Machine Learning and Artificial Intelligence", frutto della collaborazione con una realtà di successo come Vetrya, rafforza il legame storico tra Luiss e il mondo imprenditoriale e manageriale".

E il Rettore  della Luiss, Andrea Prencipe ha aggiunto: "Il nostro Ateneo viaggia, da sempre, con due anime interconnesse: quella del rigore accademico e quella della rilevanza pratica. La trasformazione digitale ci sfida a ripensare le logiche tradizionali e a utilizzare un approccio formativo che sia sempre più basato sulle evidenze e sulla teoria. – sostiene La digitalizzazione e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, della robotica e delle infrastrutture dell'information technology rappresentano un cambiamento epocale. Non conosciamo il lavoro che verrà ma siamo chiamati a pianificare il futuro delle persone e delle aziende con una ibridazione dei saperi' dove le scienze sociali e le human skills sono fondamentali, perché i dati senza un dominio di applicazione non hanno senso."




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giovedì 13 febbraio 2020

La ricerca dell'Università Iuav di Venezia premiata con due borse Marie Curie

Iuav si aggiudica due borse del programma europeo Marie Skłodowska-Curie, su 856 proposte pervenute.
500.000 euro l'importo dei finanziamenti

I temi di ricerca: un innovativo approccio "di genere" all'ecologia e pianificazione del mare; l'influenza dell'ambiente sonoro nelle politiche urbane e nell'inclusione sociale

Ottime notizie per l'Università Iuav di Venezia con i recentissimi risultati della Call 2019 Marie Skłodowska-Curie, che finanzia lo sviluppo della carriera di ricercatrici e ricercatori sostenendone la mobilità internazionale, intersettoriale e interdisciplinare, nell'ambito del programma europeo Horizon 2020.

L'Ateneo si è aggiudicato due borse Global Fellowship (GF), per un valore complessivo di oltre 500.000 euro sui 50 milioni messi a disposizione quest'anno. Un risultato eccezionale, se si pensa che alla Call sono state presentate ben 856 proposte progettuali e che entrambe le proposte di ricercatori Iuav sono state finanziate.

Le borse GF prevedono per i ricercatori una "fase in uscita" presso un ente di ricerca in un paese terzo e una "fase di rientro" di 12 mesi presso la propria università di origine, per riportare a casa le importanti esperienze e competenze acquisite con la mobilità.

Elena Gissi, con la supervisione dei docenti Francesco Musco e Fiorenza Micheli (co-direttrice del Stanford Center for Ocean Solutions), trascorrerà 24 mesi presso la Stanford University, in California, considerata una delle migliori università al mondo. Lavorerà al progetto MEDIX - Marine Environmental DynamIcs and seX-based analysis for climate change adaptation in marine spatial planning.
MEDIX contribuirà a creare un nuovo approccio alla Pianificazione Spaziale Marittima (MSP, un processo pubblico che mira a ottimizzare l'utilizzo del mare a vantaggio sia dello sviluppo economico che dell'ambiente), esplorando come la valutazione dinamica dei Servizi Ecosistemici rispetto agli scenari di cambiamento climatico possa portare a una gestione e pianificazione innovative dello spazio marittimo.
Inoltre, la ricerca Iuav esplorerà per la prima volta le frontiere dell'innovazione di genere nella conservazione e nella pianificazione del mare, integrando la cosiddetta "analisi di sesso" nello studio delle risposte ai cambiamenti climatici di organismi marini ed ecosistemi.

Nicola Di Croce, supervisionato dalle docenti Francesca Gelli e Catherine Guastavino, sarà invece ospitato per 24 mesi dalla McGill University di Montréal, dove svilupperà il progetto SOUNDCITY - Sonic inquiry in urban research: advancing policy analysis and design through sound planning tools. L'ambiente sonoro ci circonda costantemente e contribuisce alla costruzione di una particolare atmosfera che influenza direttamente la qualità dell'urbano, perché ha la capacità di attrarci o respingerci, di farci sentire o meno a nostro agio, di farci percepire un senso di protezione o di insicurezza. Con la sua ricerca, Di Croce si propone di dimostrare come l'investigazione dell'ambiente sonoro possa essere utile all'analisi di politiche urbane e influenzarne il disegno, e quanto l'impiego di installazioni e interventi sonori nello spazio pubblico possa promuovere l'inclusione sociale e lo sviluppo locale sostenibile.

Le due borse si aggiungono a quella già vinta nel 2015 da Elena Ostanel con il progetto NEIGHBOURCHANGE - Social innovation and urban revitalization in hyperdiverse local societies, sotto la supervisione della docente Laura Fregolent. Elena Ostanel è rientrata dal suo periodo di mobilità, svolto presso l'Università di Toronto, e continuerà a lavorare al suo progetto fino a ottobre 2020.





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Lavoro: a Sarezzo apre HumanLounge

Lavoro: Humangest inaugura a Sarezzo "HumanLounge" un nuovo concetto di filiale per i lavoratori del bresciano

Un successo l'evento di apertura della nuova filiale Humangest

 

Sarezzo, 12 febbraio 2020 – è stato inaugurato oggi "HumanLounge", lo spazio destinato ai lavoratori del bresciano e della Val Trompia.

 

"HumanLounge" è la nuova filiale di Sarezzo dell'Agenzia per il lavoro Humangest, la 45esima filiale aperta in Italia, che riflette l'innovativo modo in cui promuoviamo l'innovazione nel mondo del lavoro. L'apertura segna un nuovo traguardo per il Gruppo SGB Humangest e per le aziende del territorio bresciano grazie a uno spazio multimediale, innovativo, condiviso, a disposizione dei lavoratori 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

 

LE DICHIARAZIONI

 

"In un mercato del lavoro che muta e si evolve continuamente, Humangest è un'Agenzia che si contraddistingue per la capacità di percepire e di saper ascoltare i bisogni e le esigenze di aziende e lavoratori in modo innovativo. Questo spazio così aperto e moderno ne rappresenta l'ennesima testimonianza" – ha commentato Roberto Maroni, Presidente del Gruppo SGB Humangest – "HumanLounge a Sarezzo è un progetto pilota, unico nel suo genere, che abbiamo intenzione di estendere ad altre aree della Lombardia e d'Italia con un'alta densità di aziende ma dove mancano luoghi destinati al riposo, al benessere e allo svago dei tanti lavoratori presenti. Anche così, intendiamo promuovere un nuovo modello di work-life balance in cui la persona è al centro".

 

Gianluca Zelli, Amministratore Delegato del Gruppo SGB Humangest, ha spiegato come è nato il progetto: "Quando abbiamo scelto di aprire una nuova filiale a Sarezzo, come sempre accade nella fase di pianificazione strategica legata alla presenza sul territorio, ci siamo detti: 'Facciamolo, ma a modo nostro.' Così è nata l'idea di creare qualcosa che non fosse la solita filiale ma uno spazio diverso, che potesse accogliere i lavoratori tutto il giorno, tutti i giorni, ma comodo, perché vicino al proprio posto di lavoro e dove dunque poter trascorrere parte del tempo libero in relax e armonia, allentando le tensioni e le fatiche della giornata lavorativa. HumanLounge riflette più che mai il nostro modo di intendere il lavoro e, aggiungo, il DNA stesso della nostra azienda, un DNA fatto di passione per ciò che facciamo, di capacità di sentire i bisogni di chi lavora con noi, di voglia di misurarsi sempre con nuove sfide andando oltre ciò che viene fatto di solito dagli altri player presenti sul mercato. è proprio questo che contraddistingue SGB Humangest e che, oggigiorno, fa la differenza".

 

FUNZIONAMENTO E SERVIZI PER I LAVORATORI

 

Attraverso un programma di accumulo crediti collegato alle ore di lavoro svolte, ogni lavoratore Humangest può accedere a HumanLounge grazie a una card elettronica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed usufruire di servizi all'avanguardia dedicati a svago e relax con i propri colleghi e amici. I servizi vanno dalla visione illimitata di Sky e Dazn all'accesso gratuito ad internet e, ancora, alla possibilità di giocare alla PlayStation, di utilizzare i distributori gratuitamente o persino di ordinare pietanze da consumare in loco tramite il noto servizio di consegne "Deliveroo", ora disponibile anche a Sarezzo grazie alla partnership attivata con Humangest. I lavoratori che hanno accesso a HumanLounge possono decidere, ad esempio, di guardare una partita con i propri amici su uno schermo 55 pollici ad alta definizione, consumando dentro il locale pietanze calde o, se lo preferiscono, giocare alla PlayStation con i colleghi dopo una giornata di lavoro.

 

 

HumanLounge si trova a Sarezzo, nel territorio della Val Trompia, in via Dante Alighieri 107.

 

L'ingresso è riservato ai lavoratori Humangest, tramite card dedicata, 24/7.

 

La filiale è inoltre aperta al pubblico dal lunedì al venerdì,

dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

 



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martedì 11 febbraio 2020

Safer Internet Day, FINAS con Cuore Digitale contro bullismo e cyberbullismo

Safer Internet Day 2020, Future Is Now con Cuore Digitale contro bullismo e cyberbullismo

In occasione del Safer Internet Day (SID) 2020, Giornata mondiale per la Sicurezza in Rete, l'associazione culturale Future Is Now supporterà la seconda edizione dell'evento #bulliNO – Le scuole contro il bullismo e il cyberbullismo, patrocinato dal Comune di Roma e organizzato dall'Associazione Cuore Digitale, che si svolgerà oggi dalle ore 10 presso il Teatro India a Roma. Numerose le scuole romane che hanno aderito all'iniziativa, per un totale di 300 studenti partecipanti su 600 richieste pervenute.
La giornata si aprirà con lo spettacolo teatrale "Silvia" di FMG Produzione e proseguirà con gli interventi di personalità istituzionali, professionisti, esperti, speaker radiofonici e personaggi del mondo sportivo. Per l'associazione Future Is Now interverranno il Presidente nazionale Filippo Pompei e la Dott.ssa Adriana Battaglia, già autrice di numerose pubblicazioni in materia e Referente Scientifica di progetti della Commissione Europea contro il bullismo e il cyberbullismo, che esporrà le linee guida del MIUR per il contrasto al fenomeno.

#bulliNO si rivolge soprattutto ai giovani, ma anche agli adulti che spesso sottovalutano realtà poco conosciute, per sensibilizzare scuole e famiglie sui comportamenti pericolosi che scaturiscono dal web e dalla diffusione dei social network. L'associazione Cuore Digitale si propone anche di informare sulle tecnologie informatiche, come l'intelligenza artificiale, che oggi permettono a docenti e genitori di monitorare e prevenire situazioni a rischio. Future Is Now, già attiva sul territorio nazionale con il progetto pilota Bullo 2.0, da sempre profonde il suo impegno per educare all'uso consapevole degli strumenti digitali ed è lieta di partecipare, come ogni anno fin dalla propria fondazione, a un'iniziativa – come il SID – di cui condivide appieno l'urgenza formativa e sociale.

Proprio per divulgare il progetto Bullo 2.0, realizzato in collaborazione con il MIUR nell'ambito del programma Generazioni Connesse, nel pomeriggio del SID 2020 l'associazione Future Is Now si sposterà a L'Aquila per incontrare 250 studenti del liceo Domenico Cotugno, dove interverranno Adriana Battaglia e il Presidente Pompei.


Location:

Teatro India
000146 – Roma
Ingresso di servizio per disabili: via Luigi Pierantoni, 6

Liceo Domenico Cotugno
Via Leonardo da Vinci, 8
67100 – L'Aquila



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lunedì 3 febbraio 2020

Focus lavoro: i dati 2019 del JobCareer Center di CUOA Business School

Focus lavoro: i dati 2019 del JobCareer Center di CUOA Business School

Il JobCareer Center CUOA è il centro dedicato al monitoraggio del mercato del lavoro e alla creazione delle migliori occasioni di incontro tra gli Alumni e gli allievi della scuola e le aziende partner alla ricerca di profili con elevate skills tecniche e trasversali. Nel 2019 ha gestito circa 500 offerte di lavoro e tra queste (59%) ricerche per profili alla prima esperienza lavorativa.

Altavilla Vicentina (VI) – 03 febbraio 2020. Nell'era della trasformazione tecnologica il mondo del lavoro sta cambiando e con esso anche i processi formativi, necessari per fissare le competenze chiave per l'inserimento occupazionale. Per questo la connessione tra il JobCareer Center di CUOA e le aziende partner è un elemento fondamentale per gli Alumni e allievi della Business School, non solo scuola di management, ma vero luogo in cui si incontrano la ricerca e il mercato, il sapere e il fare. Qui le persone e le aziende possono trovare le risposte concrete al loro bisogno di crescita e affermazione professionale.

Nel 2019 il Centro ha lavorato per l'80% attraverso segnalazioni dirette da parte delle aziende (dato in crescita del 10% rispetto al 2018) e per il 20% con segnalazioni avute da parte di società di selezione partner.

Rispetto allo scorso anno la richiesta di profili con esperienza è rimasta piuttosto stabile, fissandosi a un 41 %, rimane significativa la richiesta di profili junior con un 59% di ricerche gestite. 

Le imprese riconoscono negli allievi del CUOA persone pragmatiche, che hanno acquisito e sviluppato strumenti immediatamente applicabili nella quotidianità aziendale. Si tratta di realtà presenti principalmente in Veneto (con oltre l'87%), in Lombardia (con circa il 7%), in Friuli (2%), in Emilia (1%) e in aziende italiane che cercano per le loro sedi all'estero (oltre il 3%).

Le ricerche di capitale umano qualificato gestite dal JobCareer Center del CUOA hanno coinvolto tutti i settori, registrando rispetto al 2018, un incremento significativo nell'area Commerciale e Marketing: dal 19% al 38%. A seguire si registrano ricerche in area Amministrazione Finanza e Controllo (18%) e Produzione e Lean (12%). Seguono Product & Project Management (10%), HR (6%), Acquisti (5%) e General Management (5%), ICT (4%) e Fiscale e Legale (2%).

Il JobCareer Center oltre a gestire posizioni di inserimento, stage e momenti di orientamento, organizza anche i Career Day: giornate dedicate al Placement del network Alumni Master CUOA e occasioni fondamentali per avere colloqui one-to-one con le funzioni HR delle aziende. Il Career Day 2020 è già programmato per il prossimo 10 ottobre.

CUOA Business School
CUOA (Centro Universitario di Organizzazione Aziendale) è tra le più importanti Business School italiane e da 60 anni svolge attività di formazione e diffusione della cultura imprenditoriale e manageriale, rivolta a imprenditori, manager, professionisti e giovani neolaureati. Si propone nel mercato nazionale e internazionale con attività e percorsi di formazione che rispondono alle nuove sfide professionali e promuovono lo sviluppo di nuovi modelli  di business. La sua offerta include: MBA e master, corsi executive e progetti su misura per le imprese, i professionisti e i manager; formazione e consulenza per l'area banking e finanza; progetti in collaborazione con Istituzioni estere per l'internazionalizzazione delle imprese; attività per lo sviluppo manageriale delle Pubbliche Amministrazioni; diffusione della cultura del Lean Management in Italia; è centro formazione, affiancamento e ricerca sui temi dell'imprenditorialità, con un particolare focus sulle imprese familiari e sulle famiglie imprenditoriali.


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