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Un ambiente di lavoro sereno a livello piscologico, che favorisce l'equilibrio fra lavoro e vita privata e premia con una promozione chi lo merita davvero, in cui i manager agiscono in modo onesto secondo una solida etica nella loro attività aziendale, dove poter anche usufruire di particolari benefit. È questo l'identikit del Best Workplace ideale secondo gli oltre 40.000 dipendenti coinvolti dall'indagine di Great Place to Work® Italia, che anche nel 2019, per il 18° anno consecutivo, ha presentato la classifica delle 50 migliori aziende del Belpaese dal punto di vista dell'ambiente di lavoro. Un prestigioso premio di livello internazionale e dal riconosciuto valore etico, reso ancor più importante dal fatto che è concretamente l'unico al mondo in cui sono proprio i lavoratori a giudicare in maniera autonoma e indipendente i propri datori di lavoro. L'indicatore utilizzato per stilare la classifica è il "Trust Index©", l'indice sintetico determinato dalla media delle percentuali di risposte favorevoli di tutte le domande del questionario che Great Place to Work® Italia utilizza per raccogliere i feedback dei dipendenti.
"Il metodo che utilizziamo per stilare la classifica è unico al mondo, perché si basa sulle opinioni e le considerazioni dei lavoratori, che rappresentano senza ombra di dubbio i maggiori esperti di clima aziendale all'interno dei luoghi di lavoro – ha sottolineato Andrea Montuschi, presidente di Great Place to Work® Italia – Sono proprio loro a determinare se la propria azienda possa ottenere la certificazione e qualificarsi fra i 50 Best Workplace. L'attenzione rivolta alla qualità della vita all'interno delle aziende è infatti molto variabile in Italia, tanto è vero che dalle nostre ricerche è emerso uno scarto importante tra le aziende Best Workplace e quelle candidate ma non certificate "great place to work": le Best ottengono l'81% di feedback positivi, mentre le altre aziende si fermano al 59%, e la media in Italia è ancora più bassa: 44%".
Ma quali sono gli aspetti che stanno più a cuore ai lavoratori? Sono soprattutto i temi legati al benessere personale a farla da padrone: nei Best Workplace, infatti, i feedback positivi sono più alti per quanto concerne la serenità delle ore passate in ufficio (76%, contro il 47% delle non certificate), la sensazione di lavorare in un ambiente familiare (81% vs 51%), la possibilità di vivere la giornata insieme ai colleghi con il sorriso sulle labbra (78% vs 49%) e di riscontrare nella quotidianità un buon equilibrio fra vita lavorativa e personale (75% vs 46%). Ma non è tutto, nelle aziende in cui si vive in maniera eccellente le persone dimostrano ogni giorno di essere molto più attente le une verso le altre (78% vs 49%) e sono guidate da datori di lavoro che offrono benefit particolari (78% vs 43%) e riconoscimenti speciali sulla base delle performance lavorative (67% vs 37%).
"La capacità di creare un ambiente sereno, empatico, da vivere con il sorriso, è uno degli aspetti determinanti per diventare un Best Workplace – ha precisato Marco Motta, Communication & Marketing Manager di Great Place to Work® Italia – Ma non è tutto, anche i più concreti benefit e riconoscimenti materiali aiutano a creare quel senso di appagamento che, unito al buon clima sul luogo di lavoro, rende piacevole recarsi in ufficio, come testimoniato dall'83% dei dipendenti delle Best Companies, contro il 51% delle aziende non certificate. Stesso discorso per la motivazione: nelle Best Companies l'82% dei lavoratori ritiene che tutti i collaboratori diano il massimo al lavoro, mentre nelle altre aziende la percentuale scende al 54%. Un dato su cui c'è ancora parecchio da investire nel nostro Paese è però la meritocrazia: infatti le domande con i risultati più bassi, anche fra le Best Companies, sono proprio quelle relative all'equità della retribuzione e alle promozioni, che non arrivano al 70% di risultati favorevoli".
Ma un clima favorevole all'interno dell'azienda permette anche di far crescere il proprio business? Secondo Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work® Italia, c'è un diretto rapporto tra la soddisfazione e la motivazione dei dipendenti e il giro d'affari: "Le aziende che investono sullo sviluppo della cultura organizzativa, riuscendo a motivare al meglio i propri collaboratori, creano un sistema positivo virtuoso, che permette un concreto ritorno anche sul business – sottolinea Alessandro Zollo – Le imprese che comprendono questo meccanismo, come le Best Companies della nostra classifica, vedono migliorare non solo i rapporti tra colleghi, ma anche tra i lavoratori e i datori di lavoro, e i benefici sono molteplici: migliora il clima interno, cala il turnover, aumenta l'appetibilità dell'azienda da parte dei candidati e migliorano anche gli indicatori finanziari".
Accenture, azienda alla guida della trasformazione digitale che in Italia occupa circa 16 mila dipendenti, ha annunciato il piano assunzioni per l'anno fiscale 2019 (da settembre 2018 ad agosto 2019) con 3.000 assunzioni (di cui circa 60% neolaureati) e 900 persone da inserire in stage formativi (con un rating di conversione in assunzione pari al 70%).
Numeri che testimoniano l'impegno concreto di Accenture, in Italia da oltre 60 anni, a ricercare e assumere costantemente talenti e risorse alla base del proprio successo: negli ultimi tre anni, infatti, Accenture Italia ha assunto con un ritmo medio annuo di 2.500 persone.
Il piano di inserimento riguarda profili con competenze diverse e trasversali, selezionati tra neolaureati e professionisti esperti (60% neolaureati – oggi in azienda oltre il 68% dei dipendenti sono Millennials - e 40% esperti) e interessa principalmente le sedi di Milano, Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Bologna.
Nel dettaglio, delle 3.000 assunzioni previste:
Al centro della ricerca prima di tutto il potenziale: Accenture infatti guarda con attenzione a professionisti e neolaureati con competenze distintive e background diversificati, uniti da una spiccata propensione verso l'innovazione e le nuove tecnologie, da inserire in un ambiente dinamico, collaborativo e inclusivo nel quale, oltre alle skills tecniche, ognuno può giocare un ruolo attivo e incisivo grazie al proprio contributo.
Accenture seleziona in particolare laureati e laureandi con percorsi di studio che accanto alle tradizionali discipline STEM (Ingegneria, Informatica Statistica, Matematica e Fisica) affiancano sempre più spesso lauree differenti come quelle economiche o umanistiche il cui apporto è sempre più necessario per le cosiddette professioni del futuro.
Un approccio concreto che fa leva sulle pari opportunità e ritiene la diversità un valore in grado di generare innovazione. Tra i tanti obiettivi del piano di inserimenti, infatti, anche la volontà di contribuire al bilanciamento di genere sposando il goal che l'azienda si è posta a livello globale, ovvero raggiungere la parità di genere entro il 2025 e che già oggi vede l'Italia al 46.4%.
Per valorizzare il talento femminile, Accenture da anni adotta specifici target di assunzione, una cultura del lavoro flessibile, iniziative di conciliazione tra vita professionale e privata, programmi di sviluppo della leadership e organizza iniziative per avvicinare le ragazze allo studio di materie STEM e a percorsi tecnico-scientifici.
Le ragazze possono beneficiare della testimonianza di role model appassionate di tecnologia e di sessioni di Design Thinking, per scoprire come le materie STEM possono aiutare a risolvere i problemi in modo creativo e per costruire una cultura di uguaglianza nel contesto lavorativo.
GIOVANI, ALLARME "WORKAHOLISM": 3 SU 10 LAVORANO PERFINO IN BAGNO. DAGLI ESPERTI I CONSIGLI PER SUPERARE LA DIPENDENZA DA PRODUTTIVITÀ
Ricordarsi che la qualità della vita è un bene insostituibile, trovare un mentore che possa trasferire la propria esperienza e prendersi una meritata pausa dallo stress quotidiano. Sono questi alcuni dei consigli che la master coach Marina Osnaghi ha stilato per gestire al meglio il "workaholism", sindrome da dipendenza dal lavoro che colpisce il 66% dei millennials: il 32% dei ragazzi americani ha infatti ammesso di lavorare anche dal bagno.
Il dilatarsi del tempo dedicato al lavoro e l'assottigliarsi delle ore di libertà sono diventati temi sempre più critici, soprattutto per la generazione dei millennials, cresciuta in un'epoca che ha visto aggiungersi a questi problemi l'egemonia della tecnologia e la costante presenza sui social network. Fattori che hanno determinato il delinearsi di uno scenario fortemente stressante e negativo, confermato da uno studio americano pubblicato su Forbes, secondo cui il 66% dei nativi digitali ha ammesso di sentirsi affetto da "workaholism", termine coniato nel 1971 dallo psicologo Wayne Oates nel libro "Confessions of a Workaholic: The Facts about Work Addiction" e che indica "la compulsione o l'incontrollabile necessità di lavorare incessantemente". Ma non è tutto, dalla ricerca è emerso che il 63% dei millennials ha rivelato di essere produttivo anche in malattia, il 32% di lavorare addirittura in bagno e il 70% di rimanere attivo nel weekend. E ancora, secondo un sondaggio pubblicato sul Washington Examiner, il 39% dei nativi digitali sarebbe disposto a lavorare perfino in vacanza, all'interno di una vera e propria "workcation". Ma cosa fare per combattere questa forma di dipendenza? Gli esperti consigliano di perseguire un equilibrio consapevole fra i vari aspetti della vita, trovare un mentore che possa trasferire la propria esperienza e concedersi una pausa costruttiva al termine di ogni giornata lavorativa, ricordandosi che la qualità del benessere psicofisico è insostituibile.
"Nei geni dei giovani digitali è insita l'attitudine all'utilizzo di ogni apparato tecnologico che permetta una connessione al mondo, senza bisogno di spostarsi dal proprio ufficio e dalla propria casa. Ciò comporta un cambiamento della percezione del tempo e uno stato di trance che li fa diventare incoscienti. Me lo raccontano spesso i genitori dei ragazzi, facendo un amaro confronto con la generazione precedente – spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia, che ha affiancato grandi imprenditori e professionisti nel raggiungimento dei propri obiettivi – La tecnologia li segue ormai ovunque, mentre sono in bagno, mentre si vestono, mentre mangiano e addirittura quando sono malati. I millennials si trovano immersi in un ciclo continuo di stimoli, costretti a lavorare un numero di ore dilatato rispetto a quello che sarebbe in un mondo senza tecnologia. E con l'aumento delle ore di lavoro si annullano inequivocabilmente gli spazi per la vita privata. Per questo ricordarsi che la qualità della propria vita è insostituibile diventa una raccomandazione fondamentale per evitare conseguenze spiacevoli sul fisico e sulla psiche".
Ma quali sono gli effetti deleteri del workaholism sulla salute dei ragazzi? Secondo uno studio condotto dalla dott.ssa Cecilie Andreassen, professoressa di psicologia all'Università di Bergen, e pubblicato su Psychology Today, i sintomi più comuni derivati dalla dipendenza dal lavoro sono depressione, ansia, insonnia e aumento di peso. Pensiero condiviso anche dalla psicoterapeuta Amy Morin, che nel suo bestseller internazionale "13 Things Mentally Strong People Don't Do" ha evidenziato come il 42% dei millennials che lavorano intensamente più di 9 ore al giorno e rimangono costantemente attaccati allo schermo del pc hanno avuto riscontri negativi sulla propria salute mentale, andando a peggiorare le relazioni sociali con amici, parenti e il proprio partner. In una ricerca su un campione di oltre 300 donne il dott. Bryan Robinson, professore alla University of North Carolina-Charlotte, ha riscontrato che il rischio divorzio è altissimo: solo il 45% dei workaholic riesce ad evitarlo contro l'84% della popolazione. E ancora, il dott. Justin Bazan in uno studio pubblicato su Daily Mail ha evidenziato come il 58% dei giovani lavoratori della fascia 18-32 ha accusato forti problemi alla vista a causa del tempo eccessivo trascorso al computer. Per curare questa forma di dipendenza sono stati addirittura fondati centri terapeutici ad hoc, di cui il più importante ha sede a New York e si chiama "Workaholics Anonymous". Un esempio drammatico e lampante è rappresentato anche dal fenomeno degli "Hikikomori", adolescenti perennemente catturati dal web che decidono di non uscire di casa durante l'intero arco della giornata. Trend negativo che si pensava interessasse esclusivamente il Giappone, ma che negli ultimi anni ha interessato anche l'Europa e il Belpaese.
Ma quali sono le principali motivazioni che spingono sempre più giovani a lasciarsi catturare dalla spirale del workaholism? "La pressione del capo, la paura di non riuscire a fare carriera, il forte desiderio di avere successo dal punto di vista professionale e quindi lavorare sodo per sfondare. Sono numerosi gli stimoli che possono impattare sulla scarsa capacità di mettere un limite ordinato alla propria esistenza – prosegue Marina Osnaghi – La generazione dei millennials dimostra molta più preoccupazione verso il futuro rispetto alla precedente, soprattutto a causa della ricerca dell'indipendenza economica, del desiderio di una famiglia da formare e poi mantenere, e dell'ansia di dover essere più bravi degli altri. Ne consegue che le abitudini di lavoro sono diventate una gabbia in cui perdersi e i confini etici che proteggono la vita privata sono andati via via affievolendosi".
Ecco infine il decalogo di Marina Osnaghi per imparare a superare la dipendenza eccessiva dal lavoro:
10. Rivedere la strategia con la quale vengono affrontate le giornate lavorative, cercando di capire cosa cambiare per migliore la qualità della propria vita
Prestigioso riconoscimento umanitario internazionale per Sodexo Italia: il Comitato di Assegnazione dell'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha attribuito all'azienda leader nell'ambito della qualità della vita il logo "Welcome Working for refugee integration" come riconoscimento del rilevante impegno dimostrato nel 2018 nella promozione di programmi specifici per l'inserimento lavorativo dei rifugiati. Il progetto, sostenuto da Ministero del Lavoro, Ministero degli Interni e Confindustria, prevede l'assegnazione annuale del logo alle imprese che si distinguono per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale, o per aver favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale. Sodexo si è distinta per l'adesione al progetto "Employability and Social Integration of Refugees and Asylum Seekers" grazie al quale, in collaborazione con Croce Rossa Milano, ha fatto sperimentare l'esperienza della ricerca del lavoro a 12 rifugiati politici di età compresa tra i 19 e i 30 anni, inserendoli come addetti ai servizi di ristorazione nelle sue cucine. Ma non è tutto. Progetti simili sono stati condotti in partnership con EBITer Milano ed EBTpe Milano, e con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, mettendo a disposizione corsi di italiano per stranieri. La cerimonia di conferimento del logo da parte di UNHCR si svolgerà il 21 marzo a Milano presso la sede di Assolombarda.
La diversità e l'inclusione hanno da sempre rappresentato per Sodexo un'opportunità e una leva per migliorare le proprie performance. In Italia questa politica si è concretizzata nel 2009 con l'adesione a Sodalitas, con la firma della Carta per le Pari Opportunità e l'Uguaglianza sul lavoro, e con l'inizio di una partnership con Comune di Milano e A&I in progetti di tirocini e borse lavoro per la riqualificazione e l'inserimento lavorativo di cittadini stranieri rifugiati politici. "Il riconoscimento da parte dell'UNHCR rappresenta un importante risultato per i nostri obiettivi di Diversità & Inclusione, ambito che riteniamo di importanza strategica per lo sviluppo di una cultura che incida positivamente sulla gestione e la crescita delle persone, della nostra azienda, e delle aziende con le quali collaboriamo ogni giorno – ha spiegato Nadia Bertaggia, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Sodexo Italia – Crediamo inoltre che inserire tra i nostri punti di forza quello di favorire l'integrazione socio-lavorativa di migranti, persone rifugiate e richiedenti asilo, agevolando la loro inclusione nel mercato del lavoro e nella società, sia un ottimo strumento per accedere a nuovi talenti presenti sul mercato e, allo stesso tempo, per contribuire alla creazione di una cultura d'inclusione, rendendoci sempre più simili alle comunità che serviamo ogni giorno".
Per lo sviluppo di una cultura che rispetti le differenze, valorizzando le idee, le esperienze e i singoli talenti, Sodexo ha individuato cinque ambiti di attività su cui creare attivamente una politica di diversità e inclusione. In particolare, l'azienda si impegna nello sviluppo di una cultura rivolta all'inclusione di differenze: generazionali, di genere, di disabilità, culturali e di orientamento sessuale. Oltre allo sviluppo del progetto ESIRAS, l'azienda ha realizzato e partecipato attivamente a numerose iniziative sociali come #Loveyourself, progetto in collaborazione con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, per il reinserimento nel mercato del lavoro di donne che hanno subito abusi e hanno avuto il coraggio di denunciare, la "Campagna del Fiocco Bianco" per sensibilizzare la lotta alla violenza sulle donne, e il conferimento del primo premio nel 2011 per la categoria "Migliore iniziativa a sostegno del valore della Persona e del Lavoro" dei Sodalitas Social Awards con il Progetto "La disabilità fa team", in partnership con il Comune di Morbegno, iniziativa che ha previsto l'inserimento di 12 disabili nell'appalto. Ma non è tutto. Sodexo ha anche partecipato alla realizzazione di "Job Station", progetto in collaborazione con Fondazione Accenture, che ha visto l'assunzione di un disabile psichico, prima da remoto e successivamente in sede, e allo sviluppo di un'iniziativa finalizzata all'inserimento nel mondo lavorativo di alcuni detenuti nell'istituto penitenziario minorile di Acireale.
Un nuovo studio Staples MondOffice rivela che un gran numero di impiegati italiani non è soddisfatta sul luogo di lavoro
• l'89% vorrebbe trovare maggiore soddisfazione nel proprio lavoro
• l'84% conviene che il luogo di lavoro ha un legame con le proprie prestazioni
• il 75% conviene che un luogo di lavoro funzionale e piacevole è importante per il benessere della persona
Uno studio Staples MondOffice focalizzato sulle esigenze delle aziende italiane ha rilevato che una percentuale elevata degli impiegati non è soddisfatta del proprio ambiente di lavoro. Essi infatti chiedono un ambiente di lavoro in grado di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, e quando non riescono ad averlo sviluppano un senso di insoddisfazione che può addirittura portare a pensare a un'interruzione del percorso di carriera o a un periodo sabbatico.
Lo studio, commissionato per aiutare Staples MondOffice a conoscere e a servire meglio il mercato italiano, evidenzia la presenza di relazioni importanti tra spazio di lavoro, persone e motivazione, visto che l'89% degli intervistati concorda sul fatto che un ambiente d'ufficio piacevole e ben organizzato può favorire una maggiore fedeltà dei dipendenti.
La maggioranza cerca la realizzazione sul posto di lavoro (89%), mentre per quattro su cinque (80%) la qualità dello spazio di lavoro è un fattore importante per la propria soddisfazione, anche se l'elevata percentuale di quelli che pensano di cambiare lascia presupporre che sono ancora troppi gli ambienti d'ufficio non all'altezza delle aspettative.
Il Professor Sir Cary Cooper, esperto in psicologia delle organizzazione alla Alliance Manchester Business School, commenta in questo modo l'importanza dell'ambiente fisico di lavoro: "La maggioranza delle persone spende la maggior parte del proprio tempo al lavoro e non a casa, per cui l'ambiente di lavoro è molto importante per la salute, il benessere e le performance degli impiegati. Così come rileva la ricerca, l'89% cerca la propria realizzazione sul lavoro, per cui gli ambienti fisico e psicologico sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo. Lo stile di management, focalizzato sulla motivazione piuttosto che sui problemi, un numero ragionevole di ore di lavoro e di flessibilità nell'orario, insieme alla qualità dell'ambiente d'ufficio, sono elementi fondamentali per la soddisfazione. L'ambiente fisico è importante perché rende appagante l'esperienza di lavoro e conferma l'interesse dell'azienda nei confronti degli impiegati".
Irma Garbella, Managing Director di Staples MondOffice, ha aggiunto: "Il nostro studio dimostra che l'ufficio continua ad avere un ruolo importante per il modo in cui ci sentiamo realizzati sul lavoro. Un ambiente di lavoro costruito nel modo corretto – con la disposizione, i mobili e le attrezzature giuste – può contribuire in modo determinante al miglioramento del clima aziendale. Ovviamente, sarebbe semplicistico pensare che bastino una nuova sedia o una cancelleria migliore per garantire la soddisfazione degli impiegati, anche se la sistemazione dello spazio fisico sembra essere un buon punto di partenza visto che la presenza di strumenti di lavoro obsoleti, difficili da usare o mal gestiti spesso sfocia nella ricerca del cambiamento".
Informazioni su Staples MondOffice
Staples MondOffice è un fornitore leader in Europa di soluzioni integrate per gli spazi di lavoro, per piccole, medie e grandi aziende. L'obiettivo è quello di creare ambienti d'ufficio in grado di fare la differenza, grazie a una gamma di soluzioni che possono essere personalizzate sui bisogni delle aziende da esperti dedicati in grado di sfruttare nel modo migliore lo spazio disponibile, perché dentro a uno spazio che funziona tutto funziona.
Informazioni sullo Studio
Lo studio è stato realizzato a ottobre 2018 da Arlington Research su un campione di 7.000 impiegati in dieci Paesi europei: Regno Unito (2.000), Germania (1,000), Finlandia (500), Francia (500), Italia (500), Norvegia (500), Olanda (500), Portogallo (500), Spagna (500) e Svezia (500).
Dentix, azienda leader a livello nazionale ed internazionale nel settore della cura dentale, arriva anche nella Capitale ed apre la sua seconda clinica nel Lazio. Il nuovo centro odontoiatrico ad alta specializzazione sarà inaugurato venerdì 1° marzo in via Tiburtina 384, in uno stabile di 300mq in un condominio ad uso prevalentemente residenziale di nove piani dove prima sorgeva un bar. L'apertura prevede l'assunzione di almeno 10 professionisti del territorio tra personale amministrativo e medico. Diventano così 50 i centri odontoiatrici aperti da Dentix in tutta Italia, per un totale di 510 nuovi posti di lavoro creati.
I pazienti potranno accedere al centro dal lunedì al sabato con un orario continuato dalle 9 alle 20, come previsto dal modello Dentix. La clinica sarà guidata da un Direttore Sanitario, che si occuperà del coordinamento del lavoro dell'èquipe di odontoiatri in forza alla clinica, ovvero professionisti competenti e specializzati in varie branche dell'odontoiatria, che si prenderanno cura dei pazienti stringendo con ognuno di loro un rapporto diretto e di piena fiducia. Il Centro disporrà di strumentazione diagnostica all'avanguardia, come la CAD-CAM, ed apparecchiature Digital TAC e radiografia panoramica.
Un'offerta a cui i pazienti potranno accedere con prezzi sostenibili. Per Dentix, infatti, è fondamentale rendere le cure odontoiatriche accessibili a tutti. Secondo l'VIII° Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia gli italiani hanno speso almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche. Cure che hanno un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni, pari a circa 551 euro. Per questo, spesso le cure odontoiatriche vengono percepite come poco accessibili, tanto che i cittadini con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi.
A confermarlo è anche l'ISTAT, che rileva come oltre 4 milioni di italiani, in prevalenza donne, hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici principalmente per motivi economici. Basti pensare che in un anno, soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l'11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato neanche una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. Il modello Dentix, invece, grazie a servizi di qualità offerti a prezzi accessibili, ha ricevuto in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati.
«Come rilevato dal rapporto VIII Rapporto RBM – Censis, le cure odontoiatriche si caratterizzano, rispetto a tutte le altre prestazioni sanitarie, per avere un collegamento diretto con il reddito del cittadino. Nel quadro nazionale, nel centro Italia la frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche è pari al 35,9%, 2-1 punti percentuali in meno rispetto alla media. Una tendenza a cui rispondere offrendo un servizio sempre più professionale, economicamente accessibile e di alta qualità per tutti i cittadini. Per questo, siamo felici di rafforzare la nostra presenza nel Lazio aprendo una nuova clinica proprietaria alla Tiburtina. Un luogo in cui i cittadini potranno prendersi cura del proprio sorriso con assoluta serenità» - afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix.
Dentix in Italia - Dentix, dal dicembre 2014 ad oggi ha aperto 50 cliniche odontoiatriche, di cui 2 nel Lazio, a Guidonia e ora anche a Roma Tiburtina. Il turnover nelle cliniche è basso e grazie a un fatturato da 390 milioni di euro, oltre 5 mila occupati nel mondo (700 in più solo nel 2016) e ben oltre 250 cliniche di proprietà a livello internazionale, Dentix è stata riconosciuta dalla Borsa di Londra come una delle «1000 companies to inspire Europe 2016» ovvero "una delle mille aziende che ispirano l'Europa.
DENTIX: forte dell'esperienza di oltre 15 anni, Dentix è una compagnia leader nel settore odontoiatrico. Creata da un odontoiatra, ha un modello di business che si sviluppa grazie a cliniche di proprietà e non in franchising. Ogni clinica odontoiatrica Dentix è composta da un'équipe di professionisti e dal Direttore Sanitario, che si occupa del coordinamento del lavoro degli odontoiatri, offrendo così un servizio completo e multidisciplinare che permette di soddisfare ogni richiesta dei pazienti. Inoltre, un gruppo di esperti odontoiatri compone il Dipartimento di qualità, che opera a livello nazionale. Tutti i centri Dentix dispongono delle ultime novità tecnologiche, come la tecnologia CAD-CAM, l'apparecchiatura Digital TAC e la radiografia panoramica ed utilizzano solo impianti dentali di alta gamma. I pazienti godono di un'attenzione personalizzata, beneficiano di risparmio sui tempi di attesa, formule di pagamento agevolate e dispongono di una garanzia Dentix a lungo termine sui trattamenti eseguiti. Una filosofia vincente che si riflette in un alto tasso di consensi e referenze, tanto che circa il 40% dei pazienti si rivolge a Dentix grazie al consiglio di amici, familiari o conoscenti.
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