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lunedì 23 febbraio 2015

Nonunodimeno emergenza dispersione scolastica

E' stato presentato presso la sede della Fondazione Comasca alla presenza del presidente Giacomo Castiglioni e di tutti i rappresentanti delle istituzioni comasche il progetto Nonunodimeno per contrastare la dispersione scolastica.

FONDAZIONE COMUNITA'COMASCA
NON UNO DI MENO         
Ci sono emergenze che non ammettono esitazioni, paure, energie disperse. Per affrontarle non basta più la buona volontà del singolo. Occorre che un'intera realtà sociale prenda coscienza dei propri errori e delle proprie risorse. Occorre, in sintesi, che un territorio diventi comunità.

L'emergenza in questione è la dispersione scolastica, lo scenario è il territorio comasco, la voce che ha lanciato l'appello è quella della Fondazione Comasca. Ad averlo già raccolto è una popolazione di soggetti, personalità, enti e associazioni così vasta e appassionata da suggerrire una mobilitazione di forze senza precedenti nel nostro territorio.

"Non possiamo permettere che i nostri ragazzi, a poco più di un decennio dalla loro venuta al mondo, si sentono già messi alla porta." Non uno di meno, per l'appunto. Un imperativo così profondo e sentito da non necessitare di punti esclamativi. La provincia di Como è tra le più colpite da un fenomeno che anche a livello nazionale registra punte drammatiche. E ciò che è più grave: nell'assoluta ignoranza delle sue dimensioni e delle sue implicazioni umane e sociali.

La sfida ha allora da subito assunto un profilo chiaro e determinato: ridurre la dispersione scolastica nell'intera provincia di Como di almeno il 10% nei prossimi tre anni. Per vincerla si è già messa in moto una macchina con due caratteristiche su tutte: la straordinaria capienza e l'aderenza al suolo. L'obiettivo è raggiungere una meta impegnativa ma che è già divenuta più vicina.

NON UNO DI MENO è un'iniziativa che coinvolge tutte le principali autorità della provincia di Como e numerose organizzazioni profit e non profit, pubbliche e private, laiche e religiose oltre a singoli cittadini con l'obiettivo di creare una comunità che si prende cura dei propri figli.

Dopo una fase preparatoria che ha visto, a partire dal mese di marzo, l'organizzazione di riunioni plenarie che si sono svolte con cadenza quindicinale e la costituzione di alcuni gruppi di lavoro, l'iniziativa verrà comunicata all'intera comunità con l'obiettivo di mobilitare, per almeno un triennio, le energie di tutti coloro che vivono ed operano nella provincia di Como verso una finalità condivisa.

Perché:
·         L'Italia è uno dei paesi europei a più alta dispersione scolastica e la provincia di Como ha  valori particolarmente elevati;
·         La dispersione scolastica ha un elevato costo sociale in quanto i giovani che ne sono vittime rischiano di cadere in comportamenti negativi, avranno probabilmente bisogno di forme di assistenza e non potranno valorizzare le loro competenze, riducendo così le loro capacità di contribuire al benessere collettivo.
Come:
·         Implementando per la prima volta in Italia, l'impatto collettivo, approccio che si è rivelato particolarmente efficace nel contrastare complessi problemi sociali ed in particolare la dispersione;
·         Creando una coalizione numerosa e intersettoriale che elabori una visione condivisa in grado di catalizzare le energie di una pluralità di soggetti e di valorizzare risorse oggi sottoutilizzate;
·         Raccogliendo, analizzando e diffondendo dati in tempo reale sulle varie manifestazioni del disagio giovanile;
·         Dando vita ad azioni mutualmente rinforzanti che aiutino le persone dalla nascita a quanto potranno entrare nel mondo del lavoro;
·         Promuovendo un'intensa attività di comunicazione interattiva che miri a coinvolgere l'intera cittadinanza, individuando modalità concrete in cui ciascuno può dare il proprio contributo nella definizione e realizzazione del bene comune;
Le linee d'azione
·         Implementare modalità che permettano di valorizzare e di conoscere in tempo reale le informazioni che già vengono raccolte, ma di cui non è spesso possibile usufruire in quanto i dati vengono inviati a strutture nazionali che non sono in grado di elaborarli in tempi rapidi;
·         Partire dalla prima infanzia promuovendo attività volte a rafforzare le relazioni fra adulti e bambini aiutando i primi a superare l'isolamento che troppo spesso contraddistingue le nostre famiglie e le priva delle energie emotive necessarie per gestire i problemi quotidiani dei loro figli affinché ciascuno possa sviluppare pienamente le proprie potenzialità;
·         Valorizzare le scuole dell'infanzia, elementari e medie come luogo, anche fisico, in cui la comunità può ritrovarsi al fine di rafforzare il capitale sociale, diffondendo su tutto il territorio le esperienze di scuole aperte;
·         Stimolare il protagonismo e il senso di responsabilità dei ragazzi delle scuole superiori dando loro, attraverso la youth bank, la responsabilità di selezionare e finanziare progetti elaborati da loro coetanei volti a contrastare il disagio giovanile;
·         Favorire lo sviluppo dell'imprenditoria sociale come concreta opportunità di occupazione per le giovani generazioni in grado di rispondere ad alcuni dei più importanti bisogni sociali che oggi non vengono soddisfatti aiutando gli enti non profit a trasformarsi da erogatori di servizi per conto terzi a catalizzatori delle risorse del proprio territorio.

Attività in corso:
In circa un anno di attività è stato possibile organizzare:
·         quasi cento riunioni a cui hanno partecipato decine di cittadini coinvolgendo istituzioni, organizzazioni senza finalità di lucro, enti pubblici, imprese, scuole, singoli professionisti che hanno permesso di elaborare alcune strategie con cui perseguire gli obiettivi condivisi;
·         un corso di formazione alla progettazione sociale;
·         due bandi volti a formare e a inserire nelle organizzazioni senza finalità di lucro alcune decine di giovani fundraiser di prossimità, anche utilizzando le risorse di Garanzia Giovani;
·         2 convegni pubblici, 2 seminari, 4 sondaggi;
·         la promozione della youth bank con il coinvolgimento di oltre 200 giovani;
·         l'inizio delle attività volte a sperimentare l'esperienza delle scuole aperte nella nostra provincia;
·         la pianificazione di un evento pubblico che coinvolga l'intera comunità per l'inizio di giugno.

Informazioni:
Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus
Via Raimondi, 1 - 22100 Como
tel. 031 261375 - fax 031 272658
www.fondazione-comasca.it

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