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giovedì 5 marzo 2015

BUONA SCUOLA – Ora le assunzioni dal 1° settembre sono diventate 35mila: il Governo dà i numeri, chi offre di più?



Prima 148mila, poi 180mila. Adesso stiamo assistendo ad un brusca frenata sui numeri: la gran parte delle assunzioni, da attuare con l’organico funzionale, si faranno solo nel 2016, a riforma approvata.

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è sempre più evidente che questo Governo è in confusione. Ammesso che ci si fermi ai posti attualmente liberi, le immissioni in ruolo devono essere almeno il doppio. Se al Miur facessero un censimento nazionale se ne renderebbero conto. Se si perservera con questa politica, il costo per l’erario sarà altissimo: considerando che ogni supplente viene indennizzato con cifre che vanno dai 35mila ai 50mila euro è evidente che più alto è il numero delle mancate assunzioni, più l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro.

Prima 148mila, poi 125mila, anzi 180mila. Dopo il piano di assunzioni al rialzo dei giorni scorsi, con l’approvazione imminente di un piano storico che avrebbe cancellato la “supplentite” e la piaga del precariato scolastico italiano, il Governo ritorna con i piedi per terra, allineandosi al semplice turn over degli Esecutivi che lo hanno preceduto: le immissioni in ruolo che verranno realizzate nella prossima estate si sarebbero infatti ristrette a 35mila, al massimo 45mila: “una cifra di gran lunga inferiore alle oltre 100mila stabilizzazioni annunciate martedì dal Governo”, commenta Il Sole 24 Ore. Le tante assunzioni rimanenti, quelle da attuare con l’organico funzionale, introdotto con il disegno di legge, si faranno invece, se va bene, nel 2016, a riforma approvata.

“È sempre più evidente che questo Governo è in confusione: se questa ipotesi dovesse tradursi in realtà, infatti, avremmo assistito solo a un grande bluff. Dopo una campagna governativa mediatica durata oltre sei mesi e una consultazione nazionale on line di sessanta giorni, l’amministrazione dimostra di non avere ancora le idee chiare”. È tutto dire che, sempre il Sole 24 Ore, spieghi che sui numeri e le modalità di assumere i docenti precari “la decisione finale sarà presa a ridosso del CdM” della prossima settimana.

“È evidente che negare la stabilizzazione a diverse decine di migliaia di supplenti abilitati o vincitori di concorso, inclusi nelle graduatorie d’Istituto e in quelle di merito - spiega Pacifico - significherebbe per lo Stato prendersi una responsabilità non indifferente: gli effetti della sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre stanno infatti facendosi sempre più sentire nei tribunali italiani. Alle sentenze emesse dai tribunale di Trani, Napoli e Crotone, si sono aggiunte quelle di Siena e Fermo, tutte favorevoli ai ricorrenti, che hanno stabilizzato precari della scuola, riconoscendo loro la ricostruzione di carriera per intero del pre-ruolo e il pagamento degli scatti di anzianità”.

“Ora, considerando che ogni supplente viene indennizzato, mediamente, con cifre che vanno dai 35mila ai 50mila euro – continua il sindacalista Anief-Confedir – è evidente che più è alto il numero delle mancate assunzioni, più l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro. Viene da chiedersi se allo Stato convenga perseverare nel sistematico aggiramento della direttiva CE 70/99 che impone ai Paesi membri dell’UE di assumere personale dopo 36 mesi di servizio svolto su posti liberi. E non di stipulare 1 milione e mezzo di supplenze in 15 anni, assumendo a titolo definitivo solo una minima parte di questi precari. Ciò malgrado l'articolo 5, comma 4-bis, del decreto legislativo 368/2001 disponga la stabilizzazione in tutti i casi in cui si superi il tetto dei 36 mesi di contratti a tempo determinato”.

“Continuiamo quindi a non comprendere perché al Miur non stiano lavorando su un serio censimento che consenta di determinare l’esatta entità dei posti vacanti a livello nazionale: gli amministratori della scuola pubblica si renderebbero conto che i posti già vacanti sono 90mila, cui vanno aggiunti i prossimi pensionamenti. Lo ribadiamo: anche se ci si vuole fermare al turn over – conclude Pacifico – le assunzioni da fare sono almeno più del doppio”.

Per approfondimenti:








Assunzioni, posti vacanti e pensionamenti docenti della scuola pubblica
dall'anno scolastico 2001/02 al 2013/14
Anno Scolastico
Assunzioni docenti e educatori
Decreto MIUR
Posti docenti vacanti fino al 31/8
Posti docenti vacanti fino al 30/6
Totale supplenze annuali conferite a docenti e educatori   
Pensionamenti docenti ed educatori
2013/14*
4.447
Legge 128/2013




2013/14
11.268
n. 732 del 30 agosto 2013
12.055
108.284
120.339
10.860
2012/13
21.112
n. 74 del 10 agosto 2012
9.465
98.410
107.875
21.354
2011/12
30.300
n. 74 del 10 agosto 2011
22.700
83.572
106.272
27.400
2010/11
10.000
n. 75 del  10 agosto 2010
23.177
83.821
106.998
25.662
2009/10
8.000
n. 73 del 4 agosto 2009
23.277
93.696
116.973
31.701
2008/09
25.000
n. 61 del 10 luglio 2008
20.000
111.000
131.000
19.130
2007/08
50.000
n. 56 del 3 luglio 2007
22.000
120.000
142.000
43.620
2006/07
20.000
n. 50 del 30 giugno 2006
32.000
120.000
152.000
28.772
2005/06
35.000
n. 61 dell'8 luglio 2005
28.773
99.584
128.357
22.392
2004/05
12.500
n. 59 del 23 luglio 2004
33.370
93.631
127.001
15.881
2003/04
0
Non si sono effett. assunz.
33.626
78.240
111.866
17.574
2002/03
0
Non si sono effett. assunz.
26.296
78.753
105.049
15.594
2001/02
30.579
n.135 del 9 agosto 2001
24.625
72.290
96.915
15.260
TOTALI
258.206

311.364
1.241.281
1.552.645
295.200

*solo docenti di sostegno





Raccolta ed elaborazione a cura dell'Uffici Studi Anief






5 marzo 2015                                                                           

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