In occasione dell’avvio del tour del Campari
Academy Truck, oggi a Milano un coinvolgente dibattito sulle opportunità professionali nel settore del bartending e sui nuovi trend di
consumo legati alla qualità
Milano, 12 maggio 2017 – La figura professionale del barman e il suo ruolo educativo nell’ambito di una cultura del “bere responsabile”
e del “bere bene”, fortemente legata alla tradizione
mediterranea e ai riti della socialità conviviale in continua evoluzione.
Questi sono i temi al centro del dibattito tenutosi oggi
a Milano all’interno del Truck di Campari Academy, la scuola di
formazione d’eccellenza fondata nel 2012 attraverso la quale il Gruppo Campari si pone come punto di
riferimento internazionale per la formazione e la divulgazione della cultura
del bere responsabile e di qualità.
Il Campari Academy Truck torna protagonista dopo il
successo dello scorso anno: un viaggio che, nel 2016, ha toccato 23 città italiane per far conoscere,
apprendere e sperimentare l’arte del “bere bene” attivando oltre 100 corsi
rivolti a professionisti e appassionati del settore e organizzando aperitivi
che hanno coinvolto circa 2300 ospiti.
Il tour di Campari
Academy – che si inserisce nell’ambito del progetto #Beremeglio lanciato da Federvini e Fipe a sostegno del consumo responsabile e della qualità del
servizio all'interno dei pubblici esercizi italiani - prosegue nel 2017 con altre 23 tappe.
“Anche quest’anno confermiamo
l’impegno del Gruppo Campari nel far conoscere e diffondere la cultura del bere
bene con il tour del Campari Academy Truck. La nostra Academy si fa itinerante
attraversando le più importanti città italiane dove famosi bartender
realizzeranno corsi improntati all’arte del bere miscelato e di qualità - ha dichiarato Aldo
Davoli, Public Affairs & CSR Senior Director Gruppo Campari - ‘Bere bene e di qualità’ significa anche
‘offrire un servizio responsabile’. Gruppo Campari ha da tempo definito le
proprie “Responsible Serving Guidelines”, linee guida specifiche volte a
formare i bartender al servizio responsabile di bevande alcoliche: questa
attività risulta assolutamente sinergica al progetto #beremeglio già promosso
da Federvini”.
“I giovani,
soprattutto i Millennials, sono i più “effervescenti” fra i consumatori – prosegue
Ottavio Cagiano de Azevedo, Direttore
Generale di Federvini - Questa
categoria di consumatori si rivela particolarmente attenta alla qualità e alla
tipologia di produzione di ciò che beve: questo ci incoraggia a proseguire
senza esitazioni il percorso avviato dalla Federazione in termini di formazione
e informazione. Ci dedicheremo con sempre maggiore entusiasmo alle
collaborazioni in grado di offrire il massimo della qualità anche nel servizio
con un doppio beneficio: sia portare il consumatore a conoscere meglio i
prodotti preparati con cura e attenzione, sia trasmettere la cultura del buon
bere, attento, cosciente e moderato proprio del Mediterraneo”.
“Fipe apprezza l’iniziativa del Campari Academy Truck che
si inserisce a pieno nella scia della filosofia a cui Fipe e Federvini si
ispirano per il servizio di bevande alcoliche. Un servizio improntato a una
maggior consapevolezza del bartender che è ormai diventato una figura di
riferimento per i locali, determinandone spesso il successo – conferma Roberto Calugi, Dirigente Fipe - Fare
del singolo Esercente il promotore di una cultura di responsabilità e di
moderazione è l’obiettivo a cui tende il percorso di formazione portato avanti
da Fipe al fine di valorizzare l’offerta dei pubblici esercizi di qualità”.
Ma l’impegno di Campari Academy è mirato alla formazione di una nuova
generazione di professionisti non solo in grado di diffondere i valori positivi
del bere responsabile, ma anche di posizionarsi
sul mercato. Nella nuova edizione del Tour, Campari si pone l’ambizioso obiettivo di focalizzare
l’attenzione sulla figura del barman, un professionista sempre più
ricercato e apprezzato, che svolge un’attività “di tendenza” presso le nuove
generazioni: i giovani oggi stanno riscoprendo le professioni “di una volta” e
una carriera nel ruolo di barman si sta rivelando come una nuova opportunità di lavoro e crescita professionale.
I dati dimostrano infatti che un’attività nel mondo del
beverage è in grado di regalare notevoli soddisfazioni ma richiede impegno
costante, un’adeguata preparazione e competenze diversificate, indispensabili
per mantenersi competitivi.
“Per il secondo anno
consecutivo il bar registra performance positive (+ 0,3% nelle visite e + 0,6%
nella spesa – fonte Npd Group) e la ripresa dovrebbe consolidarsi nel prossimo
biennio, seppur a passo lento (+ 0,7 e + 1%)” dichiara Rossella
De Stefano, direttore di Bargiornale.
“A crescere sono i bar multispecializzati, ovvero quei locali caratterizzati da
un’offerta qualificata che si estende su più occasioni di consumo, dalla
colazione all’aperitivo. Negli ultimi dieci anni il loro peso è più che
raddoppiato (+18,8% - fonte TradeLab), con un fatturato settimanale che supera
in media i 5.800 euro: più del doppio di quello dei bar non specializzati. Ma
su cosa conviene specializzarsi? Quali i trend da cavalcare? Autenticità,
naturalità, storytelling, bere responsabile saranno gli asset su cui puntare in
futuro”.
“Con una
raccomandazione, però - conclude Rossella De Stefano - talento e passione fine a se stessi non
bastano, se non accompagnati da una solida preparazione imprenditoriale. Unica sbavatura
in un quadro di successo è infatti il turn over ancora consistente che
caratterizza il mondo bar: mediamente ogni anno circa il 10% delle imprese
chiude bottega. Un dato che deve far riflettere, soprattutto le nuove
generazioni, e che smentisce i numerosi luoghi comuni che descrivono il bar
come un’impresa semplice e di facili guadagni”.
In uno scenario che pone quindi la qualità al primo posto
e che vede l’Italia massimo esempio di un consumo di bevande alcoliche moderato
e spesso associato ai riti del pasto e della convivialità, stiamo anche
assistendo a una ricerca sempre più approfondita nell’ambito del corretto
accostamento tra cocktail e ricette gourmet attraverso la collaborazione tra
chef e mixologist. Non a caso, in alcune tappe del tour di Campari Academy
Truck, saranno presenti Roberto Conti e Tommaso Cecca, rispettivamente Chef e
Mixologist del Trussardi alla Scala (Milano), per proporre inediti accostamenti
tra cibi e drink:
Roberto Conti,
Executive chef Il Ristorante Trussardi alla Scala, sa come sviluppare
l’abbinamento “perfetto” tra un drink e un piatto: “Giocando sui tratti
caratteristici degli ingredienti e sulle specificità dei singoli sapori, capaci
di scatenare sensazioni potenti al palato come alla memoria. Calibrando infatti
le giustapposizioni (dolce/amaro/acido) ed inserendo variabili di gusto
inattese, il percorso di degustazione non è mai banale. A fare la differenza
nella fase creativa, mentre si cerca il bilanciamento dei sapori, è
l’intuizione”.
In perfetta sintonia con Conti sull’importanza di evocare
emozioni attraverso un sapiente mix di sapori, Tommaso Cecca, Head
mixologist del Café Trussardi, ha confermato: “Nel proporre un’esperienza del palato al proprio ospite bisogna avere
un chiara visione di quali sensazioni si vogliono portare alla luce e quali
emozioni far vivere, elaborando così un progetto che armonizzi l’anima beverage
con quella food nel segno della coerenza. L’aperitivo si trasforma così in una
sinfonia bilanciata in cui esiste un continuum di sapori, talvolta giocati
sulle contrapposizioni o su apparenti estremizzazioni. Obiettivo? Coinvolgere,
senza mai creare però difficoltà nella comprensione. Il Beer Americano in mix
con la Pizza liquida, che porteremo in tour con il Campari Academy Truck, ne è un
chiaro esempio”.
“Campari Academy è fortemente
convinta che solo attraverso attivitò formative mirate e testimonianze di
professionisti del settore si possa realmente accrescere la cultura del bere
miscelato di qualità e diffondere modelli di consumo virtuosi - conclude Dario Cuccurullo, Campari Academy & Trade Partnership
Manager Gruppo Campari - La nostra Academy si prefigge, con questa iniziativa, di entrare in
contatto con chi, tutti i giorni, si interfaccia con i consumatori finali,
promuovendo in tutta Italia un modello di consumo mediterraneo, tipicamente
equilibrato, responsabile e di qualità”.
Alla tavola rotonda hanno partecipato:
·
Cristina Tajani,
Assessore Assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e
Risorse umane Comune di Milano
·
Ottavio Cagiano de
Azevedo, Direttore Generale di Federvini
·
Roberto Calugi, Dirigente Fipe
·
Aldo Davoli,
Director Public Affair & CSR Senior Director Gruppo Campari
·
Dario Cuccurullo,
Campari Academy & Trade Partnership Manager Gruppo Campari
·
Rossella De Stefano,
direttore Bargiornale
·
Roberto Conti, Executive
chef Il Ristorante Trussardi alla Scala
·
Tommaso
Cecca, Head Mixologist Cafè Trussardi
GRUPPO CAMPARI
Gruppo Campari è uno dei maggiori player a livello globale nel settore
degli spirit, con un portafoglio di oltre 50 marchi che si estendono fra brand
a priorità globale, regionale e locale. I brand a priorità globale
rappresentano il maggiore focus del Gruppo e comprendono Aperol, Appleton
Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier. Il Gruppo, fondato nel
1860, è il sesto per importanza nell'industria degli spirit di marca.
Ha un
network distributivo su scala globale che raggiunge oltre 190 Paesi nel mondo,
con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. La strategia del Gruppo
punta a coniugare la propria crescita organica, attraverso un forte brand
building, e la crescita esterna, attraverso acquisizioni mirate di marchi e
business.
Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 18
impianti produttivi e 1 azienda vinicola in tutto il mondo, e una rete
distributiva propria in 19 paesi. Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le
azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI -
Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal
2001.
Per maggiori informazioni: http://www.camparigroup.com/it. Bevete
responsabilmente.
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