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giovedì 18 febbraio 2016

SCUOLA – Concorso a cattedra, in arrivo una valanga di ricorsi da parte di laureati e docenti di ruolo esclusi


Anief conferma che, non appena saranno ufficializzate le esclusioni, renderà pubbliche le modalità per partecipare comunque al concorso: tutti i candidati esclusi, in possesso dei titoli di studio, anche se non abilitati o già di ruolo, verranno informati su come impugnare il bando che li vede ingiustamente esclusi dalla competizione che porta dritti all’immissione in ruolo.

Marcello Pacifico (presidente Anief): consigliamo i laureati interessati al concorso, come i docenti di ruolo esclusi, a presentare la domanda di partecipazione al concorso a cattedra. E, contestualmente, di ricorrere al Tar. Indicazioni dettagliate verranno fornite non appena verranno resi pubblici i bandi: l’obiettivo rimane quello, come già accaduto in occasione di altre esclusioni illegittime, di partecipare con riserva alle selezioni.

Dopo 80 giorni di attesa, vede finalmente la luce il concorso per 63.712 insegnanti: le ultime limature apportate ai tre bandi, sono state comunicate oggi pomeriggio al Miur, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali. Entro martedì prossimo, i bandi approderanno in Gazzetta Ufficiale, contestualmente al decreto contenente le nuove classi concorsuali, ridotte di un terzo e collocate in 8 ambiti disciplinari. Per la fine del mese, probabilmente da lunedì 29 febbraio, come confermato dalla stampa specialistica, dovrebbe anche essere aperta la piattaforma on line da mettere a disposizione degli oltre 200mila candidati attesi. “Sono confermati i 63.712 posti totali, di cui 57.611 comuni (relativi, cioè, alle varie discipline) e 6.101 di sostegno”, ha fatto sapere l’amministrazione.

In base a quanto si apprende, nulla sarebbe cambiato per quanto concerne i requisiti di accesso al concorso: rimangono esclusi, in modo illegittimo, i giovani laureati, i precari non abilitati con 36 mesi di servizio, i docenti di ruolo, oltre che degli specializzandi nel sostegno e abilitandi nelle discipline.

Anief conferma che, non appena saranno ufficializzate le esclusioni, renderà pubbliche le modalità per partecipare comunque al concorso: tutti i candidati esclusi, in possesso dei titoli di studio, anche se non abilitati o già di ruolo, verranno informati su come impugnare il bando che li vede ingiustamente esclusi dalla competizione che porta dritti all’immissione in ruolo.

Il giovane sindacato ricorda che la presa di posizione del Miur è giunta nonostante le sentenze definitive di Tar e Consiglio di Stato, emesse su impugnazione dell’Anief, sostenessero il contrario. Prima di tutto perché l’articolo 35, comma 3-bis, lettera a) del decreto legislativo 165/2001, introdotto con la Legge di stabilità 147/2013, riconosce la possibilità di indire un concorso pubblico con riserva, nel limite del 40% dei posti banditi, ai dipendenti a tempo determinato che, alla data di pubblicazione del bando, abbiano maturato almeno tre anni di servizio presso la stessa amministrazione pubblica che emana il bando di concorso. Una norma, tra l’altro, ribadita dalla Funzione pubblica, con la Circolare 5/2013, che ha disegnato il quadro normativo entro il quale le PA si devono muovere dal 2014 per l'assunzione di personale, alla luce delle novità introdotte dal Dl 101/2013.

Se è vero, infatti, che il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, a partire dall’articolo 399, limita l’accesso agli abilitati, è altrettanto vero che tale disposizione è stata superata già nel “concorsone” del 1999: una sentenza del Consiglio di Stato, infatti, stabilì che potevano partecipare anche tutti i laureati sino all’emanazione del bando di concorso. E tale pronunciamento, favorevole al libero accesso di coloro che sono in possesso del regolare titolo accademico richiesto per l’accesso al concorso, è stato di recente ribadito, sempre dal Consiglio di Stato attraverso la sentenza 15/2015, in occasione dell’ultimo concorso a cattedre con D.D.G. per il Personale Scolastico n. 82 del 24 settembre 2012. Che, non a caso, è stato aperto a tutti i laureati.

Spiega Marcello Pacifico, presidente Anief: “consigliamo ai laureati interessati al concorso, come ai docenti di ruolo esclusi, a presentare la domanda di partecipazione al concorso a cattedra. E, contestualmente, di ricorrere al Tar. Indicazioni dettagliate verranno fornite non appena verranno resi pubblici i bandi: l’obiettivo rimane quello, come già accaduto in occasione di altre esclusioni illegittime, di partecipare con riserva alle prove selettive”.

Per approfondimenti:



















18 febbraio 2016    

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