I consigli dell’associazione Home Staging Lovers per una carriera nel mondo della valorizzazione immobiliare
Un’opportunità per chi ama la casa e il
design: con una formazione mirata in marketing, arredo d’interni e
fotografia si diventa professionisti che preparano le abitazioni per la
vendita.
Scuole e corsi riconosciuti a Milano, Roma e Bologna. Le storie
di chi ha puntato su questo lavoro.
Negli Stati Uniti rivolgersi a loro è la prassi quando si mette in
vendita una casa, in Italia la loro affermazione è recente, anche se
sempre più proprietari e agenzie stanno scoprendo quanto sia prezioso il
loro intervento.
Sono gli home stager, i professionisti della valorizzazione immobiliare:
con pochi tocchi, tutti temporanei, sono capaci di cambiare volto a
un’abitazione per farla spiccare tra mille annunci e realizzare una
vendita veloce e redditizia.
«Gli home stager sono sempre più ricercati perché offrono un servizio che fa la differenza
in un mercato immobiliare ancora fermo. L’offerta è di gran lunga
superiore alla domanda e per vendere bene è necessario “qualcosa in
più”, cioè presentare l’abitazione in modo professionale. In questo scenario per gli home stager le opportunità di business sono sempre più numerose»: questo il commento Fosca de Luca e Michela Galletti, presidente e vicepresidente dell’associazione nazionale Home Staging Lovers, l’associazione professionale che riunisce un centinaio fra i migliori home stager italiani.
Che cosa fa esattamente l’home stager? Il suo ruolo è
“mettere in scena” la casa per attirare i potenziali compratori.
Interviene su abitazioni vuote o arredate e le sistema in modo mirato
per la vendita. L’home stager fa solo interventi temporanei e porta
arredi (se la casa è vuota) e complementi di sua proprietà nelle
abitazioni su cui lavora. Il suo servizio comprende anche un book
fotografico.
«Quindi non è un mestiere che si improvvisa –avvertono de Luca e Galletti–. In questa attività bisogna investire in un minimo di magazzino,
da gestire in modo accorto, specialmente quando i lavori cominciano a
essere numerosi. Inoltre molti home stager curano personalmente le foto,
che devono essere di qualità professionale».
Le competenze richieste sono molto specifiche: marketing immobiliare, interior design, fotografia. La formazione è fondamentale e continua.
«Molti dei nostri associati provengono dal settore immobiliare,
dall’edilizia o hanno studiato architettura e interior design, ma in
realtà si può diventare home stager da zero perché
questo lavoro è qualcosa di nuovo e diverso e bisogna comunque seguire
dei corsi molto mirati» spiega ancora l’associazione Home Staging
Lovers, che garantisce ai propri iscritti un percorso
professionalizzante in scuole riconosciute e Milano, Roma e Bologna. Si parte con corsi base e
poi si frequentano moduli specifici, per acquisire competenze nei campi
in cui si è meno esperti e per essere aggiornati sugli ultimi trend.
Dunque l’home staging offre opportunità a tutti coloro che vogliono
fare della passione per la casa e il design un vero lavoro, al passo con
i tempi. Soprattutto le donne: «La stragrande maggioranza dei nostri associati è donna –affermano Fosca de Luca e Michela Galletti–. Anche perché questo è un lavoro autonomo, molto flessibile, che permette di ritagliarsi spazi per la famiglia e mettere a frutto la propria creatività.
Alcune cominciano a piccoli passi, per reinventarsi o dotarsi di una
nuova specializzazione, ma abbiamo anche giovani socie che puntano da
subito su questa carriera. Quando ci si costruisce un buon giro e si
creano relazioni soprattutto con le agenzie immobiliari, diventa un’occupazione a tempo pieno».
Home Staging Lovers - HSL è l'associazione
professionale degli home stager italiani, i professionisti della
valorizzazione immobiliare che preparano gli immobili per una loro
collocazione sul mercato veloce e redditizia.
www.homestaginglovers.it
Le storie delle home stager
Susanna Menegotto, 50 anni, Vicenza - «Ho cambiato vita e ora faccio solo home staging»
«Ho seguito il primo corso come home stager a Milano nel 2013:
provenivo dal settore degli investimenti immobiliari e avevo alle spalle
un’esperienza ventennale come designer di gioielli. La crisi aveva reso
necessario per me un cambio lavorativo e inoltre avvertivo già ben
chiaro il bisogno, nel settore immobiliare, di una preparazione di tipo
professionale per le abitazioni in vendita.
Da un paio di anni e nell’ultimo, in particolare, ho iniziato a fare
dell’home staging un’occupazione a tempo pieno. C’è stato un vero e
proprio cambio di atteggiamento fra agenti immobiliari, investitori e
privati, complici anche le trasmissioni televisive a tema.
Nell’home staging non si finisce mai di imparare: la professione di
evolve sempre e frequento una decina di corsi all’anno, su tanti aspetti
specifici. Per esempio, la fotografia: seguo questo aspetto
personalmente perché spesso i fotografi non sono abituati a vedere con
gli occhi dell’home stager e a volte è difficile trovare i
professionisti giusti con cui collaborare.
L’aspetto più soddisfacente del mio lavoro è la possibilità di dare
una nuova vita agli immobili, trasformare case scialbe in abitazioni con
un’anima. I proprietari si sorprendono e dimostrano calore ed
entusiasmo, mentre i compratori interessati aumentano.
La cosa più difficile? Far capire, soprattutto ai privati, che quando
di mette in vendita una casa è necessario un investimento. Inoltre,
quando si lavora su case già abitate, è importante lavorare con
sensibilità, perché si toccano corde personali. Bisogna lavorare di
psicologia e porre le cose nel modo giusto: la casa va considerata come
un prodotto in vendita»
Susanna Menegotto è attiva nelle province di Verona, Padova, Vicenza e Venezia.
www.homedesingplus.it
Arianna Di Carlantonio, 35 anni, Roseto degli Abruzzi - «L’home staging fa la differenza in un mercato immobiliare fermo»
«Da sempre sono appassionata di casa e arredamento e ho studiato
interior design allo IED di Roma. Inoltre sono interessata alla grafica e
alla fotografia, prima praticata in modo amatoriale e che ora ho
integrato nel mio lavoro di home stager.
Ho scoperto questa professione girando sul web, circa due anni fa, e
mi si è accesa la lampadina: era l’opportunità per mettere a frutto le
mie passioni e i miei studi, visto che i settori tradizionali stanno
vivendo un momento di crisi e le opportunità, soprattutto in Abruzzo,
sono poche.
Quando ho scoperto che c’erano dei corsi di home staging ho subito
colto l’occasione, frequentando una scuola a Roma, circa un anno fa, e
poi cominciando con i primi lavori: i risultati arrivano e il pubblico
comincia a conoscere questo mondo. E in Abruzzo, in particolare, ci sono
opportunità anche legate alle locazioni e alla micro ricettività.
Ciò che amo del mio lavoro è vedere la gioia negli occhi dei
proprietari quando consegno loro le foto della loro casa risistemata.
Per me non esistono case brutte, si tratta di portare alla luce i loro
punti di forza; la particolarità dell’home staging sta però nel fatto
che non si cuce la casa sui proprietari, ma si crea un prodotto che
dovrà essere venduto a un target ampio.
C’è un lavoro rigoroso: prima faccio un sopralluogo, poi un
preventivo e un report degli interventi. Se serve consiglio piccoli
lavori a carico dei proprietari come tinteggiature e riparazioni. Poi
passo alla fase dell’allestimento, con il noleggio dei materiali che
gestisco con un piccolo magazzino. Normalmente in una settimana, massimo
due, a partire dal sopralluogo, concludo il lavoro con la consegna del
servizio fotografico, che realizzo personalmente.
I costi? Dipendono dalle dimensioni dell’immobile e dalla presenza o
meno degli arredi. Per una casa abitata si parte da poche centinaia di
euro, superando i 1.000 solo in caso di metrature davvero ampie; per una
casa vuota, invece, 1.000 euro è il prezzo di partenza. In ogni caso
l’investimento richiesto non supera mai il 2% del valore dell’immobile».
Arianna Di Carlantonio opera in provincia di Teramo.
https://www.facebook.com/habitathomestaging
Ilaria Mari, 31 anni, Pisa - «Il mio cliente è la casa e il mio lavoro è dare voce ai punti di forza nascosti degli immobili»
«Dopo gli studi di architettura ho deciso subito di intraprendere la
strada dell’home staging. Ho fatto corsi ad hoc alla Home Staging Scool
di Milano per completare la mia formazione con conoscenze di marketing e
ho capito di avere una vocazione: da circa un anno faccio questo
lavoro, una nuova professione che emerge mentre altre più tradizionali
sono in crisi.
I clienti richiedono i miei interventi su due fronti: case in vendita oppure affitti e micro ricettività.
Per le case in vendita comincio con la raccolta delle informazioni
sull’immobile e poi faccio un sopralluogo gratuito in cui mi rendo conto
di potenzialità, criticità e target di mercato. Poi faccio un report e
un preventivo e passo all’azione. Per allestire una casa ci metto da 3 a
15 giorni, dipende da quanto è grande e se sono presenti o meno gli
arredi. Utilizzo infatti ciò che si trova sul posto oppure integro con i
materiali del mio magazzino, secondo necessità.
Se si tratta di affitti o micro ricettività il mio intervento è
diverso: ricerco e propongo ai proprietari materiali che poi dovranno
acquistare, dopodiché sarò io a installarli. È un settore che sta
vivendo una grande crescita, vedi il boom Air B’n’B, ma l’occhio
dell’home stager ci vuole perché si tratta sempre di allestire un
immobile per un pubblico molto ampio e non per i desideri dei
proprietari. Questo infatti cerco sempre di mettere in chiaro: come home
stager il mio cliente è la casa, non da personalizzare, ma da
considerare come prodotto da valorizzare e proporre a un vasto pubblico.
La sistemazione di una casa per la vendita non deve essere troppo
connotata, deve essere all’insegna del togliere più che aggiungere. Il
mio compito è anche fornire istruzioni affinché chi continua ad abitare
una casa la mantenga coerente e in ordine durante tutto il tempo di
vendita. In questo modo riesco a dar voce ai punti di forza degli
immobili, a migliorarne l’immagine stando attenta ai dettagli.
Ma la cosa più difficile è far capire che quando si vende un
investimento va fatto, e va fatto subito. Mai aspettare di avere una
casa invenduta da tanto tempo. E allo stesso modo bisogna investire se
si vuole affittare. Questo è un aspetto che proprietari e agenti
immobiliari fanno fatica a recepire, deve cambiare la mentalità».
Ilaria Mari lavora nelle province di Pisa, Lucca, Livorno e in tutta la Toscana.
www.houzz.it/pro/ilaria-mari/ilaria-mari-property-stylist
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