I
RISULTATI DELL'OSSERVATORIO CORNERJOB SUL MERCATO DEL LAVORO DI PROFILO
MEDIO-BASSO PER IL TERZO TRIMESTRE 2016 E LE PREVISIONI PER IL QUARTO
TRIMESTRE.
Milano, 5 ottobre 2016 - CornerJob, l'app leader nel settore della ricerca del lavoro attraverso dispositivi mobili, ha pubblicato oggi i risultati del primo Osservatorio sul Mercato del Lavoro di profilo medio-basso per il terzo trimestre 2016 e le previsioni per il trimestre conclusivo dell'anno in corso.
- L'età di entrata nel mondo del lavoro si abbassa.
Su oltre 100mila candidature pervenute sulla piattaforma nel corso dell'estate 2016, il 38,9% appartiene a ragazzi tra i 18 e i 24 anni. Seguiti dalla fascia 25-34 anni che totalizza il 28,2%. Un risultato importante, da contestualizzare nel quadro stagionale, che dimostra la volontà dei più giovani di avviare un contatto con il mondo del lavoro il più presto possibile. Anche parallelamente al proprio percorso scolastico e anche a costo di sacrificare le vacanze. Non solo: il 54,9% dei candidati tra i 18 e i 24 anni non sono al debutto professionale ma hanno già alle spalle uno o due anni di esperienza e il fatto che il profilo professionale a cui si candidano sia medio-basso non li preoccupa affatto. "I ragazzi di oggi – ci spiega Giovanni Dell'Orto, sociologo e job counselor – non sono così attratti dagli "status symbol" delle generazioni precedenti. Per loro è importante testare il più presto possibile come inserire il loro percorso professionale all'interno di un progetto di vita complessivo e, soprattutto, conquistare rapidamente l'indipendenza economica".
- La Campania tra le regioni in cui il mercato è più dinamico.
La Campania si piazza al terzo posto sia per quanto riguarda l'offerta di lavoro (9,3% del totale nazionale) sia per quanto riguarda il numero dei candidati (11%). Al secondo posto si piazza il Lazio con il 19,1% delle offerte e il 17,3% dei candidati, mentre al primo posto c'è la Lombardia con il 20,1% dell'offerta e il 17,7% dei candidati. La regione del Sud, quindi, sta mostrando un forte segnale di dinamismo, superando sorprendentemente, seppur di pochi punti percentuali, anche regioni considerate motori pulsanti dell'economia come il Veneto e l'Emilia Romagna.
- Il settore immobiliare è quello più attivo.
Il calo dei prezzi degli immobili, soprattutto nei grandi agglomerati urbani (Milano, Roma, Firenze, Torino e Bologna in testa), ha fatto in modo che il mercato abbia cominciato a dare segni sensibili, seppur non eclatanti, di ripresa. Per questo, anche le ricerche di lavoro di medio-basso profilo e ad alta rotazione hanno visto questo settore in testa alla classifica, sia per quanto riguarda le offerte di lavoro, il 40% del totale, sia per quanto riguarda i candidati, che rappresentano il 35, 6% del totale. Subito dopo vengono il settore HoReCa (con l'8,7% dell'offerta e il 16,8% della domanda), il supporto al commercio e l'edilizia (a distanza di quasi 10 punti percentuali sul fronte delle candidature). "Anche questo boom degli agenti immobiliari è un segnale sorprendente", commenta Dell'Orto. "Provato dal fatto che i giovani sono meno interessati al classico 'lavoro stagionale' o temporaneo per arrotondare i loro bilanci, ma cercano comunque posizioni che abbiano già un profilo di competenze definito. Da utilizzare come prova sul campo per indirizzare la propria carriera futura".
- Cresce il part-time.
Secondo le rilevazioni di CornerJob, nel trimestre estivo i contratti part time originati dalla piattaforma sono stati 1.841. Quelli full-time 41. In questo caso si potrebbero individuare i primi segni di una svolta culturale, sul versante dei millennials e delle donne, circa la ricerca di un lavoro che sia in linea con i propri progetti e necessità di work-life balance.
- Focus sul quarto trimestre
I dati rilevati nel corso dell'estate, soprattutto in termini assoluti (oltre 100mila candidati e oltre 11mila offerte) ci permettono di affermare che l'estate 2016, per quanto riguarda il mercato del lavoro di profilo medio-basso e ad alta rotazione, è stata decisamente dinamica e che il fattore 'vacanze' ha avuto un'influenza relativa. Questo ci consente di prevedere che i segnali pervenuti nel terzo trimestre corrispondono a un trend che probabilmente proseguirà anche nel trimestre successivo e con un ritmo lievemente crescente. Possiamo quindi essere ottimisti? "Non ancora" afferma Mauro Maltagliati, co-fondatore e country manager per l'Italia di CornerJob. "Comparando i risultati italiani con quelli rilevati negli altri Paesi europei in cui siamo presenti, l'Italia ha ancora molte 'rigidità' per quanto riguarda il mercato del lavoro che nemmeno una crisi decennale è riuscita ad abbattere. L'eccezione che conferma la regola sono i millennials, cresciuti grazie alla rete con una cultura globale, e che quindi hanno imparato a mirare in modo migliore e più pragmatico i loro progetti professionali e di vita. Ma l'Italia, come sappiamo, non è un Paese di giovani. E quindi altre categorie come gli over 45 o le donne, fanno ancora fatica. Non voglio entrare nelle polemiche sul Jobs Act e annessi in quanto credo che i risultati reali si potranno valutare solo sul medio termine. Ma sicuramente manca ancora una logica di sistema, che incoraggi le aziende a percepire sé stesse come organizzazioni la cui efficienza deriva dal contratto sociale, e non solo formale, che riescono a concordare con i loro dipendenti. Al tempo stesso, i lavoratori hanno bisogno di riformulare su altri parametri la consapevolezza della loro posizione nella mappa del lavoro. Che in molti casi corrisponde a un punto di rottura con il passato, ma che non è necessariamente negativa. Chiaramente questo cambio culturale deve essere agevolato da politiche centrali che tengano in evidenza non solo gli aspetti economici e contrattuali, ma anche il contatto con la realtà sociale del Paese".
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